4
Ago
2011

Un giorno da imbelli

Nuovo crollo della Borsa italiana ieri, con un meno 5 e più per cento aggravato da un esito da film del terrore per il quale la fine delle contrattazioni è avvenuta “al buio”, per un cedimento delle piattaforme di scambio. Nel frattempo, tutte le Borse europee cedevano punti su punti e anche quella americana inanellava in serata prima della chiusura un quasi meno 3%. Il day after del discorso a Montecitorio di Silvio Berlusconi e dell’incontro con le 18 parti del mondo dell’impresa, del sindacato e del sistema bancario non poteva essere più clamorosamente simile a una bocciatura a tutti gli effetti.

Cerchiamo di dare risposte semplici a quattro interrogativi, che non lo sono affatto. Che cosa sta avvenendo nelle Borse mondiali? Perché l’Italia è in prima fila nei ribassi? Bisogna alzare le spalle ai mercati oppure reagire con misure straordinarie? Che cosa può aggiungere il nuovo metodo varato ieri, il tavolo aperto con le parti sociali?

La prima risposta è in realtà la più terribile. Nel giudizio dei mercati sta venendo al pettine l’enorme problema che accomuna le due rive dell’Atlantico, Stati Uniti ed Europa. Questo problema si chiama: eccesso di spesa e debito pubblico. In Europa e nell’euroarea, per volontà dei tedeschi questo problema grava soprattutto sui Paesi per ragioni diverse eurodeboli, chi perché ha mentito sul deficit come la Grecia, chi perché ha bolle immobiliari e bancarie come Spagna e Irlanda, chi perché ha sì tenuto deficit bassi in questi anni ma ha un elevato debito pubblico come l’Italia. Negli Stati Uniti, di fronte alla crisi Obama ha creduto bene di reagire con un’enorme espansione di spesa e debito pubblico per gli anni a venire, senza per questo riuscire a impedire che la disoccupazione sia al 10%, e nell’ultimo mese di giugno i prezzi al ribasso e i redditi disponibili in aumento zero: il che significa di nuovo recessione in arrivo. Per avere un’idea dell’allarme generale, in America la Borsa nelle dieci ultime sedute ha realizzato cali che come paragone recente hanno solo l’ottobre 2008, subito dopo il crac di Lehman Brothers.

Ma è sull’Europa, che i mercati picchiano duro perché non credono affatto che questo eccesso di spesa e debito pubblico sia sostenibile. Perché l’Europa ha su questo punto una crisi aperta da venti mesi. E’ inutile sprecare parole contro i presunti avvoltoi dei mercati e contro la speculazione. Quando è in corso un riaggiustamento così poderoso e mondiale bisogna che le classi dirigenti abbiano intelligenza e comprensione del perché l’Italia sia finita in prima linea, nel gioco al ribasso e alla vendita dei titoli, pubblici e bancari come dell’intero listino. Abbiamo un debito pubblico elevatissimo, cresciamo troppo poco con bassa produttività, ci siamo giocati stupidamente in 10 anni 7 punti di Pil di minori interessi sul debito pubblico, grazie ai bassi tassi dell’euro, facendo aumentare la spesa pubblica corrente, invece che abbassando le imposte. Poiché questi sono fatti e non opinioni, allo scatenarsi di questa crisi un governo dovrebbe sapere che il suo compito non è continuare a dire che ha ha fatto tutto quel che doveva e che i mercati hanno torto. Chi dice questo, si condanna al ridicolo e a essere travolto. Berlusconi è stato bastonato ieri dall’intera stampa mondiale per questa ragione. Ed è una buona ragione. Ogni giorno come ieri in cui la capitalizzazione di banche e imprese italiane va a precipizio più in basso del 40% e oltre che ha perso da inizio anno, è un giorno in cui per ognuno in Italia diventa più impossibile finanziarsi e rispondere dei propri impegni con un patrimonio che cade a un terzo, un quarto o addirittura un quinto dei mezzi propri. Così proseguendo, si arriva inevitabilmente alla svendita del Paese.

Per questo, in tali circostanze eccezionali, il governo dovrebbe avvertire di essere tenuto a un solo dovere. Non sperare nell’insperabile, e cioè che i mercati smettano. Ma riunire un Consiglio dei ministri d’emergenza in poche ore, capace di dare ai mercati il segno che l’Italia vara misure straordinarie per rendere più credibile quel pareggio di bilancio al 2014 che oggi appare a tutti troppo ritardato, e per di più con elezioni di mezzo. Bisogna farlo con misure che non colpiscano trasferimenti pubblici attuali, cioè stipendi e pensioni, perché significherebbe aggravare la crisi. Dunque , per esempio, un energico intervento di innalzamento in 3-5 anni a 70 anni dell’età pensionabile (attualmente ci arriveremo nel 2050), che da solo significa un miglioramento a regime dei saldi intorno ai 40 miliardi di euro, e privatizzazioni per 4-5 punti di Pil nel triennio ma a cominciare da subito. A fianco, meno tasse da subito.

Queste misure, o di analoga efficacia, il governo dovrebbe attuarle subito. E in più aprire alle parti sociali e all’opposizione, come ha fatto con Berlusconi a Montecitorio e nell’incontro di ieri con imprese e sindacati. Ma purtroppo l’impressione è che il governo abbia solo aperto questo canale di “metodo aperto”, senza mettere in conto che o interviene subito oppure, ragionevolmente, verrà semplicemente superato dagli eventi.

A una crisi mondiale in cui l’Italia finisce in mezzo per buone ragioni e non perché ne sia vittima , si si risponde con misure eccezionali. Se se ne è capaci. Se si è esaurito il combustibile di credibilità politica e ci si appiglia a imprese, banche e sindacati, sarà compito di questi ultimi non sbagliare il conto e pensare al bene del Paese. I sei punti condivisi dalle 18 parti sociali e offerti al governo come linee guida sono ciò di cui il Paese ha bisogno. Dai tagli al costo della politica alle privatizzazioni e liberalizzazioni, dalle infrastrutture alla modernizzazione del mercato del lavoro. Ma bisogna essere taglienti come rasoi. Se il governo Berlusconi crede di arrivare a settembre solo concertando per il futuro, invece di agire rispondendo subito all’emergenza dei mercati, allora a mio modesto avviso significa solo che il governo Berlusconi è finito.

 

90 Responses

  1. Angelo

    Visto che il suo è un disco rotto le dico che all’ atto pratico posticipare la pensione a 70 anni senza toccare i famosi diritti acquisiti provocherà una guerra sociale,è questo che vogliamo?Cioè diciamo ragazzi chi è nato prima ha avuto (senza meriti in alcuni casi) e deve continuare ad avere,chi non ha avuto mai mai avrà.Cosi ragionava mia nonna con una mentalità proletaria sottomessa.La rivolta civile si avvicina.

  2. Marco M.

    Analisi, come sempre, perfetta.
    Ritengo che in Italia, oggi, a parte il piccolo drappello di cui fanno parte Oscar Giannino, Antonio Martino e pochi altri non vi siano personalità pubblicheinvestite del potere che siano in grado di perseguire gli obiettivi che sono sopra elencati.
    Nemmeno Confindustria che in teoria dovrebbe essere concorde si trova sulla stessa linea. Anche gli industriali si sono imbolsiti da anni di incentivi e finanziamenti pubblici che come una droga li hanno rincitrulliti.
    A mio modesto avviso i numeri che abbiamo sotto gli occhi non ci lasciano più speranza. Dopo la finta manovra credevo di poter arrivare a natale ma adesso penso che non arriveremo all’autunno meteorologico. La stagione dei nuovi Ronald Reagan e Maggy Thatcher dovrà attendere fino alle prossime elezioni USA (ben che vada).

  3. erasmo67

    Sig. Giannino, se pensa che l’unico problema ovvero che l’unica soluzione per l’italia sia di far lavorare i lavoratori, non i deficenti chiacchieroni come lei fino a 70 anni vuol proprio dire che è proprio un emerito cretino.

  4. ivano

    credo nelle parole dette da Tremonti,la nave affonda, il bluff dell’europa unita da una sola moneta non chiude la falla,il mondo che credeva solo nella finanza, trascurando la vera ricchezza industriale è bene che fallisca,x riprendere i veri valori di produzione del reddito,hanno speculato su tutto falcidiando le piccole imprese,pensando alle enormi produzioni della cina, toccherà pure a loro. Questa classe di politici tutti devono andersene.
    Spero che i tedeschi ci diano una mano commissariando il paese,diviso de facto nord sud

  5. giancarlo

    ma che pensioni a 70 anni? basta una bella imposta patrimoniale su beni mobili ed immobili. Intanto MF dow jones ha pubblicato un rendiconto dove risulta che dalle banche italiane si sono volatilizzati alcune decine di miliardi di raccolta diretta e o titoli. I ben pensanti si stanno già coprendo contro il rischio di una patrimoniale. Tipo 2% sul patrimonio. Auguri a tutti noi. i furbi suìi salveranno ed il popolo lo prenderà ancora una volta nel didietro!!! Ma se servisse, almeno. Se non si decidono a sfrondare e tagliare saranno davvero affari nostri. Rischiamo di perdere le pensioni, non di andarci a 70 anni. Mentre i pascià continueranno imperterriti ed indisturbati a fare i pascià.

  6. Raffaele Zorzi

    il sig. O. Giannino ha concluso dicendo:
    ” se ……………….. allora a mio modesto avviso significa solo che il governo Berlusconi è finito.

    Ma tanto ci voleva a capirlo ???
    Era evidente che così sarebbe finita anche un anno e due fa: le scelte (poche) fatte avevano per il governo e, purtroppo, per tutti (quasi) noi il destino segnato.
    E , purtroppo, le Sue “comparsate” televisive avevano tutto il sapore di una difesa di una difesa dell’operato dirigenziale ” a prescindere ” .

    Oramai la discesa veloce dal “carro perdente” è iniziata !!

  7. stefano montanari

    Prima o poi dovremo prendere il toro per le corna:
    – riduzione di almeno il 50% del personale del pubblico impiego (come preferite: province, enti inutili, amici e parenti): uno stato serio, moderno e credibile gestisce la beneficienza in altri modi
    – abolizione parassitismo delle regioni statuto speciale (ovvero gli italiani che mangiano a scrocco)
    – abolizone IRAP con compensazione a mezzo iva sociale
    – abbattimento irpef su redditi fino 100 mila euro lordi
    – privatizzazioni e liberalizzazione di tutti gli indotti corrotti dal parastato
    – riforma scuola: servono ingegneri, non avvocati, ne tantomeno insegnanti e umanisti del bassissimo livello che la nostra universita sforna a go-go. Laureati che non parlano inglese e che pensano che excel sia un nuovo condom ritardante.

    Il tutto possibilmente entro domani, solo una grande coalizione puo farcela. Possibile, ma serve un salvacondotto per premier. Accettabile, credo.

    The party is over, dopo 30 anni di delirio parassita ed ignorante, arriva il conto da pagare, altro che equitalia, se non ci svermiamo da tutti i parassiti che ci mangiano in testa finiamo contro un muro.
    Buona fortuna gente,
    Stefano

  8. Nel discorso di Berlusconi ho visto rispecchiato il tratto saliente che ci contraddistingue.
    Tutti.
    Me compreso, che ora scrivo e non sono a Roma a chiedere le elezioni e che alle elezioni non voto forze politiche al di fuori degli schieramenti maggioritari e consolidati nel paese, non rinnovando così la classe dirigente.

    Ho visto, dicevo, una persona che è talmente abituata a confondere l’apparire con l’essere che non pensa nemmeno che vi possa essere una strategia alternativa al tranquillizzare, smorzare, blandire e giustificare. E’ talmente abituato a pensare che ciò che conta è la relazione, che è incapace di capire che un terremoto non si ferma con una gentile richiesta e un po’ di persuasione.

    Stiamo tutti pensando che ce la caveremo, che riusciremo in qualche modo ad aggiustare le cose. Si sta facendo strada la convinzione che magari, con una patrimoniale, odiata e ingiusta, torneremo però al nostro tran tran, alla nostra cerchia di amicizie ed ai nostri affari.

    Non è così. Sta cambiando il mondo. L’Occidente si sta dando un calcio nel sedere da solo e sta facendo di tutto per abbandonare il posto al sole conquistato negli ultimi secoli, e lo fa in virtù delle regole che stesse che lui stesso ha inventato.

  9. augusto

    “ricette” per uscire dal pantano,buon senso sana amministrazione, FANTASIA pragmatica. progetto condiviso dalle più ampie maggioranze di uno sviluppo del paese per i prossimi cinque anni lieve aumento della spesa pubblica con una sua seria riqualificazione ,tagli immediati e trastici a tutti i privilegi una seria riorganizzazione dello stato.

  10. @Angelo…
    infatti non si capisce perché’ si debbano considerare sacri e intoccabili i “diritti acquisiti”.

    Perche’ ?

    M pare che tutti conosciamo qualche baby pensionato, che lavora in nero.

    Togliergli i diritti acquisiti fino all’eta” di pensionamento degli altri sarebbe giusto, o no ?

    Io non capisco l’Italia, che dice tanto di amare i propri figli (“ohh che belli i bambini”), e invece li odia, odia i giovani, nei fatti, dico.

    bah!

  11. @giancarlo

    Vero : benpensanti, nel senso della parola. Ragioniamoci su: uno stato che spreca soldi nei modi che conosciamo, che già’ una volta ha fatto un prelievo forzato dai conti correnti dei privati con effetto retroattivo, che (ad esempio) sta rubando i soldi della pensione (…) dei giovani con contratti atipici (la famosa questione della gestione separata) .. ecco questo stato qui, che imponesse (come dice lei) un 2% di tangente a chi ha creato ricchezza per darla ovviamente agli “enti”, alle “province”, insomma le solite cose….e’ ovviamente un entità’ nemica da cui occorre difendersi.
    A ben pensare, proteggere i propri risparmi e’ pensare bene, direi.

  12. giancarlo

    sentite la mia:
    a me pare che questa bella riunione, più che un segnale per la risoluzione dei problemi, somigli di più ad una rimpatriata nella quale nessuno voleva mancare.
    Perchè?
    Mi domando, ma cosa ci fanno 18 (leggasi DICIOTTO) rappresentanti delle parti sociali, in una riunione nella quale si devono decidere 2,3,4 cose importanti?
    Ahh certo, per necessità di protocollo e per non scontentare nessuno, (nemmeno il sindacato di streghe, maghi e saltimbanchi o quello dei giocolieri- con tutto il rispetto ndr). E poi, per non far adirare le opposizioni, hanno fatto un’altra riunione riservata a loro!!!
    E finiamola con stè cose italiane e borboniche.
    Ma chi li ha pagati tutti quei soggetti delle seconde e terze file, che erano lì solo per rito? ma perchè non sono andati a lavorare? lasciandosi rappresentare da 5 o 6 soggetti al massimo?
    Che schifo.
    Ma lo schifo aumenterà nelle riunioni successive: ma voi ce li vedete 18 soggetti che riescono a mettersi DAVVERO d’accordo quando si passerà dalle enunciazioni e principi generali di oggi, ai singoli provvedimenti, che dovranno per forza scontentare qualcuno dei 18?
    AIUTO!
    Si salvi chi può.
    Qui conviene emigrare all’estero.

  13. giancarlo

    ivano :http://www.youtube.com/watch?v=-lytOOTyl6ACHIUDETE IL CONTO IN BANCA…. BASTONIAMO QUESTO SISTEMA…facciamo meno chiacchere,siamo sempre noi ad ascoltarle,loro se ne fregano

    BRAVO
    così questo cavolo di banche falliscono
    E LASCIANO SUL LASTRICO i 9/10 della popolazione italiana
    Tanto, chi non ha bisogno delle banche, che sta bene, si salva comunque.
    Ottima pensata!!!

  14. carlo grezio

    giannino
    ognuno ha le sue fissazioni : lei le pensioni
    io invece vorrei la riduzione del perimetro di spesa pubblica : abolire le regioni perchè sono inutili e dannose.

  15. carlo grezio

    il 3 agosto 2011
    berlusconi ha parlato in parlamento
    non si era mai sentita tanta incompetenza, inconcludenza, impreparazione, inettitudine…
    solo un popolo di coglioni poteva scegliere per tre volte un simile cialtrone

  16. Giuseppe D'Andrea

    Pensionati o pensionandi d’Italia; non abbiate paura, non vi preoccupate per noi giovani, noi già sappiamo che non avremo pensione è un dato di fatto le generazioni precedenti hanno eroso il patrimonio di quelle successive siamo ben consci che voi cel’avete fatta e che ora ve ne importa relativamente, a noi toccheranno le briciole ed i debiti.

    “Dopo di voi il diluvio”.

  17. Davide

    Ineccepibile come sempre. Innalzamento dell’età pensionabile e correlazione dell’entità delle pensioni con la crescita del paese, come in Germania, dovrebbero essere la prima misura da adottare. Poi ovviamente va calata la scure anche altrove.

    Ora che abbiamo la pistola alla tempia magari qualche riforma la portiamo a casa: alle prossime elezioni voto la speculazione internazionale.

  18. Fabio

    Sono d’accordo con quello che ha detto ma per accettare misure (per alcuni) drastiche, tipo la pensione a 70 anni, ci vorrebbe maggiore equità e un intervento serio su politici ma anche su un numero incredibile di funzionari vari di Stato che ci gira attorno… e nessun parlamentare voterà mai per cancellare i suoi diritti acquisiti.
    E poi aggiungo: siamo sicuri però che i mercati abbiano sempre ragione? Quando si vedono titoli che un giorno fanno +5% e due giorni dopo -5% siamo sicuri che quel -5% significaveramente che i fondamentali non sono sani e il +5% che sono sani? Ci sono un sacco di istituzioni/persone che scommettono sulle nostre debolezze e che guadagnano cifre inimmaginabili. Io (non so se sia tecnicamente possibile … politicamente pare di no) aggiungerei anche ai suoi punti una dura lotta contro le speculazioni.

  19. dedi

    Perche’ parlare di eta’ pensionabile quando non pagheranno piu’ per nessuno!
    Ma dire di comprare le azioni delle proprie aziende da parte di SB non e’ agiottaggio?
    Spero che chi riportera’ i capitali all’estero abbia il buon gusto di non pretendere back il 5%!
    A parte dipietro che bene o male si da da fare e’ evidente che l’opposizione, in questa situazione insieme ai sindacati dovrebbe avere un ruolo di rottura, fa’ una bruttissima figura del tipo incollati ai privilegi e basta.Sono stupidi burocrati e quaraquaqua’.Gli altri,peggio.
    esco e vado al super a fare scorta per 6 mesi,forse sopravvivo!

  20. Borderline Keroro

    Sta crollando tutto, fra poco spariranno il dollaro e l’euro. Tanto per citarne due fra i tanti. Gold standard please!

    La disamina è corretta: troppe spese e adesso bisogna pagare il conto avendo peraltro il portafogli vuoto.
    In questi anni i capibanda hanno continuato sulla stessa strada di sempre, più tasse, “più Stato, più decisamente” (affermato da Giulio il distratto), e non si vanno a toccare i cosiddetti diritti acquisiti.
    Certo, appunto: chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato.
    Eh no! Troppo comodo.
    A parte il fatto che se muore la moneta questi diritti se li prendono in quel posto, e per me possono anche andare a chiedere la carità, in ogni caso mica possono starsene lì al calduccio mentre noi tiriamo la cinghia e la carretta.
    Perché, è brutto dirlo, ma poi succede che uno si stufa e va a far loro visita dotato di mazza da baseball.
    Specie se si stufa di essere chiamato evasore da codesti illustri personaggi che magari sono andati a riposo dopo aver riposato per 30 anni nella P.A.
    Ormai sono aperte le iscrizioni per il torneo estivo di calcio in culo al politico, e speriamo che finisca lì.
    Con tutta la zizzania sparsa in questi anni, con l’uso spregiudicato del divide et impera per distrarre la gente dall’incapacità dei politici temo che invece la guerra civile sia dietro l’angolo.
    Non so se a Berlusconi e Bersani l’hanno detto, ma la gente è sempre più incazzata.

  21. angelo sciortino

    L’Europa si ridurrà a essere un’appendice del continente asiatico, diceva un illustre francese del Novecento. Ci siamo quasi.

  22. giuseppe

    Provo a buttare là una proposta e mi piacerebbe che il Sig. Giannino o qualcun’altro mi dicesse se è così campata in aria. Ma se ad ogni cittadino italiano in proporzione al proprio patrimonio venissero forzatamente “venduti ” titoli di stato invece di collocarli in aste, avrebbe lo stesso effetto di una patrimoniale ma in cambio verrebbe collocato un pezzettino di debito pubblico. Ognuno sarebbe proprietario di una piccola parte di Stato e forse si impegnerebbe anche di più per farlo funzionare meglio, per far rendere il proprio “investimento”. Quando vai in banca a chiedere un prestito per poter lavorare ti fanno firmare delle fideiussioni a garanzia e ti dicono che il primo a credere nella tua azienda devi essere tu. Magari in questo modo avremmo una credibilità maggiore verso le altre Nazioni ed il debito resterebbe nei nostri confini.

  23. riccardo lodi

    Giusto per fare dell’accademia…e se oltre ad abolire le province pensassimo anche a ridurre le regioni (castroneria anni ’70) a 5/6? Banalmente mi domando: se Londra che ha 11 milioni di abitanti può permettersi di avere un sindaco com’è che noi possiamo permetterci regioni come il molise o l’umbria dove a fronte di mezzo milione di abitanti abbiamo: comuni, province e regioni con i tre livelli di spese?
    la pensione a 70 anni è inevitabile ma capisco benissimo chi si infuria perchè la nostra storia patria e piena di fregature e quando verrà innalzata l’età, qualcuno crede che si sistemeranno anche gli ammortizzatori sociali e si penserà a chi magari perde il lavoro a 50/60 anni senza alcuna speranza di trovarne uno nuovo? Perchè cambiare un numero è molto facile ma, per esempio andare a vendere servizi nuovi ed innovativi a 68 anni facendo il supergiovane…quante aziende ci puntano e ci credono?

  24. gavioli marco

    SCUSI GIANNINO: Come è credibile che una persona vada a lavorare fino a 70 anni. Certo, è possibile, ma prima occorre creare dei paracaduti sociali (chi assume una persona a 50 anni o peggio 60 anni che non sia un professionista di fama e carriera? che produttività avranno la maggior parte dei 60enni? e i giovani?). A me la boutade dei 70 anni sembra come tirare a campare oggi per trovarsi un problema di altra natura domani.
    Piuttosto ridiscutiamo, come molti internauti hanno qui proposto, i diritti acquisiti sulle attuali pensioni, tagliamo la spesa, privatizziamo parte del patrimonio pubblico, alziamo anche l’età pensionabile ma poi provvediamo a creare un sistema di welfare che sia credibile e fattibile con quel modello.
    L’altra considerazione è il problema culturale che pesa sull’italia e che si ripercuote sulla gestione in senso lato della cosa pubblica: deficit di correttezza, moralità, etica pubblica, rispetto per l’altro e per le regole, significano amministratori pubblici, politici, che utilizzano la macchina statale come un bancomat con cui arricchirsi. Il dramma del problema italiano è questo, cambiare un paradigma culturale nei confronti degli altri e della cosa pubblica impiega molti, troppi anni che i mercati non ci permettono.
    Infine emerge un problema ”democrazia”: la democrazia fatica a prendere decisioni quando queste possono creare un calo del consenso elettorale, pecca di efficacia, efficienza, tende allo status quo, non solo in Italia (vedi la Merkel o Obama). Occorre trovare delle soluzioni!

  25. TT69

    Pensioni.
    Per chi ci deve ancora andare in pensione, una regola semplice: soglia minima a 65 o 40 anni di contributi, come adesso, e rata mensile calcolata sulla base del montante dei contributi versato e sulla base della vita media attesa. Ognuno si regola come credo e può, anche in funzione del proprio stato di salute e/o interessi nella vita.
    Per chi invece la pensione già ce l’ha, occorre agire sul meccanismo di adeguamento annuo, correlato ai contributi (reali) versati nel corso della vita lavorativa. Ad esempio chi è andato in pensione con 14anni di contributi non avrà più diritto all’adeguamento annuo. Stesso cosa su pensioni elevate.
    Non sarà “carino” ma sempre più giusto che chi lavora oggi prenderà il 40-50% del proprio stipendio, mentre chi è già in pensione prende l’80% senza aver versato contributi sufficienti.

  26. Filippo

    non credo che avranno il coraggio di prendere misure forti e severe ed immediate come la situazione richiederebbe.Per fortuna (sich) oggi è venerdì poi per chi se lo può permettere tutti in ferie e ne riparleremo tra due settimane o anche tre.Intanto lasciamo che questa bestia della speculazione finanziaria ci massacri poi quando si sarà stancata e ci avrà abbastanza spolpato (quindi non per meriti nostri)si dirigerà verso altri obbiettivi.Ma come possiamo pretendere una soluzione da chi fino a poco fa ci ha sempre rassicurato sulla tenuta dei conti,sul comportamento virtuoso che l’Italia aveva avuto e sul fatto che il peggio era alle spalle?
    La soluzione?l’hanno già prospettata anche se è stata fatta passare sotto silenzio:un pellegrinaggio di circa 100 tra deputati e senatori in Terra Santa nelle prossime ferie estive.Come dire.rivolgiamoci ai Santi e che Dio (o Allah o Javè o chi per lui) ce la mandi buona.

  27. gavioli marco

    per quanto riguarda la speculazione non sentirei di giustificarla con un bonario ” fa il suo mestiere”. Già da maggio/giugno (fine del quantitative easing) si era già capito guardando le posizioni nette delle opzioni (vedi CFTC) che si stava preparando a una fase di short secco. Gli stessi broker, case d’affari, Hedge funs che promuovevano azioni, titoli si stato, società, poi si andavano a ricoprire per preparare il grande colpo.
    Paradossale è il fatto che uno stato che dicesse ”Va bene, dobbiamo rientrare dai debiti, presentiamo un piano per rientrare” poi debba ripresentare un altro piano aggiuntivo per coprire un costo del debito che nel frattempo diventa proibitivo. E’ come se al debitore gli faccio un piano di rientro e poi gli incendio la fabbrica!
    Ma perchè (mi piacerebbe qualcuno mi rispondesse) in borsa si può vendere qualcosa che non hai? Avete mai venduto una casa che non avete? Perchè debbono esistere delle piattaforme dette ”dark pool” dove non si sa nulla di chi fa cosa e per quanto? Perchè esistono le società fiduciarie e i trust? Che senso ha vendere dei CDS quando sai che nel caso si verificasse il default non avrai i soldi per pagare il sinistro?

  28. TT69

    Pubblico impiego.
    1) Blocco turn over.
    2) Trasferimento tra Enti per copertura esigenze organico

    Enti
    3) Abolizione delle Province e di tutti gli enti intermedi (Autorità di Bacino, Comunità Montane, Consorzi di Bonifica, etc, etc) e conferimento delle relative competenze alle Regioni. Saranno poi le Regioni, sulla base delle proprie esigenze (e tenendo conto dei vincoli di bilancio) organizzare la propria presenza sul territorio per capire come fornire i servizi ai Cittadini.
    4) Riduzioni delle Regioni a 12-15 (Molise? Umbria?)
    5) Riduzione numero dei Comuni sulla base di criteri “seri” (Territorio/Abitanti)

  29. mentorex

    Ecco il programma per salvare l’Italia
    Ecco la soluzione:
    1) tagliare le province e accorpare i comuni
    2) tagliare le comunità montane
    3) tagliare le aziende municipalizzate
    4) liberalizzare le attività e le professioni
    5) razionalizzare la spesa sanitaria
    6) realizzare la banda larga a fibra ottica
    7) riformare il fisco per i lavoratori dipendenti (esclusi gli statali) e le aziende al fine di lasciargli in tasca più soldi da spendere
    8) eliminare il bollo auto
    9) vendiamo subito le aziende pubbliche (Banco Posta in primis e le Ferrovie dello Stato) per far cassa

    Con rispetto e ammirazione per OSCAR

  30. Massimo74

    Questa volta non sono d’accordo con Giannino.Secondo me, infatti,gli stipendi dei dipendenti pubblici vanno tagliati eccome,visto che,come si evince dai dati di bankitalia,questi ultimi sono cresciuti di circa il 23% negli ultimi otto anni,quasi tre volte più di quanto non siano cresciuti gli stipendi dei dipendenti privati.

  31. ivano

    la maledizione x noi cittadini è il governo tecnico,sta x avverarsi.Di nuovo un banchiere a comandare,credo che stavolta sarà scortato dai carri armati,letto questa mattina articolo
    sottoriportato
    Per l’economista della New York University, Nouriel Roublini, in Italia la situazione sta rapidamente diventando drammatica. “C’è il 70% di possibilità che dobbiate ricorrere agli aiuti internazionali per la perdita di accesso ai mercati, che per un Paese indebitato è disastrosa”, ha detto, sottolineando la necessità di un governo tecnico.

  32. claudio55

    Mi sono rotto le balle di sentire pensione a 70 anni epiù. E metto qui un’alternativa.

    Pensione a 60 anni, tanto se perdi il lavoro a 45/50 NON TI RIOCCUPI PIU’. Come è che nessun giornalista ha mai chiesto a Marcegaglia se le sue aziende assumerebbero un 60 enne a fare l’operaio?
    Come le paghi le pensioni a 60 anni? Semplice stabilendo un tetto massimo di importo pensionistico uguale per TUTTI e dico TUTTI politici e statali compresi e nessun diritto acquisito, equivalente al valore minimo di sopravvivenza indicato dall’ISTAT – cosiddetta soglia di povertà-. Del resto forse ci scordiamo il significato di INPS –istituto nazionale previdenza SOCIALE- e quale socialità migliore quella di garantire la sopravvivenza a tutti gli anziani?
    Così facendo oltre a ribilanciare la spesa pensionistica si libererebbero i posti di lavoro da dare ai giovani rimettendo in moto tutto.

  33. claudio55

    ovviamente i primi a ridursi le pensioni che già prendono dovrebbero essere tutti gli attuali politici Napolitnao compreso, egli ex politici ancora vivi da Scalfaro ad Amato e via così.

  34. microalfa

    Prendo buona ( o meglio cattiva) nota – ahimè – che anche il Chicago blog, fin qui con naturali alti e bassi oasi rara di confronto civile su basi liberali e liberiste, si sta disfacendo nell’integralismo.

    Mi spiace che il padrone di casa ne sia, di tale caduta, il maggiore responsabile.

    Arrivederci, spero, a tempi migliori. Nel senso di più obiettivi.

    microalfa

  35. Alberto

    Qualcuno sa dirmi, dei vecchi, perchè sono spariti alcuni interventi fra i quali il mio, relativo alle pensioni calcolate con metodo retributivo e relativo alle considerazioni basate su calcoli a quote costanti in un arco di 35 anni e con interesse composto?

  36. toni 17 66

    il governo non a più un briciolo di credibilita ,quando li si vede in tv si nota che sono vecchi,mentalmente fuori dalle esigenze di uno stato.l’opposizione,BO,esiste?gli manca solo il lider?forse bisognerebbe rottamare Dalema lo sgambettatore,che mette delle persone mediocri in modo che non gli facciano troppa ombra se ci fosse lo sprint al governo.Casini,che sogna di rimettersi insieme con una parte del pdl(chissa quale parte)e al momento di chiedere serietà fornisce una appiglio a un governo menefreghista.

    si purtroppo credo che tutte le ricette ,per risanare l’economia e rafforzare l’ITALIA ruotino intorno alla CREDIBILITA ONESTA LUNGIMIRANZA PIEDIPERTERRA VISIONEDELLOSTATO dei nostri politici.Purtroppo si è fatta molto avanti una certa classe politica che pensa ,come a detto l’autorevole ministro dell’agricoltura ,che ci vuole una dose di mafiosita. So che non è bello dirlo ma è possibile che in un paese di 56 milioni di persone la regione più rapresentata al governo sia la sicilia,forse mi sbaglio ?
    Un saluto particolare a tutti quegli ECONOMISTIche dicevano
    complimenti

  37. erasmo67

    No il cretino è chi mette il carro davanti ai buoi-

    Se esistesse un mercato del lavoro per ultrasessantenni il ragionamento di Giannino potrebbe anche essere discusso ma poichè non esiste per evidenti ragioni economico/biologiche se ne deduce chi è il cretino.
    @Davide

  38. leonardo

    A proposito dei diritti acquisiti, si possono dire tali quando il loro finanziamento è gravato su altri?? Mi spego meglio, la giurispondenza definisce acquisiti certi diritti, principalmente pensionistici, che in molti, troppi casi riguardano categorie di lavoratori che hanno ottenuto prestazioni pensionistiche talmente spopositate alla effettiva contribuzione che il sostenimento di quei diritti grava su che, come gli appartenenti alla mia generazione (37 anni) dovrà pagare per loro e accantonare per sè una minima parte. Mi spiego meglio può definirsi un diritto quello che crea per un altro – e senza possibilità di replica – una obbligazione. Mi spiego ancora meglio: si può ancora contiunare a fare i finocchi col culo degli altri? Io ritengo di no. e se i giudici vogliono confermare questi diritti acquisiti, che li paghino loro…..

  39. Alberto

    Faccio alcune ipotesi su cosa potrebbe succedere a breve, permanendo l’ attuale situazione difficilissima.
    -Depositi bancari: volume stimato circa 800 MLD, prelievo 1% notturno, circa 8 MLD;
    -Prelievo tassa speciale del 3% sugli stipendi e pensioni, stimati in circa 1000 MLD, 30 MLD;
    -Prelievo patrimoniale dell’ 1% oltre i 500.000 euro sugli immobili, circa il 50% del patrimonio immobiliare italiano stimato in 5000 MLD, fanno 25 MLD.

    Totale generale 63 MLD immediati e liquidi.

  40. chiarux

    Sarebbe ora di toccare il portafoglio di tutti quei pensionati e quindi di quella generazione che ha abusato dello Stato arrichendosi, senza avere la benchè minima attenzione alle generazioni future. Una aliquota di solidarietà alle nuove generazioni da parte di chi ha avuto pensioni con solo 15 anni di contributi, pluripensioni, pensioni legate alle legislature. Se penso che la mia prof. di Inglese, al tempo frequentavo le medie, è andata in pensione a 37 anni…ed è ancora viva e ne ha poco più che 70, credo dovrebbe darci almeno 15 anni di stipendi…….

  41. Gigi

    @erasmo67
    Caro Erasmo quindi la soluzione è lavorare 35 anni e campare a spese dei meno numerosi lavoratori (per ragioni demografiche oggettivamente misurabili) 25 anni?
    secondo lei è sostenibile? Anche in considerazione che chi non lavora oggi accantona meno per la sua pensione riducendo ulteriormente le risorse da ripartire (visoto che non siamo al contributivo puro)?
    Tutte queste domande evidentemente per lei sono cretine.
    A casa sua se le spese sono superiori alle entrate lei che fa? conia nuova moneta o si da un aumento di stipendio oppure taglia le spese?
    Gigi

    PS abbiamo la stessa età!

  42. Pino

    Perchè non considerare anche il pubblico impiego?
    Abbiamo settori in cui i dipendenti sono in evidente sovranumero e settori in cui ci sono addirittura disservizi per la mancanza di personale…
    Quando opposizione e maggioranza guarderanno in faccia i veri problemi senza ipocrisie e calcoli elettorali per il bene del Paese?

  43. Alberto2

    Gigi :
    @erasmo67
    Caro Erasmo quindi la soluzione è lavorare 35 anni e campare a spese dei meno numerosi lavoratori (per ragioni demografiche oggettivamente misurabili) 25 anni?
    secondo lei è sostenibile? Anche in considerazione che chi non lavora oggi accantona meno per la sua pensione riducendo ulteriormente le risorse da ripartire (visoto che non siamo al contributivo puro)?
    Tutte queste domande evidentemente per lei sono cretine.
    A casa sua se le spese sono superiori alle entrate lei che fa? conia nuova moneta o si da un aumento di stipendio oppure taglia le spese?
    Gigi
    PS abbiamo la stessa età!

    E’ chiaro che è così. Quando l’Europa ci chiede “riforme strutturali” si riferisce chiaramente a queste dinamiche di spesa fuori controllo e non a pannicelli caldi che mettono una pezza, fino alla prossima volta.
    Inizierei comunque, per ovvie ragioni, da chi ha versato contributi nemmeno per 20 anni e godrà nel complesso di 35/40 anni di prestazioni.

  44. erasmo67

    E’ un problema di distribuzione dei redditi, tra categorie di individui, tra diversi periodi della vita.

    Certamente sarebbe auspicabile far entrare i giovani nel mercato del lavoro prima anzichè far uscire gli anziani dopo.

    Se i giovani che studiano fino a 19 anni a 20 fossero al lavoro a 65 avrebbero accumulato 45 anni di contributi , similimente quelli che arrivano alla laurea (riscattandola a costi accettabili).

    quindi se la vita media si attesta intorno agli 80 anni si dovrebbe campare in media 15 anni su 45 anni di contributi il che è abbastanza in linea con la % delle trattenute previdenziali.

    Poi se uno vuole ritirarsi prima , il sistema contributivo, ricalcolando opportunamente il vitalizio deve darne la possibilità.

    Io faccio un lavoro che se non mi si fulmina il cervello (come purtroppo è capitato a mio padre prima dei 65 anni) posso fare a lungo. Ma non mi pare il caso di parlare di casi particolari. Il mestiere suo Giannino lo può fare anche a 90 anni, ed anche se gli si fulmina il cervello che probabilmente nessuno si accorge della differenza!

    @Gigi

  45. erasmo67

    Uguale alla riduzione del 3% del debito che passa da circa 119% al 116%

    WOW siamo a cavallo perchè non l’hanno fatto ieri? Questo si che ridà fiducia ai mercati.

    Se ne facciamo una a trimestre magari funziona.

    Ma non lo avete capito che non è quello che “IL MERCATO” vuole .
    “IL MERCATO” vuole che svendiamo il patrionio pubblico.

    @Alberto

  46. Alberto

    Non è che serva a molto, ridà fiducia per un anno e poi di nuovo con le pezze al c..o, permanendo la dinamica della spesa e la crescita sotto l’ 1%. Però la mia era solo una provocazione che fa vedere che in tempi di guerra, il Paese potrebbe subire qual’ cosa del genere. Il patrimonio demaniale è ingente e va venduto, ma non è così immediato ricavarne i denari. Una manovrina del genere ogni anno, insieme ad una razionale dismissione di patrimonio, si può fare ed in 10 anni, ci sistemeremmo per un po’, anche non tagliando un Caz2o e pensa, risparmieremmo circa un 20 MLD l’ anno di interessi! @erasmo67

  47. ILPROVINCIALE

    NON PIU’ IMBELLI MA SE SI VUOLE REAGIRE E’ IL CASO DI STUDIARE IL CAMPO DI BATTAGLIA CONTARE LE TRUPPE E LE ARMI A DISPOSIZIONE
    L’Italia è sotto attacco perchè:
    dalla mancata soluzione della crisi greca e dai successivi balbettii della UE si è reso evidente che gli stati sovrani non saranno salvati e/o comunque i creditori privati contribuiranno alle perdite. Da questo momento in poi non ha alcun senso dare la stessa affidabilità o quasi a Stati con bilanci notevolemnte diversi (vedi Italia rispetto a Germania). Questa per certi aspetti può essere considerata una scelta razionale ma non mi si dica che ad un simile atteggiamento non si è aggiunta irrazionalità, spirito del gregge, speculazione che ha anticipato, favorito cavalcato il trend. Solo una nota sulla Germania: ormai per la Germania l’eurozona è uno strumento per tutelare al meglio i propri interessi; nessuna visione comune, nessuna! Solo benefici immediati: il fatto che con l’euro si è tolta alla Germania lo spauracchio della svalutazione competitiva delle altre monete (in primis la lira italiana) non conta. SE NON ACCADE QUALCOSA IL PRIMO VERO DEFAULT RIGUARDA L’UNIONE EUROPEA intesa come costruzione progressiva.
    MA PARLIAMO DELL’ITALIA
    I RIMEDI IMMEDIATI
    VENDITA PARZIALE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE PUBBLICO (non si colpiscono i più deboli)
    ANTICIPARE ALCUNE MISURE MANOVRA FINANZIARIA RECENTEMENTE APPROVATA
    FARE DI TUTTO AFFICHE’ ESFS SIA OPERATIVO IMMEDIATAMENTE NELL’ACQUISTO DI TITOLI DI STATO SUL MERCATO SECONDARIO ( fare di tutto intendo dire anche miancciare ritorsioni serie nei confronti degli altri partners europei ..penso anche alla guerra in Libia..altri punti in cui un governo serio dovrebbe far pesare la possibiità di un do ut des..)
    RIMEDI PIU’ LUNGHI MA ANNUNCIABILI
    1)Creare Agenzia per gestione patrimonio immobiliare pubblico in modo da farlo fruttare
    2)Incentivare acquisto titoli di stato italiani da parte italiani (il debito dello Stato resti il più possibile in casa almeno fino a quando avremo un simile stock di debito pubblico)
    3)Revisione reale spesa PA per tagli non a servizi essenziali ma agli sprechi (non è possibile che non esista un acquirente unico per lo Stato o gli enti locali che potrebbe lucrare notevoli risparmi)
    4) riforma fiscale (lotta all’evasione fiscale con rimedi seri a tutela dei tanti imprenditori onesti e dei dipendenti che onesti per certi versi lo devono essere per forza)
    RIMEDI CHE NON RIESCO A CONDIVIDERE ANCHE SE FANNO CASSA
    AUMENTO BRUTALE ETA’ PENSIONE ( ulteriori ritocchi sono possibili, magari insieme a lotta seria a false pensioni d’invalidità..ma mi spiace è un tema molto delicato ..)
    PRIVATIZZAZIONI: i dubbi nascono dal fatto che temo fortemente una svendita del patrimonio industriale dello Stato (ormai poca cosa ma qualcosa ancora resta che può far gola), l’esperienze passate non mi fanno , insomma, nutrire molte speranze.
    NO A GOVERNI TECNICI: si deve rispondere al popolo; non amo coloro che hanno fatto Ministri, Presidenti del Consiglio, Presidenti della Repubblica senza mai prendere un voto, solo perchè osannati da certa stampa e certi milieu finanziari ed economici che di realmente liberale hanno poco. Il valzer Stato, banche d’affari e poi magari un’altra volta Stato e poi ancor banca d’affari non mi piace affatto!( ho appena parlato di due santi laici dell’attuale pantheon nazionale)

    Infine. I RIMEDI DEVONO ESSERE ANCHE REALIZZABILI: per realizzabili intendo dire che un partito o coalizione politica possa pensare di adottarli senza essere sicura di suicidarsi..nel caso contrario facciamo tutti i maestrini della penna rossa(io per primo così non si offende nessuno), facciamo tutti i puri e riformatori radicali ma se veramente si vuole cambiare è bene agire sulla realtà esistente e su ciò che si può realisticamente pretendere da una classe politica

  48. stefano tagliavini

    @Alberto

    @erasmo67
    vorrei sapere la vostra opinione sulla candidatura di Roma alle olimpiadi del 2020. Non ne parla nessuno. Solo la costruzione del tunnel del muro torto comporterà sulla carta, una spesa di 180 milioni di euro. Io credo che dovremmo fare le barricate ad oltranza.

  49. Filippo

    erasmo67 :
    No il cretino è chi mette il carro davanti ai buoi-
    Se esistesse un mercato del lavoro per ultrasessantenni il ragionamento di Giannino potrebbe anche essere discusso ma poichè non esiste per evidenti ragioni economico/biologiche se ne deduce chi è il cretino.
    @Davide

    Non è solo un problema degli ultrasessantenni,il mercato del lavoro è già problematico per chi si avvicina ai 50,figurarsi dopo….più che mercato lo definirei jungla del lavoro,se si è in gamba si sa reinventarsi si è disposti a fare sacrifici e a tirarsi il collo ad abbassare le proprie pretese a combattere senza mai mollare e a ripartire da zero allora forse ce la si puo’ fare,se manca anche solo una di queste “qualità” allora si finisce sempre più in basso.Forse lo stato davvero “illuminato” dovrebbe essere sociale per prendersi cura di chi non riesce (ma veramente di chi non riesce o non può più per limiti di età e non solo perchè è un paraculo che non ha voglia di fare niente) e “liberale” per mettere in condizioni anzi incoraggiando (infrastutture,servizi degni di questo nome,tasse più basse)chi ha voglia di fare e rischiare di tasca propria.

  50. aldo arri

    sono d’accordo con le sue considerazioni.
    Purtroppo nè il governo,nè l’ opposizione sono preparate ad un simile compito ,direi per un fatto di DNA culturale oltre che per evidenti limiti politici.
    Che Dio ce la mandi buona!

  51. adriano

    Dire che sono i mercati a sbagliare è ridicolo,ma proprio per questo non è la ragione del crollo.Il problema è l’eccesso di spesa ed il debito.No all’aumento dell’età pensionabile.Sì alla vendita per 4-5 punti di PIL ed anche di piu’ se necessario.Per le pensioni preferisco la proposta di claudio55 o quella di allargare a tutti il sistema contributivo.I diritti acquisiti sono superabili,ma la proposta per farlo non è piaciuta e non la ripresento.Concordo nel tentare di spostare sul mercato interno l’allocazione dei titoli.Il governo Berlusconi è finito da tempo,perchè Berlusconi è finito.La tragedia è che non c’è nessuno che abbia senso per il poi.Per finire registro con incredulo stupore la proposta di Casini di inserire l’obbligo di pareggio in bilancio nella Costituzione.L’approvazione in tempi brevi di una tale norma sarebbe talmente rivoluzionaria e sconvolgente da convertire alla regola francescana i pescecani della finanza ed a trasformare le banche in istituti di beneficenza.

  52. Andrea

    Una cosa straordinaria l’ha detta ieri sera in conferenza stampa congiunta con Tremonti:
    Introdurremo in costituzione il pareggio di bilancio, sarebbe un evento epocale!
    Peccato che nella nostra costituzione non vi sia un’imposizione in senso contrario. Non capisco cosa non gli abbia permesso di chiudere il bilancio dello stato in nero in uno dei nove anni precedenti di governo.
    Ma evidentemente la gente non è in grado di porsi le domande più basilari e prende come oro colato quello che Lui, e i politici in genere, propinano a noi ignoranti.

  53. ivano

    @giancarlo
    Aiutiamo i nostri politici in bermuda o meglio al ritorno dalle Loro vacanze il 10 settembre,
    trovandoci tutti allegramente davanti alla camera dei deputati con in mano qualche buona idea da suggerire a questi buontemponi spendaioli, considerando che noi siamo in cinque in famiglia,con in dote(debito pro capite del numeratore 31.596×5=157.980€?+tutti debiti regionali comunali municipalizzate e quant’altro)e chiediamo che fine faranno le nostre pensioni o meglio fondi bancari previdenziali investite in azionario 12 anni fa,cosa mangeremo fra qualche anno?Un piccolo imprenditore in italia non ha nessun diritto?Chi mi ha tutelato?Si una istituzione mi tutela L’agenzia delle entrate.

  54. Julijana

    Non so se il governo di Berlusconi è finito. Certo è che il parlamento, tutto ha tolto il presidio in un periodo di gravi incertezze. Sarà anche questa la colpa di Berlusconi?
    Gli imprenditori sono rimasti in trincea. Io vedo grande dinamismo delle imprese italiane, che continuano a creare nuove e numerose opportunità di lavoro: solo nella mia regione nel mese di aprile/maggio più di 500 nuovi posti di lavoro! All’estero, però.

  55. carlo

    condivido pienamente. ma perchè non fare come suggerito da Obama: mandiamo mail, lettere e piccioni viaggiatori con un chiaro invito “siate seri e coinvolgete esperti in quanto voi non avete competenza alcuna”. Perchè non coinvolgere il RicolfI?
    Bravo Oscar Giannino
    Carlo

  56. Alberto

    Faccio una proposta pratica, realizzare un fondo che vada solo a ridurre il debito, garantito sul controllo da parte della comunità europea, in cui confluiscano le dazioni volontarie di cittadini che si accollino un finanziamento; un pari importo dovrebbe essere detratto dalle tasse.
    Faccio un esempio, dato che tornare al 70% del rapporto debito/PIL, significa sistemare i conti, ciò significa che la quota di debito pro capite che andrebbe ridotta è pari a circa 31000×70/120= circa 18000 euro pro capite; supponiamo che la mia famiglia di tre persone, prenda un mutuo ventennale, garantito dallo stato di 54000 euro, a tasso agevolato, diciamo il 3%, fisso, significano 300 euro circa mensili e questi 300 euro mensili, saranno pari a 3600 euro annui, completamente deducibili dalle tasse. Probabilmente studiata bene la cosa non ci sarebbe nemmeno il problema del superamento di questa cifra, rispetto alla tassazione ire.
    Lo Stato ci guadagnerebbe sul tasso che deve pagare per vendere i titoli sul mercato, anche se sul bilancio non ci sono né effetti positivi né negativi; ovviamente la cosa funziona se contemporaneamente c’ è una seria politica di tagli e probabilmente una cosa del genere, che andasse solo a ridurre il debito, rigidamente, farebbe aumentare la base imponibile.

  57. erasmo67

    Cerco di parafrasare ma in qualunque modo lo metta il commento a questa proposta è passibile di denuncia per oltraggio e turpiloquio.

    Concisamente come dicono gli inglesi

    Tas giò pirla

    @Alberto

  58. erasmo67

    Che poi sta storia della tragedia del debito insostenibile… ma siamo sicuri che non sia una sollenne pigliata per i fondelli.

    Il Giappone ha un debito del 200% del PIL e non è sotto attacco perchè il debito i Giapponesi lo hanno sostanzialmente con se stessi , il principale tesoriere del debito è l’equivalente dell’INPS.

    Una idea interessante sarebbe quella di trasformare una patrimoniale in una emissione di titoli decennali a tasso ridotto (Bund + 1% + indicizzato all’inflazione) per cittadini italiani.
    Oggi il 60% del debito Italiano è già in mani Italiane, il (stimato) 15% in mano Cinese, il resto è prevelentemente in Francia e Germania.
    Spostando un ulteriore 10% in Italia saremmo decisamente al sicuro dalle speculazioni.

    Nel frattempo dobbiamo perseguire il pareggio di bilancio con un rigore fiscale che in Italia non c’è mai stato.
    sia sul lato delle entrate che delle uscite.

  59. Alberto

    Faccia un’ analisi seria, anche tagliente se crede, basata su argomenti e numeri, invece di turpiloquiare. Io personalmente sarei d’ accordo, non rimettendoci nulla economicamente, sempre personalmente, come dicono a Roma:
    M.V.D.A.F.C.
    @erasmo67

  60. giancarlo

    Alberto :Faccio una proposta pratica, realizzare un fondo che vada solo a ridurre il debito, garantito sul controllo da parte della comunità europea, in cui confluiscano le dazioni volontarie di cittadini che si accollino un finanziamento; un pari importo dovrebbe essere detratto dalle tasse.Faccio un esempio, dato che tornare al 70% del rapporto debito/PIL, significa sistemare i conti, ciò significa che la quota di debito pro capite che andrebbe ridotta è pari a circa 31000×70/120= circa 18000 euro pro capite; supponiamo che la mia famiglia di tre persone, prenda un mutuo ventennale, garantito dallo stato di 54000 euro, a tasso agevolato, diciamo il 3%, fisso, significano 300 euro circa mensili e questi 300 euro mensili, saranno pari a 3600 euro annui, completamente deducibili dalle tasse. Probabilmente studiata bene la cosa non ci sarebbe nemmeno il problema del superamento di questa cifra, rispetto alla tassazione ire.Lo Stato ci guadagnerebbe sul tasso che deve pagare per vendere i titoli sul mercato, anche se sul bilancio non ci sono né effetti positivi né negativi; ovviamente la cosa funziona se contemporaneamente c’ è una seria politica di tagli e probabilmente una cosa del genere, che andasse solo a ridurre il debito, rigidamente, farebbe aumentare la base imponibile.

    e si.
    e le famiglie dove i coniugi sono entrambi pluriprotestati?
    Caricheremo anche a loro 2 oppure tre quote del fantomatico mutuo?
    magari anche alle famiglie di 5 persone col capofamiglia disoccupato? che ha già 6 mesi di mora sul mutuo di casa sua? e magari stà cercando di accordarsi con la banca per non finire per la strada? anche a lui caricheremmo 4 o 5 quote di mutuo?
    non viene in mente che chi ha di piu’ dovrebbe pagare di piu’ ?
    NO?
    non c’eè speranza
    come si dice dalle mie parti
    MVUPDAFC

  61. giancarlo

    Alberto :Faccio una proposta pratica, realizzare un fondo che vada solo a ridurre il debito, garantito sul controllo da parte della comunità europea, in cui confluiscano le dazioni volontarie di cittadini che si accollino un finanziamento; un pari importo dovrebbe essere detratto dalle tasse.Faccio un esempio, dato che tornare al 70% del rapporto debito/PIL, significa sistemare i conti, ciò significa che la quota di debito pro capite che andrebbe ridotta è pari a circa 31000×70/120= circa 18000 euro pro capite; supponiamo che la mia famiglia di tre persone, prenda un mutuo ventennale, garantito dallo stato di 54000 euro, a tasso agevolato, diciamo il 3%, fisso, significano 300 euro circa mensili e questi 300 euro mensili, saranno pari a 3600 euro annui, completamente deducibili dalle tasse. Probabilmente studiata bene la cosa non ci sarebbe nemmeno il problema del superamento di questa cifra, rispetto alla tassazione ire.Lo Stato ci guadagnerebbe sul tasso che deve pagare per vendere i titoli sul mercato, anche se sul bilancio non ci sono né effetti positivi né negativi; ovviamente la cosa funziona se contemporaneamente c’ è una seria politica di tagli e probabilmente una cosa del genere, che andasse solo a ridurre il debito, rigidamente, farebbe aumentare la base imponibile.

    AAAHH AHH AHH
    mi vien da ridere
    bella poi la storia della deducibilità delle rate dal reddito.
    due dubbi mi assalgono:
    1-il contribuente con reddito minimo non ha tasse da scaricare e dunque non puo’ detrarre niente. Cioè i più poveri hanno meno, pagano le rate in egual misura ai ricchi ma, a differenza dei ricchi, alla fine non detraggono nulla nel 730. bella giustizia!
    2-lei è sicuro che l’ipotesi di piena deducibilià in italy sia un argomento proponibile? guardi che Tremorti stà tagliando gli sgravi del 20%. sicuramente il ministro taglierebbe anche la sua causale di detrazione del 20%. E poi, sulla base di quale certezza il contribuente italiano dovrebbe accettare il suo patto? le ricordo che solo 8 mesi fa il governo aveva prorogato il 55% 36% per l’edilizia, che ora sono diventati improvvisamente 44% e 29%. mica male come esempio di comportamento coerente da parte delle istituzioni!!!

  62. Alberto

    @erasmo67
    Una misura del genere, a cui ho pensato, sicuramente non ci garantirebbe dalla riduzione del debito, essendo solo una partita di giro, ma solo, se accettata perchè più appetibile di altri investimenti, appunto sposterebbe parte del debito verso i cittadini italiani e comunque dovrebbe essere sottoscritto. Non credo che sarebbe inoltre sufficiente spostare solo il 10% su un debito del 120% del PIL che per il 70% è in mano ad investitori esteri per stare più tranquilli, probabilmente occorrerebbe un 30%.
    Non capisco poi se il possesso dei titoli deve essere forzoso, avendo parlato di patrimoniale o se di scelta libera.
    Il Giappone non aveva problemi ma oggi inizia ad averli anche lui.

  63. Roberto 51

    L’Italia ha un debito pubblico fantasmagorico. Negli anni ne abbiamo goduto tutti: pensionati baby e di lusso, impiegati pubblici nullafacenti, evasori fiscali, politici inutili, corruttori e corrotti, investitori sottotassati, ecc. .
    Adesso propongo di fare così: ci tassiamo per il dovuto, TUTTI, in proporzione al capitale posseduto, azzeriamo il debito e poi mettiamo una clausola costituzionale per cui lo stato non può più fare debiti, anzi deve risparmiare per fare fronte a eventuali catastrofi. BOT, BTP, CCT, CTZ, Cassa depositi e prestiti, via tutto, non si fanno più.
    Si deve fare il Ponte o la TAV? si mettono via i soldini e poi la si fa. C’è da bombardare qualcuno? ci si va se si hanno i soldi, altrimenti si sta a casa.
    A casa mia io faccio così da sempre, ogni anno tanto entra, tanto esce, se ho voglia del nuovo LCD, della nuova auto o dello smartphone di ultima generazione e non ho i soldi mi faccio passare la voglia e aspetto tempi migliori ma debiti mai, con nessuno.
    Devo dire che mi sono sempre trovato bene, anche se ho ancora un vecchio telefonino, che tra l’altro va che è una meraviglia.
    Lo ammetto, il mio approccio è un tantino antiquato, ma ormai non se ne può più tra spread, aste, manovre e altre amenità di questo tipo.

  64. Alberto

    Nessuno la obbliga, trattasi di libera scelta. Se uno la vuole fare, si potrebbe pensare a qualche forma di incentivazione, magari una assicurazione sulla vita e sulle malattie, gratuita, a vita; bisogna usare la fantasia di questi tempi.@giancarlo

  65. giancarlo

    ivano :@giancarlo Aiutiamo i nostri politici in bermuda o meglio al ritorno dalle Loro vacanze il 10 settembre,trovandoci tutti allegramente davanti alla camera dei deputati con in mano qualche buona idea da suggerire a questi buontemponi spendaioli, considerando che noi siamo in cinque in famiglia,con in dote(debito pro capite del numeratore 31.596×5=157.980€?+tutti debiti regionali comunali municipalizzate e quant’altro)e chiediamo che fine faranno le nostre pensioni o meglio fondi bancari previdenziali investite in azionario 12 anni fa,cosa mangeremo fra qualche anno?Un piccolo imprenditore in italia non ha nessun diritto?Chi mi ha tutelato?Si una istituzione mi tutela L’agenzia delle entrate.

    ma dico,
    lei pensa che a me, lavoratore dipendente, mi abbia tutelato qualcuno?
    facciamo una disamina per verificarlo?
    IL SINDACATO non mi ha tutelato, perchè si sforza di difendere chi non lavora e non comprende che la mancata produzione dei fannulloni ricade sulle spalle dei corretti e volenterosi
    I GOVERNI di DESTRA non mi hanno tutelato. La destra ha fatto riforme e riduzioni di tasse per i ricchi, non per me: mi ha ridotto le tasse di 250 euro 6/7 anni fa.
    IL GOVERNO di SINISTRA, non mi ha tutelato. Era il governo votato da me eppure, con la scusa di risanare il bilancio, per due volte mi ha aumentato l’IRPEF e/o ha consentito incrementi di addizionali regionali, provinciali, comunali e rionali (grazie al federalismo avremo presto anche addizionali condominiali).
    LA CONFINDUSTRIA non mi ha tutelato: il mio datore di lavoro aprofitta del mio lavoro, non pagandomi (per contratto) lo straordinario che svolgo, saltando pranzi, pause, recuperi d’orario ecc. Beninteso mi ritengo fortunato di avere un lavoro interessante e stimolante come il mio, ed è per questo che dò il 120%. mentre i miei capi, che tanto blaterano, vanno in trasferta ed usano taxi, oppure con auto proprie scaricando anche spese tipo 1 euro per parcheggio custodito (vergognoso da parte di chi guadagna cifre folli). Dopo tutto ciò, i quadri dirigenziali mantengono piena fiducia dagli azionisti, pur essendo spesso sovrabbondanti come numero, anziani anagraficamente ed improduttivi. mentre i giovani volenterosi vengono calpestati ed in tal modo associano l’idea che sia meglio lavorare meno, tanto nessuno si accorge di loro!
    debbo continuare?

  66. giancarlo

    Alberto :Nessuno la obbliga, trattasi di libera scelta. Se uno la vuole fare, si potrebbe pensare a qualche forma di incentivazione, magari una assicurazione sulla vita e sulle malattie, gratuita, a vita; bisogna usare la fantasia di questi tempi.@giancarlo

    le ripeto, come da punto 2 del mio prec.post

    non mi fido di uno stato che prima proroga il 55% per rispamio energetico e dopo 6/8 mesi ti trasforma il 55% in 44% per via del taglio lineare delle agevolazioni fiscali.
    Non mi fido più.
    ci sono tante altre fregature che lo stato ha fatto e io non ci posso cascare più.

    per cui, per sanare il problema attuale, facessero una tassa patrimoniale.
    io pagherei su quel che ho: saldo del c/c, una casa, la macchina.
    uguale a me dovrebbero pagare anche gli altri cittadini.
    con questa manovra si colpisce chi ha bisogno delle detrazioni per quadrare il bilancio familiare.
    a me le detrazioni mi davano 500/1000 euro annui: perchè ci devo rimettere io e chi ha 3 case affittate sosterrà il mio stesso mio sacrificio e non, più giustamente, 2 o 3 volte in più di me?

  67. Alberto

    Scusi, visto che io non vorrei passare per maleducato, visto che le cortesie sono iniziate da lei, mi corre l’ obbligo di ricambiare con variazione sulla sua apprezzata cortesia, ancora come dicono a Roma: M.V.D.P.I.D.C. @giancarlo

  68. giancarlo

    Alberto :Scusi, visto che io non vorrei passare per maleducato, visto che le cortesie sono iniziate da lei, mi corre l’ obbligo di ricambiare con variazione sulla sua apprezzata cortesia, ancora come dicono a Roma: M.V.D.P.I.D.C. @giancarlo

    si. va bene!
    le cosiddette ‘cortesie’ logicamente non sono altro che uno scherzo, una battuta. tanto più che il ricevente spesso non può comprendere il senso di certi acronimi.
    resta il problema di una conferenza stampa straordinaria per comunicarci che:
    -il risanamento avverrà con ricorso ad incremento tassazione reale per le famiglie. peraltro, aggravante, taglio effettuato non in base al censo ma in relazione al ricorso alle agevolazioni alle quali esse si appoggiano per ottenere parziale sollievo fiscale. E’ chiaro che i poveri fanno maggior affidamento sulla detrazione dei farmaci, rispetto ai ricchi…
    -non c’è traccia di tagli strutturali, non dico alla politica (che tanto non vedremo mai!), ma alla macchina burocratica italiana
    -le riforme che dovevano far ripartire il paese immediatamente, verranno esaminate immediatamente. E’ vero. Ferie rinviate per i parlamentari. Ma purtroppo le riforme vedranno la luce nella migliore delle ipotesi, solo fra 8 mesi, referendum confermativo permettendo… Poi resta da adeguare tutta l’enorme massa di leggi ordinarie, ad oggi coerenti con la costituzione vigente e che logicamente sono incompatibili con la nuova costituzione. Quanto tempo ci vorrà per fare questo? 5 anni?
    Quindi fra 5 anni il sistema Italia sarà tarato in misura più liberale.
    Ma per quanto riguarda le altre vere liberalizzazioni fattibili con una circolare del ministro o con un semplice decreto e a costo zero, non c’è traccia!!
    Infine stamattina mi sono reso conto che effettivamente verremo downgradati dalle soc.rating. dopo quanto accaduto alla tripla A degli USA, non mi pare che ci sarà appello per noi.

  69. Massimo74

    @Roberto 51

    Ne hanno goduto solo alcuni(in particolare le precedenti generazioni),io e la maggior parte di quelli che fanno parte della mia generazione ne abbiamo solo subito le conseguenze.Perchè adesso,dopo essere stato spremuto come un limone per anni,dovrei autotassarmi per ripagare un debito(creato da una classe politica scellerata in cerca di facile consenso) dal quale non ho tratto alcun beneficio?

  70. Giuseppe D'Andrea

    @Massimo74

    E ancora:

    Senza un cambiamento serio che preveda un nuovo modo più semplice di fare impresa che ridimensioni fortemente l’impatto che l’economia pubblica ha sulla ricchezza della nazione , una riduzione del debito non servirebbe a nulla se non a fare altri debiti. Mi domando poi cosa impedirebbe ai futuri governi di rimettersi a spendere e spandere; la clausola costituzionale va bene ma non dimentichiamoci che anche quello che è scritto sulla costituzione può essere ribaltato ad uso e consumo dell’attività statale: guardate cosa è successo al principio della giusta imposizione fiscale ed a quello di tutela del risparmio. Di solito questo principi sono stati sacrificati in nome “della coesione sociale…bla bla bla… in garanzia dei diritti…bla bla bla… per il bene comune…” con tanto di intervento interpretativo della Corte Costituzionale. La “Regola D’Oro” verrebbe quasi sicuramente trattata alla stessa maniera, magari dopo un breve periodo di finta osservanza.

    Ammettiamolo: viviamo in uno stato socialista sin dalle fondamenta.

    😀

  71. giancarlo

    Alberto :
    Scusi, visto che io non vorrei passare per maleducato, visto che le cortesie sono iniziate da lei, mi corre l’ obbligo di ricambiare con variazione sulla sua apprezzata cortesia, ancora come dicono a Roma: M.V.D.P.I.D.C. @giancarlo

    si . va bene
    questi acronimi sono incomprensibili ai più
    e in ogni caso non li ritengo delle offese…

  72. Nani

    Non mi sono mai occupato di economia e chiedo anticipatamente scusa delle ingenuità che corro il rischio di scrivere.
    Ci sono molte cose che non capisco, alle quali, però, vorrei applicare gli usuali principi morali che ci impegnano nella vita:
    1 – borse. Sono molti anni che sento dire “giocare in borsa”, la “bolla speculativa”, l’attacco finanziario. Io sono rimasto ancorato alla vecchia mentalità dell’investimento. Si crede nella propria intuizione, si fa un investimento comprando un tornio, si istruisce un tornitore e si spera che in 2 anni si ripaghi il debito e si comincia a far guadagnare (bene) gli investitori. Se per investitore si intende azionista, colui che compra le azioni DEVE credere nelle persone e nelle attrezzature. Quindi bisogna lasciare il tempo necessario affinchè l’investimento frutti. Viceversa se si comprano azioni oggi per venderle dopodomani, questa è azione da speculazione vampiresca: intasco anticipatamente l’utile eventuale dissanguando l’azienda. Questo non è morale.
    Io ne deduco che sarebbe necessario vietare la vendita di qualunque azione prima di sei mesi dalla data di acquisto. Se si dovesse vendere prima: pesantissime penali.
    Potrebbe essere questo, un sistema di accettabile valenza morale per limitare i danni provocati dalla speculazione ed attirare solo capitali seri?
    2-pensioni: quando si procede con una legge che permette l’erogazione di pensioni facilitate, o sussidi facilitati, o assunzioni facilitate, quel che non riesco a capire è che se la “facilitazione” decade, decade anche l’erogazione della pensione. Faccio un esempio. Se un insegnante poteva andare in pensione dopo 16 anni di lavoro, ci sarà una motivazione. Ha fatto un lavoro debilitante?, bene eccoti la pensione. Ma se costui si apre una partita IVA o gestisce un negozio o fa delle consulenze e contemporaneamente prende anche la pensione, vuol dire che non è debilitato e quindi non deve prendere la pensione. Qualcuno, è mai andato ad analizzare le motivazioni per cui sono state erogate le facilitazioni e se tali motivazioni esistono ancora? Questa è una questione morale.
    3- Pagamento del debito. Personalmente mi accollerei la mia quota di debito dello Stato affinchè le future generazioni non abbiano a patire, ma se ci fossero le seguenti condizioni:
    a- licenziabilità dei dirigenti pubblici
    b- cassa integrazione dei dipendenti pubblici in esubero
    c- tetto massimo dei dipendenti pubblici per ogni amministrazione (ad es un dipendente comunale compresi consorzi ed imprese collegate ogni 150 abitanti, un dipendente provinciale ogni 1000 abitanti, un uscere ministeriale ogni 50 deputati, nessun autista civile, solo militari, nessuna macchina o viaggi gratuiti per tutta la borghesia di stato -vedi giudici, docenti, ex presidenti, ecc)
    d – pubblicazione del ricavo ogni persona appartenenete alla borghesia di Stato, quali deputati, giudici, consiglieri, ecc. calcolando tutto, ma proprio tutto, compresi i benefit, quali auto (senza autista), telefonino, viaggi, affitto, ecc.)
    e – imposizione di un tetto massimo dei ricavi per ogni categoria con anzianità non superiore al 25% della paga di primo impiego. Ad es. per i dirigenti 200.000 E, (quelli che possono essere licenziati) per i quadri 150.000 E. e così via.
    Io sono pronto a pagare la mia quota di deficit. La borghesia di Stato è pronta?

  73. Piero

    cito da Oscar : ” la fine delle contrattazioni è avvenuta “al buio”, per un cedimento delle piattaforme di scambio”..

    questa mi sembra come la sospensione delle aste dei Btp xrchè abbiamo TROPPA liquidità…

    un paese ormai alla canna del gas..

    è lunedì ci divertiamo con down grade Usa..
    effetto domino… PRE-pianificato da almeno 9/12 mesi..

    da chi ?

    da quello che qualche teorico-buontempone (che studia libri e giornali.. e magari parla pure con qualche bancario dietro le quinte) chiama “im-personalmente” :

    LIBERO MERCATO delle ASPETTATIVE FINAZIARIE

    🙂

    Forse non mi crederai.. ma ti saluto con umano affetto..

    Piero

  74. ivano

    x Alberto
    scusa ma il tuo pusher chi è?
    presentamelo ,ammazza oh! e che è un mago della chimica

  75. Alberto

    Perchè chimica? Cosa c’ entra? Comunque faccia le sue controdeduzioni, controbatta se le aggrada e lasci perdere la “chimica” ed i pusher , non è roba per lei e potrebbe farle male alla salute. @ivano

  76. giancarlo

    Giuseppe D’Andrea :@Massimo74
    E ancora:
    Senza un cambiamento serio che preveda un nuovo modo più semplice di fare impresa che ridimensioni fortemente l’impatto che l’economia pubblica ha sulla ricchezza della nazione , una riduzione del debito non servirebbe a nulla se non a fare altri debiti. Mi domando poi cosa impedirebbe ai futuri governi di rimettersi a spendere e spandere; la clausola costituzionale va bene ma non dimentichiamoci che anche quello che è scritto sulla costituzione può essere ribaltato ad uso e consumo dell’attività statale: guardate cosa è successo al principio della giusta imposizione fiscale ed a quello di tutela del risparmio. Di solito questo principi sono stati sacrificati in nome “della coesione sociale…bla bla bla… in garanzia dei diritti…bla bla bla… per il bene comune…” con tanto di intervento interpretativo della Corte Costituzionale. La “Regola D’Oro” verrebbe quasi sicuramente trattata alla stessa maniera, magari dopo un breve periodo di finta osservanza.
    Ammettiamolo: viviamo in uno stato socialista sin dalle fondamenta.

    MA PERCHE’ AFFERMA CHE VIVIAMO IN UN PAESE SOCIALISTA SIN DALLE FONDAMENTA?
    ME LO PUO’ SPIEGARE BENE?
    IO NON CONTESTO, VORREI SOLO CAPIRE IL PASSAGGIO.
    GRAZIE

  77. CLAUDIO DI CROCE

    @Roberto 51
    Lei mi sembra una persona dotata di quello che una volta si chiamava ” buon senso ” e quindi non sarà molto popolare su questo blog popolato di persone che credono che togliendo le auto blu e altre cose importantissime dal punto di vista dell’esempio ma nulle dal punto di vista numerico, le cose tornerebbero come prima e cioè soldi per tutti , posti di paga nella PA per tutti , laureati che” ricercano “tutta la vita ,una Sanità costosissima e inefficente ( tutti dovrebbero vedere e rivedere il film ” Il medico della Mutua ” ) sistema dell’istruzione costosissimo e inefficente ,pensioni a sessantanni max( che orrore i tedeschi che vanno in pensione a 68 anni ) uffici e enti pubblici centrali e locali a gogò e tutte le altre cose che ci hanno portato in questa bella situazione nata da trentanni e mai affrontata seriamente dai politici che non hanno mai trovato il coraggio – per motivi elettorali e li si può capire giudicando dalle argomentazioni anche di questo blog – di spiegare al popolo che la festa era finita e che bisognava tornare a fare le cose che dice Lei , cioè spendere i soldi che si hanno e non quelli che non si hanno caricandosi di debiti. Quello che è successo agli USA credo però determinerà una svolta e si dovrà seguire quello che hanno detto i cinesi : basta vivere al di sopra dei propri mezzi , basta debiti, è necessario ridurre il welfare che non è più sostenibile . Tutte cose di buon senso che dovranno essere accettate anche da tutta l’Europa , volente o nolente .

  78. franco bellini

    il governo berlusconi e’ finito da piu’ di un anno ,da quando Fini ha fatto lo split,non sono d’accordo sull’allungamento dell’eta’ pensionabile,si lavora per campare e non si campa per lavorare.Bisogna avere il coraggio di tagliare lo stato sociale,sanita’,pensioni,enti pubblici e contemporaneamente abbassare le tasse sia le dirette che le indirette.Per fare questo pero’ occorre che l’esempio venga dall’alto vedi Presidenza della Repubblica,Presidenza del Consiglio,Camera e Senato e l’ esempio deve essere molto convincente.

  79. Fabio Ferrini

    Come spesso mi capita sono quasi in completa sintonia con quanto detto da Oscar Giannino.
    Mi disturba soltanto il contatore del debito procapite sulla colonna destra del sito. Posso affermare, con certezza di idee e convinzioni, che quello mostrato non è il mio debito. E sarò pronto a ribadirlo da qui a qualche tempo, in tutti i modi che si renderanno necessari.

  80. magnini

    secondo Luca Ricolfi gli sprechi della Pubblica Amministrazione sono di 80 miliardi di euro

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