Sulla lotta alla corruzione bisogna andare avanti tutta — di Enrico Zanetti
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Enrico Zanetti.
Il Ministro della Giustizia, Paola Severino, sta meritoriamente tenendo al centro della propria comunicazione istituzionale il tema dell’urgenza dell’approvazione del disegno di legge anticorruzione.
A Cernobbio, nei giorni scorsi, ha messo in campo anche alcune cifre, per rafforzare il senso di questa priorità.
Ha ricordato anzitutto come, secondo le stime della Banca Mondiale, la crescita del reddito potrebbe essere superiore dal 2 al 4 per cento con una efficace lotta alla corruzione.
È da tempo che sottolineiamo ad ogni occasione come lotta all’evasione fiscale del settore privato e lotta alla corruzione del settore pubblico siano due facce di una medesima medaglia e che, in quanto tali, devono essere contrastate con pari determinazione ed efficacia.
Una posizione che trova ampio consenso nei cittadini, ma a risulta tutt’oggi priva di rappresentanza politica.
Da una parte, ci sono partiti, come il PD e la sinistra, che non accettano questo tipo di equiparazione; non perché indisponibili a stringere le maglie intorno ai fenomeni corruttivi, ma perché impregnati sin nel midollo di logiche statalistiche secondo cui, a parità di furto, chi osa guadagnarsi da vivere, senza l’intermediazione sociale di un contratto di lavoro collettivo negoziato da un sindacato, è comunque reprobo assai più pericoloso di chi ha per lo meno il buon gusto di mettersi ordinatamente in fila e tanto meglio se all’interno dell’apparato pubblico.
Per questi partiti, qualsiasi riflessione, che mira a riequilibrare un’attenzione tra i due fenomeni che si è quasi sempre rivelata strabica, è un vergognoso esercizio di “benaltrismo” perpetrato da evasori fiscali e amici degli evasori: è più forte di loro, proprio non ci sentono.
Da altra parte, ci sono partiti, come il PDL e la Lega Nord, che ben volentieri raccolgono e rilanciano le critiche ai fautori della “guerra santa all’evasione fiscale”, lanciata in un contesto Paese che, per il resto, dimostra una notevole quanto inaccettabile rilassatezza sul fronte del contrasto delle altre forme di illegalità economica contro il bene comune, quali, appunto, in primis, la corruzione.
Peccato che, a conti fatti, l’idea di questi partiti, sul riequilibrio del livello di determinazione nella lotta ai due grandi mali che stanno contribuendo in modo determinante ad affossare il Paese, sia evidentemente quello di operare un riequilibrio al ribasso: non approvare celermente norme e poteri di controllo veramente efficaci contro la corruzione, ma allentare la presa contro l’evasione fiscale (quella presa, per altro, che loro stessi, quando erano al governo, hanno stretto malamente, con molta forza e poca capacità di discernimento).
Alla fine, la domanda che non trova oggi risposta è: come si può seriamente pretendere di avere dei cittadini al tempo stesso svizzeri nel pagamento delle imposte allo Stato e afghani nel tollerare sprechi e corruzione della sua pubblica amministrazione e della sua classe politica? È semplicemente impossibile e chi non volesse capirlo si dimostrerebbe evidentemente inadatto a governare.
Al tempo stesso, però, chi crede che questi discorsi vengano fatti e piacciano perché si vuole ritornare a livello afghano pure sul fronte della lotta all’evasione, invece che diventare svizzeri sul fronte della lotta alla corruzione, è talmente scollegato dal Paese reale da essere già oggi un vero e proprio residuato bellico che non rappresenta altri che la sua stessa classe dirigente interna.
Tentando una sintesi, potremmo dire: niente passi indietro sulla lotta all’evasione, ma neppure ulteriori passi avanti fino a quando non se ne saranno fatti sulla lotta alla corruzione.
E questi passi avanti, da fare subito, sono sicuramente l’approvazione del disegno di legge, ma poi pure di quello, giacente anch’esso al Senato, per l’istituzione di un’Agenzia delle uscite con poteri coercitivi speculari a quelli dell’Agenzia delle entrate.
Il primo provvedimento dovrebbe essere questo.
Massimo due mandati elettivi per qualunque singola carica pubblica di uno dei livelli comunale, provinciale (finchè c’è), regionale e nazionale. Massimo tre mandati elettivi complessivamente nella vita di una pesona.
@Lorenzo
Assolutamente d’accordo ! Provvedimento ineludibile.
Fermare il Declino dovrebbe farne una bandiera del movimento.
La Politica NON è un mestiere, ma l’offerta personale delle proprie idee e capacità per la gestione e l’amministrazione della cosa pubblica. Il tutto per un tempo limitato in cui si possa dare il meglio di se senza pretendere di essere o avere la soluzione per tutte le stagioni.
“È da tempo che sottolineiamo ad ogni occasione come lotta all’evasione fiscale del settore privato e lotta alla corruzione del settore pubblico siano due facce di una medesima medaglia…”
Lei evidentemente deve aver studiato economia da scillipoti, altrimenti non potrebbe esprimere concetti tanto banali.
“È da tempo che sottolineiamo ad ogni occasione come lotta all’evasione fiscale del settore privato e lotta alla corruzione del settore pubblico siano due facce di una medesima medaglia…”
Si, stessa medaglia, ma relazione completamente inversa….
Con la scusa della lotta all’evasione, piu’ si danno ai servitori dell Stato poteri straordinari e mezzi informatici potentissimi per sbirciare nella vita dei sudditi e piu’ questi servitori dello Stato hanno occasione per aumentare una gia’ fiorente attivita’ di concussione…..
come si può pensare che i Partiti votino contro la Corruzione quando :
* quando ci sono i Penati/Lusi x il PD.. i Belsito/Trota x la Lega.. nonchè Silvio in super primis x il Pdl (in vent’anni una quarantina di leggi x depenalizzare/prescrivere tutto il possibile)
* quando Confindustria ha silenziosamente accettato anacquamento Falso in Bilancio
* quando Abi rinnova il mandato Avvocato Mussari che in meno di 10 anni ha letteralmente distrutto 9 miliardi su 10 al Mps
* quando il Ministro Passera indagato x evasione Brontos (insieme a Profumo ora nuovo capo di MPS al posto di Mussari) dice che c’è troppa evasione e nessun mass media ha il coraggio di farlo notare ?
* quando la Moglie di Grilli è indagata x favori da Finmeccanica in cambio di Benevolenza al gruppo del Marito e TUTTI I MASS MEDIA CENSURANO PLATEALMENTE
* quando le Clientele = Voti => Dipendenti PA raccomandati + Pensionati Falsi Invalidi od Anticipati + Evasori = sommato un totale 80% del Popolo Italiano inclusi i Famigliari
* quando un Piccolo Raccomandato alla Martone dice ai Giovani FuoriCorso che sono dei fancazzisti Immeritevoli (cosa magari in buona parte giusta.. ma da che pulpito e con che faccia vien la predica)..
* ed infine.. quando il mio caro amico Oscar Giannino, dopo aver fatto finta x 10 anni di non vedere che Silvio si faceva sfacciatamente quasi solo gli affari suoi (giudiziari & imprenditoriali) ora lo scarica.. e poi và al meeting di CL con Formigoni e dice in pratica : anche se avete marmellato mi piacete lo stesso xrchè i numeri aggregati della Lombardia funzionano bene.. avvallando così la MENTALITA’ GENERALE DEL FURBISMO..
alle volte penso che.. questo paese nn sia maturo x la democrazia a tutti i livelli ed in tutti i settori.. poi mi pento di averlo pensato.. ma intanto l’ho pensato.. ed ogni tanto lo ripenserò..
@Piero from Genoa
D’accordissimo su sua lista e conclusione. Paese non maturo per democrazia.
Aggiungerei pero’ che nel Paese anche un’altra colonna della democrazia, che di solito serve, e’ abbastanza traballante, se non proprio marcia.
Per tante delle cose da Lei elencate basterebbe un ordinamento giudiziario piu’ moderno/snello e una magistratura che lavorasse. Una magistratura che si occupasse meno delle proprie conquiste sindacali e che lavorasse nel pomeriggio e a luglio-agosto. Tante delle indagini/processi da lei elencati andrebbero in porto senza tante chiacchere. Le leggi per processare e eventualmente condannare/assolvere esistono gia’.
Penso che l’ordinamento giudiziario/magistratura siamo da rottamare e da ricostruire dalle fondamenta. Altro che accorpare qualche tribunale in provincia per risparmiare qualche euro…..
Non voglio fare esempi legati ai politici.
Le cito solo due recenti esempi ordinari, sui giornali di tutto il mondo.
Processo di Perugia. Ho seguito nel dettaglio e ho letto un paio di libri. Gli errori/omissioni fatti dalla magistratura inquirente sono tantissimi e sconvolgenti e alla fine solo un caso ha permesso un verdetto corretto. Il PM continua imperterrito a fare carriera…..
Costa Concordia. Conosco bene la cosa. Raramente per magistratura inquirente evidenza piu’ chiara e prove piu’ facili da raccogliere. Eppure, a 9 mesi dall’accaduto, siamo ancora ai preliminari dell’iter giudiziario. E il mondo ci guarda con Captain Schettino l’italiano piu’ famoso…
La lotta alla corruzione la si fa semplificando l’architettura ed i processi amministrativi dello Stato, non certo con decreti inutili che assomigliano alle grida manzoniane e si prestano solo a diventare una clava contro l’avversario politico, lasciando intatto tutto il marcio che c’è dalla parte vincente.
PER CONTRASTARE EFFICACEMENTE IL FENOMENO OCCORRE RIMUOVERE LE CAUSE E CHIUDERE GLI SPAZI IN CUI SI INSINUA LA CORRUZIONE, NON AUMENTARE IL POTERE DISCREZIONALE CON CUI REATI UGUALI SONO PERSEGUITI O IGNORATI OVVERO PASSATI IN SECONDO PIANO.
Altrimenti ci si ritrova in un baleno nel filone di lotta ai nemici del “bene pubblico” che caratterizzò l’epoca degli Stalin, Kruscev, Andropov e Breznev.
@Jack Monnezza ,
non è credibile!
Anche se si sofferma su accadimenti certi.
@Piero from Genoa ,
come mi avesse tolto le parole di bocca rendendomi afasico.
Immagino che si sia limitato nella teoria per ragioni di tempo e per non abbusare della pazienza degli altri ospiti, sebbene ce ne siano certi che si produconi in interminabili pistolotti.
Ancora complimenti ed a volentieri rileggerla.