Taxi, Authority (inutile) e “modello Milano” – di Luciano Galbiati
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Luciano Galbiati.
Gentile signor Stagnaro,
Il decreto liberalizzazioni prevede per i taxi il mantenimento di un sistema regolamentato (prevalente in Europa e USA).
Si è evitato il grave errore di scegliere tra due estremi entrambi sbagliati. La totale deregulation; che comporta per i taxi il fenomeno – ben documentato in letteratura economica – della “concorrenza distruttiva” (i taxi di Dublino). All’estremo opposto il “cumulo delle licenze”; che genera oligopoli e sfruttamento del lavoro (i taxi di New York).
Si è invece scelto un modello organizzativo da molti anni adottato a Milano e nel bacino aeroportuale lombardo.
“Modello Milano” (mi consenta il termine) che uno studio del 2011, svolto dagli Automobil Club europei, pone al 4° posto nel continente per qualità, correttezza e trasparenza tariffaria su un totale di 22 città esaminate.
Queste le caratteristiche:
1) TRASPARENZA: unico caso in Europa di tariffa senza supplementi (si paga solo l’importo del tassametro).
2) OBBIETTIVI QUALITATIVI: Aumenti tariffari legati al raggiungimento di obbiettivi qualitativi (motori ecologici, lingua straniera, terminale pos, ecc).
3) EXTRATERRITORIALITÀ: Possibilità paritetica di carico per le flotte taxi di Milano/Varese/Bergamo nel sistema aeroportuale lombardo (Malpensa, Linate, Orio al Serio).
4) FLESSIBILITÀ: Attivazione volontaria di autisti e turni supplementari con una sola licenza.
Se questa direzione è giusta e praticabile – senza stravolgere la normativa esistente – enorme perplessità suscita invece la decisione del Governo di trasferire la disciplina del servizio ad una authority nazionale.
NEL METODO: Non è certo una liberalizzazione, ma un atto dirigista. L’illusione del perseguimento della concorrenza per via amministrativa e centralista. Numero dei taxi e tariffe sono gestite in tutto il mondo dagli enti locali; anche nella iper-dirigista Francia.
NEL MERITO: Può davvero un’autorità centrale conoscere meglio delle autorità locali le esigenze di servizio degli 8.000 comuni italiani? Realtà locali caratterizzate, come tutti sanno, da enormi differenze socio/economiche.
Il motivo per cui, sempre e ovunque, la disciplina del servizio taxi è affidato a regioni, comuni, contee o prefetture (enti locali) è molto semplice; diversamente non può funzionare in modo efficiente. Non funzionava così neppure nell’URSS dei piani quinquennali.
Anche al più tiepido tra i liberali o al più timido tra i liberisti è chiaro che l’authority dei taxi è l’ennesimo “carrozzone” italico.
Cordialità
Luciano Galbiati (tassista)
Sono moglie di un tassista e concordo in pieno ciò che è emerso dal Sig. Galbiati. Considerato tutte queste ottime qualità dei tassisti di Milano, non vorrei che cambiando le carte in tavola, si declissasero i servizi e i comportamenti degli autisti che, oltre ad usare comportamenti sempre corretti, alcune volte si caricano dei problemi dei loro clienti, durante la guida si prodigano, con i turisti, a spiegare la storia di Milano, dei Navigli e come si è arrivati a costruire il Duomo. Cerchiamo di non trascurare tutto questo servizio di qualità. Confidiamo in un illuminazione delle menti dei “potenti”, sperando di non distruggere quello che in tanti anni la categoria ha costruito.
Solo un tassista poteva rispondere cosi…
1. Si paga solo quello che si vede sul tassametro, peccato che la sera il tassametro inizi da 6 euro e 50. Quindi? Solo un modo diverso di chiamare le cose
2. Conseguimenti degli obbiettivi. La
Moratti li ha fissati, voi li avete mancati e l’aumento della tariffe c’è stato lo stesso (sarebbe stato piu alto se li aveste raggiunti).
Tutt’ora niente inglese, niente pos (e sulla cortesia vorrei che faceste una riflessione su come guidate…)
A Dublino sarà libero il taxi ma le licenze ci sono e se si commettono irregolarità si viene sospesi.
Per inciso a Milano spesso mi chiedono il supplemento bagaglio (non so se per truffarmi o è effettivamente così).
Comunque la lettera di Luciano non affronta il problema vero: i prezzi!
E’ ben vero che un authority centrale ha molti svantaggi, ma parliamoci chiaro: è stata introdotta perché i comuni non hanno il peso per interventi coraggiosi in questo campo. Lo si è visto chiaramente in molti casi.
Gli obiettivi qualitativi si ottengono SOLO differenziando l’offerta: chi vuole un servizio conveniente scegli una certa compagnia, chi vuole servizi aggiuntivi si rivolge a compagnie che li offrono a prezzi conseguenti. E poi siamo onesti: avere un taxi bello e confortevole importa a pochi… l’importante è il prezzo quindi smettiamola di dire ce i taxi milanesi sono ai vertici mondiale che tanto non importa a nessuno.
Non so per quale motivo si tira sempre in ballo il fallimento dei taxi a New York… la situazione sarà sicuramente grave come dicono, ma chi ci è stato sa benissimo che i taxi sono tanti (se ne trova sempre uno libero) e costano poco (rispetto a qua), checché ne dicano fantomatici studi
Luciano, hai perfettamente ragione. Il modello Milano funziona e auspico che venga esteso in altre città. Sarebbe auspicabile che anche per il NCC venisse cancellata l’obbriobiosa legge 29/1 quater. Se ciò non avvenisse, sarebbe per voi la stessa cosa che Auschwitz è stata per i tedeschi. Loro hanno annientato fisicamente milioni di persone, i tassisti vogliono annientare con una legge infame migliaia di NCC
@Mario
Solo una cosa, anche se ce ne sarebbe molte altre… Caro Mario, quanto costa il carburante a New York???
Prima di scrivere prova a pensare…a volte funziona…Fenomeno!!!
Personalmente sono assolutamente favorevole a una totale liberalizzazione del settore. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, e non trovo giusto che la Stato possa impedire di lavorare a chiunque sia in grado di farlo.
Detto questo, bisogna tener conto che i benefici delle liberalizzazioni si sentono nel lungo termine, mentre le difficoltà per chi è abituato ad operare in un settore protetto arrivano immediatamente.
Per quanto riguarda la critica all’istituzione di una Authority centrale sono ovviamente d’accordo… ed evocare i piani quinquennali non mi sembra affatto fuori luogo, anzi!
@claudio
Quindi immagino che per coerenza sarai anche favorevole alla completa liberalizzazione del mercato del lavoro? (abolizione contratti nazionali,art.18,salario minimo,ecc)
@Massimo74
Ovviamente sì.
L’idea dello Stato ficcanaso che deve sistematicamente mettere il becco nei rapporti tra adulti consenzienti ha avuto molto successo, specie quando si parla di rapporti di lavoro, ma io non la condivido: il datore di lavoro è un cliente. Punto.
Se quanto appena detto suona paradossale o provocatorio, è a causa del lavaggio di cervelli plurigenerazionale che abbiamo subito: ai cosiddetti “padroni” ha sempre fatto comodo che il proletariato si autoconsiderasse una classe bisognosa di protezione, perché questa impostazione culturale, antitetica alla meritocrazia, li ha aiutati a perpetuare una condizione di dominanza.
@Mario
Sicuramente i taxi a NY sono tanti,ma sono tutti concentrati a manhattan o sbaglio ? Il taxi a NY non ti porta in periferia e neanche lo trovi in periferia. La benzina in america costa 0,50 cent a differenza dell’italia che tra poco tocchera’ 1,90 cent.
quello che hai scritto non e vero si pagano supplementi bagagli festivi e notturni a milano.e nelle giornate di oioggia o scioperi dei mezzi pubblici non trovi taxi liberi .per trovarli devi prenotare il giorno prima e i prezzi sono elevati tariffa1 a un 1 euro e qualche centesimo al km
Difficilmente sono i tassisti a tirare fuori New York, ma se c’è da rispondere, bisogna farlo. A parte che in America esiste anche la pena di morte, e qua no, andare a confrontare il servizio taxi italiano con una città che strutturalmente non è nemmeno americana,non è corretto. Però si vedono tanti giornalisti, tanta opinione pubblica,alcune associazioni di consumatori, che quando non sanno più che dire tirano fuori New York, senza magari esserci mai stati.Io invece come modello prendo Boston, se devo guardare all’America, città quasi europea, dove il servizio taxi non è liberalizzato e nemmeno l’orario dei negozi, perchè la gente la sera vuole andare a casa, passato un certo orario, e non andare a mezzanotte a comprare le medicine in farmacia o a comprare il pane. La città un immenso polmone verde, le metropolitane sono funzionanti verso tutte le periferie, le strade quindi con poco traffico privato, libere, c’è la completa tranquillità ad usare tutti i servizi pubblici, taxi e metropolitane , dove a differenza di N.Y. non si rischia di essere derubati dagli operatori, la facilità di acquisto di una auto, l’assicurazione e l’acquisto carburante che non ti “strangolano”, i clienti che montano in taxi e chiedono se per piacere possono parlare con il cellulare, nessuno ti domanda ricevute raddoppiate da presentare per i rimborsi, se chiamano un taxi e decidono di non prenderlo, pagano ugualmente la corsa, non ci sono ubriachi che ti vomitano in auto, le autorità rimborsano i taxi per gli ospedali. Chi prende il taxi, lo prende perchè lo ritiene rilassante, magari dieci minuti da non condividere con nessuno, insomma una serie di cose, fanno di quella città il posto ideale per andare a fare il mestiere di tassista. Mi domando perchè non viene mai ricordata, quanda si confronta il servizio taxi nel mondo.
Beh se bisogna lliberalizzare perche’ ad esempio il lavoro dipendente ha tutti questi privilegi? Art.18 , 13ma, 14ma, mese di ferie pagato, acconamento liquidazione. Se si eliminassero questi privilegi non ci sarebbe piu’ disoccupazione, ci sarebbero milioni di posti di lavoro in piu’!
Per quanto riguarda il taxi il prezzo e’ dato da vari fattori, ad esempio se paragoniamo New York ha 22 auto ogni cento abitanti mentre in italia almeno 60/70 auto ogni cento abitanti ed e’ logico che chi ha l’auto privata non prende il taxi.
un altro fattore il costo carburante New york costa circa un terzo che in Italia.
Un altro fattore e’ la densita’ di popolazione New York ha almeno il doppio di abitanti per km quadrato etc…
In base a vari fattori si attuano le tariffe.
La matematica non e’ un opionione!
Non so che tipo di lavoro Lei faccia ma se prende l”esempio di Dublino si potrebbe pensare che lavori in un mattatoio visto che x Lei, 27 tassisti che si sono suicidati dopo le liberalizzazioni selvagge…sembrano solo carne da macello….
@Gavino
“””””””””””””Beh se bisogna lliberalizzare perche’ ad esempio il lavoro dipendente ha tutti questi privilegi? Art.18 , 13ma, 14ma, mese di ferie pagato, acconamento liquidazione””””””””””””
13ma e 14ma non sono soldi in più: dato uno stipendio contrattuale annuo, questo viene diviso in 12, 13 o 14 mensilità.
Accantonamento liquidazione: anche questi non sono soldi in più, vendono detratti dallo stipendio.
Art 18 – infatti una revisione è assolutamente necessaria, e sarà uno dei prossimo argomenti che il Governo dovrà trattare.
Ferie: in effetti qualche misura di flessibilità (tipo negoziazione a livello di impresa invece che nazionale) sarebbe da considerare.
Tornando ai taxi: più che sulle tariffe (che sarebbero cmq argomento da trattare in seconda battuta), la questione principale verte sul sistema a numero chiuso delle licenze – una liberalizzazione (che a questo punto non è chiarissimo se si farà o no, vedremo questa autority….) porterebbe un aumento di offerta e l’ingresso di potenziali tassisti oggi esclusi dal mercato.
Questo a livello di obiettivo – nell’immediato c’è da considerare il fatto che gli attuali tassisti hanno pagato cara la loro licenza e con la liberalizzazione perderebbero l’investimento. A tal fine è necessario prevedere delle misure compensative quantomeno per attenuare l’impatto.
Ora: il Governo aveva immaginato la seconda licenza gratutita, possono esserci altre ipotesi forse migliori (e.g. distribuire ai tassiti i proventi dalla vendita all’asta delle nuove licenze; permettere di ammortizzare fiscalmente l’investimento, etc).
Il punto è che le liberalizzazioni vanno fatte, e sarebbe più sensato che i tassisti negoziassero – anche duramente – sulle misure compensative, ma non sulla liberalizzazione in sè
Il mio intervento non riguarda i tassisti ma il Comune di Milano . Questa mattina ho visto in TV – e ovviamente ho subito spento – il faccione di BRUNO TABACCI e ho ripercorso mentalmente la carriera di quesro splendido personaggio tipicamente italiano . Nasce politicamente nella DC dove permane per molti anni ; negli anni di tangentopoli rimane coinvolto in qualche inchiesta da cui esce presto. Si aggancia al carro di SB dove rimane per alcuni anni con Casini nell’UDC . Poi segue Casini che si stacca da SB e dopo alcuni anni si stacca anche da Casini e fonda un suo movimento . Dopo il trionfo dell’esponente di Rifondazione Comunista al Comune di Milano viene chiamato a ricoprire la carica di Assessore che ovviamente accetta con entusiasmo . Adesso è un tifoso dell’accoppiata Napolitano/Monti . Non è escluso che se fosse necessario diventerebbe musulmano o buddista , dipende dalle situazioni. Complimenti .
Liberalizzazioni si ma con cura per permettere di lavorare a chi opera nel settore da tempo ed ha i requisiti.
per cortesia questo è un tuo parere, da utente preferisco salire su un taxi confortevole e pulito, la mia esperienza olytreoceano non mi ha soddisfatto!io punterei su un continuo miglioramento dei ns. taxi soprattutto dal punto di vista dell’inquinamento,educazione, e carte di credito o almeno bankomat,per il resto se il servizio è qualificatoe considerando che le tariffe le fissa il comune è giusto che guadagnino dignitosamente visto il lavoro certo non leggero@Mario