29
Lug
2009

TBTF: Zingales per la terapia scalare, tipo metadone

Segnalazione a chi avesse letto con interesse lo scambio di post tra Mario Seminerio e il sottoscritto a proposito degli intermediari finanziari Too Big To Fail, delle loro implicazioni sull’efficacia della trasmissione al mercato della politica monetaria, nonché dei criteri che i regolatori debbano darsi per eventualmente scoraggiarli nella crescita di asset e rischio di controparte “gestito”a libro – continuerò a mettere le virgolette, in proposito, temo molto a lungo. Qui un fresco paper sull’argomento, per mano di Luigi Zingales e di Oliver Hart. Non è free ma sono cinque dollari ben spesi, se vi interessa.  Diciamo che il sottoscritto coi suoi dubbi deve prendere atto che sta restando sempre più solo. Per buona abitudine ciò non lo spaventa, ma neanche gli fa credere di avere i titoli per considerarsi un genio solitario. Il nostro carissimo Seminerio la pensa come Zingales, e questi propone una griglia di ratios di capitale variabili, per soglie di Credit Default Swaps valutati dal mercato nei confronti dei diversi istituti.  Se il premio al rischio valutato dal mercato non scende entro un tempo x, il regolatore interviene ancora e prescrive rafforzamenti dell’equity.  In sintesi estrema: è un criterio più di mercato di quello basato sulle valutazioni proprie del regolatore asseverate tramite ispezioni, che semplicemente oggi i regolatori non sono in condizioni di condurre per tutti ed esaminando a fondo la vastissima quantità di asset che andrebbero passati al microscopio. Ma le mie perplessità restano. Comunque, non  mi pare proprio che l’esultanza che continua ad accompagnare i risultati delle grandi banche Usa ma anche europee, vedi oggi col Santander, porti nella direzione voluta da Zingales.  I dati rilasciati ieri da Deutsche Bank ieri erano in realtà da brivido e terrore, al di là della consueta ripresa delle attività di trading. Il dibattito sulle TBTF per il futuro, purtroppo, non smuove il sostanziale immobilismo per non disturbare quelle che oggi gravano ancora sull’intero sistema – e su noi clienti – coi loro asset senza prezzo. Qui l’ultimo staff paper del Fondo Monetario con un baedeker apprezzabilmente chiaro e schematico di tutte le diverse opzioni, interessi in campo e relativi costi, se il regolatore volesse davvero impugnare ramazza e paletta verso le banche e avviarle a una energica cura.

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