Tobin Tax, tutti ne parlano ma nessuno dice come (non) funziona
Ci stiamo arrivando: alla fine la Tobin Tax verrà adottata, ne sono sicuro. Resta da vedere in quale modo, in che tempi, su quali basi, con quali eccezioni… insomma resta da vedere tutto, ma io sono sicuro che qualcosa verrà messo, e verrà definito Tobin Tax. Perché? Perché si vuol frenare la speculazione e finalmente riprendere il controllo dei mercati? Perché le autorità finalmente hanno deciso di intervenire per risollevare questa economia così sofferenze? Macché… Lo faranno perché sono al bivio tra la riduzione dello Stato o la spremitura fiscale di tutto il possibile; e siccome i nostri supereroi, piuttosto che ridurre la macchina politica che dà loro il pane (e molto companatico) si taglierebbero le gonadi, hanno bisogno di trovare molti soldi, e pur di averli potrebbero mandare in malora tutto l’ambiente economico che gira attorno alla loro macchinona.
La scusa è un classico: introduciamo una imposta che freni la speculazione, che liberi i prezzi di Borsa dal bieco gioco al ribasso dei grandi fondi, e così proteggeremo il risparmio nonché il prestigio dei nostri titoli di Stato; la Tobin Tax, la tassazione delle operazioni sul mercato finanziario in quanto tali è la soluzione.
Provo a dirvi io come stanno le cose riguardo la Tobin Tax.
Effettivamente Tobin propose una tassazione su certa operatività finanziaria in un certo senso per combattere la speculazione, intesa come il continuo gioco di spinte al rialzo o al ribasso dei prezzi. In realtà Tobin pensava, in quel contesto, al tasso di cambio: suo scopo era quello di ridurre le sue oscillazioni di breve periodo, cioè di evitare quel continuo sali-scendi che comportava incertezze sul valore monetario di operazioni trans-frontaliere e quindi sicuramente non permetteva il completo dispiegarsi dell’attività economica. Chiaramente dal mio punto di vista, Tobin aveva torto a porsi il problema, ma a parte la comprensibilità del suo cruccio va riconosciuto soprattutto che il suo approccio riguardava il contenimento delle sole oscillazioni di breve periodo, quindi manteneva la consapevolezza che esistono movimenti “di lungo periodo”, o meglio mutamenti “strutturali” o “fondamentali” delle condizioni economiche, che implicano necessariamente un riallineamento delle variabili, tasso di cambio compreso. Contro i mutamenti “di lungo” Tobin non aveva volontà d’agire, e sono sicuro che fosse consapevole anche dell’inutilità di qualsiasi intervento di questo tipo, soprattutto fuori dal contesto originario della sua proposta (oggi si vuole la Tobin Tax per non far cadere titoli di Stato o azioni bancarie, non per calmierare i movimenti del tasso di cambio).
Vi mostrerò di seguito il funzionamento di una Tobin Tax, e i suoi limiti.
Come esempio di riferimento ho costruito il seguente grafico “Quadro delle Aspettative/Valori di Equilibrio” (Fig.1) di una ipotetica attività finanziaria:
Fig.1
- il titolo parte dal prezzo di 100;
- le palline arancioni indicano il valore del titolo ritenuto periodo per periodo coerente con i suoi fondamentali (se si considerano gli speculatori come soggetti passivi sul mercato) oppure i target dei trader (se si considerano gli speculatori come dei malvagi che possono autonomamente decidere di muovere a piacimento il prezzo);
- Si intende la Tobin Tax come una tassazione sull’intero importo dell’operazione, e non sul guadagno netto, altrimenti non si tratterebbe di una Tobin Tax ma solo di una aliquota fiscale particolare sui redditi finanziari, che è tutto un altro discorso;
- le linee azzurre a 105 e 95 corrispondono ad una banda del 5% attorno al prezzo iniziale di 100; le linee verdi indicano la stessa cosa ma attorno al prezzo di 92.5. In pratica sono due “aree di Tobin” del 5% attorno a 100 e 92.5.
In assenza di Tobin Tax, gli speculatori semplicemente reagirebbero periodo per periodo ai mutati valori target o di equilibrio, procedendo ad acquisti (periodi 1 e 3) o vendite (gli altri) che causerebbero i relativi movimenti del prezzo verso l’alto o verso il basso. Il prezzo del titolo segnerebbe quindi un percorso “di libero mercato” come quello tratteggiato in nero sul grafico, passando per i valori target 100, 102.5, 95, 105, 100, 95, 92.5, 90, e 85.
In presenza della Tobin Tax del 5% le operazioni sicuramente fino al periodo 5 risultano anti-economiche: non si può pensare di comprare il titolo attendendosi ad esempio che il prezzo salga a 102.5 (+2,5%) in quanto il pagamento del 5% di Tobin Tax si mangerebbe il possibile guadagno, e lo stesso vale per chi ha target 95 o 105. Finché le aspettative, o i target, si mantengono all’interno “dell’area di Tobin” le operazioni speculative andrebbero in perdita (al limite in pari, il che però non compensa comunque il rischio e lo sforzo), quindi non vengono realizzate, ergo il prezzo resta inchiodato a 100. Questo era l’obiettivo di Tobin: castrare i movimenti di corto respiro in modo che il prezzo restasse stabile.
I problemi vengono quando gli operatori cominciano a aspettarsi prezzi consoni ai fondamentali ben oltre il 5% della nostra Tobin Tax, come nel periodo 6. In quel caso, seppur ridotto dalla tassa, un’operazione di vendita avrebbe comunque un valore finanziario positivo (giocando al ribasso posso vendere a 100, perdere 5 di tassa, e ricompare a 92.5, che al netto è come vendere per 95 e riacquistare a 92.5, guadagnando 2.5). In pratica il titolo cade tutto d’un colpo (-7.5) dopo il periodo di stabilità su 100, come nel percorso evidenziato in Fig.1 dal tratteggio rosso. Fissato il prezzo a 92.5, l’applicazione della Tobin Tax comporta nuovi limiti di operatività (97.13 e 87.88), che comportano nell’esempio mostrato una stabilità del prezzo per il periodo 7 e una nuova caduta nel periodo 8; e così via con il deteriorarsi dei fondamentali. Cioè: si può forzare una certa stabilità “di breve” ma alla lunga – come pensava Tobin – se il problema è una revisione totale dello scenario non ci sono paletti che tengano.
Mi si può obiettare che questo accade nel caso che siano i fondamentali a guidare il mercato, e non con una speculazione che può “imporre” il prezzo. La mia risposta è che non cambia nulla: non si permette di realizzare piccole operazioni e guadagni di breve periodo, ma se una parte maggiore del mercato converge sull’obiettivo di far scendere il prezzo significativamente oltre i limiti della Tobin Tax, questo si realizza comunque.
La cosa è ancora più evidente se si prende la Fig.1 come una serie di target successivi dettati dall’ingresso periodo per periodo di intenzioni di acquisto o di vendita. Spiego meglio: ipotizzando una sensibilità costante del prezzo agli squilibri tra domanda e offerta (nel caso: assumendo che il prezzo si muova del 2.5% in alto – o in basso – circa per ogni incremento di domanda – o offerta – per una certa quantità X del titolo), il “percorso di libero mercato” sottende la successione di intenzioni di acquisto e vendita (il “+” sta per acquisto, il “-” sta per vendita); queste sono riportate alla riga “Intenzione” della Fig.2:
Queste intenzioni di vendita hanno le loro conseguenze al rialzo e al ribasso sul prezzo (riga “Delta Prezzo”) che determinano il percorso di libero mercato (riga “Prezzo libero”). Il prezzo nel periodo 8 è in fondo niente altro che il prezzo iniziale 100 più l’effetto finale del concorso di tutte le volontà di acquisto e vendita intercorse (riga “Posizione del mercato”) che infatti implica una vendita netta di 6X che, data l’ipotesi di costante sensibilità del prezzo di 2.5 contro X di transatto, significa un prezzo finale di (100-6*2.5=100-15=) 85.
Fig.2
Periodo | 0 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 |
Intenzione | +X | -3X | +4X | -2X | -2X | -X | -X | -2X | |
Delta Prezzo | +2.5 | -7.5 | +10 | -5 | -5 | -2.5 | -2.5 | -2.5 | |
Prezzo libero | 100 | 102.5 | 95 | 105 | 100 | 95 | 92.5 | 90 | 85 |
Posizione del mercato | +X | -2X | 2X | 0 | -2X | -3X | -4X | -6X | |
Operazioni con Tobin | – | – | – | – | – | -3X | – | -3X | |
Prezzo con Tobin | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 92.5 | 92.5 | 85 |
La presenza di una Tobin Tax blocca l’operatività finché non ci si aspetta una variazione del prezzo sufficiente, quindi almeno fino al periodo 5 (vedi riga “Operazioni con Tobin”). Fino a questo momento il mercato accumula una certa posizione netta inespressa (riga “Posizione del mercato”), dopo di che al periodo 6 la pressione alla vendita diventa tale che le vendite nette si esprimono tutte insieme (-3X) tirando il prezzo sufficientemente in basso (vedi riga “Prezzo con Tobin”) da scavalcare l’effetto deterrente della tassa. Nel periodo 7 non succede nulla, in quanto la pressione aggiuntiva (vendita di X) non permette di superare il costo della Tobin Tax sul nuovo prezzo di di 92.5 (i nuovi limiti operativi sono ora 97.13 e 87.88, e la pressione di un solo X in vendita al massimo porterebbe il prezzo a 90 comportando perdite per gli speculatori). Nel periodo 8, infine, si sarà accumulata un’altra quantità di intenzioni di vendita tali che il prezzo scavalcherà i nuovi limiti della Tobin Tax, quindi le vendite speculative avranno successo facendo crollare il prezzo a 85.
La Tobin Tax si dimostra, come nelle intenzioni dell’economista, un ottimo strumento di stabilizzazione di un prezzo (tasso di cambio, azione, o bond che sia) contro fenomeni speculativi di breve respiro, ma è impotente contro movimenti o intenzioni di portata maggiore che implichino o sottendano fenomeni strutturali drammatici. Il risultato è quindi una stabilizzazione “locale”, e in tempi più lunghi un andamento a “gradini” del prezzo Tobinizzato. In particolare, quanto maggiore è la Tobin Tax, tanto più lunga potrà essere la stabilizzazione ma sicuramente tanto maggiore sarà l’improvviso crollo (o salto) quando si sarà accumulata sufficiente “tensione inespressa”.
Dando per scontato che i politici europei siano meno sciocchi di quanto danno a intendere, questi stanno giocando su una disinformata, emotiva, massivamente ignorante opinione pubblica paventando una Tobin Tax come “lotta alla speculazione”, quando in realtà questa tassa può servire solo a controllare movimenti ridotti dei mercati; un BTP che da una quotazione quasi a 100 scende a 90 se non 80 svela una mera “fuga” dal titolo che non è arginabile se non da una Tobin Tax stellare – a due cifre – che però in pratica paralizzerebbe tutto il mercato finanziario, non solo la sua parte “speculativa”, rendendo antieconomica molta attività bancaria e con essa azzerando vari settori industriali che, per forza di cose, vivono di credito. Un risultato niente male per chi dice di voler difendere il paese… cui infatti non arriveremo: all’atto pratico la Tobin Tax sarà ridotta, e forse prenderà la forma di una tassazione di svantaggio sui soli profitti finanziari e non sulla operatività in sé (cioè non sarà una Tobin Tax). Nascosto da questo falso mito anti-speculativo, il fine allora può essere solo un altro: mero far cassa. Politici, dite la verità!
E voi gente svegliatevi, ché come ha detto Barisoni di Radio24 “la speculazione è come un avvoltoio, quando arriva è perché il morto c’è già”, quindi inutile scacciare l’avvoltoio sperando che sparisca la puzza, e lasciando diffondere l’infezione! Sperare in una Tobin Tax è come voler nascondere lo sporco sotto il tappeto… per un po’ ci sta, poi vien fuori da tutte le parti.
C’è forse, anche un ulteriore effetto della Tobin, inevitabilmente depressivo. Se io, povero investitore singolo del parco buoi, mi vedo costretto in un panorama, sia pure artificiale, di stabilità, che faccio? Investo ugualmente sperando letteralmente in Dio o, piuttosto, disinvesto dalla borsa per (sempre letteralmente) buttarmi sui titoli di stato che, immagino, non saranno tassati? C’è o no il rischio ulteriore, paventato da Baggiani rispetto a un altro genere di circostanza, di eliminazione di circolante dalla borsa per avviarla su investimenti differenti? E sbaglio o questo deprimerà i valori di borsa dei titoli, come se ve ne fosse bisogno, e priverà le imprese di appovvigionamento di capitali sul mercato, vale a dire la ragione fondamentale di esistenza della borsa? Poveri noi, ci attende ben più che una recessione.
Occorre fare, a mio avviso, qualche puntualizzazione.
Nicolas Sarkozy, in veste di presidente di turno del G20, nel gennaio scorso, davanti ai dirigenti mondiali riuniti per il Forum economico di Davos, aveva ribadito un concetto a lui caro; la necessità di moralizzazione della finanza. Secondo il presidente francese «non c’è economia di mercato, senza un minimo di valori morali».
Sarkozy propose, in quella sede, una tassa sulle transazioni finanziarie per finanziare i paesi in via di sviluppo ricordando che i grandi paesi del mondo, lo scorso anno, hanno preso la decisione, a Copenaghen, di devolvere ai paesi più poveri 120 miliardi di dollari all’anno, a partire dal 2020.
Sarkozy considera necessaria l’introduzione di questa tassa poiché i bilanci sono tutti in passivo,e nessuno può pensare che queste risorse provengano dalle finanze degli Stati. Questa tassa si ispira alla «tassa Tobin», dal nome dell’economista americano James Tobin, che nel 1972 aveva immaginato un piccolo prelievo da applicarsi solamente alle transazioni sulle divise e il cui doppio scopo era quello di mettere un freno alle speculazioni a breve termine e di finanziare programmi di sviluppo per i paesi poveri.
Nel settembre del 2009, il primo ministro britannico dell’epoca, Gordon Brown, dichiarò, a qualche giorno dal G20 di Pittsburgh, che una tassa mondiale destinata a ridurre i comportamenti speculativi delle banche «poteva essere studiata». Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro delle finanze tedesco Peer Steinbruck. Il fondo monetario internazionale (FMI) studiò la questione e arrivò a una conclusione positiva sia pur con qualche limitazione.
Nell’aprile scorso il dibattito fu rilanciato da un migliaio di economisti di 53 paesi che hanno scritto ai ministri delle finanze del G20 per esortarli ad introdurre questa tassa che potrebbe, secondo loro, fruttare centinaia di miliardi di dollari a livello mondiale. Nel giugno scorso, la Commissione europea, a sua volta, ne propose l’introduzione per alimentare il budget dell’Unione Europea.
Consapevoli delle difficoltà, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel non hanno precisato né il tasso del prelievo (il 5% é frutto della fantasia di Baggiani semmai io ho sentito parlare del cinque per mille!), né il tipo di transazione che vi sarà sottoposta, né il campo geografico di applicazione, ma hanno chiesto di sottoporne, a partire dal mese di settembre, la fattibilità alle istanze europee dichiarando, tuttavia, che questa tassa è «una necessità evidente».
perdoni l’ignoranza ma c’e’ tanta differenza tra la tobin tax e il vecchio fissato bollato che mi risulta essere in qualche modo applicato alla LSE senza che nessuno ci trovi alcunché da eccepire ?
@AndreaVerde
Ma c’è ancora qualcuno, a parte Bono degli U2 & friends, che crede all’utilità degli aiuti al terzo mondo?
@Andrea Verde
E’ singolare che gli stati nazionali abbiano una morale a corrente alternata; è immorale essere “pessimisti” sulla solvibilità degli stati e degli istituti di credito, invece è morale per uno stato vivere in deficit emettendo titoli di debito a data da definirsi, è immorale essere ribassisti ma è morale presentarsi davanti al pubblico e sparare balle per “rinfrancare il mercato” e utilizzare le banche centrali per comprare i titoli di debito sovrano (tossici) o fare pompare quattrini freschi di stampa nel ciclo economico mondiale per “sostenere la crescita”.
Dunque i governi da imbroglioni hanno una morale distorta e come ogni buon menzognero stanno scaricando il barile del disastroso andamento economico imputabili per larga parte alle loro politiche economiche demenziali, sui risparmiatori che oggi sono diventati “speculatori” e causa di ogni male.
Questa è pura ipocrisia altro che morale, dato che lo stato si sente così moralista, sarebbe una buona idea quella di non spendere più di quanto si preleva e di iniziare a ripagare i debiti contratti, smettendola di chiedere a questo “mercato cattivo” soldi per pagare le proprie spese insostenibili. Quando un qualsiasi stato farà questo, allora forse avrà qualche titolo per parlare di morale.
Se qualcuno pensa che la Tobin Tax, inutile per frenare la speculaizone, possa servire a raccogliere denaro per aiutare i paesi in via di sviluppo (ma perche’ non aiutiamo l’italia invece ,messa cosi’ male), si sbalgia di grosso perchè o questa tassa viene messa a livello globale oppure servira’ solo a creare centinaia di migliaia di disoccupati , se non qualche milione, che in Europa lavorano con la finanza. Del resto mica tutti possono dedicarsi alla “meravigliosa” attività manifatturiera Europea, fatta di mega aziende multinazionali (dimentichiamo per un attimo la realta’ italiana delle piccole e medie aziende che , se vanno avanti così le cose, scompariranno) legate politicamente ai governio per ottenere finanziamenti quando serve. Ma vi rendete conto che è l’economia Europea il malato ? Economia fatta di finanziamenti (vedi energie rinnovabili) che se non fossero finanziate sarebbero antieconomiche. Per non palrare dell’agricoltura, in cui si dice ai produttori di un paese senza quote di produrre lo stesso tanto i soldi te li diamo lo stesso, se poi il prodotto va al macero fa nulla. Scusate ma a me sembra di rivedere l’economia sovietica dell’onore al lavoro compagno con prodotti invendibili ma finanziati. Grande Europa, emigreremo tutti !
@Giuseppe D’Andrea
I cosiddetti “risparmiatori” prima della moda del politically correct erano giustamente chiamati “speculatori”. Non dico sia corretto tassarli, per di più con una tassa ridicola come questa, ma si sappia che tali sono e come tali devono accettare il rischio che l’economia crolli facendo vaporizzare i loro titoli. Mia nonna era una risparmiatrice ma non si è mai sognata di fare operazioni finanziarie.
è vero che le Grandi Banche d’Affari possono tirare sù o giù il mercato indipendentemente dai Fondamentali solo x far utili da trading..
è vero che gli Stati sono già falliti ed i Politici lo stanno nascondendo alla gente..
è vero che la Tobin Tax è una foglia di fico che non risolverà il problema..
è vero che i Politici usano la Speculazione come ScaricaBarile di tutti i mali x distrarre l’attenzione della gente..
è vero che la Tobin Tax farà un pò di cassa.. ma molto meno del previsto..
è vero che la massa di gente è sorry ignorante di finanza.. ma non si può neppure pensare che la signora Maria sappia cosa è una Dark Pool.. un HFT.. un CDS.. un COT.. uno Spread.. una Opzione… un Vix.. un SellOff da panico.. un Mkt Mover Pilotato..
eccetera.. ad ognuno il suo mestiere..
ma i Politici NON fanno il loro mestiere.. fanno il LORO interesse..
come quasi TUTTI gli esseri umani..
aggiunta….
la Speculazione MENTIVA quando in questi ultimi 3 anni andava AL RIALZO…
la Speculazione dice la VERITA’ OGGI andando al RIBASSO..
ma ai politici la 1° Menzogna andava bene.. la 2°.. cioè la Verità.. non piace..
perchè in fondo in fondo non piace alla massa degli elettori.. che preferiscono far gli struzzi più o meno inconsciamente..
@andrea61
sono esattamente la stessa cosa.. potrebbe cambiare solo l’entità..
e come la patrimoniale sui risparmi che Silvio non vuole mentre con l’altra mano è costretto a mettere il Bollo sui Titoli in Custodia a 200 euro 🙂
che bella SINERGIA = Bollo Custodia Titoli + Tobin tax 🙂
Ma chi parla di speculatori sa di chi parla? qualcuno tra i commentatori ha qualche nozione del funzionamento del mercato finanziario? qualcuno di loro si è mai reso conto della sua importanza in un’epoca in cui le pensioni pubbliche sono destinate a perdere importanza?
L’egregio Leonardo Baggiani non ritiene utile spendere qualche parola al riguardo?
Quello che mi colpisce è che tutti gli osannanti osannatori del libero mercato e del mercato che si regola da solo sono stati e sono ancora in fila a chiedere allo Stato interventi per impedire al mercato di regolarsi da solo, per garantire i depositi bancari e per immettere liquidità. Per fortuna.
@lionello ruggieri
Beh, di pseudo-liberisti ce ne sono tanti, le iniezioni di liquidità (quantitative easing) servono solo a pompare le nuove bolle finanziarie ed a mantenere la montagna di aggregati monetari che invadono il mercato, le misure di trasferimento dei debiti (euro-bond) servono solo per spostare i debiti da un lato ad un’ altro ed a guadagnare un po di tempo prima della prossima recessione, l’acquisto di titoli di debito sovrano da parte delle banche centrali (utilizzando quali soldi se non quelli stampati freschi freschi per l’occasione) servono solo ad “ipnotizzare” per un po il mercato, ma di solito è un effetto di breve durata. Queste misure interventiste e distorsive che qualche liberista richiede con forza, servono solo a guadagnare un po di tempo e ad aggravare gli effetti della prossima crisi, non producono crescita e non equilibrano nulla.
Le garanzie dello stato per altro fanno sbellicare dalle risate: che garanzia può darti un soggetto pieno di debiti, che fa ancora debiti e che praticamente è già fallito ?
@Francesco
Io credo che il termine “speculare” sia usato impropriamente nell’accezione negativa;
Se io oggi convertissi un libretto postale in oro o argento, o se acquistassi buoni dello stato potrei essere definito speculatore, perchè sto cercando di ottenere qualcosa di più di quanto non abbia al momento, dunque sto investendo per guadagnare. C’è qualcosa di male? No. Rischio di perdere i miei soldi? Si. Lo speculatore non è nient’altro che questo. Certo poi ci sono i piccoli speculatori ed i grandi speculatori, ma il principio resta sempre lo stesso.
Il mio punto di vista è che il libero mercato è “falsato”, grazie all’opera omnia degli Stati e degli istituti finanziari, che da un lato dicono di voler promuovere “crescite virtuose e sostenibili” dall’altro cercano solo di proseguire nelle proprie politiche demenziali, sperando che questa sia solo una tempesta passeggera e che prima o poi tutto passerà. Purtroppo queste politiche demenziali, corrompono il funzionamento del mercato e creano le condizioni adatte per guadagnare scommettendo al ribasso anzi scommettendo “all’incendio”, una volta che queste congiunzioni si creano qualcuno ci si butta sopra capendo di poter guadagnare moltissimo se ci sia azzecca e di poter fare pagare gli altri se si sbaglia, pensa alle banche americane con le bolle dot.com ed immobiliare ed alle banche francesi/inglesi/tedesche con i loro investimenti spericolati in titoli greci/portoghesi/spagnoli, che cosa hanno fatto? Hanno rischiato e guadagnato tantissimo poi quando si è rotta la bolla…. TAC!!! Hanno scaricato tutto sulla groppa delle banche centrali e delle istituzioni, che hanno inventato il “troppo grandi per fallire” (cosa che a rigor di logica non esiste nel libero mercato, se sbagli paghi se devi fallire fallisci) precipitandosi in salvataggi assurdi. Oggi quelle stesse banche stanno rigiocando a chi è più bravo negli investimenti ad alto rischio…
Ovviamente come detto prima i politici ed i loro consulenti economici ben consci di essere i primi artefici di tutto, non possono mica presentarsi in pubblico con il capo cosparso di cenere ammettendo i propri errori, preferiscono di gran lunga recitare la parte di chi non sapeva niente, di chi non poteva fare nulla, di chi non poteva prevedere questa crisi, di chi è stato ingiustamente colpito da pratiche criminali (?) e per dare più forza al discorso tirano fuori le solite cortine fumogene sull’etica dei mercati, come se loro nel mercato non c’entrassero nulla. Per quanto mi riguarda, questo è solo fumo.
Ma tutto questo come si risolve? Di certo non con quella vaccata della “Tobin Tax” e nemmeno iniettando triliardi di dollari/euro virtuali nel mercato finanziario, salvando le banche, facendo comprare titoli di stato di paesi falliti alle banche centrali, intervenendo “ad muzzum” sui tassi di interesse, creando misure di trasferimento del debito sovrano (EURO-BOND) o magari dividendo l’euro in Euro-Marco e l’Euro-lira.
Gentile Baggiani,
premesso che sono contrario alla Robin Tax, per motivi economici, politici e filosofici, la Sua analisi è condivisibile ma in realtà è solo parziale.
In primo luogo, nell’esempio di figura 1, Lei tralascia di considerare che si pagherò una tassa anche per la transazione di riacquisto, quindi la Sua analisi è valida per una tassa del 2.5% a transazione e non del 5% (sembra questa l’aliquota implicita nel Suo esempio).
In secondo luogo, assumendo che la tassa venga applicata a titoli di stato, ad esempio, essa rientrarà tra gli aspetti che rendono più ampio il bid/ask di mercato e quindi la liquidità minore.
Secondo la teoria finanziaria, il rendimento di tutte le attività, aggiustato per i rischi e per i costi aggiuntivi, è pari a quello privo di rischio. Nel caso di un bond, su un periodo unitario (può essere anche un giorno), il rendimento Y sarà:
Y = r + s +l
dove r è il tasso privo di rischio, s è lo spread di credito (per remunerare il rischio di fallimento dell’emittente), e l è la compensazione per i costi aggiuntivi (nel caso della robin tax, questa componente sarà dipendente dal tempo, se la tassa è fissa).
Alla fine, per come la vedo io, per quanto l sarà determinato in equilibrio dal periodo medio di mercato di detenzione in portafoglio del titolo, il risultato finale è di avere comunque un prezzo di equilibro più basso del titolo rispetto ad una situazione in cui la tassa non esiste.
In definitiva, io concorderei con Lei nel senso che l’introduzione della tassa porterebbe una maggiore volailità dei prezzi (un processo a salti, ovvero con escursioni più ampie dovute a bid/ask più larghi), ma attorno ad un prezzo di equilibrio in ogni caso più basso rispetto a quello “equo”.
Se l’obiettivo dei politici è creare un finto prezzo più alto e stabile, credo che non ci riusciranno e, a parte la probabile partita di giro della tassa incassata e pagata in più sugli interessi del debito, ci saranno effetti collaterali come la maggiore illiquidità del mercato.
La Tobin piace ai politici “magnaroni” e al popolo disinformato e demagogizzato dagli stessi politici.
Non piace ovviamente agli esperti e operatori di mercato, siano essi grossi Edge Found o piccoli operatori di trading.
Per interrompere questa stupidaggine demagogica occorre che i piccoli ma numerosi soggetti interessati a questo tipo di operatività utilizzino l’arma del Web e, attraverso il tam-tam telematico, si astengano dall’operare per un tempo adeguato (uno-tre mesi), fino a determinare uno stato di crisi a livelli piu’ alti (piazze borsistiche, banche, broker, fondi ecc).
A quel punto i grossi operatori danneggiati possono mettere in campo tutte le loro forze lobbistiche e intervenire pesantemente sui politici affinche questi si ravvedano e ritirino la loro demenziale Tobin Tax.
Il tam-tam mediatico ha scoperchiato e smantellato i regimi dittatoriali di Tunisia, Egitto e Libia.
Dovremmo usare questo mezzo ogni volta che qualcuno attenta alle liberta’ individuali e del mercato !
Lo confesso, io sono un bieco speculatore.
Faccio trading sul Forex, cioé proprio sul mercato delle valute.
Forse pochi lo sanno, ma giá chi fa trading sul Forex è stato duramente colpito: i guadagni sono tassati (come ogni rendita finanziaria al 12.5%, presto al 20%), mentre le perdite non sono piú recuperabili per compensare i guadagni. Io continuo a fare trading semplicemente perché ho (ahimè) un bel po’ di perdite da recuperare, perció non pago di fatto le imposte sulle rendite finanziarie, ma quando (spero)non avró piú perdite da compensare non opereró piú su questo mercato, che l’asimmetria fiscale rende non remunerativo.
Inoltre, poiché si opera di solito a leva 100 (impegnando 1.000 euro ne muovo 100.000), una Tobin anche solo del 5 per mille rende impossibile operare sul Forex anche al migliore dei trader, che giá deve compensare (per arrivare a guadagnare) lo spread denaro-lettera.
Non so se per altri valgono ragionamenti diversi, ma per la mia esperienza il gettito di una Tobin che colpisse il Forex sarebbe molto probabilmente pari a zero, perché avrebbe il semplice risultato di cancellare di fatto il Forex stesso (in queste condizioni troverei piú conveniente andare direttamente al Casinó, se proprio voglio buttar via soldi).
avete mai sentito parlare di HFT ?
@luciano pontiroli
Grazie dell’invito, ma di queste cose è stato detto e ridetto qui, sul mio blog, pure sui giornali… Mi par chiaro che c’è chi a priori non vuol intendere.
Piero ha fatto una buona osservazione “a ognuno il suo mestiere”, nel senso che non tutti devono necessariamente sapere tutto, almeno finché si affidano a persone oneste che sanno tutto della materia in cui vanno a mettere le mani o che almeno offrono tutte le visioni e spiegazioni possibili perché vengano poi valutate – ma in realtà spesso si vuol metter bocca su fatti tecnici (come il perché di una Borsa, la giustizia di un HFT, un aiuto all’Africa…) non guardando ai dettagli tecnici ma parlando con la pancia (questo “per me è giusto”, questo “per me è sbagliato”, perché tocca la mia sensibilità).
Strumenti per capire che senso abbia l’esistenza di un mercato azionario (e obbligazionario dei titoli di Stato, nel nostro caso) ci sono a bizzeffe, ma a me par chiaro che è più semplice dar voce ai desideri invece che leggersi una cinquantina di pagine di un manuale. Se poi si entra in una discussione non cercando di capire l’argomento ma solo per provare la giustezza a priori del proprio “sentimento di pancia” (qualcuno qui nemmeno aveva capito che il mio 5% era solo un esempio tanto per avere numeri tondi)…
@Ancast
L’esempio proposto è altamente semplicistico, non potevo presentare qui un modello complesso (nemmeno a esserne capace); in effetti se si parla di acquisti e vendite la ttx viene applicata due volte. Quando ho concepito l’esempio pensavo solo a un titolo a prezzo 100 che può salire o scendere, e il nuovo prezzo definisce il guadagno implicito – non necessariamente realizzato. La sua osservazione è pertinente e giusta, vale inoltre a spiegare che una tx in qualche modo “raddoppia” la gamma di operazioni (se si ragiona di coppie di compra-vendite) che diventano antieconomiche, cmq il messaggio di fondo resta lo stesso (dal suo più completo punto di vista, ragioniamo che la tassa è 2.5% e torna tutto, nella grossolanità dei calcoli).
Riguardo il resto, come l’effetto ulteriore sulla liquidità, è trascurato come ipotesi di lavoro. Quel che volevo è appunto una analisi “parziale” del fenomeno mirata alla stabilità e non una analisi generale del mondo, nel senso che non è vero che elimina la speculazione tout court bensì blocca solo una parte dell’operatività più “fine” (se vogliamo già questo è un danno alla significatività economica dei prezzi), ma è impotente in caso di cambiamenti di portata maggiore. Il mio è solo uno schema concettuale per parlare solo dei limiti della stabilità dei prezzi in caso di ttx, non pretende certamente di essere un modello generalae di mercato “testabile” econometricamente.
Che il prezzo di equilibrio (si fa per dire: chiamiamolo “prezzo bloccato da tobin”) sia maggiore o minore di un prezzo reale già dall’inizio, non era oggetto stretto dell’esempio: se per qualsiasi motivo al momento dell’introduzione della tassa il prezzo “fondamentale” fosse 105 ma quello di mercato 100 a causa di – mettiamo – precipitosi disinvestimenti di massa non in base ai fondamentali ma in base alla liquidità del mercato, la ttx non farebbe che “stabilizzare” il prezzo corrente, che sarebbe così già disallineato ab origine.
Quel che si può ottenere non è tanto una maggiore volatilità (si avrebbero periodi di stabilità seguiti da più ampi salti, il risultato finale in termini di varianza secondo me non è univoco), quanto false stabilità locali sul breve periodo e movimenti più estremi (tendenzialmente in linea con il percorso di mercato) su tempi più lunghi.
Grazie delle osservazioni
@Trader sul Forex
ciao… alcune osservazioni :
* i piccoli trader NON sono speculatori in senso negativo xrchè NON hanno i capitali e le tecnologie e le informazioni privilegiate x far crollare o salire i mercati..
gli speculatori in senso negativo sono le grandi banche d’affari e le banche centrali..
* la precedente esenzione 0% sul Forex era una furbata italiana basata su un roll over
fatto ogni notte x poter dire di non aver detenuto la posizione in multiday
* se le dichiari sul modello Unico le perdite le puoi detrarre sino a 4 anni
* 80% dei piccoli trader su Future di Borsa sono in perdita.. il 90% di quelli sul Forex sono in perdita perchè usano quelle pazze leve 1:100 => se vuoi “lavorare” devi abbassare la leva 1:1 o max 1:3 come fanno quelli che “guadagnano”
* il Forex essendo OTC (non regolamentato) ha spesso l’inconveniente che il tuo Broker anche se non te lo dice ti “trada contro” e ti “tarocca” i prezzi
* i Piccoli Trader sono peggio dei Piccoli Risparmiatori xrchè credono che con qualche grafico colorato e qualche indicatore e qualche corso si possa battere il mercato cioè le grandi banche gli hedge fund ed i moerni programmmi HFT : è come se la Nocerina sperasse di battere il Barcellona.. diremmo tutti che è pazza.. eppure quando la stessa cosa avviene con i soldi ed il trading sembra “normale”.. mistero della Psiche umana..
* pur essendo d’accordo con la negatività della Tobin.. direi che paradossalmente ha un vantaggio : l’80% dei Piccoli Trader o carne da macello saranno incentivati a smettere con questa droga.. pericolosissimissima..
* le grande banche gli utili li depositano all’estero.. quindi le Tasse sugli Utili (ex 12,5% poi 20%) x legge NON li pagheranno MAI.. ma questo la gente che Vota i politici non lo sa 🙂
Personalmente non concordo con questo paternalismo. Inoltre, se il piccolo si fa di questi film e ci rimette i soldi, allora la Borsa permette una cosa molto importante: togliere i soldi agli idioti e metterli in mano a chi sa usarli; è sempre una forma di miglior allocazione delle risorse. L’idiota butterebbe comunque i soldi altrove.
@Leonardo, IHC
propongo hegelianamente una mediazione positiva tra le tesi :
quando i retail trader aprono un cc trading il broker è obbligato x legge (come in america.. io aprendo TS l’ho dovuto sottoscrivere) a dargli la seguente statistica da firmare x presa conoscenza :
“nel 2009 il 70% dei cc era in perdita.. nel 2009 l’81%.. nel 2010 l’80%”..
invece vedi pieno di pubblicità di broker che ti fanno vedere il commesso, l’impiegata o l’artigiano sorrideni che in 1 settimana con 300 euro ne hanno guadagnati 1000..
ed il conto lo puoi alimentare pure con la carta di credito..
circonvenzione d’incapace.. vanna marchi.. gratta&perdi…
un pò come l’avvertenza sul pacchetto di sigarette..
@Piero
Piero non c’è nessun “incapace” qui, ci sono soggetti adulti, scolarizzati e clinicamente dotati di un plesso encefalico, che impiegano i loro risparmi in vari modi; c’è li mette sotto il materasso, chi si compra una casa, chi se li spende tutti, chi li regala alle banche e chi li investe in borsa. Se tu con i tuoi soldi vuoi investire in pietre pomice, perchè sei convinto che le pietre pomice varranno domani 7000 $ l’oncia, benissimo, se tu vuoi giocare col mercato valutario e le sue leve, devi ben sapere quello che stai facendo e sopratutto devi sapere che ci sono i falsari di stato che in questo momento sono in modalità “PRINT & PUSH”, stampando ed iniettando denaro nel sistema finanziario e che questo fa evaporare tutte le tue fiches e le tue leve, se stai corto e ti sganci al momento giusto vinci, se vai lungo perdi.
In alternativa puoi sempre comprare i magici BOT/CCT di “zio Stato” oppure se ti senti esotico puoi dedicarti a qualcosa di più redditizio : Bond Greci ad un’anno zero coupon rendimento 60% oppure Greci a 2 anni rendimento 43 % li si che si fanno i soldi…
[ATTENZIONE! ACHTUNG! DANGER!] Quella sui Bond è una battuta, non precipitatevi dai vostri broker a comprare, potreste vaporizzare il vostro capitale [ATTENZIONE! ACHTUNG! DANGER!] Anche quella sui BOT ed i CCT è una battuta! Meglio il super enalotto o il poker on-line***
***Era una battuta anche questa ma con un fondo di verità.
@Giuseppe D’Andrea
si si ok.. non ho capito una cosa però..
perchè non sei d’accordo a pubblicare sui contratti la statistica l’80% perde sistematicamente ? il libero mercato vive di info e trasparenza.. giusto ?
ciao
PS: x tua info.. appartengo al 20%..
@Piero
Beh, Piero mi fa piacere per te! 😀
Comunque, io non sono d’accordo alla “TOMBIN TAX” (l’ho ribattezzata così), sul fatto di pubblicare la statistica nessuna remora, anzi dovremmo scrivere pure:
Così dovrebbe essere chiara come informativa. Ma non sperare che avverrà, i veri disonesti del settore sono i regolatori.
😉
non mi piace la Tobin.. sono d’accordo su bolle QE1,2..3.. se ti và vai su blog di Leonardo HIC e leggi anche mio commento a Double Dip..
però scusa se insisto ma non mi hai risposto: in america quando aprono un conto di Trading ti fanno firmare la Statistica 80% perde.. sarebbe bello se avvenisse anche qui.. concordi SI o NO ?
@Piero
Piero ho detto che non ho remore, quindi si, sono d’accordo, diciamo tante ovvietà : “Il fumo uccide”, “i dolci ingrassano” “Il gioco d’azzardo indebita” “l’alcol ubriaca” ed “i preservativi si rompono”, una in più non fa male. Tanto il 90 % degli investitori si sente diverso da quel’ 80% che perde.
Ho letto il tuo commento, sono d’accordo, ovviamente sappiamo che le istituzioni vogliono solo risparmiatori, felici, entusiasti e rialzisti, tutto il contrario di ciò che il momento richiede. Mi aspetto altri giochi di prestigio, ed altri effetti deleteri.
“Tanto il 90 % degli investitori si sente diverso da quel’ 80% che perde.”…
…………………
“uomo avvisato MEZZO salvato”..
ciao
@ andrea verde.
Sarcozy fait scier!
Aizza le tribù libiche contro la tribù dominante gheddafiana promettendo al capotribù :”Fai tu il Gheddafi per i prossimi 40 anni, ti aiuto io!, basta che mi tieni qui con Elf-Aquitaine, il mio socio! fidato”.
Il pivello Cameron gli va dietro come un cagnetto, Berlusca ricattato col debito deve fare lo stesso obtorto collo….e poi t’inventano gli eccidi di massa, le fosse comuni… e le armi di distruzione di massa? Adesso Gheddafi è il Boia di Bologna, di Ustica e via dicendo… Ma lo sapevamo da venti anni, almeno chi sapeva leggere lo sapeva!
e Obama, con la NATO? tutto contento che non lo si tiri in ballo direttamente finanzia tutto sottosotto: lascerà la guerra al prossimo repubblicano, lui certo non sarà stato, lui è un democratico, vuoi mettere!
Solo la Merkel si dimostra un governante con le palle!
Ed invece dove gli eserciti NATO sarebbero la manna del cielo, la salvezza: in Somalia, in Darfur, nel Ciad, nel Sudan dove DECINE DI MILIONI diconsi DECINE DI MILIONI di esseri umani vengono sepolti nell’oblìo e nel deserto? Niente! Quelli se hanno un barile non è di petrolio, è per seppellircisi dentro… quindi non facciano rumore! Quiet please! La politesse avant tout!
E M-me Carlà non va a fare il suo petit-chat tra i disperati? Quelle finesse!
Che Sarko e gli altri combattenti per la libertà dell’idrocarburo libico si becchino la summa delle malattie infettive dei disperati del corno d’Africa!
E senza rompere!
Gianni,
M.Sarkozy fait chier parce il veut affirmer le rôle de la politique face à la spéculation et donc je suis avec M.Sarkozy sans hésitation aucune!
Se é vero come ha affermato Giulio Tremonti, che per ogni transazione commerciale nel mondo vi sono venti operazioni finanziarie (quaranta nel caso del petrolio), che fanno ovviamente lievitare sia il prezzo delle materie prime sia quello dei generi alimentari, come dare torto a Nicolas Sarkozy che propone di introdurre la Tobin Tax per tassare queste transazioni finanziarie?
infatti non è vero nella parte “fanno ovviamente lievitare sia il prezzo delle materie prime sia quello dei generi alimentari”
@Andrea Verde
@Leonardo, IHC
Infatti i derivati over the counter che Tremonti tira sempre in ballo sono basati per l’84 % sui tassi di interesse il 7 % è basato sui derivati di crediti derivati su derivati su tassi di interesse!, un altro 7 % si fonda sulle valute, lo 0.7 % e basato su equity, ed il restante 0.3 % è basato sulle materie prime , tutte le materie prime del mondo, dal grano al rodio dal platino al cotone. Dunque per il 98 % tutte le operazioni su derivati sono influenzate da parametri aleatori, che non hanno nessuna influenza diretta sulle commodities.
Piuttosto continuare ad incrementare la base monetaria, quello si che influenza direttamente i prezzi… ma questo le banche centrali non possono mica dirlo, anzi ora devono acquistare ancora titoli di stato, la BCE nell’ultimo mese ne ha acquistati 74,2 mld €, tutti freschi freschi di conio.
E come diceva Corrado ” E non finisce qui”
@Leonardo, IHC
Noo, sono finito di nuovo in moderazione! CHICAGOBLOG.IT perche mi vuoi male ?
Lo stesso Tobin disse, negli anni avanzati, che la sua tassa era un errore.
Tassare le transazioni significa distruggere un intero settore e non serivra’ a nulla a frenare la speculazione, che continuerà , da dove potrà farlo a fare quello che deve fare, ovvero mettere il dito nelle pieghe create dai governi pseudo sociali europei.
In più farà scendere enormemente la liquidità sui mercato cosicche’ occorreranno moltim eno capitali per distruggere intere aree finanziarie. Non ci si vuole rendere conto, ma si scoprira’ presto gli effetti devastanti di tale orda di pseudo economisti e pensatori. vedrete gli effetti e correrete ai ripari quando sara’ troppo tardi.
Beh, se fosse adottata la Tobin Tax cosi strutturata otterrebbe almeno due risultati:
– toglierebbe alcune delle operazioni di breve periodo, che alimentano l’incertezza nei mercati poichè costringerebbe gli operatori ad “aspettare” effettivi e più marcati movimenti delle attività finanziarie; in tal modo sarà minore l’incidenza delle operazioni sulle dinamiche di mercato. Se tale incertezza poi rimarrà, in quanto non caleranno le operazioni di breve, beh allora sarà lo stato che tramite la tassa internanlizzerà tale esternalità negativa prodotta da chi opera nel breve…
-a questo primo vantaggio si accompagnerà forse la più importante delle conseguenze, cioè che aumenterà il peso dei FONDAMENTALI di una attività rispetto ai suoi movimenti di valore, parola più volte ripetuta nell’articolo. Keynes spiegava che più un mercato è efficiente (bassi costi di transazione, possibilità più elevata di scambi,maggiore informazione etc…) più esso si rivolge al breve periodo, situazione nella quali più che il reale valore di un attività, per un operatore è importante capire quale è l’ordinamento del mercato su tale attività finanziaria, in maniera scollegata dal suo real value. E pazzesco nonchè assurdo che alcune banche capitalizzino in borsa per un valore inferiore alla propria collezione d’arte!!!!!Oppure di imprese che quotano a 8 o 9 multipli.
@Giuseppe D’Andrea
premesso che come sai sono daccordo sugli effetti deleteri dei QE1,2,3,…
ti faccio una provocazione : se Politici e Super Banchieri dicessero la Verità al Ceto Medio Occidentale : “la festa è finita, noi la piantiamo con la droga liquida/debiti, ci sarà una fortissima recessione un forte aumento della disoccupazione ed un forte taglio sia degli sprechi statali che dello stato sociale”…
come reagirebbe la gente ? capirebbe/accetterebbe ? li voterebbe ancora ?
ci sarebbero ondate di tumulti anche violenti in tutto l’occidente ?
io credo che la gente NON capirebbe/accetterebbe… da cui.. la droga che stiamo vivendo è un male parzialmente rinviato ed quindi aggravato.. ma pure l’operazione verità sarebbe molto molto brutta.. francamente credo che ormai siamo in un cul de sac..
@Luca
capisco le tue osservazioni ma sono sbagliate. Tu non sei in grado di apprezzare quali siano i fondamentali del mercato, non puoi discernere se un movimento dello 0,1% è speculazione e non ricerca di un prezzo equo con i fondamentali, perché non hai sufficienti informazioni non solo sul singolo stato ma anche su tutti gli altri e le relative interrelazioni. La tua conoscenza è approssimata (vedi Hayek) e impedisce certi giudizi.
Nemmeno puoi dire che tanto lasci liberi i movimenti più grossi perché anche di essi non puoi dire se siano solo speculaizone o guidati dai fondamentali. Tu hai solo una “finta calma” che precede profondi crolli o super rialzi, l’estremizzazione degli scenari cioè, e impedisci adattamenti graduali. Cmq questo è l’unico punto su cui si può “politicamente” discutere se valga comunque la pena l’intervento (per me no, ma qui rientra un problema di utilità personale).
Ed ancora – benché io sia sicuro che ci siano banche sottovalutate ma molte ancora sopravvalutate – tu non sei in grado di esprimere un giudizio su una azione, perché il fatto che capitalizzi 9 volte gli utili passati può significare l’attesa di utili maggiori in futuro, che si aprirà un nuovo business, che i tassi vanno a crollare… un mucchio di cose su un orizzonte potenzialmente infinito.
Non devi cadere nell’errore di supporre di sapere più di tutte le informazioni disperse che si convogliano in un prezzo, perché non sei in grado neppure di discernerne l’origine.
@Luca
un’ultima osservazione: speculare significa “guardare oltre”. Lo speculatore cerca di vedere il prezzo futuro e anticiparlo. Non è un assassino patentato, è un imprenditore che cerca di “scoprire” la verità dei valori. Il problema in questa discussione è confondere lo speculatore con un manipolatore. Purtroppo il primo manipolatore (anche tramite l’eventuale tobin tax) è lo Stato e il suo agente monetario la Banca Centrale.
@Piero
Se un politico ha a cuore il paese dice la verità: abbiamo scherzato, ora dobbiano retrocedere di 10 anni almeno. Quindi un anno di casino e poi si riparte. Non lo rivoteranno? Tutto da vedersi… se certe cose le fai a inizio mandato forse hai pure chance di veder riconosciuto il merito. Al massimo verranno rivotati dopo un paio di mandati, come sempre è.
Se un politico è un miope massimizzatore di consenso, votato da gente ignorante e miope che comunque rivoterà le stesse persone, si può permettere di dire sciocchezze, come che sta combattendo la crisi con una tobin tax, e intanto si lasciano regioni provincie comuni comunità montane enti inutili pensioni slegate ai contributi….
Siete malati di testa! Non solo non si ferma la speculazione, ma vanno a casa un sacco di persone che hanno sempre combattuto la speculazione di cui parlate! Si sa benissimo da dove arriva la stessa, e si sa quali sono le banche che continuano a effettuare lo short selling, danneggiando tutti i mercati azionari: sono quelle inglesi e quelle americane! Le banche europee subiscono la speculazione! Inoltre sappiamo bene quali banche hanno portato la crisi economica finanziaria che stiamo vivendo, e non sono certo quelle italiane (e in parte europee)! Infine con la Tobin Tax si colpiscono per prima PICCOLI INVESTITORI e PICCOLI TRADERS, perche’ sono loro che la pagano, ALTRO CHE LE BANCHE! Se si vuole porre in essere una tassa del genere bisogna colpire SOLO gli investitori professionali, escludendo quelli privati e piccoli investitori! Per cui vi invito, prima di scrivere delle emerite stupidate, a riflettere con il cervello, senza usare la tastiera a mente spenta o in ricerca rete!
@Andrea Verde
NOTIZIA : la Bull.. famosa multinazionale informatica Francese.. collaborò con Gheddafì x tracciare i messaggi digitali degli oppositori.. ed ora.. aiuta gli oppositori..
NOTIZIA: Sarkò si faceva dare soldi in nero dalla megamultimialrdaria della Loreal
commento : le Grandi Banche Speculatrici son delle carogne.. ma Sarkò ha i suoi scheletri nell’armadio.. ed i Debiti da Default li hanno fatto in Gran Parte i Politici e la Gente Comune negli ultimi 30 anni.. + le Grandi Banche negli ultimi 3/4 anni ci hanno messo del loro facendosi salvare (se crollavano loro.. crollavano i Bonus dei Mega Manager che oggi sono ancora lì.. ed evaporavano pure i Risparmi della Gente)..
Alzi la mano chi è senza colpa.. NESSUNO..
@Piero
Sarebbe come entrare in un silos di nitroglicerina ballando e cantando.
Nessun organo istituzionale dirà mai queste cose, tutta l’economia odierna si basa più sulla “fiducia” che sulla rappresentanza o la libertà individuale, se venisse a mancare questa fiducia latente, tutto andrebbe a farsi benedire e sarebbero “saldi per incendio”. L’operazione verità non ci sarà, anche perché sarebbe inconcepibile per il 90% del genere umano scoprire ed accettare il miasma in cui ci siamo cacciati, credo che continueremo a fare girare la granata fin quando non esploderà, nel frattempo è meglio cercare di premunirsi, per quel che si può.
@Giuseppe D’Andrea
concordo 100%..da cui deduco..
politici/finanzieri come leader hanno colpe madornali..
ma di fatto ASSECONDANO i desiderata + o – inconsci della popolazione normale..
che tristezza..
@Alberto
A tutti piacciono i capri espiatori e gli oscuri complotti, ma io amo la semplicità, è più plausibile che la causa della situazione attuale sia la combinazione delle avidità individuali, da quella del banchiere a quella dell’operaio, da quella del politico a quella del commerciante. Somma tutti i numeri rossi avrai un grande numero negativo.
@Giuseppe D’Andrea
auto-pubblicità..
a fine giugno scrissi questo articolo x Chicago..
lo pubblicarono il 3 luglio x il mio compleanno..
sono una Cassandra che porta s…fortuna
http://www.chicago-blog.it/2011/07/03/tutti-giu-per-terra-di-p-torazza/
a dir la verità i numeri sono un pò molto ballerini.. x es. i famigerati CDS dovrebbero andare tutti in Clearing House.. secondo la Banca Internazionale dei Regolamenti BIS sono in Clearing solo x 3000 bn.. mentre x l’associazione di categoria ISDA dice che sono monitorati ben 13000 bn… l’opacita delle cosidette Dark Pool è enorme nonostante alcuni lievi miglioramenti..
@Piero
Veramente simpatico, ci vorrebbe un bell’UP oggi come oggi.
@Giuseppe D’Andrea
ci stavo giusto pensando stamattina (a passeggio in campagna.. quando le borse crollano così bene non val neppure la pena perdere tempo davanti al video.. la cassa preparata in anticipo è automatica.. e poi giocavo a freccette con i miei nipotini.. raccoglievo i fichi bagnati.. ed aspettavo che la nonna ci preparasse la pappa)…
ora faranno questa 2° gamba ribassista.. poi dopo Fomc di fine mese QE3 e 6 mesi discreti… allora scrivero la 2° puntata..
ho già il titolo pronto : CALMA APPARENTE..
@Piero
Vedremo cosa si inventerano i bari, fomentati da gente come Roubini e Krugman, i governi la FED e la BCE si affanneranno a varare qualche nuovo QE all’acquisto di titoli di stato e magari ad una misura come gli EuroBond. Ah, se avessi 100.000 € oggi come oggi…
Ci capisco pochissimo. Ma tanto non ho soldi. Ma esiste qualche paese che ha applicato la famigerata tassa? E se sì, quali sono stati gli effetti?
@andrea ghidina
Purtroppo anche io sono “squattrinato”.
Comunque una sorta di Tobin Tax fu applicata in Svezia nel 1984; il governo pensava di incassare 1.500Mln SEK l’anno, invece ne incassarono appena 50 mln l’anno, l’impatto sul mercato fu drammatico nella prima settimana ci fu un calo dell’85% delle contrattazioni, una riduzione forte della base imponibile ed una conseguente riduzione delle tasse sul capital gain. Gli svedesi provarono a correggerne i tassi e la struttura,ma alla fine si decisero a levarla e per chi conosce lo stato svedese, vedergli togliere una tassa è un qualcosa di alquanto “inusuale”.