20
Feb
2012

Tagliare la spesa: guardate qui e poi urlate “si può fare”!

Complimenti al Mattino!  Oggi pubblica una notizia di quelle che a volte i direttori evitano, perché implica inimicarsi interessi della città in cui si vende il più delle copie. Leggete. Nella cronaca del quotidiano si apprende che a Napoli ci sono in organico 2075 vigili urbani di cui un quarto è dirigente sindacale, mille a vario titolo possono chiedere di essere esentati parzialmente o totalmente dal lavoro e che, a conti fatti, i detentori di qualche legittimo impedimento al lavoro normale sono 2187, ossia un numero superiore rispetto all’organico che è di 2075. I primi commenti che si leggono in pagina sono ostili al giornale, accusato di demagogia. Personalmente dico bravo al direttore Virman Cusenza. Quando a chi la pensa come noi – meno 5-6 punti di Pil di spesa pubblica con altrettanti punti di pressione fiscale si può e si deve fare in pochi anni, ed è questo il minimo a cui dovrebbero puntare la spending review e la delega fiscale che tra poco il governo Monti ha promesso – si replica facendo spallucce, è perché in Italia la spesa pubblica non è affatto costituita solo di denaro nelle tasche della casta e dei suoi diretti amici e parenti. Moltissimi italiani e molte imprese si sono abituati nei decenni a organizzarsi per trarre dal 52% di Pil intermediato dallo Stato il meglio per sé e il peggio per gli altri.  Dopodiché, se li tocchi, scoppia il putiferio perché ti dicono che li vuoi rovinare. Ma perché, non rovina forse noi tutti, il loro costo da rapina?

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77 Responses

  1. Lucio

    Solo a Napoli si possono fare queste magie. Ci sono più vigili urbani in servizio di quanti sono in organico. Povera Italia

  2. Marco

    Il taglio della spesa pubblica è fortemente necessario, visti i così alti sprechi sia per quanto riguarda materiale fornito da ditte terze, sia per quanto riguarda il numero di posti pubblici e sia per buste paghe, vitalizi, privilegi, finanziamento dei partiti: IO CHE PAGO LE TASSE ONESTAMENTE PRETENDO TRASPARENZA TOTALE E VOGLIO VEDERE ONLINE OGNI COSTO PUBBLICO SOSTENUTO. E QUANDO E SE, DOVESSE AVVENIRE UN ILLECITO, PRONTAMENTE IO CITTADINO ITALIANO DENUNCIO. Purtroppo tutto questo sistema di grande spreco, si è radicato con il silenzio, con la furbizia, con l’azzardo, con l’Egoismo e l’inganno…e sinceramente quando un Cittadino Italiano vede tutto questo, la prima cosa che vorrebbe fare è NON PAGARE LE TASSE PER NON VEDERLE SPRECATE !

  3. piera53

    queste cose sono tanto intollerabili quanto risapute, stiamo facendo sacrifici terribili, la disoccupazione è ovunque, perchè dovremmo tollerare ancora queste situazioni. Il sindaco avrà paura e i parlamentari troppo impegnati a pensare a come arricchirsi a spese nostre (non molto diversi dai vigili napoletani!). I soliti fessi pagano, ma la misura è colma.

  4. non è solo Napoli capace di fare i giochi di prestigio, in Sicilia siamo maestri!
    In tutta la Sicilia, il malaffare è imperante e da noi questa forma di magia si chiama mafia!

  5. Marco Bonaccorsi

    E’ la realtà dei nostri Comuni e’ così che si e’ fatto occupazione illudersi di ridurla con buona amministrazione in stile Austriaco non e’ possibile ,perciò dobbiamo tagliare i comuni accorpandoli

  6. roberto th

    Non capisco le critiche mosse al Mattino. Se non dice il vero si denunci; diversamente, risulta necessaria la dignità purtroppo perduta. Siamo uomini o caporali?

  7. abc

    “Articolo 208 – Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie
    Con i nuovi commi introdotti o modificati viene fatta chiarezza sulla destinazione dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie. In particolare, una quota pari al 50% è destinata alle regioni, alle province e ai comuni e sarà utilizzata per interventi di manutenzione e ammodernamento della segnaletica stradale, per il potenziamento delle attività di controllo (es. l’acquisto di nuovi mezzi) e per il miglioramento delle infrastrutture.”
    Di oltre 2 miliardi incassati ogni anno al miglioramento delle infrastrutture è destinato il 3%.
    http://www.repubblica.it/cronaca/2012/02/17/news/multe_sicurezza-30027359/

  8. carlo

    La magia sicuramente è presente nel modo di sentire dei napoletani, ma è di ieri la notizia dell’azienda ospedaliera toscana che utilizza fondi per regali a parenti ed amici. Più tutte le assunzioni “amicali” di rito.
    Credo che debba nascere un sentire responsabile del nostro stare in comunità. Forse leggere una pagina al giorno del “Sacco del Nord” di Ricolfi potrebbe essere di stimolo.
    Giannino ma qui chi potrà mai tagliare questa spesa pubblica? Forse altra lettera della BCE oppure un pizzino di…..
    Buon lavoro

  9. vecchiobeat

    Quando ci tocca sentire, dalla rassegna stampa della radio di Confindustria, che la colpa per quella signora ‘ricoverata’ in coma al pronto soccorso è dei tagli abbattutasi sulla sanità (?) e non degli sprechi e della disorganizzazione imperante…
    ebbene, caro Giannino, potrebbe riferire ai responsabili di Radio24 che la smettano di fare concorrenza a Radio Popolare? Grazie

  10. Gug

    Da Napoli vi dico che e’ una delle tante,vi potrei parlare dei migliaia dei dipendenti regionali che assunti da vecchie amministrazioni non fanno assolutamente niente segregati in uffici periferici, dello stato della scuola con un assenteismo REALE assurdo (nelle migliori scuole)e in periferia dove non si fa comprare un libro di testo da anni, sparisce tutto, ecc ecc., in un ospedale un primario provo’ a ridurre gli infermieri per la notte da 5 a 3 per 9 letti che giudicava eccessivi, e’ stato licenziato su pressione dei sindacati, pero’ e’ stato reintegrato dopo 5 anni! E fermiamoci a quelli che si possono raccontare rispetto a malversazioni che non si possono nominare neanche( cimiteri, condoni, abusivismo, formazione,consulenze,ciclo rifiuti). Non mi pare che con strumenti democratici e’ possibile modificare tutto cio’, e la spesa che comporta che logicamente “spiazza” la spesa pubblica buona che e’ sempre meno.Forse ci vorrebbe un gigantesco commissari amento di tutte le amministrazioni locali per una ventina d’anni.

  11. Roberto Savastano

    Io voglio bene a questo pease e quindi mi fa incazzare acora dai più avere da dolermi, tutti i santi giorni, di non essere nato 45/50km più a nord ed essere cittadino elvetico.

  12. otto morselli

    sapete perchè non cambierà proprio un bel niente?
    sono 2 i punti da considerare

    1) cane non mangia cane. Come può lo stato auto-riformarsi? ( oppure il tossico auto-disintossicarsi o l’alcolizzato auto-disalcolizzarsi???)

    2) attualmente siamo in 9 ad esprimere indignazione per questa notizia qui e circa 60 sul mattino. sapete quanti sono i dipendenti pubblici a tempo indeterminato? 3.253.097 (2010)

    capito adesso?

  13. Dopo piu’ di 30 anni di governi incapaci e conniventi, tutto il tessuto sociale e’ coinvolto e da questo non credo di poter escludere neppure me stesso.

    Da tempo, qualche anno, per chiarire il mio pensiero e per provocare almeno una reazione, auspico un “outsourcing governativo”. (questo corrisponde in qualche modo alla precedente nota di Morsellini)
    Indubbiamente gli italiani sono persone come le altre; questo si vede quando vanno a lavorare all’ester: siamo cittadini almeno validi come gli altri.
    Quindi?
    Credo che il problema sia nel nostro ambiente, nell’impossibilita’ di seguire le regole, nella mancanza di servizi a fronte di una pressione fiscale abnorme, nello spreco e mancanza assoluta di qualita’ della spesa pubblica.

    In un certo senso sono stato quasi ascoltato, con l’avvento di Monti. Rispetto a querllo che abbiamo passato in questi “ultimi” 20 anni e’ indubiamente un gigante, indubbiamente competente e capace; ma la malattia e’ penetrata molto profondamente: come ci comporteremo alla fine del suo -breve- mandato?

    D’altro canto, possiamo continuare ad accettare un governo non eletto? Forse una opzione di presentarsi alle elezioni per una sorta di continuita’ della “cura” potrebbe essere una cartina di tornasole.

    Solo non mi convince l’approccio dal basso: tassisti, farmacie … ed “l’accettazione” del ricatto dello spread.

    A quando una vendita controllata dei beni dello stato per una vera svolta nella gestione del debito, il pagamento dei crediti che vantano le aziende ed un rilancio reale della ricerca e sviluppo di prodotti e servizi adeguati ai tempi? Basta con il finanziamento delle fabriche di mattoni di fango: si deve capire che non servono piu’.
    E basta con la finanza fine a se stessa.
    (e scusate lo sfogo)

  14. Stefano Ceccarelli

    Allo sdegno si aggiunge tristezza. L’allungarsi degli esempi di sperpero e paradossale irresponsabilità politico-amministrativa produce purtroppo solo “spallucce”.
    In epoche che paiono oggi remote si succedevano programmi televisivi e proclami sul “paese normale”… Ma ti pare normale un paese in cui un presidente del consiglio..etc… etc..?
    Alla larga dalle simpatie berlusconiane (defunte e seppellite insieme ai suoi nani, tirapiedi e ballerine) mi chiedo.. ma ci sarà una parte politica che alla prossime elezioni ci farà dono di un programmino leggero ma deciso di tagli e taglietti ? In cui ci assicurano si comincerà a guardare dove e come vengon buttati i miliardi di euro del cittadino bue ? In cui coloro che beccati in flagrante vengono cacciati così sui due piedi proprio come avviene in un “paese normale”? Cominciando magari dai 500 sindacalisti fancazzisti che campano sulla groppa di quelli che vanno a lavorare ? Moriremo incazzati…

  15. Claudio Di Croce

    @otto morselli
    Lei ha toccato il tasto giusto : in Italia coloro che hanno un posto di paga col denaro dei contribuenti sono cinquemilioni . Aggiungete i familiari – e dato che sono al 80% meridionali la ” famiglia ” è numerosa e molto importante – e coloro che da questa situazione traggono vantaggio pur non facendo parte direttamente della PA, arriviamo a quasi ventimilioni di voti . Quale partito, coalizione e cosa volete voi , si può permettere di ignorare questi elettori ? Per cambiare veramente, lo Stato deve FALLIRE ;prima , Monti , Mare o Pianure , non cambierà veramenre nulla.

  16. Maggioranza silenziosa

    Difficilmente, nelle trasmissioni di approfondimento (Report, Presa Diretta et al.), verrà fatto un servizio in cui si parli di casi come questo. E’ più facile trovare il “cattivo” imprenditore(vedi OMSA) che, fatti due conti, lascia questo meraviglioso paese per potergli tirare la croce addosso…

  17. Alex

    Caro Oscar,
    la notizia non è affatto sorprendente … il problema è però irrisolvibile in Italia. Provi a pensare a quanti ricorsi al sindacato e al giudice del lavoro verrebbero presentati in caso di licenziamento del personale frodante! E giudici e sindacati a chi darebbero ragione? Il problema principale del nostro povero paese è che non esiste certezza della legge, poiché questa non viene applicate, come nei paesi civili, ma viene “interpretata” ….

  18. alberto

    Vorrei far notare che il debito pubblico è aumentato di circa 55 MLD nel 2011 e che nel 2012, dovremo rinnovare circa 450 miliardi di vecchio debito e finanziare circa 40 MLD di nuovo (Da nuovo deficit, stimato al – 2,3% ) ed ammesso che il gettito non subisca contrazioni eccezionali, e con i tassi più o meno triplicati rispetto al 2011 (prima parte). E poi c’è da trovare circa 50 MLD annui per ridurre il debito secondo i patti di stabilità.
    Ora quello che valeva per Tremonti-Berlusconi, vale a maggior ragione anche per Monti ed il taglio della spesa improduttiva deve essere fatto con grande accelerazione e poi io continuo a ritenere che questo esecutivo stia facendo l’ errore di andare dietro le richieste di Junker e Merkel, esattamente come fece Papandreou con la Grecia e probabilmente con le stesse politiche ne faremo la stessa fine; ribadisco che in presenza di mancati cambiamenti delle politiche finanziarie comunitatarie, ci conviene trovare una strategia di uscita, come d’ altronde disse anche Giannino qualche giorno fa.

  19. Claudio Di Croce

    @Alex
    E’ sempre più attuale il vecchio detto : le leggi si applicano per i nemici e si interpretano per gli amici . E chi sono gli amici e i nemici per la casta dei magistrati ?

  20. Claudio Di Croce

    @vecchiobeat
    La colpa è di SB e dei tagli lineari di Tremonti ; non mi stupirei se dicessero che adesso è anche dell ‘Europa , dell’euro e della Sig.ra Merkel che non vuole scucire il grano .

  21. salvo

    mi auguro che qualcuno faccia la stessa cosa per i vigili di Catania…. se ne vedrebbero delle belle.
    Complimenti al Mattino.

  22. Guido Guzzetti

    Condivido pienamente!
    Più in generale, un tema estremamente rilevante mi sembra questo: può una DEMOCRAZIA permettersi di mantenere nelle mani dei suoi governanti (chiunque essi siano) una spesa pubblica così ingente (oltre il 50% del PIL), senza venirne minata alle fondamenta, per effetto delle infinite tentazioni e distorsioni che questa spesa inevitabilmente induce nei governanti stessi?
    Secondo me no.
    Conseguentemente: credo che dovremmo non soltanto mettere un vincolo legislativo al deficit, come ci chiedono i tedeschi, ma anche mettere un vincolo al livello della spesa pubblica.

  23. Fabio

    otto morselli :sapete perchè non cambierà proprio un bel niente?sono 2 i punti da considerare
    1) cane non mangia cane. Come può lo stato auto-riformarsi? ( oppure il tossico auto-disintossicarsi o l’alcolizzato auto-disalcolizzarsi???)
    2) attualmente siamo in 9 ad esprimere indignazione per questa notizia qui e circa 60 sul mattino. sapete quanti sono i dipendenti pubblici a tempo indeterminato? 3.253.097 (2010)
    capito adesso?

    In altre parole ci vorrebbe la rivoluzione armata???

    Io non dico che i principi esposti su questo blog siano sbagliati… pero vedo veramente pochi interventi costruttivi e che tengano conto della reale complessità dei problemi, e sarei veramente curioso di sapere Giannino cosa ne pensa.

  24. sergio

    La vera notizia non è l’organico dei vigili urbani, ma che i direttori di giornale tacciono spesso per non inimicarsi la città che legge le loro pagine.

  25. DIFENDIAMO CON FORZA ED ANCHE CON LA FORZA, SE NECESSARIO, I NOSTRI MARO’ ARRESTATI IN KERALA.
    Scusate se vado, forse solo apparentemente, fuori tema, ma non se ne puo’ piu’.
    Se e’ vero che la ns. nave era fuori dalle acque territoriali indiane, come sembra dimostrino i dati dei satelliti, perche’ abbiamo consegnato i nostri militari alla polizia del Kerala (uno degli stati piu’ poveri e sottosviluppati dell’ India tanto che esporta milioni di disperati nei paesi del Golfo) che non ha fornito alcuna prova, neppure un indizio, di colpevolezza (no proiettili utilizzati, no autopsia dei cadaveri), chi ha dato l’ordine di sbarco dei due militari ?
    Vediamo ogni giorno che buona parte del mondo e’ in guerra, guerra economica, guerra finanziaria, che alla fine hanno gli stessi effetti di una guerra guerreggiata, ogni Paese per difendere se stesso attacca gli altri e noi, ah noi no, noi presumiamo, con presunzione ed infondatezza, che le norme basilari del diritto latino (romano) siano applicate rigorosamente e con imparzialita’ urbi et orbi e ci offriamo quale agnello sacrificale senza averne ne’ ruolo ne’ mandato.
    Sveglia, Italia, cambia, difenditi, usa meglio le tue risorse, compresi i vigili sindacalisti di Napoli, non mettere i tuoi sudditi l’uno contro l’altro e, peggio, non premiare i delatori, come sembra si abbia intenzione di fare, distruggerai te stessa,
    ” Se una Nazione e’ divisa contro se stessa, quella Nazione non puo’ durare…” (La Bibbial, Nuovo testamento).
    ” SE GESU’ FOSSE TREMONTI…” pamphlet disponibile in internet, ma se volete capire qualcosa dovete fare lo sforzo di leggerlo tutto, in particolare l’ultimo capitolo
    ” Assemblea”

  26. Marco Tizzi

    Ok, Giannino: -7% di spesa pubblica significa una recessione sopra il 4%.
    Che significa meno gettito fiscale e tassi più alti.
    Che significano più deficit.

    E via così all’infinito nella spirale deflattiva del debito.

    Le riforme han bisogno di soldi.
    In questo euro anche se si tratta di tagli.
    Come è stato per la Germania e per chiunque altro.

  27. alberto

    Mentre la Germania continuerà a fare soldi ed arrichirsi, noi, le nostre imprese perderemo/anno ancora competitività con i tassi che avremo efaremo ulteriore gioco a Germania ed anche Francia, come visto nei documenti già postati.@Marco Tizzi

  28. otto morselli

    @Fabio

    caro Fabio,
    certamente fossimo stati solo nell’800, più ignoranti ma anche più avvezzi all’uso delle cattive maniere, con un prelievo del 60% su quello che si guadagna, più di uno avrebbe impugnato i forconi, ma aimè siamo nel 2012 , ormai anestetizzati da grandi fratelli e sanremi vari….( mi ci metto per primo, non creda…)
    per cui l’unica soluzione che vedo è ( un pò grossolanamente ma dovrebbe rendere l’idea):

    A) commissariamento dell’italia pubblica TUTTA, cioè in soldoni fuori tutti (prepensionamento, mobilità, etc..) gli italiani dalle leve di comando, non solo politiche ma anche e soprattutto gestionali ( funzionari pubblici , dirigenti apicali, csm, etc…) e dentro gente di comprovata esperienza e capacità,proveniente da paesi di area UE, possibilmente protestani , con spiccato senso delle istituzioni, skill di alto livello..etc.. e cioè tecnici bravi non italiani.

    B) rivedere costituzione, norme, libri, etc… in ottica liberale e moderna, in modo che il cittadino possa esprimere liberamente le proprie attitudini e non ucciderlo sul posto al primo battito di ciglia con una valanga di “stato” buona solo a far lavorare qualcuno dei suddetti 3235097

    concludendo; preso atto che noi italiani NON siamo capaci di gestire la cosa pubblica e che la rivoluzione non si può fare, serve che venga indotta da cause esterne (tipo l’ottimo effetto spread che ha tolto dai piedi la banda BTB). Purtroppo gli effetti si stanno diluendo…spero nuovamente in un altro crack che ci faccia compiere qualche ulteriore passo verso la modernità…

  29. Bruno

    Di che ti stupisci o popolo? solo chi non guarda e sopratutto non vuol vedere si può stupire di quanto racconta il mattino. E’ assolutamente vero che questo monstrum che si chiama P.A. e che è formata dagli Enti, dalle istutuzioni e dalla partecipazione pubblica a imprese che molte volte sono solo o soprattutto a maggioranza pubblica, è una voragine. Chi ha voglia vada a curiosare su qualche sito degli Enti e scoprirà due cose: molta resistenza a rendere pubbliche le notizie che sono un diritto del cittadino-azionista-pagatore come aveva invece enunciato l’ex ministro Brunetta e, quando le informazioni sono pubblicate, lo stupore. Con incredulo stupore ti chiedi: ma che criteri usano? ma quanti sono? ma che fanno? ma quanto guadagnano? Già quanto guadagnano e che fanno per esempio le elevate o meglio elevatissime percentuali di dirigenti e responsabili di funzione che lavorano nei settori pubblici? E come è composta la loro retribuzione? quanto è stipendio e quanta parte è legata alle funzioni per cui basterebbe razionalizzzare per risparmiare senza licenziare nessuno? e che si pensa di fare per ridurre significativamente la spesa? Certo inutile chiedere al sindacato visto da chi è formato (cfr. il mattino) .La risposta non può arrivare nel 2020 e il rimedio nel 2050, che ne dicono i politici, gli amministratori, il governo? Oggi si parla di abbassare (forse, se possibile, di poco, ecc.) le tasse nel 2014 ma a quando una riorganizzazione e uno stop a carriere automatiche e lautamente retribuite di chi percepisce soldi pubblici? Non mi risulta sia mai stata fatta una data. Ah già , non lo si affronta perchè ridurre la spesa lì (non per esempio sulle pensioni) alimenta la “recessione”.

  30. alexzanda

    dice Claudio Di Croce:
    Lei ha toccato il tasto giusto : in Italia coloro che hanno un posto di paga col denaro dei contribuenti sono cinquemilioni . Aggiungete i familiari – e dato che sono al 80% meridionali la ” famiglia ” è numerosa e molto importante – e coloro che da questa situazione traggono vantaggio pur non facendo parte direttamente della PA, arriviamo a quasi ventimilioni di voti . Quale partito, coalizione e cosa volete voi , si può permettere di ignorare questi elettori ? Per cambiare veramente, lo Stato deve FALLIRE ;prima , Monti , Mare o Pianure , non cambierà veramenre nulla.

    purtroppo questa è la dura verità, è difficile da accettare e implica che non c’è molto da fare se non salvarsi individualmente scappando all’estero, il che è orribile ma è l’unica cosa da fare.
    poi, dopo il FALLIMENTO, vedremo………

  31. @Otto Morselli

    concordo sulla linea: fuori tutti gli italiani dalle leve di comando.
    Purtroppo elimineremo anche qualche bambino con l’acqua lurida, ma tant’e’.

    Una bella gara europea, per affidare il governo ed il rilancio del Paese al vincitore: inviterei anche paesi extraeuropei, ma mi limiterei a quelli con una visione della vita “occidentale”.

    Non ho nulla -tanto per fare un esempio- contro i sud-Coreani, ma obiettivamente hanno un approccio alla vita troppo diverso dal nostro: magari potrebbe essere piu’ semplice farci governare da un neozelandese.

    Qualche SLA ben mirato, una retribuzione minima di base per il vincitore della gara e grandi premi di “produzione” per grandi risultati.

  32. sergio alaimo

    un solo commento….. aumentatemi ancora le tasse arriviamo a 4000 pagati per fare i comodi loro!!!!!!

  33. Beppe

    Io dico una sola cosa:
    dimezzare la pubblica amministrazione, a partire dai “Sparlamentari” e il pizzo dei cosiddetti “Senatori a vita”, e tutta la mangitoia che ci sta dietro.
    Ma, purtroppo, come si è visto negli ultimi 60 anni di Repubblica, e ancora oggi, ci facciamo prendere per i fondelli da tutti i governi di qualsiasi colore che si sono succeduti, Monti compreso.
    Ogni popolo ha il governo che si merita!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Viva l’Italia………………………………………………………………………………………

  34. adriano

    Il pubblico impiego è un mondo a sè e chi non lo conosce direttamente non può immaginarselo e forse è meglio che sia così.Non mi meraviglia Napoli.Nella PA si fa fatica a conoscere anche solo il numero dei dipendenti.Tante sono le assurdità che potrebbero essere citate ma ne vale la pena?Chi,non facendo parte del pubblico sa ,ad esempio,cosa sia o sia stato il “recupero delle festività soppresse”?L’unica possibile soluzione è l’introduzione di un interesse privato dove possibile in modo che il denaro di tutti e quindi di nessuno diventi di qualcuno.

  35. marco

    Bravissimo, si possono effetuare altri scoop a basso impegno, cercare i sindacalisti all’ufficio imposte o nelle ASL, normalmente assenti ed ostili ai contribuenti che pagano i loro stipendi, i loro corsi sindacali e le loro riunioni, e i loro permessi in genere, (coi loro colleghi in permanente carenza formativa oberati dalla loro quotidianità dirottata su altre scrivanie) se una pratica viene loro assegnata scade prima di venire esaminata, poi il risultato è sovente errato per un’analisi troppo superficiale- Analogamente un grigio limbo avvolge le decisioni locli palleggiate tra comuni, province e regioni con proliferazioni di tempi, conflitti auto ed ispezioni, ricorsi e perchè no “mazzette”, tra l’altro avendo assessori, sindaci e presidenti talora permanentemente latitanti a Roma o Bussel!! Se fanno bene i compiti su ristrutturazione burocratica e lotta all’evasione il Bund perde il palmares del titolo di debito meno remunerato battuto dal BOT

  36. Gug

    Come raccontavo ieri ce ne e una al giorno: oggi sul Mattino scoperti dipendenti di napoliservizi (che e’ una societa’ in house del comune che raccoglie ex galeotti e varia umanità da ricerca antropologica) non al lavoro una sig.ra risultava in un asilo mentre stava accasa in pantofole e altri tre custodi di un impianto sportivo che erano custodi di un impianto sportivo e di notte se ne andavano a casa dopo aver acceso la luce della loro guardiania.E bisogna dire che il comune vuole utilizzare questa società per i servizi di accoglimento al prossimo forum delle culture(??), che aggiungere i sindacati già li difendono.

  37. Massimo74

    Claudio Di Croce :
    @otto morselli
    Lei ha toccato il tasto giusto : in Italia coloro che hanno un posto di paga col denaro dei contribuenti sono cinquemilioni . Aggiungete i familiari – e dato che sono al 80% meridionali la ” famiglia ” è numerosa e molto importante – e coloro che da questa situazione traggono vantaggio pur non facendo parte direttamente della PA, arriviamo a quasi ventimilioni di voti . Quale partito, coalizione e cosa volete voi , si può permettere di ignorare questi elettori ? Per cambiare veramente, lo Stato deve FALLIRE ;prima , Monti , Mare o Pianure , non cambierà veramenre nulla.

    Concordo.A questo punto direi che abbiamo solo due alternative: o si dichiara default e si riparte da zero oppure si decide di introdurre nella costituzione una norma che precluda il diritto di voto ai dipendenti pubblici( in modo che essi non possano più condizionare la politica in alcun modo).
    Altre soluzioni sinceramente non ne vedo…

  38. alberto46

    va tutto bene ragazzi
    i giornali scrivono per vendere
    le tv parlano per paura di solitudine
    quello che ci circonda non è la realtà
    alieni ci stanno governando controllando la nostra spasmodica voglia di andare a votare il nostro candidato preferito alle urne
    belen avrà un figlio prima o poi ( si con Corona non vi allarmate)
    forza italia tornerà così potremo tornare a sognare tranquilli
    Sil.Berl. toglierà l’IMU così chi paga 80 euro all’ anno potrà tirare un sospiro di sollievo e mandare 8573 SMS in più ( si perchè nessuno mai non ha mangiato una bistecca in meno per l’ICI
    queste persone poverine sennò di che vivono???? avete mai pensato a come possonono le loro famiglie allargate di 10 persone con almeno 3 stipendi al nero giustificare la casa l’auto e magari l’appartamento/i sulla costiera amalfitana o in calabria?
    nessuno di noi può giudicare noi non dappiamo come si vive laggiù ( ma come ci si laurea sembrerebbe di si….)

  39. Gug

    Senza considerare che questi 4 milioni dopo essere entrare con chissà quale raccomandazione si sentono pure mal pagati e sfruttati e cercano scatti promozioni straordinari prebende rendendo la lotta per la riduzione della spesa una lotta impari.

  40. Luck

    Siamo davvero ciechi tutti quanti? Il Sud è un cancro insostenibile e quando dico sud INTENDO la parte marcia del meridione che per cultura e mentalità ritiene di avere chissà quali diritti (posto statale – pensioni varie di invalidità ecc.) nessun dovere (pagare le tasse??? nel loro vocabolario la parola tasse non esiste). Certo che se incominci a leggere i nomi dei questori, degli amministratori pubblici, nell’esercito , nella polizia……DELLA FINANZA !

  41. Luck

    (non avevo finito) quando sentiamo dei commercianti e imprese che pagano il pizzo qualcuno ci può dire se pagavano regolarmente anche le tasse? Io sono d’accordo a sostenere il sud e ritengo che l’italia sia una soltanto, ma da Roma in giù (roma compresa) dobbiamo mandare l’esercito per 4-5 anni e creare uno stato di polizia solo allora potremo aiutare i cittadini del sud ONESTI a vivere e partecipare allo sviluppo di questo paese! PS basta con sindacalisti e politicanti che parlano bene delle amministr. pubbliche !!ognuno di noi vive quotidianamente il malcostume di questi mostri!

  42. fabiocigna

    Complimenti al Mattino! Mi associo. Sicuramente sarebbe stato più politacally correct segnalare l’ennesimo raid, dopo Cortina e Courmayeur, magari in quel di Capri. Demonizzando ancora una volta artigiani e commercianti come la piaga, il parassita da cui ci dobbiamo liberare.
    Queste notizie sensazionali, alimentano l’invidia del popolo frustrato, dando una falsa percezione che qualcosa stia accadendo in favore del contribuente.
    La notizia di Napoli conferma che non c’è bisogno di regole nuove (e non solo fiscali), ma semplicemente di far rispettare quelle che già esistono, tramite una maggiore attività di controllo da parte di persone competenti e non di impiegati che vanno a caccia di performance e premi di fine anno.
    Con questa strategia mediatica del dividi et impera fiscale si sta stordendo l’opinione pubblica distraendola dal vero punto:” se un calzino è bucato, puoi rivoltarlo più volte, ma rimarrà sempre bucato!”.
    A mio parere la vera notizia non è il fatto che ciò sia successo a Napoli, se cerchiamo bene, in tutte le città troveremo casi di questo genere, più o meno eclatanti.
    Il punto nodale è che prima di continuare a chiedere “sacrifici”, specie a chi detiene ricchezza e patrimoni, quasi evocando una sorta di mecenatismo fiscale, bisognerebbe dimostrare che il Paese merita questo contributo, riducendo la spesa pubblica.
    E, per ridurre la spesa pubblica bisogna contemporaneamente rendere più elastico il mercato del lavoro e razionalizzare – riducendolo drasticamente – il numero di dipendenti pubblici. Non possiamo mandare a casa migliaia di dipendenti pubblici senza prevedere un mercato del lavoro che possa in parte assorbirli, altrimenti sposteremo la spesa da un a voce (stipendi P.A.) ad un’altra voce: Spesa Sociale.
    Ecco la vera notizia del Mattino: Ci siamo finalmente accorti che si ricaverebbe di più dalla riduzione della spesa pubblica piuttosto che dalla ridicola lotta all’evasione fatta tra bar, ristoranti e mercati.

  43. Cristiano

    Marco Tizzi :
    Ok, Giannino: -7% di spesa pubblica significa una recessione sopra il 4%.
    Che significa meno gettito fiscale e tassi più alti.
    Che significano più deficit.
    E via così all’infinito nella spirale deflattiva del debito.
    Le riforme han bisogno di soldi.
    In questo euro anche se si tratta di tagli.
    Come è stato per la Germania e per chiunque altro.

    Dissento con chi dice che i tagli non si possono fare perché causano recessione. Tagli per -7% del PIL non generano decrescita, ma sviluppo virtuoso. I contribuenti con tasse ridotte spenderanno di più per beni e servizi, ed imprese di un mercato sano si daranno da fare per soddisfare la nuova domanda. E una parte dei tagli alla spesa improduttiva portanno essere reinvestivi in ricerca e conoscenza, che genera sviluppo nel lungo termine. Del resto, se fosse sufficiente regalare denaro pubblico a nullafacenti per creare sviluppo (stile 8.000 forestali in Calabria che, come ci ha fatto vedere Piazzapulita, neanche si presentano al lavoro con la connivenza di tutti, invocando la natura assistenziale dello stipendio), perché non portiamo la cosa all’estremo regalando un assgno a 50 milioni di italiani? Poi cosa esportiamo per pagarci il gas e il petrolio? BASTA CON LA DISTRIBUZIONE DI DENARO PUBBLICO A PIOGGIA A CHI NON FA NULLA. Chiunque si presenterà con questo programma semplice alle elezioni e sarà credibile prenderà un mare di voti! Io supplico OSCAR GIANNINO di farsi promotore di un movimento alle prossime elezioni! Abbiamo bisogno di un trascinatore che porti la bandiera!

  44. Marco Tizzi

    @Cristiano
    Vengo frainteso, colpa mia.
    Nel breve periodo il taglio alla spesa è recessivo: se domani taglio il 7% di spesa, dato che questa è una componente diretta e grande, il PIL decresce (domani). Dopodomani, però, i vantaggi sono moltiplicativi.

    Purtroppo, però, secondo me (e tantissimissime altre persone più autorevoli di me) oggi che siamo in recessione e siamo nell’euro, questa cosa è pericolosissima perché non controlliamo gli interessi e rischiamo di peggiorare le cose.

    La mia soluzione non è “non tagliamo”. Anzi. La mia soluzione è: smettiamola di occuparci del bilancio come obiettivo primario. Freghiamocene del deficit, se anche dovesse arrivare. Serve uno shock: facciamo tagli, PESANTISSIMI a spese e tasse. Subito e veloci.
    Se a Merkozy o a qualcun altro non sta bene, e a loro non starà bene perché tutto vogliono tranne che imprese italiane competitive, FREGHIAMOCENE. A tutti i costi, anche a costo di ripudiare parzialmente il debito.
    Non è tempo di aver paura, è tempo di aver coraggio.

  45. Ecate

    @Cristiano
    Tra le centinaia di scuole economiche, ciascuna come le religioni, è portatrice della sua verità. A differenza di un esperimento di fisica o chimica che può essere sperimentato in laboratorio, l’economia non funziona così. Keynes, uno che ha fatto scuola, in soldoni diceva proprio quello asserisci tu. Ha fatto un esempio divertente: se dividiamo tutti i disoccupati di una nazione in due squadre, la prima scava buche e la seconda le riempie non hai ottenuto alcun risultato oggettivo, ma se lo stato paga a loro uno stipendio con questo si acquisterà il divano, il pane, l’auto ecc… rimettono in moto l’economia. Il ragionamento estremo : si potrebbero anche assumere 8000 guardie forestali in Calabria, è indifferente che lavorino o meno scavando e riempiendo buche, anzi che se stiano fermi così almeno non coprendole bene nessuno si fa male finendoci dentro. Con lo stipendio (ma potrebbe essere anche il sussidio di disoccupazione a vita) rilanciano, nel loro piccolo, l’economia. Ovviamente ciò alimenta il debito di uno stato.

    Il problema è che in una nazione con 60 milioni di persone che non producono ricchezza, non solo il debito pubblico di gonfia come una meringa, sarebbe un’economia destinata alla catastrofe.

    Al tuo punto. Se si riducono le spese del 7% del PIL è difficile calcolare quanto torni in mano ai cittadini e cosa accada.

    1. non è detto che riducendo i costi questo si trasformi automaticamente in una minore pressione fiscale e quindi non è detto che ci siano più soldi da spendere.
    2. il soggetto economico non si comporta come vuoi tu a tavolino. Se di dovessero ridurre le spese e per ipotesi si riduce la pressione fiscale non è detto che le maggiori risorse disponibili siano automaticamente spesi rilanciando l’economia. Di questi tempi si mette, se è possibile, fieno in cascina perché l’uscita del tunnel ancora non si vede. Qualora aumentino i consumi, in virtù di minore tassazione potrebbero aumentano i tassi di interesse deprimendo i consumi.
    3. se si riduce il debito si deprimono, a livello aggregato, gli investimenti che lavorano per lo stato e ciò comporta un minore reddito e quindi aumenta la crisi.
    4. L’emissione di moneta crea inflazione, la svalutazione dell’euro rende competitivo l’export ma aumenta l’inflazione per materie prime importate pagate i dollari.

    Nella nostra situazione, una ricetta per il rilancio potrebbero essere le attese e le aspettative della popolazione. La Danimarca nel 1982 era messa male, disavanzo 9% del PIL, tassi di interesse del 20%, inflazione 10%. Venne bloccata la spesa pubblica, aumentata la pressione fiscale (dal 52 al 60%) ma vi fu un rilancio dei consumi dovuto alla fiducia che le famiglie ebbero nel governo e quindi delle attese positive sulle disponibilità future.

    Mi ricordo del film di Mary Poppins in cui una banca può fallire per voci incontrollate, anche se false, sulla sua solvibilità. E come diceva il precedente presidente del consiglio “va tutto bene”, anche se falso, è una strategia per non deprimere i consumi.

  46. Niahogger

    Condivido…cioè BASTA CON LO SPERPERO…ma c’è gente che lavora veramente nella pubblica amministrazione…bisognerebbe tagliare i fannulloni…magari occorrerebbe una legge particolare…e poi un’altra cosa…SI AI TAGLI DELLA SPESA PUBBLICA, ma cominciamo a tagliare gli appalti alle cooperative le quali, ormai, lucrano denaro pubblico e stanno seduti sugli allori, mentre un povero cristo deve studiare studiare e studiare, e provare provare e provare per avere un posto nella pubblica amministrazione… E’ tutto una VERGOGNA!

  47. Alberto

    Situazioni come quella di Napoli, dimostrano che in questo paese l’inasprimento della pressione fiscale serve solamente ad alimentare la mala gestione della cosa pubblica. Se non si attuano politiche di taglio agli sprechi la pressione fiscale continuerà a salire bloccando crescita e sviluppo. Che credibilità ha uno stato che chiede sempre di più senza arginare le falle della spesa pubblica? Svegliamoci!

  48. Cristiano

    @Marco Tizzi
    Queste sono parole sacrosante. Chissenefrega di Merkel. Tagliamo subito spesa e tasse, e torniamo competitivi. Del resto, avete visto: basta che una persona con la diligenza del buon padre di famiglia metta mano ad un capito qualsiasi della spesa, come i voli della Presidenza del Consglio e dei Ministri, e taglia del 92%. Credetemi, dovunque mettete le mani, il 50% almeno sono ruberie o produttività da schifo. Senza obiettivi, senza controlli, con la connivenza generale per spremere una mucca che non si può ribellare, se no si dice che è macelleria sociale. Bisogna affamare la bestia!

  49. Heini Galimberti

    alla nostra classe politica , a tutti i livelli manca il buon senso , il concetto di buon governo, ed un elementare senso delle priorità.
    Osnago, provincia di lecco , a 30Km da Milano, ha il maggior numero di km di piste ciclabili per non so bene cosa e quindi è in testa alle classifiche di questo fondamentale indicatore, ha realizzato il primo bosco urbano, una montagliola dove prima c’era un giardino pubblico ,che difficilmente serve ai vecchi (come fanno a salire) ed ai bambini (la palla rotola verso il basso) costato non so quanti milioni di € ma pur essendo a 30 km da milano non abbiamo nessuna connessione a banda larga , fibra ottica.
    dai tempi di mio nonno si parlava del raddoppio della ferrovia , lo hanno realizzato ma è diminuito il numero di treni.
    ho uno stabilimento in turchia a 150km da istanbul , in mezzo al nulla, ho due operatori in banda laga. dove pensate sia più facile fare impresa ad Osnago , ricca provincia di Lecco o a Corlu in mezzo al nulla della Tracia???

    lasciate ogni speranza voi che restate!!!

  50. Mario R

    Finché ci saranno denunce come quelle del Mattino ci sarà speranza.
    Dubito fortemente che il governo Monti affronterà il problema. Mi pare invece che gli sforzi dell’esecutivo siano tesi a mistificare la realtà facendo credere che l’evasione fiscale sia il primo solo ed unico problema di questo paese.

  51. Daniele

    Lancio la bomba. E se si potessero licenziare per giusta causa gli statali?
    Tra l’altro se quei vigili facessero bene il proprio lavoro potrebbero fare cassa ai comuni e restituire ordine e civiltà. Roma docet.

  52. Robespierre

    Caro Daniele non c’è alternativa a licenziare gli statali, ne vanno licenziati almeno 1.000.000. Diversamente continuerà la valanga di tasse assurde per pagare stipendi e appalti assegnati agli amici degli amici e..
    SARAI SEMPRE SCHIAVO DI QUESTO STATO TIRANNO E LADRO, LADRO, LADRO!

    AFFAMATE LA BESTIA!

  53. Caro Oscar
    Certo c’è una crisi economica (ma soprattutto finanziaria) grave. ma io non ricordo un giorno in cui lo Stato non abbia pianto miseria. Ho 65 anni e mi ricordo ancora Emilio Colombo alla lavagnetta su Rai1 che spiegava perchè eravamo in “congiuntura” e quindi si doveva metter mano a nuove tasse. Poi ancora Rumor durante la crisi petrolifera che mandava la polizia ai mercati (quelli rionali non piazza affari) per bloccare d’autorità i prezzi (sic) e gli anni 75-80 (io ero un imprenditore) e mi ricordo il blocco dela lira che non poteva essere esportata per alcun motivo. Si dovevano dichiarare all’ufficio dei cambi tutti gli spiccioli che si portavano all’estero per pagarsi un week end a Parigi o Francoforte, e, ricordi, se una ditta doveva pagare una fattura ad un fornitore estero, lo Stato la costringeva a versare in bancaun deposito non fruttifero del 30% per 3 mesi. Cioè se tu, ditta importatrice italiana dovevi pagare ad un tuo fornitore 100mila lire, ne doveve versare 30 infruttiferi per 3 mesi. Dato che un importatore ha quotidianamente fatture da pagare ecco che eravamo scoperti di cifre impressionanti che ci facevamo prestare dalla banche ad interesse (a quei tempi di inflazione) paurosi.
    Poi è arrivato Amato, poi Visco ed ora Monti!
    La verità di tutto ciò secondo me sta solo nel fatto che lo Stato Ladro, di cultura socialista, populista richiede sempre di più secondo la vecchia equazione tale per cui lo Stato deve calcolare il suo fabbisogno ed imporre tasse in relazione ad esso. Mentre uno Stato liberale e liberista stabilisce le sue priorità e le sue spese sulla base di quanto è lecito e giusto prelevare ai cittadini.

    La logica statalista è purtroppo quella che ancora la fa da padrona perchè è entrata nelle menti e nel modo di concepire la vita di tutti noi, e questo goveno la fa sua in pieno. La crisi italiana si risolverà solo tagliando, tagliando e tagliando. Riducendo lo Stato al minimo indispensabile: sanità, difesa, scuola pubblica. Ma via tutto quello che non gli compete. Dai trasporti alle autostrade

    ciao e grazie per quello che fai

  54. Claudio Di Croce

    @Stefano Ballesio
    Data la mia età ricordo perfettamente questi furti continui effettuati da sempre dai nostri governanti , ogni volta dicendo che era necessario per il bene comune , che sarebbe stata l’ultima volta e che dopo avrebbero diminuito le tasse , cosa mai successa . I nostri attuali professori , imbevuti di cultura statalista , da cui hanno tratto laute prebende per se e per i propri familiari ,ripetono le stesse litanie false come tutte quelle che le hanno precedute . Il furto statale continuerà e la cosa sorprendente , ma non tanto, è che il tutto avviene tra il plauso dei molti sudditi convinti che da questo furto statale una parte del bottino verrà girata a loro beneficio . La vera colpa politica di SB è stata quella di non avere avuto la forza e il coraggio di impegnarsi a fondo per una vera rivoluzione culturale in senso liberale in un paese imbevuto di cultura statalista , come testimoniano anche numerosi interventi su questo blog .

  55. Marco Colonna

    Ma è chiaro che è così ovunque, ovunque nella PA. I lavoratori della PA sono protetti; non devono dare risultati e nessuno li può licenziare, nemmeno rimproverare. Si discute dell’art. 18 ma questo si applica solo a che lavora nel privato ..perché ?? è chiaro che il voto di consenso premia 4,5 milioni di persone che vengono pagate non per quello che fanno ma solo per il fatto di essere lì. E saranno lì fino alla pensione, tanto loro che problemi hanno ? il lavoro ce l’hanno. Degli altri, quelli che lavorano, loro, nel privato, non interessa a nessuno (Monti e Fornero più che meno): salari metà dei tedeschi, tassazione elevatissima, occupazione bassissima, problemi enormi per arrivare alla pensione a 67 anni. Come è possibile che tutti accettino questa differenza tra cittadini italiani ? Non è incostituzionale ? Art. 18 anche per la PA ….figuret

  56. gian carlo

    Unica risposta: quello che si è fatto nelle Ferrovie e nelle Poste ora tocca alla Pubblica Amministrazione: dimagrire e tagliare i rami secchi. Quanto al caso, non conta se nord e sud siano realtà tanto diverse o quasi uguali; è grave che chi entra nella polizia locale goda di distacco o aspettativa sindacale (o politica) perchè tiene occupato il posto a fronte della perdita di un’unità operativa ma è ancora più grave il fenomeno che organizzazioni desuete e pletoriche costringano il personale della polizia locale a stare dietro una scrivania invece che in strada: in altre parole, nell’organizzazione del pubblico sono sempre tanti i dirigenti e pochi gli impiegati perchè è più comodo far fare carriere fulminanti e antimeritocratiche a qualche amico degli amici che premiare i meriti. Tuttavia riflettiamo sui costi non dichiarati di tali inefficienze gestionali causate da questi palesi errori organizzativi: meno vigili per strada uguale meno controlli e meno prevenzione, meno sicurezza e più danni… ora chiediamoci: ma chi li paga? nessuno, li paga il sistema italia…

  57. rudi

    e’ praticamente impossibile che cambino certi meccanismi ben collaudati. Perche’ chi vive sugli spechi della spesa pubblica dovrebbe rinunciare ai privilegi di cui gode? Come si fa’ a sentirsi tutti uguali o facenti parte di una Italia unita quando da decenni ormai una parte dell’italia lavora e paga le tasse per sostenere un’altra parte dell’italia che ruba e spreca? Non cambiera’ mai niente finche’ i “muli” non saranno cosi’ stanchi da mollare tutto e rendersi indipendenti dai loro padroni fannulloni e spreconi.

  58. Dorino

    Caro Oscar ti ringrazio per quello che fai ,dar voce al popolo dei vessati .Chi ti scrive è un Agente di commercio di vicino Torino(50anni ) che per volontariato fa il consigliere di maggioranza in un piccolo comune ( 60 euro anno). Per chi e’ abituato come me a crearsi lo stipendio e versare il 60% in tasse e spese e’ terrorizzante sapere che esiste una parte della nazione della regione provincia e nello stesso comune che abbia come fine il proprio mantenimento economico sfruttando il lavoro degli altri.Perche’ e’ di questo che si parla infatti i meccanismi pereversi e le complicazioni burocratiche servono per mantenere posti di lavoro.UnA NAZIONE BASATA SU QUESTI PRESUPPOSTInon può avere vita lunga.Per cui auspico al più presto una nuova classe politica fatta di giovani che come principio si basi sul vero liberalismo………..diversamente con questi delinquenti soccomberemo

  59. Enzo

    @Ecate

    Non mi è chiaro il suo ragionamento. Cerco di analizzarlo punto punto:

    >Al tuo punto. Se si riducono le spese del 7% del PIL è difficile >calcolare quanto torni in mano ai cittadini e cosa accada.

    >1. non è detto che riducendo i costi questo si trasformi >automaticamente in una minore pressione fiscale e quindi non è >detto che ci siano più soldi da spendere.

    La riduzione dela spesa corrente ha come primo risultato l’aumento di risorse disponibili per:
    a) ridurre il debito (rectius: non farne di nuovo)
    b) aumentare gli investimenti (rectius: non ridurli)
    c) ridurre la pressione fiscale
    d) in un’economia di mercato sostenere quella parte di popolazione non in grado di reggere la competizione della “mano invisibile”

    >2. il soggetto economico non si comporta come vuoi tu a tavolino. >Se di dovessero ridurre le spese e per ipotesi si riduce la pressione >fiscale non è detto che le maggiori risorse disponibili siano >automaticamente spesi rilanciando l’economia. Di questi tempi si >mette, se è possibile, fieno in cascina perché l’uscita del tunnel >ancora non si vede.

    L’economia non deve essere rilanciata mediante la spesa pubblica. se si ragiona così si continua a cadere nell’errore Keynesiano. L’economia di rilancia liberandola, lasciando che trovi da sè le energie. Se proprio si vuole ragionare da Keynesiano si dà impulso alla domanda aumentando il reddito disponobile riducendo la pressione fiscale (con i soldi risparmiati dalla riduzione della spesa pubblica inefficiente)

    >Qualora aumentino i consumi, in virtù di minore tassazione >potrebbero aumentano i tassi di interesse deprimendo i consumi.

    Non mi è chiaro. Se intende i tassi della banca centrale, questi aumentano o si riducono in funzione del tasso di inflazione. Un aumento del reddito disponibile può generare inflazione da domanda (nella situazione attuale non certo nel breve) che può benissimo essere regolato dalla BCE (come fatto fino al 2008), mantenendo in equilibrio domanda e offerta. Tassi bassi, al contrario, generano bolle (immobiliare in primis).

    >3. se si riduce il debito si deprimono, a livello aggregato, gli >investimenti che lavorano per lo stato e ciò comporta un minore >reddito e quindi aumenta la crisi.

    Lei assume che il debito sia fatto per gli investimenti, ma non è così.
    Il debito copre il deficit. punto. Il problema è cosa determina il deficit, investimenti o spesa corrente? Osservi i dati e vedrà che la quota di investimenti si comprime per effetto dell’aumento della spesa corrente, che socialmente è privilegiata rispetto agli investimenti. Ridurre spesa corrente significa liberare risorse per gli investimenti a parità di deficit e debito.

    >4. L’emissione di moneta crea inflazione, la svalutazione dell’euro >rende competitivo l’export ma aumenta l’inflazione per materie >prime importate pagate i dollari.

    Certo che crea inflazione. Perchè dovremmo emettere ancora moneta? Ce n’è già troppa in giro. Quale è il legame nel suo ragionamento tra riduzione della spesa, come proposta da Giannino, e la necessità di stampare altra moneta? non ho capito.

    Concludo come ho iniziato:

    La riduzione dela spesa corrente ha come primo risultato l’aumento di risorse disponibili per:
    a) ridurre il debito (rectius: non farne di nuovo)
    b) aumentare gli investimenti (rectius: non ridurli)
    c) ridurre la pressione fiscale
    d) in un’economia di mercato sostenere quella parte di popolazione non in grado di reggere la competizione della “mano invisibile”

  60. Anselmo Petraroli

    È IN ARRIVO LA TEMPESTA
    È di questi giorni la notizia che il nostro Pil, nel 2012, subirà un decremento e che quest’anno saremo in recessione. A quanto ammonterà davvero tale decremento? Non ce lo diranno mai, perché il nostro Pil avrà un decremento drammatico, almeno del 2%. Perché? Presto detto.
    Mentre la Germania cresce del 3% e mentre si prevede una crescita, seppur minima, di tutta la zona euro, l’Italia decresce nettamente. Come mai? Oggi molti si affannano a dare responsabilità ai fattori più disparati e sembrano (o fingono miseramente) non aver compreso il VERO PROBLEMA. Ma allora qual è il vero problema? Quando fu emanata la legge sulla rintracciabilità del denaro dall’esimio Signor Monti, immenso economista che ha la testa nel cielo ma purtroppo anche i piedi, capii subito che l’apocalisse si sarebbe abbattuta sul nostro paese. E così è e così sarà, ahinoi. Perché quando prendi misure così drastiche dovresti essere capace anche di valutarne gli effetti; effetti che possono essere devastanti, come nel caso Italia. Perché non basta essere grande economisti, bisogna in primis avere qualche spicciola nozione di sociologia e di psicologia delle masse (della massa del popolo italiano, in questo caso) nonché aver imparato a giocare a scacchi per capire cosa succederà a seguito di ogni tua mossa. Bene, quali sono stati gli effetti? Assalto alle cassette di sicurezza, crollo totale dei versamenti di contanti in banca, crollo dei consumi, crollo verticale del risparmio (ma nessuno si è chiesto come ciò sia stato possibile in così breve tempo?): la verità è che questo è il risultato della legge sulla rintracciabilità del denaro. Eppure questa legge è stata accolta con tripudio da molta gente in quanto conteneva un messaggio del tipo “Dagli all’evasore, dagli!” ed evviva agli spot a valanga contro chi evade le tasse. Ebbene, questa gente che ha applaudito ha però, secondo me, il cervello nel culo oppure è semplicemente ignorante. E spiego il perché. Evasore è per caso quell’imprenditore che ha il 25% del fatturato di insoluti sul quale deve pagare le tasse? Evasore è per caso quell’imprenditore che impegna le auto aziendali al 90 o addirittura al 100% e può portarne in detrazione i costi solo al 40% per cui paga le tasse sul residuo 60% che gli risulta come utile? Evasore è colui che, pur chiudendo un bilancio realmente in perdita o in pareggio o con un utile risicato, deve poi pagare fior di IRAP? Evasore è colui il quale vanta un qualunque credito nei confronti dello Stato e non può portarlo a compensazione, mentre è costretto a pagare le tasse su quelle somme, pena multe salatissime? Sono questi gli evasori, sono questi i banditi che hanno rovinato l’Italia? Ne siamo e ne siete sicuri? Oppure queste sono vere e proprie ingiustizie fiscali? Evasore è forse quel povero cristo che non arriva a fine mese perché ha due o più figli, la moglie non lavora, ed è costretto al secondo lavoro lavorando sedici ore al giorno per poche centinaia di euro in più? Di più, colgo l’occasione per invitarvi a riflettere su altri due profili di evasori: seppure è eticamente molto discutibile, moralmente parlando è davvero criticabile quell’evasore che, pur non pagando direttamente le tasse, indirettamente paga profumatamente le imposte consumando a piene mani e favorendo comunque l’economia della nazione? Così come è davvero criticabile quell’evasore che ha sì un deposito di un milione di euro presso una banca italiana la quale però, a sua volta, provvede a prestarlo alle imprese? Sono questi gli evasori che hanno rovinato l’Italia? Ne siete proprio sicuri? Io non ne sono così sicuro, tutt’altro. Anche perché lo Stato italiano ed i politici tutti, cosa ne avrebbero fatto delle tasse pagate dai due evasori suddetti? Le avrebbero dilapidate, sperperate, così come hanno sempre vergognosamente fatto (vogliamo parlare degli sprechi della sanità italiana oppure vi è per caso giunta voce di come impiegano i nostri soldi ossia i rimborsi elettorali, tenendoseli in tasca? È così che si gestiscono le nostre tasse? Si potrebbe scrivere un elenco infinito sui misfatti e sugli scempi della pubblica amministrazione!). Un distinguo è però doveroso circa gli ultimi due profili di evasori succitati perché non vorrei essere in alcun modo frainteso: infatti mi riferisco ad evasori che hanno attività lecite, non certo fuorilegge quali malavitosi che, a mio parere, andrebbero puniti oltremodo. Ma allora chi è il vero evasore, chi è quello che danneggia per davvero l’economia di un popolo, della propria nazione? IL VERO EVASORE è colui il quale esporta i capitali all’estero illecitamente, oppure quello che spende e spande centinaia di migliaia o milioni di euro all’estero di tasse non pagate in Italia, sono questi i veri evasori, sono questi che vanno colpiti, puniti, vanno messi in carcere e le chiavi buttate via!!!
    Sveglia ragazzi, sveglia, la vita non è come ce la raccontano, ma come noi siamo capaci di leggere questo racconto perché il racconto che ci fanno, tutti, è una menzogna!
    Alla luce di quanto suddetto, la verità è che l’unica soluzione all’evasione è ben altra. Tassare il reale reddito d’impresa rendendolo alieno dalle ingiustizie fiscali suddette, con un livello equo di tassazione. Poi però, effettuata una equa riforma fiscale, se ti becco ad evadere ti confisco tutti beni di cui disponi e ti condanno a pene severissime sino a prevedere l’ergastolo. E cominciare seriamente a mettere in galera gli evasori, al fine di dare l’esempio. Tempo due anni e avremmo risolto il problema. E invece? E invece hanno tirato fuori dal cilindro la legge sulla rintracciabilità, una legge che fa paura anche a chi non ha nulla da temere, come quando siamo in auto e vediamo una pattuglia della polizia o della polizia municipale e, seppure siamo perfettamente in regola e stiamo viaggiando entro i limiti di velocità, freniamo ugualmente e rallentiamo (ed è questa la spicciola psicologia delle masse cui prima mi riferivo, che sua maestà economista Signor Monti non conosce). Per questo motivo i consumi, anche quelli della gente onesta, stanno letteralmente crollando così come non si versa più contanti in banca. Qualche giorno fa ero in un centro commerciale di distribuzione di elettronica di consumo e ho scambiato qualche chiacchiera con il direttore di negozio. Sapete cosa mi ha detto? A gennaio hanno riscontrato un calo del 18% (DICIOTTO PER CENTO) delle vendite rispetto al Gennaio 2011. E indovinate cosa stanno pensando di fare? Licenziare personale, naturalmente! E allora cassa integrazione a yoyò per TUTTI !!!!! Alcuni direttori di filiale mi hanno confidato che i versamenti di contanti sono calati di oltre il 50% (CINQUANTA PER CENTO) rispetto al Gennaio 2011 e mi hanno detto che hanno avuto disposizione dalla sede centrale di rivedere CON LA MASSIMA URGENZA TUTTI gli affidamenti dei clienti. E la cosa che fa rabbia è che il Governo stia adesso mettendo le mani avanti gridando all’unisono “ADESSO LE BANCHE DEVONO FARE IL LORO DOVERE AIUTANDO LE IMPRESE!”, in modo tale da scaricare tutte le responsabilità su di esse. Di fatto tra qualche mese – ma ahimè siamo solo all’inizio – sarà avviata una stretta creditizia senza precedenti verso tutte le imprese, perché se la gente non deposita più denaro, le banche non ne hanno da prestare. E allora evviva quel gran genio di Monti e dei suoi accoliti, evviva! Ed evviva pure a chi ha salutato questa legge sulla rintracciabilità come l’apoteosi della giustizia fiscale, senza capire che le prime vittime a farne le spese potrebbero essere proprio loro stessi.
    In fede
    Anselmo

  61. carlo grezio

    repetita iuvant
    un paio di idee su come tagliare la spesa pubblica.
    il debito pubblico cumulato italiano di 1905 miliardi di euro, di cui la metà prodotta nei governi della prima repubblica in 45 anni e l’altra metà dei governi della seconda repubblica in 17 anni, con un accelerazione vertiginosa, è stato negli ultimi ventanni completamente sganciato dall’idea di finanziare investimenti o infrastrutture.
    infatti negli ultimi 30 anni meno del 9% delle entrate della pubblica amministrazione sono stati investiti in qualcosa di concreto.
    il debito pubblico non è una causa è un effetto.
    di che cosa ?
    della copertura a debito, con emissione di titoli di stato del disavanzo annuale anno dopo anno.
    l’amministrazione pubblica italiana non pareggia più il conto economico annuale entrate-uscite da oltre 100 anni.
    (non sto scherzando, è un secolo che non c’e’ il pareggio di bilancio).
    Non essendo una normale azienda i cui azionisti sarebbero stati chiamati a ricostitutire il capitale con versamenti a copertura perdite, ha potuto continuare ad emettere titoli.
    negli ultimi anni mediamente ogni anno sono stati emessi 70 miliardi di titoli in più ogni anno a copertura del disavanzo.
    perchè si crea il disavanzo annuale ? perchè le uscite superano le entrate di quella cifra.
    in che cosa consistono le entrate ? fondamentalmente in tasse.
    in che cosa consistono le uscite ? fondamentalmente in stipendi e pensioni.
    La gestione previdenziale sostanzialmente pareggia ( i contributi per ora hanno coperto le pensioni).
    La gestione della spesa corrente per la parte non coperta dalle entrate (il disavanzo) viene coperta da emissione di debito.
    Il grande regalo dell’euro è stato per 10 anni permettere anche agli stati che NON MERITAVANO di avere tassi bassi, di goderne comunque.Gli stati seri hanno approfittato di questo regalo straordinario della costruzione europea per ristrutturare la loro struttura di costi riducendo la spesa corrente, gli stati cialtroni hanno continuato come prima , non controllando la spesa pubblica ed aumentando le tasse che i cittadini italiani se possono evadono.
    se non si riduce la spesa pubblica non si potrà mai riposizionare la pressione fiscale su aliquote che permettano anche investimenti e crescita.
    La spesa pubblica delle burocrazie inutili per esempio quella regionale (costa 70 miliardi anno al netto dei costi della sanità) non produce alcun valore aggiunto.
    Facendo un solo semplicissimo esempio :la decisione di tornare alla struttura amministrativa che c’era all’inizio degli anni 80, organizzata su comuni, province, stato centrale, permetterebbe di risparmiare 70 miliardi anno e risolverebbe il 90% dei problemi,(negli anni 80 la pubblica amministrazione, senza le regioni, funzionava esattamete come ora, ma almeno costava un pò meno.Ovviamente sopprimendo tutte le cariche elettive retribuite delle regioni e licenziando tutti i dipendenti nel frattempo assunti. esattamente come si fa per centinaia di migliaia di dipendenti privati ogni anno.
    Si potrebbero liberare enormi risorse in grado di riassorbire in tempi ragionevoli tutti i posti di lavoro improduttivi distrutti, ma questa volta in attività produttive e la crescita ripartirebbe a razzo , rilanciando il pil e risolvendo il problema della sostenibilità del debito pubblico.
    Sarebbe un nuovo boom economico e permetterebbe agli italiani di lavorare in percentuali accettabili (almeno il 70%) sapendo che ora solo circa il 40% degli italiani lavora ,,,ed ovviamente il pil cosi’ non crescerà mai.
    Ma non temete non succederà mai : gli italiani non vogliono un lavoro, vogliono un posto pubblico.
    Infatti se possono scegliere non sbagliano un colpo : eleggono immediatamente cialtroni, pregiudicati, prostiture, ballerine, leghisti e mafiosi.

  62. LucaS

    La cosa più irritante è che tagliare questi abomini (immorali prima ancora che antieconomici…) la chiamano “macelleria sociale”…. al che io dico tagliamo ancora di più!!!

  63. antonio bonvecchio

    facciamoci governare dalla Danimarca in cambio del 10 % del pil e sbaracchiamo tutto il carrozzone statale, regionale,provinciale, teniamo solo i comuni , basta italia stato cattolico ladro , solo italia penisola geografica.

  64. Stefano Ballesio :Caro OscarCerto c’è una crisi economica (ma soprattutto finanziaria) grave. ma io non ricordo un giorno in cui lo Stato non abbia pianto miseria. Ho 65 anni e mi ricordo ancora Emilio Colombo alla lavagnetta su Rai1 che spiegava perchè eravamo in “congiuntura” e quindi si doveva metter mano a nuove tasse. Poi ancora Rumor durante la crisi petrolifera che mandava la polizia ai mercati (quelli rionali non piazza affari) per bloccare d’autorità i prezzi (sic) e gli anni 75-80 (io ero un imprenditore) e mi ricordo il blocco dela lira che non poteva essere esportata per alcun motivo. Si dovevano dichiarare all’ufficio dei cambi tutti gli spiccioli che si portavano all’estero per pagarsi un week end a Parigi o Francoforte, e, ricordi, se una ditta doveva pagare una fattura ad un fornitore estero, lo Stato la costringeva a versare in bancaun deposito non fruttifero del 30% per 3 mesi. Cioè se tu, ditta importatrice italiana dovevi pagare ad un tuo fornitore 100mila lire, ne doveve versare 30 infruttiferi per 3 mesi. Dato che un importatore ha quotidianamente fatture da pagare ecco che eravamo scoperti di cifre impressionanti che ci facevamo prestare dalla banche ad interesse (a quei tempi di inflazione) paurosi.Poi è arrivato Amato, poi Visco ed ora Monti!La verità di tutto ciò secondo me sta solo nel fatto che lo Stato Ladro, di cultura socialista, populista richiede sempre di più secondo la vecchia equazione tale per cui lo Stato deve calcolare il suo fabbisogno ed imporre tasse in relazione ad esso. Mentre uno Stato liberale e liberista stabilisce le sue priorità e le sue spese sulla base di quanto è lecito e giusto prelevare ai cittadini.
    La logica statalista è purtroppo quella che ancora la fa da padrona perchè è entrata nelle menti e nel modo di concepire la vita di tutti noi, e questo goveno la fa sua in pieno. La crisi italiana si risolverà solo tagliando, tagliando e tagliando. Riducendo lo Stato al minimo indispensabile: sanità, difesa, scuola pubblica. Ma via tutto quello che non gli compete. Dai trasporti alle autostrade
    ciao e grazie per quello che fai

  65. Eugenio

    Si DEVE FARE. Finchè nn vedremo bandiere sindacali fuori da ministeri, province, comuni sedi regionali, bidelli ridotti a metà, burocrati diperati a protestare per il loro “posto” NON NE VERREMO FUORI

  66. Claudio Di Croce

    @Eugenio
    Finchè saremo governati da burocrati superpagati dai contribuenti appartenenti alla classe dei mantenuti , con il plauso di quasi tutti i partiti , anche di quelli che dovrebbero difendere gli interessi di coloro che producono ricchezza , non c’è speranza che succeda quanto da lei auspicato.

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