Terrorismo fiscale liberticida
Gli emendamenti alla Manovra di Ferragosto (D.L. 138/2011) che quotidianamente si susseguono in un assurdo carosello di modifiche, innovazioni, ritrattazioni e bizzarrie di qualunque genere francamente disorientano tutti e dimostrano sempre di più la confusione mentale e politica in cui operano il Governo e quelli che dovrebbero essere i migliori cervelli del nostro Paese. In questo contesto emergono solo due certezze, peraltro mortificanti per i Cittadini: si sta facendo del vero e proprio terrorismo normativo sia attraverso l’inasprimento smodato e preoccupante dell’ambito penale tributario, sia attraverso la minaccia di devastanti accertamenti fiscali sulla base del potenziamento delle indagini finanziarie e degli altri strumenti accertativi.Il risultato sarà un incontrollato ampliamento della criminalizzazione di larghe categorie di Contribuenti stritolati dall’applicazione delle più sofisticate e generalizzate presunzioni legali (redditometro, spesometro, studi di settore, numero dei rapporti di tipo finanziario, disponibilità patrimoniali di qualunque genere, versamenti e prelevamenti bancari, …), umiliati dall’essere considerati evasori fino a prova contraria, vessati da un’azione dell’Amministrazione finanziaria prevaricante e prepotente che “dovrà” recuperare volumi di supposta evasione stabilita a tavolino dai burocrati di Stato ed ingiustamente depauperati in nome di una sconsiderata lotta al sommerso che troppo spesso finisce per tassare redditi inventati ed irreali anche in barba al principio della capacità contributiva. L’esperienza quotidiana di chi tratta la materia docet.
Tutto questo accade in un contesto in cui si propina un ipocrita spirito liberista che vorrebbe cambiare l’art. 41 Cost. per consacrare il principio secondo cui tutto diventerebbe lecito ad eccezione di ciò che la Legge espressamente vieta! Il proclama ha il sapore della beffa se si pensa, ad esempio, alla limitazione dell’uso del danaro contante per evitare di violare le norme antiriciclaggio, alla limitazione della possibilità di conseguire risparmi fiscali in modo lecito per evitare di incorrere nelle ipotesi elusive, alla limitazione di scegliere gli strumenti contrattuali ritenuti più adatti allo scopo la soluzione fiscalmente più conveniente per evitare di finire nella rete dell’abuso di diritto … Ma di quale liberismo si tratta? Questo contesto ossessivo ed ossessionante evoca piuttosto quello in cui si trovavano i sudditi del Principe Giovanni sottoposti alla prepotenza dello sceriffo di Nottingham con la differenza che manca un Robin Hood su cui sperare!
Se davvero la situazione è così grave e preoccupante e se davvero il volume dell’evasione in Italia si attesta intorno ai 270 miliardi di Euro di materia imponibile sottratta a tassazione con una perdita erariale stimata il 125 miliardi di Euro non esiste altra possibilità che far girare quel fiume di danaro all’interno dell’Italia in modo da renderlo volano di ricchezza per tutti: in questo momento è necessario liberare le risorse, incoraggiarne l’impiego, facilitarne la spesa, allentare lo spauracchio degli accertamenti fiscali da redditometro, spesometro, studi di settore e indagini finanziarie ed evitare di tentare di pareggiare i bilanci dello Stato con una improbabile previsione di entrata derivante dalla lotta all’evasione che serve solo a coprire demagogicamente gli incredibili sprechi dell’apparato dello Stato.
Con un po’ di misurata saggezza si potrebbero poi ottenere anche buoni risultati sotto il profilo della fedeltà fiscale creando finalmente (magari gradualmente) le condizioni per confidare sul contrasto di interessi fra gli stessi Contribuenti. Ad esempio, possono esistere due modi per indirizzare verso l’impiego dei sistemi di pagamento cd. “tracciati” che possono far emergere il sommerso: uno è quello di vietare o limitare quantitativamente l’utilizzo del danaro contante (come ha fatto il Governo); l’altro è quello di consentire la deduzione anche solo parziale delle spese sostenute con moneta elettronica (carte di credito, carte prepagate, pago-bancomat), con assegni bancari o circolari non trasferibili e con bonifici bancari.
In una economia stagnante o recessiva non si può colpire chi spende il proprio danaro perché è proprio così che si alimentano gli scambi commerciali, si dinamizza il mercato, si produce ricchezza e si creano posti di lavoro; i controlli da parte del Fisco ovviamente vanno eseguiti, ma non si può enfatizzare strumentalmente e demagogicamente la stima del risultato della lotta all’evasione brandendo l’arma degli accertamenti fiscali basati prevalentemente su mere presunzioni legali per illudere i Cittadini e terrorizzare i Contribuenti che potrebbero spendere le loro risorse a vantaggio di tutti! Così come non si può aggravare il sistema penale tributario quando la maggior parte degli accertamenti fiscali si basa su presunzioni legali, la formazione tributaria e giunta a livelli di complicazione, equivocità e farraginosità intollerabili, i Tribunali sono sovraccarichi di procedimenti penali al punto da rendere inevitabile derubricare numerose ipotesi di reato ad illecito amministrativo, le carceri scoppiano e servono nuovi provvedimenti di clemenza per evitare un sovraffollamento disumano.
La manovra finanziaria in atto deve perciò evolvere in tutt’altra direzione perché le notizie che giungono dal Governo destano solo allarme, sfiducia e ribellione e non sono adatte a risolvere né i problemi interni, né quelli internazionali.
Per quale fottuto motivo bisogna lavorare come schiavi per 40 anni e più e poi morire? diventiamo maestri della samba cubana.
Un articolo da applausi.Qualcuno lo faccia leggere al nostro ministro dell’economia,quello che qualche anno fa parlava di “stato criminogeno” e che oggi invece si schiera a favore dei metodi da santa inquisizione inaugurati dal “vampiro” Visco.
Intanto Nomisma propone; patrimoniale sui “RICCHI” recupero calcolato 200mld di €. Che ne pensate?
Sono totalmente d’accordo, ma viviamonell’Unione Sovietica d’Europa, c’e’ poco da fare. Fino a quando non avremo toccato il fondo del barile si andra’ avanti cosi. Stato liberticida, dovremo emigrare.
Io credo che l’evasione fiscale debba essere combattuta con ogni mezzo (lecito), inclusi strumenti presuntivi. E’ quello che faceva anche l’Università Bocconi già 30 anni fa quando ero uno studente (e credo lo faccia ancora) quando si trattava di far pagare le tasse ai suoi studenti: i figli di lavoratori autonomi, indipendentemente dal reddito accertato, venivano inseriti automaticamente nello scaglione più alto; stava poi alle famiglie l’onere di dimostrare la nullatenenza. Se l’università che sforna i più preparati commercialisti si comporta in questo modo, un valido motivo ci sarà…
SOTTOSCRIVO !!!!!!!!!!!!!!!
Per quanto riguarda la patrimoniale che è troppo poco: ne serve unada almeeno 300. E non ammazzerebbe nessuno. Una imposta del tre per cento sulle giacenze bancarie darebbe da solo circa 90 miliardi. E perdere 30 € su mille o 300 su diecimila o 3.000 su centomila non ammazza nessuno. Poi si potrebbe stailire una piccola fascia di esenzione di base, ad esempio 10 o 15.000 €. E sarebbe strutturale. Perché la riduzione del deito di 300 miliardi comporta la riduzione didei 70 miliardi di interessi dioltre 12 miliardi. Oltre al risparmio per l’ovvio e consequenziale ribasso dei tassi e del famoso spread.
Allora, immaginiamola così: l’Italia come una vacca da latte. Per oltre 30 anni si è passati dalle due mungiture giornaliere canoniche fino alla mungitura bancomat continua 24 ore su 24 degli ultimi anni. Inutile dire dove e come tutto il latte prodotto sia stato versato nei vari lustri da tutti i governi succedutisi e di vario colore politico. Ora, siccome la vacca Italia l’hanno seccata ed è in stato comatoso, e di latte non può produrne più nemmeno una goccia, cosa stanno pensando di fare gli attuali lestofanti, degni eredi di quelli delle generazioni passate? Invece di rianimare la povera vacca Italia con massicce dosi d’integratori per riportarla in salute, ridonandole vigore affinchè un giorno possa tornare a produrre il suo latte come madre natura ha previsto,cosa fanno i suddetti briganti? LA BASTONANO! Così impara!! E per punirla ancora di più, con la stessa lungimiranza di chi sega il tronco sul quale è seduto, la lasciano montare da un toro dell’alta Baviera.
Senza contare che il miglioramento dei conti e la diminuzione delk dabito portano con sè un recupero delle borse e quindi minore perdite per chi possiede titoli (Rogof)
Evasione valutata ora 150, ora 250 mld; patrimoniale da 300, no, 400 mld ….. Numeri in libertà’, totale nonsense. E poi, domani ? Paghiamo oggi e fra un anno o due ci ritroveremo puntualmente al punto di partenza. Se non si capisce una volta per tutte che dobbiamo ritornare a far si’ che sia conveniente produrre ricchezza e che, a questo fine, ci si rimbocchi le maniche e si impieghino le energie in questo senso anziché in delazioni ed invidie meschine, riducendo lo stato e le sue spese, le patrimoniali non faranno altro che avvicinarci ulteriormente alla povertà. Avanti con queste logiche, magari con I Profumo e i Montezemolo al timone, rispettosi dei consigli autorevoli di nomisma, che’ si puo’ incassare anche 200 mld con una tassa sui ricchi. A quale livello uno e’ ricco ? Oggi 50mila euro ? E domani, perche’ e’ certo che un domani ne verra’ imposta un’altra, sara’ 30 ? O 20 ? Personalmente sono abbastanza vecchio per fregarmene, ma assicuro che 40 o 50 anni fa sarei stato un giovane ribelle.
La strategia della casta è semplice, cinica e feroce: metterci gli uni contro gli altri, spingerci all’odio sociale e deviare il problema da loro a noi.
Il tutto per non tagliare le spese folli della politica e dello stato fonte della loro ricchezza e della nostra povertà.
La società intesa come un covo di malfattori dove i malfattori siamo noi, salvo prova contraria naturalmente (ma secondo voi ci crederanno mai alle nostre prove?)
Evasione fiscale, ode in morte della classe media, onesta s’intende.
Vessata dalle tasse e assalita dalla crisi assistiamo alla prematura scomparsa di una componente importante della nostra società. Riceviamo e pubblichiamo, senza alcun commento, una lettera che esprime lo stato d’animo di quella parte del paese, la classe media onesta, dichiarata ormai in via di estinzione, ridotta ad un proletariato di lusso o poco più.
Egr. Direttore
mi corre l’obbligo innanzitutto di informarla che lei sarà protagonista di un evento rarissimo nel nostro paese. Questa mia le darà l’opportunità di entrare in contatto con una persona, il sottoscritto, che guadagna più di 100.000 euro lordi l’anno. Un evento rarissimo le dicevo, dal momento che, stando alle statistiche, quelli della mia categoria rappresentano solamente 1% dei lavoratori. Uno stipendio, il mio, che corrisponde, al netto, a poco più di 4000 euro mensili, non certo da supericchi quindi, più o meno come un buon operaio tedesco, dal momento che da noi, in Italia, il resto viene razziato dalle tasse. Sono inoltre orgoglioso del fatto che la mia posizione di Manager, come si dice oggi, sia stata ottenuta solo ed esclusivamente con il lavoro, il sacrificio, lo studio, la serietà, l’onestà dell’agire, tutti principi con cui la mia generazione è stata forgiata a fuoco, e si figuri, senza mai neppure una raccomandazione. Eppure non sono certo un extraterreste, non mi sento tale dal momento che di persone come me, nel nostro paese, ce ne sono molte, anzi sono certo che sono la maggioranza. Appartengo insomma a quella classe media che ogni giorno si alza alle sette per rientrare dopo dodici ore, con le scarpe piene di passi, ma soprattutto forte di una certa serenità d’animo per aver fatto fino in fondo il proprio dovere.
Mi rendo al contempo perfettamente conto di essere un privilegiato. Penso ai quei precari che pur lavorando con impegno e serietà ricevono in cambio uno stipendio netto inferiore a 1000 euro, o a chi il lavoro neppure più lo cerca. Orbene, le scrivo per esprimerle la sensazione di sdegno, se non di nausea, che provo nell’apprendere che nella legge finanziaria in discussione, è proprio la mia categoria a dover sopportare i maggiori sacrifici. Io sono perfettamente d’accordo sul principio che a pagare siano quelli che più hanno, ma non che a pagare siano gli onesti e tanto meno sono d’accordo sull’equazione che chi più guadagna, con il proprio lavoro, più ha. Chi possiede infatti ville, azioni, barche, cavalli, auto di lusso ma non ha rendite da lavoro, onesto o addirittura disonesto, non pagherebbe nulla. E’ incredibile. Una legge ritagliata su misura per gli evasori fiscali, per i disonesti che intascano in nero, con parole un po’ forti potrei dire per i “ladri” che rubano alla collettività. Mi chiedo come sia possibile che, in una democrazia compiuta come la nostra, i valori si siano completamente capovolti, vengano cioè favoriti i delinquenti e colpiti gli onesti. Eppure questo governo non è nuovo a tutto questo. Da anni si è ormai impegnato in una lunga serie di provvedimenti in questa direzione, depenalizzando il falso in bilancio, riducendo le possibilità di detrarsi spese dall’imponibile, avvallando condoni e scudi vari. E’ noto a tutti come sia ripersa con forza l’esportazione illecita di capitali, specialmente in Svizzera, dice un’indagine del Sole 24 ore del 12 Agosto scorso, il solito paradiso fiscale dove peraltro la Banca d’Italia stima vi siano 180 Miliardi di Euro provenineti dall’Italia, e come l’evasione fiscale sia aumentata del 46% nell’ultimo anno rispetto al precedente, dice ancora la Guardia di Finanza nel rapporto annuale 2010 e vale, tanto per capirci 50 Mld di tasse sottratte alla collettività. In altre parole come una grossa manovra finanziaria, una cifra che ci assegna un record mondiale assoluto. Ho perfino subito il tentato furto del riscatto degli anni di laurea, regolarmente pagato fino all’ultima lira a seguito di un patto sottoscritto con uno stato che, allora, consideravo “galantuomo” e che la bassezza di questa classe politica ha trasformato in leale con i farabutti e farabutto con chi è leale. Ma il Premier si dichiara soddisfatto, ha infatti salvaguardato gli orefici che dichiarano 12000 euro lordi l’anno, cioè meno di un precario, per vessare gli onesti. Eppure ridurre drasticamente l’evasione si può, e anche facilmente. Sono sufficienti una serie di azioni semplici e veloci.
Lo postamento delle tasse dal lavoro ai capitali e consumi. La tracciabilità dei beni è molto più semplice che non la tracciabilità dei redditi, come lo stesso Tremonti ha più volte affermato. Basterebbe quindi aumentare le tasse su case, barche, terreni, auto, ecc.. nonché aumentare l’Iva ed al contempo ridurre le aliquote Irpef e Irap. Tutti pagheremo di più ma gli onesti recupereranno l’esborso dalla riduzione dell’Irpef, gli evasori no. Instituire una seria tracciabilità dei pagamenti, sopra i 1000 euro ad esempio, con carte, assegni e pagamenti elettronici. Avviare con massima determinazione gli studi di settore assieme ad un forte inasprimento delle pene e dei controlli per reati fiscali oltre alla pubblicazione dei redditi di tutti i contribuenti nelle bacheche comunali e in rete. Pubblicare le tasse pagate deve essere un onore per le persone oneste. E’ un dato da nascondere e soggetto a privacy per gli evasori. Vincenzo Visco “docet”.
Ampliare fortemente la possibilità di scaricare dall’imponibile le spese sostenute, specialmente in quei settori dove l’evasione è maggiore. Se infatti fosse possibile scaricare in 2 soli anni, le spese per la casa, per i medici, gli specialisti, i professionisti, ecc.. giusto per fare un esempio, chiunque sarebbe interessato ad avere la fattura scoraggiando di fatto l’attuale pratica dello sconto immediato a fronte del pagamento in nero. Del resto chi è interessato a recuperare la detrazione in 10 anni?
Come gli ausiliari del traffico, perché non potrebbero essere creati gli “ausiliari fiscali” e perché non delegare la ricerca degli evasori anche a società private, opportunamente selezionate ed educate naturalmente, a supporto della Guardia di Finanza? In fondo l’evasione fiscale è di gran lunga la prima azienda in Italia, potrebbe offrire lavoro per tutti, in abbondanza, altro che ponte sullo stretto.
Come vede Direttore, tutte cose note fino alla nausea, fattibili in pochi mesi senza alcuna difficoltà, già adottate da tempo in altri paesi, altro che ridicoli “spot”. Il problema è prettamente politico, come sappiamo. Il fatto è che i disonesti sono una enorme massa elettorale che vota prevalentemente a destra. Qualora non fosse d’accordo vorrei ricordarle un’indagine Eurispes la quale afferma che gli italiani che vorrebbero inasprite le pene per reati finanziari sono il 23% fra elettori di sinistra, percentuale maggiore dell’omicidio, e solo il 3% per gli elettori di destra, così come l’immunità parlamentare è osteggiata dall’80% degli elettori di sinistra mentre scende al 40% per quelli di destra. A me sembra che questi numeri significhino più che qualcosa. Da ultimo vorrei far notare come, contrariamente a quanto si sostiene da molte parti, non sia vero che ridurre le aliquote significhi ridurre l’evasione. Non esiste nessuna seria correlazione statistica fra i due eventi, è solo una scusa dietro cui nascondersi per giustificare l’evasione. In Italia infatti il livello di tassazione è simile a Francia e Germania, ed addirittura inferiore ad alcuni paesi del Nord Europa. Nonostante questo il livello di evasione è più del doppio. Inoltre quando negli anni 70 le aliquote erano molto più basse di oggi, il livello di evasione era lo stesso, se non superiore. E’ un malcostume antico e ampiamente diffuso in tutti i gangli della società, forse anche utile in una certa fase storica del nostro paese, ma oggi, purtroppo, la mentalità da “furbetto del quartierino” è una piovra per la collettività e lo sviluppo, una macchina del malaffare manovrata dalla testa del sistema che ha fatto si che non si siano messe le mani nelle tasche degli italiani disonesti, saccheggiando però quelle degli onesti.
Con ossequio.
Lettera firmata.
http://www.alfadixit.com
articolo pubblicato anche da http://www.rassegna.it e da Agoravox Italia http://www.agoravox.it
Buone considerazioni ma, sopratutto, ottimo titolo “Terrorismo fiscale liberticida”, purtroppo rovinato da un errore, orrore!, intollerabile: la limitazione con la tracciabilità incorporata dell’uso del contante, coll’aggravante della “presunzione” salvo prova contraria (Piero Ostellino la definisce una aberrazione giuridica !). Salva l’eventuale colpevolezza dimostrata dall’accusa con prove “al di là di ogni ragionevole dubbio” (se questo fondamentale principio esiste addirittura in Costituzione nel penale, perchè non esiste anche nel civile?) e quindi da punire sempre con equità e mai con esemplarità, l’uso lecito “secondo natura” e non secondo leggi criminogene è un diritto inalienabile. Qualsiasi legge che lo limiti e/o lo immpedisca è un crimine di per sé, per definizione.
Il diritto alla riservatezza deve essere letteralmente intangibile!
Pietro Barabaschi
E agevoliamo chi le tasse le paga consentendogli di detrarre dai redditi ciò che è dovuto. E’ un modo invitare gli evasori a pagare. Lo dicono tutti, ma non lo fa nessuno.
E poi un premio a chi scova evasori, con un bel numero verde. In barba alla privacy è vero, ma in contropartita pagheremo meno tasse.
@lionello ruggieri
L’erario ha risparmiato molto in interessi dall’entrata nell’euro negli ultimi 10 anni. Come mai siamo comunque al fallimento? 🙂
Teniamo presente che poi la patrimoniale esiste: si chiama inflazione, i tassi sul debito sono negativi in termini reali almeno per le scadenze breve
Comunque la patrimoniale si farà è solo questione di tempo …e ovviamente non sarà unica. Spero che nel frattempo chiunque puo’ porti via i suoi soldi
In Italia esiste un’evasione fiscale enorme, capillare e visibile a tutti: quella del commercio abusivo di extracomunitari e cinesi che non fanno ricevute fiscali, non pagano le tasse e lavorano in nero negli scantinati.
Peerchè non li perseguono? Godono forse di diritti extraterritoriali?
@Emiliano Sala
L’università Bocconi è un istituto privato e come tale nessuno è obbligato ad iscriversi ad essa.Lo stato d’altra parte non’è un associazione volontaria,tu non puoi rifiutarti di acquistare i suoi servizi anche se non li vuoi o se non li ritieni soddisfacenti perchè altrimenti lui ti espropria di tutti i tuoi beni e nei casi più gravi arriva anche ad incarcerarti(in pratica tale comportamento non’è poi molto diverso dal picciotto mafioso che ti chiede il pizzo in cambio della protezione).Perdona,ma il tuo paragone tra il leviatano e l’università Bocconi è totalmente fuori luogo.
Estratto dalla nuova Costituzione della Repubblica Itagliana.
Articolo 1:
L’Itaglia è una Repubblica burocratica, fondata sulla fregatura: “Io ti fotto”.
La sovranità appartiene ai politici, che la esercitano nelle forme loro preferite, fregandosene dei limiti della Costituzione
I soldi si possono pertare via, gli immobili purtroppo sono immobili.
Ora qui vien fuori l’idea del buon Calderoli , che non è un pirla anche se vuole sembrarlo.
Se uno ha ereditato quattro appartamenti dal padre , ha pagato l’imposta di successione (che è una patrimoniale) , ha pagato l’ICI ha pagato l’irpef su gli affitti.
Ha pagato sempre tutte le altre tasse. Cosa deve dare ancora?
Eppure con quattro appartamenti si finisce sicuro dentro alla patrimoniale.
Allora dico: patrimoniale su gli immobili sopra un certo valore ma se si può dimostrare di aver pagato le tasse la patrimoniale non si paga !
@Gianni Elia
sottoscrivo !
E’ cosa facilmente sperimentabile che ci sono persone, famiglie che hanno un tenore di vita che si spiega cone redditi di centinaia di migliaia di euro all’anno (o milioni di euro)
E non sono pochi, e non sono nascosti nei bunker vivono alla luce del sole, hanno ville con personale di servizio opere d’arte, auto lussuose, piscine, cavalli, barche, frequestano ristoranti e hotel pluristellati, mandano i figli nelle scuole private, hanno personale per la sicurezza.
I nostri politici li conoscono molto bene perchè sono i loro amici.
Ma quando si parla all’opinione pubblica si dice che una famiglia dove lavorano in due (magari con 2 o 3 ragazzi) dove entrano 5000 euro al mese è una famiglia ricca !
I risultati discendono dalle idee e dalla visione.
C’è o ci sarà mai in questo paese una formazione politica che sia in grado di rappresentare e DIFENDERE le istanze della classe media?
La classe media è la forza di un paese democratico. Chi attacca la classe media attacca la democrazia.
politici senza vergogna,con la manovra che ci schiavizza sempre di piu’,fino a morire dopo 40 di lavoro e versamenti alla previdenza,ma la qualita’ della vita dov’e’.da ogni parte si vedono manifesti mortuari di gente che muore dai 57-ai 65-67 anni.ma ci fanno credere che la vita si e’ allungata si….ma per loro per i politici e le varie caste superpagate.per noi comuni mortali alle prese con una tassazione senza eguali e con una burocrazia soffocante e con file estenuanti in qualsiaisi posto ci rechiamo,noi umani non abbiamo segretari e portaborse o galoppini che fanno la fila anche per ritirare una raccomandata,loro ci vanno con l’auto blu’,noi che ci incazziamo ogni giorno nei vari sportelli di EQUITALIA PER UNA CARTELLA PAZZA o per una rata della monnezza dimenticata o pagata in ritardo per la sola colpa che in quel momento non avevamo soldi,magari per averli spesi per una malattia improvvisa di un congiunto.comunque questi cialtroni con l’ultima manovra hanno trovato il tempo di dimezzare i prelievi sui privilegi,prima si parlava di togliere il 50% ora se lo sono autoridotto al 20%…..una vergogna e una ingordigia senza piu’ limiti e senza piu’ dignita’.comunque cio’ che gli italiani oramai hanno capito che destra sinistra e centro che sia sono tutti uguali quando si tratta di aumentarsi i loro privilegi e di mettersi al riparo su manovre che potrebbero nuocergli.questo governo ha i mesi contati,dobbiamo mandarli via…ma tutti…vogliamo una classe politica che sia credibile e che lavori per il bene del paese e dei cittadini,dei giovani e dei pensionati e delle piccole imprese che ogni giorno che passa chiudono perche’ non ce la fanno..ma per loro siamo tutti evasori a prescindere,siamo tutti da spiare ci stanno mettendo uno contro l’altro,sono furbi sono delle volpi questi bugiardi mentitori che hanno distrutto l’italia.questo e’ un governo di buoni a nulla,di faccendieri dediti al loro pesonale arricchimento ed al nostro impoverimento,lavorano per 1 giorno alla camera, (vedi il libro di giordano “sanguisughe”,e intascano senza aver lavorato ..euro 3.500,00 e poi ne vdrete ancora delle belle andando avanti nella lettura sempre che non vi venga un attacco di bile o il diabete da stress o un infarto con relativo accorciamento della vita e relativo risparmio sulle pensioni da parte LORO.DITEMI POI,A CHE ETA’ UNA PERSONA DEVE COMINCIARE A LAVORARE PER ANDARE IN PENSIONE DOPO 40 ANNI e poi ditemi se uno ci arriva… come ci arriva?!!!felice?sano come un pesce?o stanco,malato e depresso?
@fede
Ognuno dovrebbe essere libero di andare in pensione quando vuole,ma la pensione dovrebbe essere calcolata sulla base dei contributi effettivamente versati.In pratica bisognerebbe applicare il metodo contributivo a tutti,compresi quelli che oggi sono già in pensione,senza accampare scuse come la difesa dei diritti acquisiti(non può esistere il diritto di farsi mantenere alle spalle della collettività)e altre baggianate simili,utilizzate solo per continuare a difendere lo status-quo di un paese ormai prossimo al default.
La lotta all’evasione fiscale è possibile e i metodi possono essere molteplici. Dal contrasto dell’interesse alla tracciabilità dei pagamenti all’incrocio dei dati sulla proprietà dei beni immobili con il reddito dichiarato e molte altre. Il problema è politico. La nostra classe politica (tutta indistintamente esclusi i radicali) non ha alcun inetresse vero e reale a combattere l’evasione perchè perderebbe l’unico alibi rimasto per non combattere l’aumento indiscriminato della spesa. L’elefantiaco apparato burocratico la complicatezza delle norme, la diversita nella loro interpretazione, i diversi livelli amministrativi e decisionali fanno dell’intera macchina statale un formidabile strumento di sottrazione delle risorse a favore dell’appetito sempre insaziabile della bestia statale. Agitare lo spettro dell’evasione come l’origine di tutti i mali del nostro paese non è altro che spostare l’attenzione dal probelma reale -le uscite- a quello derivato -le entrate-. Mettere gli uni contro gli altri, alimentare il partito dei cacciatori degli evasori, solitamente a sinistra, contro il partito degli evasori, solitamente a destra, è una tattica per mantenere sempre vivo uno scontro fra ipotetiche categorie -i tartassati contro gli evasori- in modo che non ci si renda conto della situazione. Combinare continuamente i numeri (come sul presunto equilibrio dei conti dell’inps) in mdo da far sembrare che lo stato ha fatto il suo compito e che ora tocca ai cittadini farlo fa parte di questa tattica, i dirigenti di questi grandi enti o delle varie authorities di garanzia sono personaggi che godono di stipendi e privilegi inimmaginabili. Se solo pensiamo alla proliferazione di tutti quegli enti-agenzie-aziende municipalizzate di servizi etc possiamo avere una lontana idea della pervasione e perversione della spesa pubblica. Con questo non voglio dire che l’evasione non c’è o che non vada combattuta ma, come è gia stato detto qui, l’evasione è un problema antico che era presente quando le aliquote erano basse è c’è adesso che si sono alzate, ripeto, i metodi ci sono basta volerlo fare, certo non come adesso che dalla lotta all’evasione si spera di recuperare una copertura della manovra ma con un piano serio e le opportune riforme sono sicuro che nel giro di 5-10 anni la nostra evasione sarebbe come minimo dimezzata ma appunto ci vorrebbe un piano di rientro calibrato sul medio-lungo termine e la volontà politica di farlo e perseverarlo.
La domanda a questo punto é: che fare? Sinceramente io non ho alcuna fiducia di questo sistema e credo che l’unico aiuto possa venire solo dall’esterno e dagli obblighi che organi superiori riescono ad imporci in modo da fare quelle riforme che noi -inteso come classe politica ma anche come popolo italiano- non riusciamo a fare. Purtroppo anch’io avevo sperato in una differente risposta della corte costituzionale tedesca che ci avrebbe messo in una situazione di mora ma hanno deciso diversamente, forse quindi saranno i mercati ad obbligarci ma se così fosse la cosa sarà molto più difficile
Caro Sig. Alfadixit,
Guardi pur condividendo in gran parte quello che Lei scrive, mi permetta di dirle un paio di cosette.
Innanzitutto nessun sa esattamente a quanto ammonta l’evasione fiscale, tutti sparano dei numeri, ma nessuno si azzarda a iscrivere nel bilancio dello stato (anche soltanto in una voce prudenziale o in una partita di giro) 100-120 piuttosto che 500.
Una cosa è certa però: nell’equazione del PIL c’è anche il pane comprato dagli evasori e dai loro dipendenti magari in nero (che sempre evasori sono), ci sono le prostitute, i tangentari, la beneficienza etc. etc.
Io personalmente sono stufo di queste strumentalizzazioni e penso che lo stato dovrebbe mettere per prima cosa un tassello chiaro e netto IN COSTITUZIONE.
1) IL BILANCIO DEVE ESSERE IN PAREGGIO
2) LA PRESSIONE FISCALE DEVE ESSERE AL MASSIMO PARI A X%
Non sfugge che se manca il secondo il primo non serve a niente, cioè pareggio il bilancio e ti aumento l’IRPEF al 60%.
Tra l’incudine e il martello di queste due condizioni, lo stato deve ridurre le spese.
Non mi accontento della casta, non mi accontento del taglio ai parlamentari, alle auto, alle province.
Prima di chiedere a me e quelli come me di pagare magari una patrimoniale decisa il sabato sera a mezzanotte, voglio che lo stato elimini almeno il 30% dei suoi dipendenti (che producano beni o servizi o magari visto che c’è possibilità di evadere vadano a fare i lavoratori autonomi!), voglio che in un ufficio pubblico scrivano gli appunti sul retro di un foglio già scritto come faccio io, che spengano la luce alla sera, che non si freghino la cartuccia della stampante.
Sono stufo di vedere gli stabilimenti balneari per l’esercito, internet sulla scrivania di un usciere e il giudice che non ammazzerà mai nessuno con auto da 100 mila euro.
Sono stufo dei commessi della banca di italia che percepiscono una pensione dall’età di 40 finchè non creperanno.
Mi si dirà. Be ma il contributo di solidarietà lo pagheranno i super ricchi.
Dia un’occhiata all’elenco dei super ricchi a Roma.
La maggior parte, calciatori esclusi, sono condannati per bancarotti, manager di imprese pubbliche (eni, ferrovie, poste, enel), giornalisti con la bocca piena di stronzate, avvocati specializzati in banche e telecom.
Sono questi i professionisti evasori a cui fate riferimento?
Lei scrive:
“Ampliare fortemente la possibilità di scaricare dall’imponibile le spese sostenute, specialmente in quei settori dove l’evasione è maggiore. Se infatti fosse possibile scaricare in 2 soli anni, le spese per la casa, per i medici, gli specialisti, i professionisti, ecc.. giusto per fare un esempio, chiunque sarebbe interessato ad avere la fattura scoraggiando di fatto l’attuale pratica dello sconto immediato a fronte del pagamento in nero. Del resto chi è interessato a recuperare la detrazione in 10 anni?”
Guardi dieci giorni fa un mio cliente che mi deve 10 mila euro, è venuto da me e mi ha detto: sono in fuga; questi sono duemila euro e chiudiamo tutto a stralcio, perchè sto per fallire.
Alla mia contestazione, guarda che mi devi 10+iva, mi ha risposto: se sono 10+iva, 2+iva o 2 iva compresa non me ne frega niente, queste sono le 20 banconote faccia quello che vuole, se vuole emettere la fattura vuole dire che sarà 2000 iva compresa, l’iva se la paghi da solo.
Premetto che sono sicuro che se il suo dentista le dice fa 1000 oppure 700 senza ricevuta, LEI SICURAMENTE NON ACCETTA LO SCONTO PER NON ESSERE COMPLICE DEL SUO DENTISTA EVASORE.
IO, INVECE, SONO UN EVASORE?
Sono in
Finalmente ci siamo arrivati anche qui su questo blog, da parte di uno degli autori di articoli! Lo sto scrivendo da mesi, qui e da anni altrove.
L’ alternativa era appunto tra lo stato di polizia tributaria, a cui siamo arrivati ed un saggio, rilassato trasparente rapporto con il fisco, che addirittura preveda a monte della dichiarazione annuale ed in modalità certificata l’ accertamento.
Ripeto finalmente!!!
Il problema è che non si farà mai, perchè la politica e la sottopolitica, campa di sommerso e di nero, attraverso la corruzione. E la politica non farà mai questa cazzata.
Sapete perchè il nostro governo riesce a fare del terrorismo fiscale in maniera del tutto tranquilla ? Perchè nessuno di noi Italiani ha mai pensato discendere in piazza e dire basta a questa dittatura mascherata. Ma come ho scritto sul mio blog: Finche c’è pizza c’è speranza. Quando gli Italiani non riusciranno più a mangiare la pizza al sabato sera, allora forse scenderanno in piazza (forse). Christian
Una domanda sorge spontanea di fronte alle ripetute esternazioni estive sulla lotta all’evasione fiscale e l’obbligo morale di pagare le imposte,provenienti non soltanto dalle più alte cariche dello Stato ma anche dal mondo cattolico.
La domanda è questa: è legittimo fare pressioni morali e psicologiche sul contribuente affinché paghi le imposte senza contemporaneamente ricordare l’ingiustizia di uno Stato che chiede allo stesso contribuente la metà dei propri guadagni (il 48, 6% secondo il Corriere della Sera del 28 agosto)?
E ancora: è giusto affermare che il contribuente è così tartassato dal fisco perché molti suoi concittadini (in particolare i lavoratori autonomi) non pagano le tasse e contemporaneamente non ricordare che se lo Stato uscisse dagli ambiti che non gli competono (RAI, Poste, Ferrovie, scuola, università) non avrebbe bisogno di così tante entrate?
La domanda mi sembra fondata per ogni cittadino e in modo particolare per i cattolici tenuti ad accogliere i criteri di giudizio della dottrina sociale della Chiesa, soprattutto il principio di sussidiarietà che vieta alle società maggiori, in particolare allo Stato, di invadere il campo delle realtà più piccole (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1883).
Infatti, ognuno è tenuto a rispettare il principio di solidarietà, cioè a distribuire ai più poveri parte delle sue ricchezze attraverso un’opera di distribuzione che, nel mondo moderno, lo Stato ha attribuito a se stesso. Quindi lo Stato preleva dai cittadini più ricchi per distribuire ai più poveri. Ammettiamo che sia così, anche se fatichiamo a vedere l’equità e l’efficacia di questa distribuzione. Ma perché invece lo Stato non lascia alla società il compito di svolgere questo intervento sociale limitandosi a intervenire quando le realtà private non riuscissero a svolgere il loro compito? Eviterebbe così spese, costi del personale e burocratici, e favorirebbe lo sviluppo di pezzi importanti della società, costretti a
prendersi cura di bisogni primari e a rispondere allo stesso Stato delle iniziative svolte.
C’è un peccato originale che non si vuole affrontare. Si tratta dell’estensione del potere e dell’intervento sul corpo della società dello Stato moderno, per intenderci quello costituitosi in Italia a partire dalla dominazione napoleonica. Uno Stato che ha preso sotto il suo controllo tutto quello che poteva, facendo invece sempre peggio quello che doveva fare. Ha monopolizzato la scuola e l’assistenza, la cultura e la ricerca, i trasporti e i mezzi di comunicazione di massa, e molto altro ancora. E ha trascurato la sicurezza (polizia e carabinieri), la Difesa, e in generale quei compiti che soltanto lo Stato può assolvere. Così ha creato una burocrazia elefantiaca che costa troppo. Poi lo stesso Stato, in Italia a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, è stato occupato dai partiti e dai loro bisogni, cioè dai costi sempre crescenti della politica.
Ne è venuto fuori un brutto pasticcio, che nessuno può risolvere a breve termine. Un problema antico, quello della “persecuzione fiscale”, che papa Pio XII affrontava già il 2 ottobre 1956 ricordando cha accanto al «dovere di ogni cittadino di sopportare una parte delle spese pubbliche», rimane il dovere dello Stato di «ripartire fra essi [i cittadini] soltanto carichi necessari e proporzionati alle loro risorse», e soprattutto denunciava (attenzione siamo nel 1956, prima del centro-sinistra) «l’estensione smisurata dell’attività dello Stato, attività che, dettata troppo spesso da ideologie false o malsane, fa della politica finanziaria, e in modo particolare della politica fiscale, uno strumento al servizio di preoccupazioni di un ordine assolutamente diverso». Un problema ripreso nell’enciclica Centesimus annus dal beato Giovanni Paolo II con la critica allo Stato assistenziale che «intervenendo direttamente e deresponsabilizzando la società […] provoca la perdita di energie umane e l’aumento esagerato degli apparati pubblici».
Non voltiamoci dall’altra parte, fingendo di credere che il problema sia l’evasione delle tasse. Anche se emergesse tutto il cosiddetto “nero” dell’economia sommersa, anche se improvvisamente i servizi statali cominciassero a funzionare, rimarrebbe il problema dell’ingiustizia di uno Stato che ha occupato settori che non gli competono e che ne fa pagare i costi a una società sempre più impoverita e deresponsabilizzata.
“Tanta libertà quanto è possibile, tanto Stato quanto è necessario”, diceva un vecchio adagio della dottrina sociale cristiana. Teniamolo presente, non tanto per questa manovra ormai in corso, ma per le riforme strutturali di cui si continua a parlare, senza peraltro vedere alcun risultato. Intervistato da Avvenire il 30 agosto, il Presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi ha detto che «dal 1975 ad oggi in Italia il peso delle imposte sul Pil è raddoppiato» e «nel 1975 il tasso di risparmio sul reddito prodotto in Italia era il 27/28%, oggi è sotto il 5%v. In trent’anni lo Stato ha avuto a disposizione molti più soldi, ma i servizi sono rimasti quelli che vediamo e in compenso le famiglie hanno risparmiato molto di meno. Insieme al crollo demografico, questo è il volto drammatico della crisi che stiamo vivendo da almeno trent’anni. Saremmo contenti se i nostri Pastori ce lo ricordassero il più spesso possibile. (riflessione Marco Invernizzi 31/8/2011)
SOTTOSCRIVO!!!
@Giuseppe D’Andrea
Basta capire chi sono i Ricchi ?
Non certo quelli che guadagnano e dichiarano 90.000 euro o foss’anche 150.000 e magari hanno un paio di appartamenti. Quelli sono quella classe media che sta appena nella’area della tranquillità economica.
gran parte della gente,ascoltando tv,radio etc….etc…oramai e’ infinocchiata da questi signori del governo,sulla lotta all’evasione e balle varie,intanto bisogna dire che chi evade miliardi non e’ il piccolo commerciante o piccolo imprenditore,io per ragioni di lavoro giro da mattina a sera e contatto moltissime piccole imprese con personale da 3 a 10 persone.allora sentendo i titolari ci si rende conto che se non evadessero un minimo non pootrebbero farcela ad andare avanti,a pagare i loro contributi e quelli dei dipendenti,poi pagare le tasse e costruire il t.f.r. per tutto il personale,piu’ altre spese per mantenere l’azienda a tutte le norme di legge che via via si sono accavallate in questi anni,sicurezza sul lavoro,visite mediche ai dipendenti,privacy etc..etc…ma allora ditemi se con una tassazione che sfiora tra tasse dirette ,indirette,centrali e periferiche e altre gabelle nascoste,come fa’ un piccolo titolare di impresa a far fronte a tutti questi assurdi pagamenti,allora gran parte si indebita con banche,finanaziarie e spesso si rivolge all’usura che sta’ crescendo in maniera esponenziale.cari amici sapete cosa penso ?che i veri parassiti e i veri evasori non sono coloro che fanno la fila ad EQUITALIA,tutti disperati che non hanno evaso ma non hanno potuto far fronte a pagamenti di poche centinaia di euro per mille motivi che possiamo facilmente immaginare,poi questi “veri evasori”che hanno portato miliardi all’estero sono rientrati pagando una elemosina di multa,cosi’ si fa’ la lotta all’avasione?certo si preferisce colpire,vessare,terrorizzare i padri di famiglia e chi non ha potuto far fronte ad un pagamento perche’ non ha avuto soldi per poter pagare in certi momenti una cartella o un bollo scaduto.i veri parassiti sono sempre gli stessi,le varie caste i vari governanti che si succedono e tutti sono daccordo per mantenersi pensioni da sceicchi e privilegi milionari e altre 1000 nonche’ la pensione dopo una legislatura.fanno schifo…..sono spudorati e non hanno nemmeno piu’ la decenza di vergognarsi.noi..schiavi dobbiamo lavorare 35-40 anni per una misera pensione se ci arriviamo sani…..sanguisughe li chiama mario giordano nel libro denuncia uscito qualche mese fa.
@fede
Allora invece di sanare i capitali dei mafiosi con lo scudo fiscale,che si faccia una sanatoria per tutti coloro che sono vessati da equitalia in modo da ridurre l’indebitamento dei cittadini verso lo stato e dare modo al sistema produttivo di rimettersi in modo e creare nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro.
roba da matti…!!!!e’ di questa mattina,alla radio,e’ mi sembra anche che lo dica il corriere della sera,per tutta risposta alla crisi e al mancato taglio delle spese della politica,la camera si e’ arricchita di altre due sottosegretari con uno stipendio mensile netto di circa 14 mila euro.quindi mi ripeto,i veri parassiti,corrotti e corruttori sono i nostri governanti e i politici tutti , i parassiti d’italia,che stanno facendo un gran chiasso per confondere le idee agli italiani e per farli scannare tra loro,aridangate con la storiella delle pensioni,ma non tutti sanno che con la storia delle finestre se uno va’ in pensione a 65 anni i soldi li prende dopo quasi 2 anni e quindi gia’ ora abbiamo affiancato le francia e la germania mentre invece in grecia si puo’ andare in pensione gia’ a 52 anni se ricordo bene e la maggior parte dei lavoratori sono quasi tutti dipendenti statali.basta farci infinocchiare da questi millantatori e rubacchini che da sempre mangiano sui nostri soldi.
sottoscrivo pienamente l’articolo di MANUEL SERI.ha fatto la fotografia esatta di cosa sta’ succedendo in italia.praticamente ci stanno ingessando tutti con norme tributarie assurde,con limitazioni di ogni genere,costringono la gente a comprare carte di credito,assegni e quanto altro …e le banche se la ridono e ingrassano sempre di piu’alle spalle di noi poveri umani e schiavi di un sistema terroristico tributario senza eguali al mondo iniziato dal vampiro visco con la creazione di un mostro giuridico come equitalia che continua a pignorare case,a fare i fermi amministrativi auto e a bloccare i conti correnti e praticamente tenendo completamente in ostaggio i poveri malcapitati che non hanno potuto pagare una bolletta o altro per poche centinaia di euro e si ritrovano alla fine a pagare migliaia di euro perche’ le more,gli aggi e altri ammenicoli diventano da usura.EQUITALIA STA’ FACENDO CHIUDERE MIGLIAIA DI PICCOLE IMPRESE STROZZANDOLE LETTERALMENTE E SPECIE IN QUESTI PERIODI DI CRISI,E STATENE CERTI SE CONTINUIAMO CON QUESTI METODI LA RIPRESA SARA’ UNA LONTANA CHIMERA.
@fede
Allora concorderai con me che invece di fare lo scudo fiscale per i capitali dei mafiosi esportati all’estero sarebbe molto meglio fare una sanatoria per tutti coloro che hanno debiti con equitalia e che a differenza degli “scudati” non hanno evaso nulla?
non alimentiamo la criminalizzazione dei cittadini italiani,non marchiamoli piu’ come evasori a prescindere.possibile che ci facciamo manovrare cosi’ facilmente da questa razza di politici che della corruzione hanno fatto la loro bandiera come anche le ricche caste che ci succhiano ogni giorno il sangue per mantenersi tutti i privilegi e con pensioni da 30000-40000 euro al mese e oltre.basta con questi telegiornali fasulli e basta finanziare i giornali che seguono come servi i loro padroni di qualunque parte politica.ogni giono siamo plagiati da bugie da cifre sull’evasione.vogliamo capire che la tassazione in italia ha raggiunto limiti assurdi…!!!assurdi per qualsiasi contribuente sia esso dipendente,pensionato che piccolo autonomo,finiamola di essere uno contro l’altro,e’ questo che vogliono “LORO” CI DANNO IL CALCIO COME DIVERSIVO,CI SI SFOGA CON VIOLENZE INAUDITE NEGLI STADI E NULLA SI FA’ MAI PERCHE’ “LORO”VOGLIONO FAR RIMANERE TUTTO COME STA’.GLI ANTICHI ROMANI DAVANO AL POPOLO I GLADIATORI E LE BELVE NEI CIRCHI PER FAR LORO DIMENTICARE LE BEGHE QUOTIDIANE E LA FAME E LE TASSE ESOSE CHE COLPIVANO PROPRIO IL POPOLO.
“QUESTI”FANNO DI PEGGIO,CI DANNO UNA MORTE LENTA,SENZA SCAMPO,CI HANNO CHIUSO ALL’ANGOLO….MA DEVONO STARE ATTENTI IN QUANTO ANCHE UN TOPO QUANDO NON HA UNA VIA DI SCAMPO TI SALTA NEGLI OCCHI.
SONO ANNI E ANNI CHE STRINGIAMO LA CINTA……E SCUSATE SE VADO CONTRO CORRENTE E NON SONO IL SEGRETARIO DELL’OPINIONE DOMINANTE,DIRO’ UN PARADOSSO…..!!!SE L’ITALIA ANCORA SI REGGE E’ PERCHE’ C’E’ RIMASTO UN PO’ DI NERO E MOLTI DIPENDENDI SI SONO SALVATI DAL LICENZIAMENTO ALTRIMENTI AVREMMO CHIUSO TUTTI LE NOSTRE SARACINESCHE.
I VERI EVASORI COMUNQUE SONO BEL ALTRI…….QUELLI DEI MILIARDI ALL’ESTERO,I FAMOSI SCUDATI E CHISSA’ QUANTI ALTRI CE NE SONO…..E COME DICO SEMPRE EQUITALIA TERRORIZZA I PIU’ DEBOLI MASSACRANDOLI E LIMITANDO QUALSIASI TIPO DI LIBERTA’ E MOVIMENTO.PIGNORAMENTI CASE,GANASCE AUTO E BLOCCO DEI C/C.QUESTA E’ L’ITALIA DEL TERRORISMO TRIBUTARIO E DELLA IMPERANTE BUROCRAZIA CHE INDUCE ALL’ERRORE ANCHE I PIU’ QUOTATI COMMERCIALISTI,FIGURIAMOCI I POVERI CRISTI.
Condivido Fede. E sottolineo che dobbiamo fare attenzione al tranello dove sta cercando di indurci questa vile classe politica, la quale cerca di smarcarsi, per non pagare il conto di tutti i suoi misfatti, aizzando l’odio sociale tra di noi alimentando i più biechi istinti umani: l’invidia, la delazione, la vendetta ecc. Tempi cupi all’orizzonte se non ci svegliamo in fretta e invertiamo la rotta!
Concordo con quanto detto.
Per esperienza diretta posso confermare che nel campo fiscale spesso si fa macelleria sociale.
Cari lettori,
il problemi fondamentali in Europa ed in particolare in Italia sono quattro:
– tutto è molto complicato
– tutto è molto lento
– quando non ci sono soldi si devono ridurre le spese
–
Non sono un economista, solo solo un piccolo, anzi piccolissimo imprenditore con sette dipendenti (in regola). Trovo vergognoso ignobile quello che stanno facendo in materia di lotta all’evasione, nonchè il terrorismo fiscale con quelle pubblicità assurde nei confronti di chi, secondo loro evade. Le entrate fiscali sono in aumento del 17 %, ma questi soldi dove sono finiti se hanno fatto una manovra economica mostruosa?? Io la mia piccola e personale ricetta ce l’ho: una fax simile del siatema americano, dove si tassano le propeietà ed i consumi. Tassando i beni ed i consumi, si va a colpire chi ha patrimoni ( persone fisiche e giuridiche) e soldi da spendere, alzando le aliquote di quei beni considerati di lusso (macchine potenti barche). Uno può anche dichiarare poco, ma alla tassazione sulle properietà (tolta prima casa) e consumi, chi più ha più paga. Forse una ricetta elementare ma chissà……..
BUFFONI,LADRI E AFFAMATORI DI POPOLO,CI HANNO SPOLPATI FINO ALL’INVEROSIMILE ECONTINUANO A FARLO PER MANTENERSI I PRIVILEGI E PENSIONI DA NABABBI,CONTINUANO SENZA VERGOGNA A TORNARE SULLE PENSIONI….!!!DI CHI HA LAVORATO 35-38-40 ANNI….!!!!HANNO MESSO SU’ UNA BELLA COMMEDIA,LA VITA SI E’ ALLUNGATA….MA PER CHI?????PER LORO CHE DOPO UNA LEGISLATURA HANNO GIA’ LA PENSIONE,CICCIOLINA PRENDE 3500 EURO MESE PER AVER LAVORATO SI E NO 5 ANNI ALLA CAMERA.C’E SEMPRE PIU’ TERRORISMO FICALE ED EQUITALIA NE HA LA RESPONSABILITA’ MAGGIORE,BASTA UN GIORNO DI RITARDO PER PAGARE UNA CARTELLA CHE SCATTANO SANZIONI DA CAPOGIRO,E LO STATO PER RESTITUIRTI DEI SOLDI IMPIEGA CIRCA 15 ANNI CONTRO IL RESTO D’EUROPA CHE TI RIMBORSA IN 12 MESI.E LE TASSE DOVREBBERO SERVIRE PER AVERE DEI SERVIZI ALL’ALTEZZA MA PURE QUI SIAMO MAGLIA NERA QUASI A LIVELLO MONDIALE.E ORA VOGLIONO RUBARCI ANCHE IL FUTURO,I PROGETTI ED I SOGNI ATTESI DOPO LUNGHI E FATICOSI ANNI DI LAVORO.SCENDIAMO IN PIAZZA TUTTI………E DICIAMO BASTA A QUESTA CLASSE POLITICA E PARLO DI TUTTI CHE IN 50 ANNI SI E’ MANGIATA L’ITALIA ED ORA DOVREMO RISANARLA NOI?CI SONO BEN ALTRE COSE CHE NON TAGLIARE LE PENSIONI,E SICCOME RIGUARDA LA CLASSE POLITICA NEMMENO SE NE PARLA PIU’.W LA LIBERTA’
anche io sono un piccolissimo imprenditore con 4 dipendenti in regola,e come tutti i piccoli subisco le vessazioni e le persecuzioni di un fisco famelico e di una burocrazia inimmaginabile degna solo dei paesi piu’ arretrati dell’america latina.tutto ci va contro..per andare noi in pensione dobbiamo attendere altri 2 anni ..e asppettando la sospirata pensione..si la sospirata perche’ piu’ ti avvicini e piu’ questi te la allontanano fino a quando ammorbato getti la spugna perche’ nel frattempo ti sei ammalato di diabete o altre gravi malattie cardiocircolatorie,grazie ad uno stato che cerca di farti campare meno possibile alla faccia della vita che si e’ allungata…….di contro a loro basta una legislatura per riscuotere un vitalizio…alla faccia anche della democrazia e della giustizia,che non e’ uguale per tutti ma per molti e’ piu’ uguale.dicevo nell’attesa dei 2 anni di finestra dove andiamo a mangiare noi?una idea ce l’avrei…tutti alla camera dei deputati o al senato dove con 6-7 euro mangi un pasto completo 1-2-3- dolce e vino.ecco perche’ “loro”sono piu’ uguali degli altri e potremmo parlare ancora per 32 giorni di tutti i privilegi che hanno “questi qui..)”.ci hanno asfissiato di tasse e gabelle e ora vogliono prenderci la vita….per non farci arrivare alla nostra pensione pagata con soldoni sudati.inizino piuttosto a fare tutti quei tagli promessi,politica,auto blu’,pensioni d’oro,patrimoniale,dismissione patrimonio pubblico dove potrebbero recuperare se ricordo la cifra…da 600 miliardi di euro e oltre.intanto l’indignazione sale ma coi nostri voti ne’ a destra ne’ a sinistra potranno occupare ancora gli ambiti scranni.tutti a casa e giuuuuu’ le maniiiiiii dalle pensioni.giova ricordare la starnazzante signora di confindustria che cura solo interessi dei grandi possessori di patrimoni e di grandi aziende fregandosene dei piccoli imprenditori che da sempre sono l’asse portante dell’economia italiana.proviamo a chiedere alla starnazzante signora quanti soldoni prendera’ alla fine del suo mandato.e anche a tutti gli altri manager fallimentari ma super pagati..ricordiamoci di alitalia…..e altre grandi aziende le buonuscite miliardarie dei loro manager .attento cavaliere c’e’ il rischio..anzi la certezza che in default ci andrete voi e tutte le cricche che vi circondano.
facciamo pagare i conti a chi ci ha portato a questo sfacelo,aq chi ha inventato il mostro giuridico EQUITALIA (ENTE DI RISCOSSIONE STATALE) CHE CON I SUOI METODI VESSATORI E PERSECUTORI SENZA CAPIRE IL PERCHE’ UNO POVERO CRISTO HA PAGATO IN RITARDO O NON E’ RIUSCITO A PAGARE UNA RATA DI MONNEZZA PER NON AVERE AVUTO IN QUEL MOMENTO LIQUIDITA’,TI UCCIDE CON SANZIONI ALLUCINANTI ………QUESTO FISCO NON E’ PER IL CITTADINO …..MA CONTRO..ALLA FACCIA DEI POLITICI CHE SI RIEMPIONO LA BOCCA PER UN FISCO PIU’ GIUSTO E DIALOGANTE,MA FORSE DIALOGA CON I POTERI FORTI FACENDOGLI SCONTI ..TIPO I VIP SPORTIVI E CANTANTI DI GRIDO E PUNENDO I DISPERATOS CHE FANNO LUNGHE FILE AD EQUITALIA.IN ULTIMO GIUUUUUUUU……LE MANIIIIIIIIII …DALLE PENSIONI PAGATE CON I NOSTRI SOLDI COME ABBIAMO ANCHE PAGATO LE VOSTRE.
@FEDE
Il problema non’è (o non dovrebbe essere) quello di allungare l’età in cui si và in pensione,ma di fare in modo che ognuno abbia una pensione calcolata sulla base dei contributi effettivamente versati,nulla di più e nulla di meno.
Complimenti, lei ha saputo inquadrare la situazione del terrrorismo fiscale regnante
in questo paese. Questi qui che credono di sapere come si faccia a combattere
l’evasione, mettono in atto esattamente il contrario della ricetta necessaria.