14
Ott
2015

Tetto al contante: un falso mito molto popolare

Il presidente del Consiglio ieri ha compiuto uno di quei gesti che lasciano senza parole i suoi avversari e il suo stesso partito. Ha annunciato che in legge di stabilità il governo eleverà il tetto all’uso del contante da mille a tremila euro. Non ha fatto solo l’annuncio, l’ha argomentato. Sapendo bene di affrontare un totem sacro al mantra della lotta all’evasione fiscale e al riciclaggio dei capitali sporchi, ha toccato entrambi gli argomenti. Non credo che la lotta all’evasione si conduca più efficacemente vietando i contanti piuttosto che con le tecnologie dell’informazione e la piena tracciabilità dei pagamenti, ha detto. E ha aggiunto una frasetta che contiene un messaggio politico: basta con la lotta all’evasione impostata sul terrore, abbiamo bisogno di consumi e che chiunque possa pagare in contanti tremila euro non si senta più inibito a farlo, perché se il problema sono i controlli, abbiamo già altri strumenti per farli.

Da un punto di vista liberale, per me merita un applauso. E il governo in realtà si era già impegnato nello scorso giugno in parlamento a farlo, con un ordine del giorno della maggioranza in cui esplicitamente si assumeva l’impegno a valutare l’innalzamento della soglia stabilita dal governo Monti, in parallelo all’avanzamento degli obblighi di fatturazione elettronica e di tracciabilità dei pagamenti. Ma una cosa è dirlo in un ordine del giorno, altra è assumersi direttamente la paternità di proporlo in legge di stabilità. E a questo punto la vera cosa da fare è spiegare pianamente perché si tratta di una decisione giusta, sapendo che le resistenze saranno fortissime, e con ogni probabilità fortissimamente gridate. Si accuserà infatti chiunque lo sostenga di essere evasore “amico di prostitute e spacciatori”, come mi ha gentilmente definito stamane a radio24 un sottufficiale della Guardia di Finanza.

In Europa, il tetto a mille euro era condiviso dall’Italia e dal solo Portogallo, alla cui compagnia si è recentemente aggiunta la Francia, per equilibrare le proposte del ministro Macron che molto dispiacciono all’ala sinistra dei socialisti. Persino in Grecia il tetto è più alto, a 1500 euro. In Germania e Olanda non c’è mai stato. In Danimarca supera i 13mila euro. E’ ovvio che per un liberal-liberista come chi qui scrive, i limiti alle forme di pagamento siano ingiuste e improprie compressioni della libertà individuale. Ma il punto non è questo, perché di liberal-liberisti in Italia siamo pochi. Bisogna invece rispondere a chi è fortemente convinto che il tetto al contante sia una forma necessaria per arginare l’evasione.  Tre considerazioni, a questo proposito.

La prima: chi difende il tetto dimentica che dal 2014 l’Agenzia delle Entrate ha cominciato ad entrare in possesso telematicamente entro il 20 aprile di ogni anno di tutti i nostri rendiconti relativi all’anno precedente. Rendiconti bancari, dei conti correnti e di deposito, deposito titoli, carte di credito e di debito, fondi comuni d’investimento, certificati di deposito, buoni fruttiferi, cassette di sicurezza, compravendita di metalli preziosi, e operazioni extra conto. L’Agenzia delle Entrate oggi sa tutti di noi. Al punto tale che, grazie a una normetta sciagurata approvata nella finanziaria per il 2005 presentata da Berlusconi, cominciò subito a fare accertamenti a lavoratori autonomi e professionisti che, prelevando contante, non erano in grado di documentarne al centesimo l’utilizzo e soprattutto i diretti beneficiari, presumendo che si trattasse di somme usate per pagamenti in nero e dunque equiparate a reddito o ricavi aggiuntivi, evasi e dunque da sanzionare fino al 50% delle somme in questione! C’è voluta una sentenza della Corte costituzionale, nell’ottobre 2014, per bloccare l’Agenzia dal considerare come pagamenti in nero sanzionabili i prelevamenti di contante effettuati da lavoratori autonomi senza indicazione del beneficiario. Gli strumenti telematici dunque esistono eccome, e stabilito dal 2015 l’obbligo per 2 milioni di imprese e professionisti alla fatturazione elettronica verso la PA, tale vincolo verrà nel tempo via via esteso a ogni forma di fatturazione. Siamo entrati appieno nell’era del grande fratello fiscale, altro che tetto ai contanti.

Secondo: come spiegava bene ieri a radio24 alla versionedioscar il professor Raffaello Lupi, che insegna diritto tributario a Tor Vergata, in realtà i bassi limiti all’uso del contante ottengono un effetto paradossale, molto diverso da chi li concepisce come strumenti anti-evasione. Complicano la vita solo a chi si fa scrupolo di rispettare gli obblighi tributari, mentre gli evasori regolarmente se ne impipano. Se il lavoratore dipendente o il pensionato dovessero accogliere la proposta di un idraulico, o proporre all’idraulico stesso, di evitare fattura e IVA pagando in contanti, non sarà il tetto basso ex lege a fermarli. Nel caso di stranieri, russi arabi cinesi o chi volete voi, che nel loro tour in Italia vogliano comprare capi di moda o gioielli italiani fasci di banconote alla mano, gli obblighi di segnalazione all’Antiriciclaggio ottengono solo due effetti: o rinunciano all’acquisto e ci facciamo del male da soli, oppure il venditore evita la fattura, il pagamento è in nero, e il tetto basso al contante ottiene l’effetto di incentivare proprio l‘evasione contro la quale nasce.

Terzo: usare di più la moneta elettronica è una battaglia di civiltà, ma passa per un’altra strada. Tra i paesi avanzati, l’Italia ha i più bassi tassi di regolazione dei pagamenti con moneta elettronica, e i più alti livelli di residenti senza conti bancari o postali. E’ chiaramente un segno di arretratezza. Ma deriva dalla bassa persistente cooperazione verticale e orizzontale di intermediari finanziari con imprese ed enti che offrono beni e servizi, e dalle ancora elevate spese di commissione che gli intermediari finanziari e i gestori dei sistemi di pagamento chiedono a chi si serve dei POS, per accettare pagamenti elettronici garantiti. La via per abbattere questi ostacoli è quella che abbassa il digital divide, stimola fiscalmente gli operatori a una cooperazione meno onerosa con i consumatori, spiana i residui ostacoli alla concorrenza, abbatte i rischi di truffa e frode che anche nei pagamenti elettronici esistono eccome. Il tetto al contante non c’entra nulla con tutto questo.

Eppure, ne siamo certi, le polemiche ora avvamperanno. Ci sarà chi dice che questi sono argomenti “di destra” e “da evasori”. Ma il punto è invece tutt’altro. Liberarsi da inutili e controproducenti vessazioni è un passo avanti per un fisco meno basato su presunzioni teoriche di evasione, e finalmente più ancorato alla possibilità pratica di accertamenti basati su realtà fattuali. Non è questione di evasione, ma di civiltà.

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26 Responses

  1. Anonimo

    Non esiste NESSUN vantaggio a pagare con moneta corrente. Nessuno. nemmeno la presunta PRATICITA’. il metodo piu’ economico per pagare resta la CARTA DI CREDITO o il BANCOMAT. chi sbandiera la praticità di pagare in contanti nasconde, nella maggior parte dei casi, fini illeciti. Il numero di transazioni illegali al quale assisto ogni giorno è incredibile… il numero di lavori di ristrutturazione pagati senza fattura è enorme… inutile è pensare che il divieto di pagamento in contanti sia una VESSAZIONE. in realtà è una incredibile semplificazione alla quale opporsi suona piu’ come una inutile battaglia liberista che una vera e propria necessità. Il DIVIETO e non il limite all’utilizzo del contante è forma preferibile, dove il divieto va letto come SOSTITUZIONE. Qualsiasi forma di digitalizzazione o controllo incrociato che possiamo inventare per tenere sotto controllo la circolazione del contante ha un COSTO triplo rispetto al monitoraggio elettronico delle transazioni via carta di credito. il pagamento al POS mobile è di una facilità incredibile.. la carta di credito evita scipppi, consente il monitoraggio delle proprie spese, consente consulenze sui dati di pagamento, consente l’ottimizzazione di offerte commerciali consente tutta una serie di attività finanziarie e commerciali. QUAL’è oggi il vero motivo per cui uno dovrebbe pagare in CONTANTI????? davvero… apparte le persone ultrasessantenni… CHI DAVVERO OGGI NE HA NECESSITA? nessuno, nessun cittadino comune.. le bollette si domiciliano, la spesa si paga col bancomat, i viaggi si prenotano on line… davvero ne abbiamo bisogno dal panettiere? ma dai non scherziamo.. in pizzeria? ridicolo io non pago in contanti MAAAAI. e le sole volte che mi viene richiesto di pagare in contanti, me lo richiede chi…. sottto sotto.. mi sta proponendo di non fatturare… smettiamola e cerchiamo diessere piu’ pratici e meno moralisti.

  2. Piero Bonacorsi

    Il tetto ai contanti fu abbassato da 12.500 a 1.000 alcuni anni fa. Tale enorme riduzione era stata giustificata dalla necessità di combattere l’ evasione fiscale. I risultati di tale operazione sono francamente desolanti visto che siamo ancora oggi il paese con la maggior evasione d’Europa o quasi. Evidentemente nuove forme e più sofisticate di controllo non solo sono benvenute ma necessarie visto il fallimento delle precedenti che hanno avuto il solo risultato di complicare la vita ai contribuenti onesti e talvolta ad ingrassare il conto economico delle banche visto che fu quasi obbligatorio per molti aprire un conto bancario non necessario in precedenza.

  3. MARCO

    i ciarlatani pretendono di fare gli apripista o almeno di far parte del gruppo di testa
    ma invece son rigorosamente in coda arrancando affannosamente
    così il rignanese ha bucato clamorosamente con la Francia
    Non dovrebbero farlo parlare per un paio di settimane, per sua decenza

  4. FR Roberto

    Anche io sono liberal-liberista come Oscar, e ammetto che fatico a trovare posizioni in cui non concordo con lui.
    Un punto su cui non concordo con lui riguarda l’evasione fiscale. Non si può negare che in Italia per le partite IVA e per le aziende che hanno come clienti persone fisiche sia abbastanza facile evadere il fisco, e che la moda del nero sia molto diffusa. Non ho a disposizione statistiche ufficiali, ma mi basta la quotidianità in cui vivo e quella che mi viene raccontata. Purtroppo non può essere derubricata a “vox populi”. E non mi si dica che studi di settore e diavolerie simili risolvono il problema.
    Il limite all’utilizzo dei contanti non fermerà mai le grandi mafie e i grandi riciclatori, ma mi accontenterei che contribuisse a fermare gli evasori da “quattro soldi”, e che contribuisse a diffondere una cultura della legalità, per la quale si dice in maniera chiara che chi evade è un ladro, e non furbo o una vittima del fisco che si riprende il maltolto.

  5. roberto

    Oscar concordo su tutta la linea. Da ignorante in materia mi pare di avere capito come l’esperienza empirica (pure la mia per lo zero che possa contare) suggerisca di affrontare e vincere il problema dell’evasione cambiando angolazione: leggi semplici e chiare unite ad un fisco meno Conte di Transilvania. Con il limite a 1000 euro so di parecchia gente che ha pagato artigiani o professionisti (pure notai) in più tranche di contanti (nero) a compensare l’importo di un fattura minima credibile (visibile al fisco). Fatta la legge, quindi, trovato l’inganno. Non mi torna, tuttavia un’affermazione del prof. Lupi e immagino possa essere quanto potrebbero contestarti quanti ti bolleranno “amico di prostitute e spacciatori” come il mio omonimo finanziere questa mattina su Radio24. Per gli stranieri non esiste un limite di attorno ai 13 o 15.000 euro di spesa in contanti?
    In ultimo mi permetto di essere dubbioso anche su un argomento di Renzi: il rilancio dei consumi. Se non ho lavoro, ho prospettive lavorative grame non ho incentivi a consumare. A prescindere dalla natura pagamento; cartamoneta, “plastics” o transazioni in rete o su cellulare (che si appoggiano poi sempre a carte di credito per quanto ne so).

  6. pablo

    Gentile Oscar io non sono liberal-liberista, anzi,sto dall’altra parte della barricata, mi identifico con la Destra Sociale infatti,ma stavolta sono assolutamente d’accordo con te e ti ringrazio per l’articolo.E’ assolutamente controproducente, anzi dannosissimo,porre un tetto agli acquisti in contante, non è certo quello il metodo efficace per contrastare l’evasione fiscale. anzi……..Distinti saluti.

  7. adriano

    Ma quale appluso.Ma quale libertà individuale.Ma quale amico di prostitute e spacciatori.Ma quale lotta all’evasione.La ragione “liberale” è liberarsi dall’ “era del grande fratello fiscale”.Questa questione stucchevole del limite dei contanti fa parte delle polemiche inutili.Invece di perdersi in chiacchiere sarebbe il caso che anche a livello internazionale si cominciasse a ragionare non sulla limitazione ma sulla eliminazione dei contanti,elaborando le norme che possano evitarne gli inconvenienti come quelli auspicati da certi allegri banchieri che sperano così di imporre tassi negativi ai clienti.Dopo tutti gli adempimenti fiscali potrebbero avvenire in automatico e con la norma che ciò che è tassato non può esserlo più,è possibile ripristinare il segreto bancario e riconoscere ad ognuno la piena disponibilità di quanto gli rimane.Altrimenti si continua così con l’attuale amabile sistema di persecuzione e terrorismo fiscale.Quando la tecnologia permette di eliminare ciò che è superfluo rifiutarsi di parlarne contrapponendo falsi principi di libertà è incomprensibile e irrazionale.Ridicola poi l’affermazione della comodità delle banconote.Cosa ci sia di comodo in uno strumento che ci trasforma in bersagli non si capisce.L’altro giorno un reparto paramilitare ha assaltato l’ennesimo furgone portavalori,bloccando l’autostrada,dando fuoco ad automezzi e fortunatamente non uccidendo nessuno.Piccoli danni collaterali.

  8. Bobcar

    Io non capisco dove sarebbe la limitazione alla libertà di cui si parla. La “forma” della moneta la decide lo Stato, quindi il fatto che adesso una delle forme possibili di pagamento è la cartamoneta è semplicemente un dettaglio, non un diritto naturale, o qualche altra vaccata del genere. Se domani volessi andare al supermarket e pagare in lingotti d’oro, la cassiera non sarebbe tenuta ad accettarli, e io non potrei affermare di aver subito nessuna violazione delle mie libertà. lo stesso dicasi se volessi pagare in conchiglie, o in cammelli. Insomma è lo Stato che ha imposto a tutti di accettare la cartamoneta, e lo Stato potrà decidere che invece da domani è valida solo la moneta elettronica. Come oggi non posso pagare in conchiglie, domani non potrò pagare in cartamoneta, che c’entra la libertà?

  9. Emilio

    La lotta al contante per contrastare il fenomeno nero è una pura illusione da parte di molti. Nessuno degli evasori ha smesso di evadere a causa dell’abbassamento del limite. Chi sostiene il contrario secondo me lo fa perchè o non sa di cosa sta parlando o non ragiona lucidamente a causa dell’odio che condivido verso gli evasori.

    L’effetto reale dei provvedimenti che il governo Monti ha fatto contro l’evasione come la lotta al contante e i controlli-show nelle località di villeggiatura è stata una ulteriore causa di calo dei consumi. Come hanno causato una diminuzione dei consumi gli interventi sul bollo auto. Non so se chi ha ideato e sostenuto tutto questo lo abbia fatto per fini propagandistici o se fosse palesemente impreparato. L’Italia ha bisogno di interventi pragmatici e non politically correct.

    A mio parere il nero si combatte prima che venga generato. Se il consumatore può scaricare parzialmente la somma spesa per una transazione tipicamente a “a rischio nero”, tipo idraulico, dentista, etc….) nella maggior parte dei casi sceglie la legalità. A tutti i normali cittadini che pagano le tasse infastidisce che un soggetto le evada con la propria complicità ma digeriscono la cosa perchè ne ricevono un significativo beneficio economico immediato. Ovviamente non è praticabile la strada invocata da alcuni del “tutto deve essere scaricabile”, ma fatto un percorso che progressivamente partendo dalle categorie a più alto rischio, aumenti le categorie di spese da cui si può trarre beneficio fiscale sicuramente ridurrebbe l’evasione B2C.

    Quando un soggetto ha percepito una somma in nero bisogna accettare che pragmaticamente l’interesse dello stato è che lo stesso soggetto la spenda liberamente in Italia senza limitazioni Nella gran parte dei casi verrebbe generato gettito, iva sulla vendita, irpef e ires del ricevente, irpef e iva dei lavoratori coinvoilti ….e via dicendo creando un ovvio effetto volano positivo per l’economia e per le casse dello stato.

    In un quadro di questo genere ha senso agisca il grande fratello del fisco, monitorando le spese, lo stile di vita e l’attività bancaria. Prima o poi la debolezza umana farà sì che l’evasore compri un’auto, una casa, soggiorni in un’hotel e via dicendo che sono incongruenti con i dati ufficiali raccolti e lì si individuerà il soggetto. In un clima di caccia all’evasore show, penso chi evade mantenga troppo alta la soglia d’attenzione per commettere “passi falsi”.

    Il grosso dell’evasione non esisterebbe con una maggiore durezza e certezza della pena per il trasgressore unita ad una fiscalità “giusta”. Le vecchie aliquote di berlusconiana memoria alla fine sarebbero il giusto obiettivo per un legislatore lungimirante e non ladro. Di fronte ad una tassazione più equa e a rischio in caso di accertamento più alto molti degli evasori probabilmente scomparirebbero, soprattutto nell’ambito dell’evasione/elusione ad alto livello.

  10. Marco O.

    Vietare il contante per ridurre l’evasione fiscale, è come vietare il porto d’armi per ridurre le rapine.

  11. ALESSIO DI MICHELE

    Ho paura che molti ignorino il rapporto fisico che l’ italiano medio ha col contante; le banconote sono “soldi”, gli assegni insomma, i bonifici così così, i bancomat/pos mah, le carte di credito: scherziamo ? Le alternative sono/sarebbero molte, a cominciare da un mezzo inventato in Italia molti secoli fa: l’ assegno, ma conosco persone che affermano “se prima dei 50 anni non ciai un protesto per assegno, non sei ‘n omo”, vedo nonnetti che fanno la fila fermi (nocivo a 20 anni, figuriamoci a 70) per riscuotere in contanti una pensione, con gioia del tossico che li attende a data fissa fuori, vedo gli assalti ai portavalori, ecc. ecc.: l’ ignoranza crassa e rabbiosa di questo popolo è veramente un mostro orrendo. Soluzioni ? Ci sono 14.000 uffici postali in cui i suddetti si accalcano per pagare bollette e condominii: cominciamo a fare che le operazioni in contanti costano 5 € fissi + 1 per mille dell’ importo: oggi i prezzi delle PP. TT. per un pagamento in c/c sono molto bassi; dubito che con 1,5 € si possa tenere aperto un ufficio anche in posti remoti, contare i valori, spostarli, custodirli, assicurarli, …. Il messaggio dovrebbe essere: nell’ anno 2015 il contante è un lusso, e, come tutti i lussi, si paga. Poi: assegni gratis SEMPRE, basta con la palla che servano a riciclare, E LIBERAMENTE GIRABILI. Il singolo deve essere libero di usare il contante, ma questa libertà se la paghi, please.

  12. Francesco_P

    L’innalzamento del limite del contante è un “miracolo” del Giubileo.
    Infatti, mantenere il vecchio e totalmente inutile limite avrebbe intralciato il commercio nel periodo dell’Anno Santo. Ci saranno un sacco di pellegrini-turisti provenienti da Paesi sudamericani, dalle Filippine, ecc., che usano più il contante delle carte di credito. Questi turisti-pellegrini hanno buone capacità di spesa e possono pagare con banconote i conti degli hotel e acquistare souvenir di importo maggiore di € 1.000,00. Peraltro, persino gli statunitensi – la nazione delle carte di credito – non riescono a capacitarsi del limite di importo per gli acquisti con banconote.
    Peccato che Roma sia una città così “corrotta e peccatrice” che persino i miracoli riescono a metà, così che l’assurdo limite è stato solo innalzato, non tolto.
    P.S.
    Ho fatto un pensiero cattivo? Come diceva Andreotti, “a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca“.

  13. guido

    Ciao Oscar,
    Portiamo l’IVA al 20% per chi paga con carta elettronica e rendiamo deducibili le commissioni bancarie dei pos per gli esercenti! Cosa ne dici?

    P.s. Ho vissuto 6 mesi in Norvegia: pagavo la colazione con il bancomat…

  14. Nino

    Sono un lavoratore dipendente e per questo non posso che pagare le tasse e ne pago tante. Leggo dall’ultimo Cud che ho superato le 40.000 euro di tasse. Meno male che c’è il sostituto d’imposta, così questi soldi non li ho mai avuto sul conto corrente e non mi devo preoccupare che potrebbe venirmi un coccolone se dovessi prelevarli dal mio conto corrente per darli allo stato. Se tutti pagassero le tasse, però, pagherei di meno.alla favola c’ho creduto fino a quando non mi sono accorto che le entrate fiscali dello stato per anni sono aumentate (prima dellacrisi) ma le mie tasse non sono diminuite. Ne ho tratto la conclusione che le maggiori entrate si sono tradotte in maggiori spese e non in riduzioni di tassee né tantomeno in servizi migliori. Evidentemente non è vero che pagare tutti significa pagare meno. Ora vivo più sereno perché se ad esempio un commerciante non mi rilascia lo scontrino, non faccio più storie e quando posso, pago in nero, senza rimorsi, perché di tasse lo stato ladro me ne ha prese già troppe. Caro Oscar, ti ammiro. Sei una voce che predica nel deserto e continui a farlo nonostante tutto. Per quanto mi riguarda, voglio continuare a sperare che un giorno la maggior parte dei miei connazionali si renderà conto che quando le tasse superano la soglia di decenza il patto sociale non può più sussistere e che tra i deplorevoli individui che evadono le tasse per cupidigia ci sono moltissimi che in realtà si stanno solo difendendo.

  15. Anonimo

    capisco che un liberista non ami lacci e lacciuoli. Concordo che il limite dei 1000 euro non ha bloccato l’evasione ma è indubbio che ha “disturbato” chi fruisce di entrate in nero. E’ sintomatico il risultato di una mia personale indagine. Ho dieci amici che evadono sistematicamente. Di questi, 9 sono entusiiasti della decisione governativa. Ho anche 10 amici a reddito fisso. Di questi, 9 sono incazzatissimi con Renzi. Concludendo: è da talebani auspicare uno stato-poliziotto ma è altrettanto da fanatici non vedere che la nuova soglia di 3000 euro rappresenta una strizzata d’occhio agli evasori. E’ poi ridicolo e fuori dalla realtà immaginare torme di turisti stranieri pronti ad assaltare i negozi italiani, muniti di borselli contenenti pacchi di euro anche a rischio deii borseggiatori locali. Nel 2015 anche Fantozzi viaggia all’estero con la carta di credito e non con mazzettei di carta-moneta. Personalmente ricordo quant’era scomodo viaggiare con traveller’s cheque e/o contanti (commissioni di cambio all’andata ed al ritorno) e constato quant’è comodo utilizzare invece una carta di credito.

  16. Anonimo

    Cari schiavi, cosi’ affezionati alle vostre catene, cosi’ fiduciosi verso uno stato che vi sta riducendo in mutande e sta distruggendo il futuro dei vostri figli…..
    Il giorno che il contante sara’ eliminato, a un funzionario statale bastera’ un semplice “click” del mouse per uccidervi, levandovi dal conto corrente tutto quello che avete, con un pretesto qualsiasi.
    … contenti voi…. per me, altro che contante: tornerei ad oro e argento…

  17. aq

    siete un branco di pecore ignoranti. mi rivolgo a quelli che protestano per l’innalzamento del limite. non ci sara nessuna praticità per la vita quotidiana può anche essere vero, ma DEVO poter essere libero di tutelare la mia privacy senza che il mostro, enormemente più potente di me, debba sapere tutte le mie transazioni. Primo motivo.
    Secondo: o le banke sono kattive (e fanno porcherie, ammesse solo dalla ignoranza e capraggine dei clienti, tipo Popolare Vicenza) o sono buone. Se non sono nè l’uno nè l’altro, come credono le persone consapevoli e non coglione come voi, non è il caso di dare loro un enorme potere come quello di bloccare con un clic conti, carte e vita, magari su ordine di un giudice che erra.

    Terzo: non è affatto vero che per una partita iva sia semplice evadere. chiunqe lo dice è un povero fesso, ignorante. Oggi è invece molto più semplice fallire e lasciarci giù le penne, proprio per pagare la pensione e le noccioline ai parassiti legiferanti e ai tangheri che li hanno votato dal basso della loro ignoranza e inutilità.

    Quarto: ne consegue che evadere in tali circostanze è necessario, non solo, è anche morale. Non è affatto vero che pagando di più questi soldi farebbero diminuire poi le richieste. Balle. Sarebbero sperperati nei modi più ignobili,come darli a un dittatore africano.

    Quinto: Dopo aver subito un prelievo alla fonte di oltre metà, voi cari dipendenti virtuosissimi e pieni di apparente saggezza, col vosto miserrimo stipendio (non per colpa vostra ma per colpa di ruberie varie, in primis quella dello stato di merda in cui vivete e cui date manforte) pagate il 22% di pizzo , a vostro carico di fatto e di diritto (!!!!) su tutti gli imponibili di quasi tutti i beni e servizi che comprate. Cioè avete mediamente un altro 20% del netto che vola via in tasse al Moloch che prendendovi per il culo dice di occuparsi di voi. Senza contanti non avete nessuna, nessuna, nessuna, nessuna possibilità di sfuggire. Siete contenti delle vostre catene ? Benissimo. Per me siete un branco di imbecilli e meritate che ope legis ogni vostro reddito sia prima accreditato alla agenzia delle entrate e quindi questa, goccia a goccia, usando uno studio di settore preparato dai suoi incomparabili tirapiedi ed accoliti, decida quali e quanti spicci lasciarvi per le vostre necessità. Mi raccomando. Le statistiche dei saggissimi padri filosofi prevedono un chilo di pasta ogni dodici giorni, salvo variazionil. Non vogliatene di più o di meno o di diversa.

  18. alexzanda

    nessuno che dice che limitare l’uso del contante significa anche inibirne l’uso come riserva di valore, infatti la cartamoneta nei paesi in cui vige il limite perde più o meno parzialmente questa funzione visto che poi non si può spendere liberamente. e di conseguenza alimenta la fuga verso altre riserve di valore, oro, immobili, azioni, conti correnti, distorcendo e indebolendo la stessa moneta, ma va beh, pur di intralciare gli evasori i benpensanti fanno volentieri qualsiasi sacrificio

  19. Bobcar

    @alexandra: triplo gulp!!! la cartamoneta “riserva di valore” ? ma dice sul serio? si rende conto che bisogna davvero essere pazzi furiosi per mantenere i propri risparmi in cartamoneta, si? la cartamoneta si usura, è facilmente soggetta ad essere rubata, e soprattutto produce 0 interessi, cioè ogni anno perde di valore in ragione dell’inflazione… è facile capire perché chiunque abbia due neuroni in testa non la utilizzi come forma di risparmio… e il limite ai pagamenti in contante non centra proprio un tubo!

  20. Mario

    Perché poi l’uso della moneta elettronica sarebbe battaglia di civiltà, caro Giannino, deve proprio spiegarmelo. Civiltà è che ognuno possa scegliere come pagare, visto che i soldi sono suoi ( o forse no?).

  21. Matteo

    Secondo me questo innalzamento del tetto và semplicemente di pari passo con il concetto che “l’italia è una Repubblica fondata sul nero” ed un leader così pragmatico come Renzi, in un momento economicamente difficile, ha deciso di non precludersi l’introito derivante dalla maggior circolazione del contante generato da attività pagate in nero.

  22. Eugenio

    Gentile Oscar,
    Mi sembra giusto, come tu fai, preoccuparsi della libertà personale della gente. Ma che libertà è avere 3000 euro addosso? Tu li hai mai avuti? A parte questo, è vero che il tetto con combatte nero su nero, ma combatte il riciclaggio del nero. Questo è il punto!!! Dovresti affrontare questo punto per completare la tua riflessione.
    Ps. Per i turisti c’è già una deroga a 10.000 euro per il contante. Il problema non si pone.
    Ciao a tutti!

  23. Aurelio

    La mia cultura è convintamente e profondamente liberale, ma con l’uso del contante il liberalismo non c’entra niente. Il contante deve essere eliminato, i vantaggi per la società sarebbero enormi:
    No evasione, no furti, no rapine, no spaccio, no usura , no ricettazione, no prostituzione no accattonaggio, ne deriverebbe una riduzione delle tasse e un miglioramento del welfare….chi lo nega è in malafede. Chi si oppone ad un tracciamento totale delle transazioni, lo fa perché vuole nascondere qualcosa.

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