Tirannia fiscale n. 5: l’insolenza di un ingiurioso spot di Stato
In questo blog abbiamo spesso modo di riflettere sugli effetti negativi di un regime fiscale sfacciatamente oppressivo insediatosi, passo dopo passo, sotto la copertura di norme e sentenze che apoditticamente vedono in ogni soggetto d’imposta un sicuro evasore, a meno di contraria dimostrazione da parte del contribuente, fatta comunque salva l’odiosa ed iniqua disposizione del solve et repete che a breve entrerà in vigore. Nella lotta all’evasione, lo Stato ricorre anche all’arma del ricatto psicologico. Da qualche giorno, infatti, la RAI ospita gli spot dell’Agenzia delle entrate, del Ministero dell’economia e del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i quali tendono a identificare indistintamente come parassiti gli evasori, accostandoli a poco attraenti specie di vari invertebrati. Sorprende negativamente la circostanza che l’oligarchia di burocrati, politici e governanti i quali proprio attraverso la tassazione vivono a carico dei contribuenti, con un incredibile capovolgimento di posizioni abbia l’insolenza di dare del parassita a chi passa loro gli alimenti. Lo Stato, infatti, non è un ente astratto ed incorporeo, ma è un elefantiaco complesso di persone e strutture il quale, tramite il prelievo fiscale, rappresenta, a rigore, il parassita per eccellenza della società.
Quando lo spot denuncia indistintamente l’evasore come un sicuro parassita sociale, ne è chiara la finalità coercitiva sulla coscienza del contribuente, qualora questi non si disponga a sottoporsi docilmente a qualunque peso fiscale.
Questa condanna preventiva ed assoluta è figlia di una concezione dispotica del potere statale, ovverosia di quell’oligarchia politico-burocratica, per almeno due motivi.
La prima ragione è data dalla manifesta intenzione di legare la rispettabilità del contribuente non alla sua effettiva capacità contributiva, come vuole la Costituzione, ma all’interesse dello Stato vorace. Il bastone dell’intimidazione (l’evasore è un parassita! Una tenia! Una specie di verme!), combinato con la carota che esalta le virtù del bravo cittadino (chi paga è uomo dabbene!) sono da sempre le caratteristiche del satrapo. I parametri dell’equo e dell’iniquo non rispondono alle ragioni di una plausibile solidarietà economica, ma si piegano alle convenienze di quanti compongono lo Stato, rendendo così ancor più intollerabile la natura parassitaria di quest’ultimo.
Il secondo motivo riguarda la natura dell’autorità dello Stato. Come noto, lo Stato si distingue da ogni altro potere in quanto detentore del monopolio dell’uso della forza.
Solo lo Stato, o meglio i governanti che lo incarnano, possono sentirsi legittimati a oltrepassare irresponsabilmente e ad insindacabile giudizio la soglia della sopportabilità fiscale imposta al cittadino e alle imprese ai quali, conseguentemente, non rimane che la obliqua via di uscita della elusione o evasione, oppure l’emigrazione verso lidi più civili e vivibili. Anziché domandarsi doverosamente se per caso l’evasione non sia legata alla intollerabilità della pressione esercitata sul contribuente e alla non adeguata qualità dei servizi resigli in contropartita, l’oligarchia di Stato è libera di fare un cattivo uso dei tributi incassati, non badando alla qualità e produttività del loro reinvestimento, incrementando politiche di spesa dissennate che dilatano a dismisura il deficit statale, magari solo al fine di conservare i propri privilegi o attrarre il consenso delle tante categorie di maggiordomi pronti a indossare la livrea del casato più munifico.
È un’oligarchia di Stato dissociata dalla comunità rappresentata quell’oligarchia che, in ore così difficili e incerte per il benessere dei cittadini, osa offenderli considerandoli alla stregua di parassiti, quando essi, pressati dalla legge di sopravvivenza, cercano una via di uscita che li sottragga agli artigli di un fisco sempre più vorace e perseguono quella che Thoreau chiama “via dell’obiezione di coscienza fiscale”.
In questi giorni drammatici per il nostro paese, gli spot in onda sono contrari a qualsiasi senso del pudore, e non suoni quindi polemicamente ritorsiva l’affermazione – ora più che mai ponderata – che il parassita è lo Stato scialatore, prima ancora che l’indistinto evasore fiscale.
Provi lo Stato piuttosto a mettere finalmente mano alla riforma fiscale reiteratamente e stucchevolmente promessa da tempo. Si accorgerà che ne guadagnerebbero tutti: lo Stato, il cittadino, l’impresa, la società. E provi, nello stesso tempo, a reintrodurre nelle sue scelte la fondamentale regola della qualità dei corrispondenti servizi da garantire al cittadino.
Fino a quando questo non avverrà, sembra che lo Stato, parafrasando un detto popolare, voglia gareggiare con il toro che dà del cornuto all’asino mite ed operoso che, sfinito dal peso della soma messogli in groppa da uno stolto padrone, cerca tornanti percorribili per proseguire la sua strada in salita.
Il problema è che anche quando la tassazione era bassa, parlo degli anni ’60 e fino agli anni ’80 e gravava anche allora sulle aziende rigorose che non sfuggivano né alla tasse né ai contributi, e sui redditi fissi, in Italia si evadeva di brutto sempre da parte delle stesse categorie e questo perchè mancavano allora come ora, da un lato lo spirito civico e dall’ altro il rigore nella spesa e nelle scelte di politica economica. Il fisco è stato sempre inefficiente e la macchina fiscale è stata sempre improntata a colpire e rompere le balle a chi era conosciuto e mai a chi si imboscava, che tutt’ ora persiste nella frode. Si chiedono dettagli sulle dichiarazioni IRE, che dovrebbero essere in possesso già dell’ amm. fiscale, tanto per dare l’ idea dell’ inefficienza di tale comparto, senza contare le cartelle pazze che fanno impazzire i contribuenti. Dai conti a spanne, si può considerare un buon 10% di tasse evase in questi 60 anni di repubblica, sul PIL che significano negli ultimi 20 anni almeno 2300 MLD di euro.
Quindi insieme al taglio delle spese dello stato, va introdotto quanto segue e ribadisco quanto già scritto altrove su questo blog rispondendo a giancarlo:
Le colpe mia cara Serena sono bivalenti, ma ora siamo arrivati al redde razionem e ci sarà il massacro a carico di chi le tasse già le paga e continuerà a pagarle con una pressione reale sul PIL di oltre il 50%.
Ecco cosa accade a chi le tasse le paga, anche se fa parte delle categorie sospette:
Infatti la percentuale degli autonomi, nella fascia di contribuenti oltre i 90.000 euro è del 10-12% sul totale già misero dell’ 1% del totale contribuenti.
Dare occhiata a questi dati ANSA del 2008 (dich. 2007):
Sembra che chi scriva bene, e più a lungo abbia più ragione, quindi non mi dilungherò.
Chi paga le tasse ha l’impressione di assistere ad una lite tra marito e moglie che si accusano a vicenda: il marito accusa la moglie si sperperare i soldi di casa, la moglie accusa il marito di portarne troppo pochi.
Il figlio che assiste a questa scenetta, trova odiosi allo stesso modo i due coniugi, che dopo la lite vanno a dormire nello stesso letto: stato sciupone ed evasore.
Buona notte!
Rettifico “redde rationem”
“Anziché domandarsi doverosamente se per caso l’evasione non sia legata alla intollerabilità della pressione esercitata sul contribuente e alla non adeguata qualità dei servizi resigli in contropartita”. Purtroppo, come ha già fatto notare Alberto, l’evasione fiscale non nasce oggi (o ieri) come antidoto all’eccesiva pressione fiscale, ma è frutto ben remoto nel tempo della consueta tendenza italiana ad cercare di aggirare e/o violare norme per il proprio tornaconto personale fregandosene del bene comune. Se diciamo che IN OGGI la pressione fiscale è vergognosa, la sicumera dello stato assoluta, l’evasione fiscale spesso l’unico modo per sopravvivere e mezzi tipo immediata esecutività dell’accertamento vergognosi ed anticostituzionali, bene. Ma se ci chiediamo se sia nata prima l’uovo-evasione o la gallina-oppressione fiscale, temo che la risposta non sia così immediata così come la presentate. Concludendo, quello che vorrei sentire non è solo sbraitare contro la lotta all’evasione, fingendo che il problema non ci sia. Vorrei uno stato che si sottopone ad una bella cura dimagrante invece che aumentare le tasse, le tagli per quanto possibile, poi faccia una lotta spietata all’evasione fiscale (con pene severissime, senza condoni, scudi fiscali o prescrizioni) e destini ogni lira del maggior gettito e/o dell’eventuale disavanzo a ridurle a quelli che, come me (sono un autonomo, libero professionista), le pagano fino all’ultima lira, a prezzo di grandi sacrifici.
@Alberto
MA LA SMETTA DI SCRIVERE BUFFONATE !!!!!!!!
QUESTE SONO STATISSTICHE E COME TALI VANNO PRESE , METTONO NEL CALDERONE IMPRESE SANE , IMPRESE DECOTTE , IMPRESE MARGINALI E NE FANNO UNA MEDIA .
INOLTRE IL REDDITO DICHIARATO DA UN’AZIENDA NON TIENE CONTO DEI COMPENSI ELARGITI AGLI AMMINISTRATORI CHE VENGONO EQUIPARATI AL LAVORO DIPENDENTE MA CHE SONO I TITOLARI DELL’AZIENDA .
QUINDI PRIMA DI SCRIVERE DELLE CAZZATE STUDIATE !!!!!!!!
CARA DOTTORESSA , ANCORA UNA VOLTA HA FATTO CENTRO , MA , PURTROPPO NON SERVE A NULLA , L’INEDIA DEGLI ITALIANI ASSUEFATTI AD UN’INFORMAZIONE BUGIARDA E DI REGIME NON SCOMPARIRA’ ALLA LETTURA DELLE SUE PAROLE !!!
SPERO IN UNA FINE VELOCE DI QUESTO STATO DI MERDA !!!!!!
SAREBBE MOLTO MEGLIO DI UNA LUNGA AGONIA , DOPO DI CHE SI POTREBBE PARTIRE CON LA RICOSTRUZIONE AFFIDANDOLA A DEI GIOVANI DI MASSIMO 30 ANNI !!!!!!!
LE MUMMIE DEVONO ESSERE ESPOSTE NEI MUSEI , NON GOVERNARE UN PAESE !!!!!
Le dica lei le cose giuste, ci illumini, ci faccia vedere lei i numeri; lei studia vedo ed allora ci dica come risolverebbe il problema imbecille. @giobbe covatta
Pensate che circa 10 giorni fa ho sentito dire dal Presidente della Provincia di Goriza che bisonga fare qualcosa contro la concorrenza sleale di Slovenia e Austria in materia fiscale (pensate un po’ chiedono meno tasse) favorendo lo spostamento di imprese nei loro territori. Non si rende neache conto che è invece l’Italia (Provincia di Gorizia compresa) a fare concorrenza sleale alle propie imprese imponendo una tassazione che a guardare il vocabolario sarebbe correttamente definibile ladrocinio
Gentile Sig.ra Sileoni,
ottimo articolo; grazie per le sue considerazioni che oltre al contenuto sono chiare, dirette ed esprimono una forza oggi raramente riscontrabile.
Sembra e dico sembra perche’ non ho ancora visto lo spot televisivo dato che vivo all’estero, che si sia ritornati al “dagli all’untore” di antica memoria, al dividere il popolo in buoni e cattivi, ad innescare l’odio tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi e quindi la disgregazione della societa’, altro che unita’ di intenti, ed il tutto a spese di chi ? dei cittadini, cornuti e mazziati ed a vantaggio di chi? dell’ apparato politico/burocratico, di qualunque colore, che tiene in stallo il Paese, aumenta a dismisura i costi della PA e la spesa pubblica improduttiva a proprio esclusivo vantaggio e garanzia del mantenimento del potere.
Come dico in un commento all’ultimo articolo di Oscar Giannino, siamo ripiombati nell’ ALTO MEDIO EVO, con i nuovi inasori barbarici che ci dettano regole e leggi, la peste che si espande e gli untori vengono sollecitati ad intervenire.
Invito ancora tutti a leggere e commentare “SE GESU’ FOSSE TREMONTI…”
sul sito: http://www.segesufossetremonti.blogspot.com
e l’ultimo post: GLOBALIZZAZIONE: ERAVAMO PRONTI ? NO.
Gentile dottoressa lei avrebbe pure ragione ma chiaramente non conosce i motivi che spingono gli evasori a evadere. Lei dice: perche le tasse sono troppo alte e perche i servizi inadeguati. No, non e’ cosi: si evade per il semplice fatto che si vuole guadagnare di più per se, che si e’ sempre più indisposti a dare e fare qualcosa per il prossimo, che si vive nel totale individualismo. Badi bene: chi le scrive e’ un evasore felice, mai pagate tasse in 10 anni di lavoro come commerciante, sempre sotto soglia. Ma non e’ che non le pago perche il bus non funziona o gli ospedali sono sporchi: ho messo cosi tanti soldi da parte che, non guidando, prendo il taxi e se sto male vado in clinica, quindi ignoro i servizi pubblici. Le tasse non le pago perche voglio avere più soldi per me, perche voglio godermi la mia vita piuttosto che far star bene per un po qualcun’altro. Lei dira’: non ho valori cristiani. No, non ce li ho. D’altronde chiunque scriva come lei che le tasse sono troppe, e’ evidente che non e’ cristiano ma indivualista e per questo sono assolutamente d’accordo con lei!
Qui non si tratta di fare soltanto considerazioni statistiche ma si tratta di una situazione assolutamente insostenibile e che implica la necessità di porre fine definitivamente ad uno scandalo che dura da 60 anni. prego di leggere con attenzione questodocumento ed anche questo studio, che è relativo al 2004; tali documenti indicano chiaramente in quale incredibile ed insostenibile situazione ci si trovi, se come è vero la stessa confindustria chiede che si ponga fine o almeno si fronteggi l’ evasione fiscale.
Queste considerazioni non debbono essere intese come finalizzate a perpetuare lo scandalo della spesa di spreco strutturale delle amministrazioni, contro cui mi batto parimenti da tempo.
Che ci siano casi particolari di aziende a contabilità semplificata che stanno messe male, non ci piove, ma questo è un altro discorso che non c’ entra nulla con l’ evasione che si perpetua da quando c’ è la Repubblica ed io ne so qualcosa direttamente.
La nuova manovra, da 20 MLD per il solo 2012, prevede circa 13 MLD tra taglio di trasferimenti, che significano maggiori tasse locali e taglio di spesa dei ministeri, fra l’ altro di incerta finalizzazione, oltre che aumenti di prelievo per alcune categorie di contribuenti, aumento della tassazione su alcune tipologie di impieghi finanziari e poco sui tagli strutturali alla politica, l’ unica misura teorica contro l’ evasione è la mitica ed inefficiente tracciabilità nei pagamenti oltre i 2500 euro. Esattamente come avvenne per l’ analoga misura voluta da Visco, otterrà il solo risultato di aumentare gli scambi in nero, utilizzando i fiumi di contanti provenienti da attività illegali e deprimerà ulteriormente i consumi.
d’accordo sulle critiche ad uno stato esoso ed inefficente, ma sostenere la legittimità dell’evasione da lei chiamata “obiezione di coscienza fiscale” quando il sistema impositivo attuale produce necessariamente dualità nel prelievo (con contribuenti soggetti a ritenute alla fonte e contribuenti che versano per autodichirazione) lo trovo un comportamento incivile e vigliacco.
@marco pierini
Gentile Pierini,
solo per onestà intellettuale (pur restando il comportamento incivile e vigliacco): non ho la paternità dell’espressione obiezione di coscienza applicata al fisco, che vanta ben più illustri teorici e attivisti
Ottimo articolo. La situazione che si è venuta a creare dimostra ancora di più, se ce ne fosse stato bisogno, che per compiere un effettivo contrasto a questa situazione non resta altro che delegittimare la politica, i politici e la democrazia. Vedo ancora tanti liberali in giro che continuano a legittimare i politici, la democrazia e il parlamentarismo anche di fronte a queste gravi azioni da parte dei governanti. Inoltre bisogna continuare a dire che se non c’erano soldi, bisognava rinunciare a fare certe spese. Inoltre è vero ciò che dice Pierini. C’è sicuramente una dualità tra chi dichiara i propri redditi da chi viene prelevato già alla fonte. In proposito come titolare d’azienda è da due anni che cerco di eliminare questa dualità e di porre i dipendenti nella stessa situazione degli autonimi. La figura del sostituto d’imposta è straordinariamente efficace nel narcotizzare la conoascenza dei lavoratori dipendenti. Se devo dire la verità sono ancora solo a fare questa battaglia, ma soprattutto vedo pochi liberali che propagandano questa mia iniziativa!!!!
Chi non paga le tasse è come chi non vota…non può pretendere di dire nulla sullo stato ladrone. Pagale e poi fai movimenti come il Tea Party.
Sono stanca di chi si lamenta dell’invasine dei cinesi e poi quando gli fai notare che lui và esclusivamente da questi a servirsi….ti guarda esterefatto dicendo “ma io sono un poveretto come faccio a sopravvivere?” (n.d.r. il poveretto ha almeno due case in proprietà, solidi conti in banca e lavori dipendenti ipertutelati).
Il problema dell’evasione, è che schizzofrenicamente gli italiani pensano che la colpa sia sempre dell’altro e propria…CHI EVADE ANCHE UN SOLO EURO E’ UN’EVASORE.
Semplicemente perchè ruba solo un’euro pechè non può accedere a somme più grandi..è nella natura umana abituarsi e non avere freni…
Il discorso da porsi è un’altro,siamo sicuri he l’italiano abbia la cultura della coscenza sociale? Sopratutto siamo sicuri che sia in grado, senza coercizione, di seguirla? Sinceramente ho dei dubbi…..perchè credetemi più una cosa è complicata, meno l’essere umano riesce a attuarla se non sotto una rigida e ferrea autodisciplina. Se non sei abituato da piccolo, all’autodisciplina, la vedo dura impararla a 40 anni o più chè è l’età media degli italiani……
Io credo che questa cosa sia molto più efficace e penetrante degli spot sull’ evasione.
la soluzione prospettata da Fidenato Giorgio (che l’azienda non si sostituisca allo Stato nel trattenere imposte, ritenute previdenziali e quote sindacali a carico del lavoratore) merita ampia considerazione, anche da parte dell’ottima Sileoni (eccellente il suo articolo); è da un po’ che sento parlare dell’imprenditore Fidenato, ma noto anche con dispiacere che non si riesce a coagulare un’ampia approvazione alle sue proposte (veramente qualche anni fa ci provarono i radicali a indire un referendum sui temi cari a Fidenato e a tanti italiani, ma senza esito, poi i radicali passarono a sinistra … a proposito di sinistra, il governo di centrodestra sta facendo dei danni, ma un governo di sinistra farebbe peggio… è stata la sinistra nel 2006 a far bocciare il referendum che avrebbe dimezzato senatori e deputati)
Dedicato a tutti quelli che credono alla favoletta che dice : “la colpa e’ tutta degli evasori”.
Vi offro una visione alternativa sulla quale vi prego di riflettere.
Da una parte mettiamo uno Stato (il Sovrano) ipertrofico, inefficiente, ingordo e arrogante, circondato da una moltitudine di lacche’ e beneficiati.
Dall’altra i cittadini, lavoratori e contribuenti (i Sudditi), chiamati a sostenere con il loro sangue l’avidita’ del mostro statale.
Questi ultimi si dividono in tre categorie : i dipendenti pubblici, i dipendenti delle imprese private e gli autonomi (artigiani, commercianti e imprenditori).
La tassazione sui dipendenti pubblici e solo una partita di giro di fondi erariali e non ci interessa considerarla ulteriormente.
La tassazione dei dipendenti privati e’ in realta’ una tassa sul lavoro che viene pagata con soldi prelevati dai ricavi dei datori di lavoro: questa tassazione e’ solo apparentemente una tassa pagata dai lavoratori, essendo in realta’ una delle componenti del cosiddetto costo del lavoro a carico delle imprese.
Data la voracita’ del mostro statale, questa esagerata tassazione rende INSOSTENIBILE il costo del lavoro delle imprese italiane che gradualmente sono indotte a chiudere o trasferirsi all’estero.
Per la medesima ragione, nessun capitale e’ intenzionato a investire in Italia.
La terza categoria di lavoratori, gli autonomi, ha avuto, e ancora parzialmente ha, la facolta’ di evadere o eludere parte dell’imposizione e questo le garantisce la possibilita’ di sopravvivere.
Qualora il mostro statale decidesse di inasprire la lotta all’evasione fino a renderla impossibile, determinerebbe le condizioni per la chiusura o il trasferimento all’estero di quegli autonomi che ancora riescono a godere di un certo livello di profitti.
Al fondo di questo malsano andazzo troveremo recessione, fuga di capitali e default.
Ma dunque, popolo dei lavoratori dipendenti, come puoi continuare a credere che il nemico siano gli evasori e non quel mostro statale con tutte le sue dependances (istituzioni inefficienti, partiti, sindacati e altri vari assistiti), che pretende balzelli esagerati da chi realmente lavora e produce ricchezza ?
Credo che le parole di oggi di Romani Prodia radio 24 esprimano bene il concetto di come si dovrebbe essre il contrasto all’evasione:
FEROCE !
mi sembra conclusivo altro non v’è da aggiungere.
@Claudio Tolomeo
Caro sig. Tolomeo, su questi blog e, spero, soltanto in questo periodo, intervengono solo comunisti, impiegati statali e qualche pensionato, probabilmente bancario. Di che vogliamo discutere?
Claudio, come sai, le imprese per esistere hanno a carico vari fattori di produzione, in tutte le società avanzate e non, fra questi c’ è il lavoro, che tra questi fattori incide di solito meno del 10% e che si compone di varie parti fra le quali una componente della retribuzione che viene pagata a fronte di una prestazione che va pagata allo stato, ma che viene prelevata da quanto spetta a chi fa vivere l’ azienda, che non sopravviverebbe senza questo fattori produttivo. Le do una notizia, il costo del lavoro in Italia CLUP è in linea OCSE anzi è spesso migliore:
http://www.dse.unive.it/workpapers/0507.pdf
sul PIL, con PIL crescenti meno che in altri paesi rappresenta ed è diminuito più in Italia che altrove:
http://www.economiaepolitica.it/index.php/primo-piano/il-falso-paradosso-del-costo-del-lavoro/
Parimenti gli stati per funzionare abbisognano del lavoro dei dipendenti pubblici ed in particolare lo stato italiano ha un numero di dipendenti specifico,
http://www.impiegopubblico.info/3nespor.htm
in linea con gli altri stati avanzati e pagati meno di solito, e nelle cui tasche resta meno, a causa di uno stato che restituisce poco e male come servizi profumatamente pagati ed utilizzati molto e gratuitamente da chi evade, come colui che prende il posto all’ asilo e porta i figli in SUV, mentre l’ impiegato aziendale con l’ utilitaria, viene dopo in graduatoria; quello che ci frega è una politica sovrabbondante e vorace e per di più corruttivogena e l’ assenza di certezze di ottenere soddisfazione in tempi brevi per le aziende e per i cittadini, attraverso la giustizia civile. Io credo che i nodi principali da sciogliere siano appunto due, cioè la riduzione dei costi della politica e della sua presenza nelle attività di servizio pubblico, e servizi offerti in concorrenza ed appunto l’ evasione fiscale. @Claudio Tolomeo
@Ronnie Rodino
Sono tutte cazzate.L’evasione fiscale è da sempre un fenomeno prettamente meridionale.Al nord a parte qualche rara eccezione le tasse si sono sempre pagate.Addirittura in regioni come Lombardia e Emilia Romagna l’evasione è uguale o inferiore alla svizzera(nonostante la tassazione della confederazione elvetica sia molto più bassa che da noi).Questo non lo dico io,ma tutte le ricerche effettuate non solo dall’agenzia delle entrate,ma anche da istituti come la cgia di mestre,unioncamenre e da economisti seri e preparati come Luca Ricolfi,autore del “sacco del nord”.Quindi una buona volta smettiamola con questa demagogia da quattro soldi e del fare di tutta l’erba un fascio.
Massimo dai un’ occhio a questi link:
http://www.nuovofiscooggi.it/attualita/articolo/lotta-allevasione-gli-incassi-2009-mappa-dei-dati-regione-regione
http://www.legacoopsocialisardegna.it/back_end/files_news/336.pdf
Questo è un lavoretto che ho fatto io, utilizzando quegli studi e la situazione non è così drammatica al sud, rispetto al centro ed al nord; la situazione è molto variegata.
Quindi vediamo questi dati:
@Massimo74
@Fidenato Giorgio
non è esatto. è da qualche tempo che pure io predico per l’abolizione del sostituto di imposta. però è una battaglia persa in partenza. lo Stato ci sguazza sul divide et impera….. figurati se rinuncia ad una leva di questa portata.
Fidenato vorrei capire come funziona questa tua idea, cosa ci guadagnano i dipendenti e se possono pagare meno tasse; io non sono contrario pregiudizialmente e vorrei capire meglio il meccanismo a livello speculativo. Grazie!@Fidenato Giorgio
@Alberto
Quei dati non dimostrano pressochè nulla in quanto si basano solamente sui controlli effettuati ed è risaputo che al nord ci sono maggiori controlli,mentre al sud l’amministrazione finanziaria molto spesso chiude un occhio e fà finta di nulla.Le uniche ricerche serie in questo senso sono quelle effettuate ad esempio dal sociologo Luca Ricolfi e che mettono in relazione i redditi dichiarati con la reale capacità di consumo di un determinato territorio.Da questo punto di vista la differenza tra le varie aree del paese è impietosa e dimostra chiaramente come il fenomeno dell’evasione sia radicato prevalentemente nelle regioni meridionali.Per farti un idea più chiara prova a dare un occhaita a questo link:
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/Padoa_Schioppa_e_l%27evasione_fiscale
Bè, Sciura Sileoni, l’evasore E’ EFFETTIVAMENTE UN PARASSITA!
Terzium non datur.
Gianni
I tuoi dati, anzi quelli che posti non dicono nulla perchè relativi al 1993 ed io ti ho portato dati precisi del 2009, ultimi disponibili; l’ evasione correttamente, se hai letto i miei studi, è diffusa per le perone fisiche al sud, ma per altre due categorie al centro, mentre è vero che a nord si evade di meno, ma la situazione non è così differenziata e l’ evasione è ben presente, se guardi lo stock assoluto, dato che il PIL è maggiore a nord, anche lì. Noise from America, in economia e un po’ come le organizzazioni come green peace sull’ energia, dice cazzate e sa di dirle. I dati oggettivi vanno guardati e analizzati e pubblicati senza sotterfugi ed omogenei cioè riferiti alle stesse partite ed agli stessi anni, come faccio io. @Masimo74
Ottimo l’articolo e concreto ed aderente alla realtà il commento di Tolomeo, per il resto solo chiacchiere. PARASSITA è chi vive di tasse nutrendosi del lavoro altrui, alcuni , pochi, sono necessari gli altri sono inutili e dannosi e lo stiamo vivendo tutti. Non può essere considerato parassita chi comunque porta un valore aggiunto al resto della comunità.
@Alberto
Leggi bene l’articolo,i dati partono dal 1993 ma arrivano fino al 2002 e dimostrano che in questo lasso di tempo sostanzialmente nulla è cambiato e che sono da sempre le regioni del sud quelle che evadono in misura preponderante,mentre al nord l’evasione è nella media europea o addirittura inferiore.Non capisco poi cosa centri misurare l’evasione in termini assoluti,è ovvio che il nord avendo un PIL molto più alto avrà complessivamente un tasso di economia sommersa superiore,ma quello che conta realmente per misurare il livello di fedeltà fiscale di un paese è il dato in termini percentuali,non assoluti(altrimenti con questa logica si potrebbe pure dire che gli USA evadono molto più dell’italia).Comunque per completezza ti posto un’altro link relativo ad un articolo del Giornale che fotografa anch’esso la medesima situazione documentata dagli economisti di NFA.
http://www.ilgiornale.it/milano/tasse_lombardi_battono_tutti_6_volte_piu_diligenti_tedeschi/03-08-2011/articolo-id=538305-page=0-comments=1
Buon Dio, il tuo link arrivava al 2002 e allora? Parliamo di quasi 10 anni fa sant’ Iddio! Io ti ho portato un mio studio riferito al PIL pro capite, perchè ritengo che quel dato sia in rapporto all’ evasione in maniera diretta, visto che il costo della vita è più o meno simile in ogni regione; ma questo è soltanto un mio modo di vedere il problema, ed io stesso ho specificato che l’ evasione per le persone fisiche, la più diffusa è molto superiore a sud che a nord, infatti (0,32-0,22)/0,22= 45% in più, cioè la persona evade il 45% in più, ed avevo appunto fatto riferimento al PIL, per bilanciare un dato di 6875 euro in più accertati a nord rispetto ai 5840 del sud; purtroppo non sono dati miei ma del MEF. Tu poi mi dai i dati contenuti in un lavoro di UNIONCAMERE VENETO, quindi di parte, che mi parla di coefficienti; ti sei preoccupato di andare a scoprire come è stato fatto quel lavoro, come vengono fuori quei coefficienti, quale ne è la genesi, quale la formula e quali siano i dati iniziali? Non dico che non ci siano cose accettabili, dico solo che i miei partono da dati ufficiali del MEF, riferiti a varie tipologie di cointribuenti, diversi fortemente gli uni dagli altri e spiego e calcolo certi risultati, tu mi piazzi uno studio senza capo né coda, che mette tutti nello stesso calderone con modalità ignote, di una organizzazione imprenditoriale del NORD e pretendi che io me lo beva? E poi a che anno di contribuzione si riferisce, dove stà l’ anno di riferimento? Se l’ unioncamere della Sicilia facesse un suo studio, pensi che me lo berrei come è?
Cerca lo studio originale e postamelo e poi ne riparliamo. Thanks!
@Alberto
Allora non vuoi capire.Tu parli di evasione accertata,cioè in base ai controlli effettuati dalla gdf,ma questo non significa nulla in quanto è risaputo che al sud i controlli praticamente sono inesistenti e questo di fatto falsa ogni previsione.L’unico modo serio per quantificare l’intensità dell’evasione è quello di verificare la capacità di consumo di un determinato territorio confrontandola con i redditi dichiarati e da questo punto di vista si evince chiaramente come il sud abbia una capacità di consumo nettamente superiore ai redditi dichiarati.
Ti ho postato diversi link che spiegano in dettaglio la situazione che ti ho descritto,ma tu dici che non sono credibili perchè ad esempio unioncamere è un istituto veneto e quindi evidentemente fazioso.Noto però che non ti stanno bene nemmeno gli studi effettuati da noisefromamerika perchè a tuo dire si tratterebbe di dilettanti(in base a quali elementi puoi affermare ciò non’è dato saperlo).Vediamo se almeno ti sta bene un link di un articolo del corriere della sera che riporta uno studio effettuato dall’agenzia delle entrate.
http://www.corriere.it/economia/11_aprile_03/Dalla-banca-dati-del-Fisco-la-radiografia-dell-evasione_531e7530-5dc2-11e0-9108-70e5ca927ebb.shtml
Come vedi la fotografia è sempre la stessa,al nord ci sono comuni con un tasso di evasione minimo intorno al 11%,mentre al sud si arriva a picchi di evasione che raggiungono il 66%.Ma poi francamente c’è bisogno di studi particolari per capire che il sommerso si trova al sud?Basta constatare personalmente andando in un qualsiasi bar o risorante in calabria per rendersi conto che lì gli scontrini o le ricevute fiscali non sanno neanche cosa siano,tutto il contrario di quello che accade in altre regioni tipo la lombardia dove l’omissione dello scontrino rappresenta l’eccezione e non certo la regola.Poi tu sei libero di continuare a credere che l’evasione italiana sia un feneomeno trasversale,ma i dati,ahimè, dicono altro.
Guardate questo e fate girare !
http://www.youtube.com/watch?v=k_wguhUALrc&feature=youtu.be
Senti Massimo la chiudo quà, sto facendo una chiacchierata con uno che non vuole accettare che io ho già detto che il sud evade di più e l’ ho scritto, 45% in più che al nord e la situazione è evidentemente gravissima, sai leggere? Ma ho anche detto che la situazione è grave anche a nord, anche se ci sono realtà positive. Poi altre due cose, vai sempre alla radice degli studi e leggili e fatti il culo per capire come son venuti fuori; hai letto l’ altro studio SVIMEZ che ti ho postato altrove e che partendo da dati diversi, afferma che il nord evade di più? Hai capito le differenze tra quello della Regione Veneto e quest’ ultimo? Sappi che io non ho preconcetti e mi piace fare analisi asettiche, qui invece su questo blog, di solito si parte da preconcetti per arrivare spesso anche se non sempre a conclusioni sbagliate. Te lo dico da tecnico abituato a perizie oggettive e che ha qualche annetto più di te e che ha un figlio quasi della tua età; poi fai come vuoi. Senza acrimonia! @Massimo74
Ancora poi insisti sul fatto che a sud ci sono meno accertamenti; fammi vedere i dati che corroborino questa tua sensazione; capisci che quello che ognuno di noi pensa e torno sulla questione del preconcetto che vedo sul blog, non può essere preso come verità assoluta? @Massimo74