Sul tea party anti Obama, silenzio in Italia
Parecchi grandi media italiani dedicano giustamente un po’ di attenzione quotidiana a quel che capita negli Stati Uniti. Qualcuno, come il Sole 24 Ore, pubblica a valanga traduzioni di articoli ed editoriali dalla stampa USA e britannica. Con esiti a volte un po’ paradossali, visto che a volte si finisce per dedicare più attenzione ai grandi nomi americani che ai problemi e ai temi – e alle banche – dell’economia italiana; e altre volte – quasi sempre – dell’America si importa naturalmente solo la versione liberal e democratica, vedi il domenicale del Sole odierno che partendo dalle memorie di un veterano del Vietnam stronca inappellabilmente l’intera strategia della guerra al terrorismo post 11 settembre. Detto tutto questo, forse non bisogna stupirsi del silenzio assoluto riservato oggi dai media italiani alla grande manifestazione di protesta tenutasi ieri a Washington. Non era l’equivalente di piazza san Giovanni a Roma riempita ritualmente ogni anno dalla CGIL contro Berlusconi. È stata la convergenza di centinaia e centinaia di grass roots political actions committees da tutti gli Stati americani, antistatalisti e anti big government, antitasse e dunque anti riforma sanitaria. Settantacinquemila che sfilano a Washington contro Obama, non mi pare proprio una non-notizia.
Qualcuno dice “due milioni”, ma probabilmente erano 500.000. Ma anche se fossero stati “solo” 75.000, erano “manifestanti con un lavoro”.
Non erano professionisti della protesta, studenti, pensionati, lavoratori pubblici, etc. Il che significa che erano solo la punta dell’iceberg di quelli che lavorano e producono e sono stufi di pagare per tutti ed essere pure trattati a pesci in faccia.
Il dubbio e se i Repubblicani possono e vogliono raccogliere la sfida e darsi da fare. Molti, troppi, politici repubblicani sono RINO (Republican In Name Only) e, come Fini sono più interessati a fare accordi con i loro avversari che a rappresentare i propri elettori e le loro idee.
al Tg3 notoriamente destroso han detto 30.000.. ma questo poco importa fossero stati anche 100.000 … però ti dimentichi di dire che le lobby assicurative/sanitarie hanno speso milioni e milioni di $ in pochissimo tempo x far campagna informativa al cittadino americano insegnandoli che con questa riforma avrebbero diffuso l’eutanasia 🙂
lo vediamo in tutto il mondo ed anche in Italia : con molti soldi e pochi ficcanti slogan ideologizzati (lo sai che fanno i focus group x studiarne in pre test l’efficacia?) ripetuti molte volte un piccolo puntino diventa vero e pesantissimo e alla lunga plasma l’opinione pubblica.. la convinci che il Tuo vero interesse (le lobby) è in verità il Loro.. gli fai dimenticare che 60.000.000 milioni di americani (inclusi irregolari) sono praticamente “quasi” senza assistenza.. gli fai dimenticare che oggi la spesa sanitaria “privata” Usa assorbe ben il 15% del pil… gli fai dimenticare che se perdi il lavoro x la crisi (tasso fra poco oltre il 10%) non sei più coperto (il 60% delle polizze sono pagate dalle aziende come benefit).. gli fai dimenticare che se ti ammali di cosa seria quando ti scade l’assicurazione non te la rinnovano xrchè sei un costo e puoi pure morire.. vedi caro Oscar.. noi abbiamo tutte le truffe sanitarie collegate al pubblico (vedi Abruzzo/Puglia x citare una parte, vedi le strane convenzioni della parte sicuramente più efficiente della nostra Lombardia ciellina dove però se 6 sfigato ti levano un polmone solo x far soldi così facciamo par condicio) …
senti caro Oscar.. le cose che dici spesso le sento giuste ma di parte.. xrchè sono dimezzate.. cmq 6 interessante e continuerò a leggerti se mi vorrai..
Piero
oops distratto mi son dimenticato di finire la frase sulla nostra Italia…
… nonostante tutte le truffe pubbliche la nostra sanità è x ora molto meglio (x la massa del ceto medio) che quella Liberista Usa (noi a 3 posto loro al 40esimo) … anche se con questo debito pubblico e regionale mi sa che purtroppo ci avvicineremo come prestazioni “discriminatorie” al loro standard (pur mantenendo la proprietà pubblica x ovvi interessi partitici)…
sei un po’ distratto anche con le cifre: “60.000.000 milioni di americani” equivale a quasi diecimila volte la popolazione della Terra.
@Piero: Ho viaggiato molto (per la mia età) e ho capito quanto è importante rispettare la cultura altrui. L’America è la terra dei pionieri e della gente che ama contare su se stessa,è innegabile… ok… a volte ho trovato l’humus sociale fertile di aggressività…ok… ho trovato una cultura delle lobby ben “avviata” quasi al livello della mafia(almeno così come l’ immaginiamo)…ma tutto ciò fa parte del loro concepire la società (e a dire il vero una società che ha molti punti validi, non solo i difetti).
Riforma obamiana contraddice la cultura americana e in molti cominciano a capire qs fatto (perché pagare di più per uno trippone disoccupato che pretende le cure costose? datti da fare, ecche…al diavolo l’ipocrisia!).
Capisco (bene) gli americani che non sopportano l’idea della riforma obamiana. E’ contro lo spirito della terra delle opportunità che è l’America.
Silenzio assoluto? io la TV non ce l’ho e non saprei dire, ma su Repubblica c’era questo:
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/esteri/obama-presidenza-11/piazza-contro-obama/piazza-contro-obama.html
E sul Corriere questo:
http://www.corriere.it/esteri/09_settembre_13/usa_protesta_caretto_a7cc0ada-a076-11de-8194-00144f02aabc.shtml
Sono articoli da una pagina, caro Giannino un minimo di fact-checking no?
La risposta dei conservatori al sermone obamiano sulla riforma sanitaria è arrivata sabato 12 settembre con la manifestazione a Washington, D.C. La maggioranza silenziosa si è fatta sentire.
Una manifestazione non solo contro la rovina del sistema sanitario ma contro l’incredibile indebitamento che presidente e congresso democratici stanno scaricando sulle generazioni future. Un cartello diceva “Mio figlio nato ieri, debiti =$ 38,000”.
Un’indebitamento e uno sperpero di risorse per perseguire il sogno (folle) di impiantare il socialismo negli Stati Uniti. Quello che la banda di Chicago, che Obama si è portata appresso alla casa Bianca, non ha valutato è la reazione dell’irriducibile animo conservatore della maggioranza degli americani (confermato da un recende sondaggio che vede i conservatori sovrastare i liberals in tutti e cinquanta gli stati). Reazione che si è sviluppata per tutto il mese di agosto in accalorate discussioni con i rappresentanti del congresso sfociate spesso in duri scontri verbali. I democratici e i loro utili idioti, i giornalisti della grande stampa, hanno insultato ripetutamente i cittadini che dissentivano additandoli ora come “plebaglia”, ora come “razzisti”, ora come “servi delle compagnie assicuratrici”. I risultati di questi comportamenti, al limite dello squadrismo, si sono visti subito, i democratici e Obama sono precipitati nei sondaggi, Fox News ha visto impennarsi i propri indici di ascolto e nelle ore di maggior ascolto si è ritrovata con un numero di ascoltatori superiore a quello di ABC, MSNBC e CNN messi insieme.
Ma la protesta della gente ha preso di mira non solo il radicalismo filo-marxista dei vertici democratici ma anche l’inerzia e la mancanza di idee del partito repubblicano. In molti hanno ricordato che la costituzione americana fonda la propria legittimità su “We the People”, e non, come pretendo Obama, Pelosi e Reid, su “We the Governement” o “We the Congress”.
La manifestazione non è stata solo una robusta protesta su temi specifici ma anche un’occasione per riaffermare i principi e gli ideali conservatori, ben riassunti in una scritta che capeggiava su un cartello “I’ll Keep My God, My Freedom, My Guns, and My Money. You Can Keep THE CHANGE!!!”
Vada come vada la controriforma sanitaria, i conservatori escono rinfrancati da questa dimostrazione di forza contro il radicalismo di Obama, Pelosi e Reid e preparano la svolta del 2010. Per i democratici, e per Obama, i fasti del “We Can” del “Change” e dell’”Hope” sono alle spalle. È autunno e in autunno le foglie cadono.
912 Patriot
Nunzio: ti pare che corriere e repubblica presentassero ai lettori, nella loro gerarchia di foliazione e titolazione, la manifestazione anti Obama come un evento davvero acchiappa-attenzione del lettore abituato a vedere Obama come la luce della speranza? No di sicuro. Questo è il fact cheking che conta, nel post che ho scritto ieri, o pensi che i giornali non li guardi?
Piero: “di parte” certo, io la “mia” – quella del mio punto di vista, voglio dire, non una tessera di partito – la dichiaro sempre. Se bisogna adottare il criterio comparativo, noi come italiani non avremmo più titolo per parlare di produttività, efficienza, IT, R&D, e se vuoi continuo per venti righe. Il punto NON è giudicare la riforma Obama con l’occhio europeo, ma cercare onestamente di capire e spiegare al lettore e ascoltatore come essa suoni agli americani, tra i quali motissimi appena sentono “Stato e relative intromissioni a spese del cotnribuente” sono e restano irrimediabilmente contrari.
Diciamo che anche negli Stati Uniti la manifestazione è stata trattata dai media (a parte Fox News)come un’allegra scampagnata di alcuni red necks. l’americano medio non vuole il nanny state, il congresso americano è secondo gli ultimi sondaggi a un livello di gradimento bassissimo e alti papaveri come Reid è terzo nei sondaggi relativi alle prossime elezioni del 2010.
oscar, al mio paese silenzio assoluto significa che nessuno scrive niente, tipo Minzolini sul caso escort, non che i due migliori giornalisti scrivono una pagina. cmq fa niente, apprezzo molto questo blog. Non condivido quasi nulla di quello che scrivete tu e (soprattutto) Stagnaro, ma siete intelligenti, informati e non inutilmente polemici. E di questi tempi non e’ poco.
I Mainstream Media americani, sdraiati come zerbini ai piedi di Obama e dei democratici, hanno snobbato la manifestazione. Per fortuna la credibilità di questo tipo di stampa è piuttosto bassa. Un sondaggio del Pew Research Center for the People and the Press pubblicato ieri fa sapere che solo il 29% degli americani ritiene che la stampa riporti i fatti in modo corretto, mentre il 63% ritiene che i fatti siano riportati spesso in modo non accurato. Nel 1985, quando il Centro ha iniziato questo tipo di sondaggi, le prcentuali erano, rispettivamente, 55% e 34%.
La situazione non cambia se si parla di pregiudizi politici. Solo il 26% non ritiene i giornali politicamente prevenuti, mentre il 60% si. Solo il 20% ritiene la stampa indipendente dal potere e dalle organizzazioni politiche e il 21% che siano disposti a correggere i propri errori.
A confermare che i Mainstream Media stanno ormai diventando irrilevanti c’è la notizia che solo nel primo trimestre del 2009 hanno perso qualcosa come 7 miliardi di dollari in pubblicità.
Insomma il New York Times, MSNBC, ABC, CNN ecc. non sono proprio nel cuore degli americani. E neppure nel loro portafogli.
Per tornare brevemente all riforma sanitaria.
In Oregon la sanità è gestita dallo stato, proprio come vorrebbero i democratici a livello federale. Quando ad una donna dell’Oregon venne diagnosticato un tumore ai polmoni, il medico le prescrisse un medicinale per aiutarla a vivere decentemente e a vivere più a lungo. Lo stato rifiutò la prescrizione perchè la legge non copriva i medicinali necessari a prolungare la vita di un ammalato di cancro in stato avanzato. L’Oregon ha legalizzato il suicidio assistito, per cui alla signora venne offerta la copertura per le spese del medico che l’avrebbe aiutata a suicidarsi. Carino?
La ditta farmaceutica, venuta a conoscenza della vicenda, si fece avanti e offri alla donna il medicinale. Gratis. Che schifezza!
Questo è uno dei motivi per cui la maggioranza degli americani rigetta le intromissioni del governo nella sfera del privato.
@Cory
hai ragione dovevo togliere il milione…e ci saranno sicuro molti altri errori.. mi piacerebbe però leggere anche una tua opinione argomentata sui contenuti… grazie.. Piero
@manT
Grazie ManT.. concordo sui pregi e difetti distribuiti in TUTTE le visioni del mondo.. nell’altro post su questa manifestazione ho ri-chiarito meglio come la penso.. ma se una grossa parte della società americana stà tentando una parziale correzione di marcia ci sarà pure un perchè ? Nulla nasce dal Nulla.. Il vostro approccio talvolta mi sembra semplicistico.. troppo MONOdirezionale… ciao.. Piero
lo so che la tua Visione Fortemente Marcata è frutto di Onestà Intelletuale e non di Tessera di Partito.. altrimenti non ti leggerei..
about sistema comparativo : certo che bisogna usarlo… e bisogna usarlo x TUTTO (ESEMPIO: tu se + bravo nella R&S ma io curo a livello accettabile molti più cittadini medio/poveri di te… oppure uguale al contrario… io sono – bravo nella diffusione capillare di standard minimi sulla cura della salute ed io sono – bravo sulla R&S)..
about la MAGGIORANZA degli americani :
1 vedi la mia rispo sopra a manT
2 anche se MAGGIORANZA di loro pensasse che chi non ce la fa peggio x lui.. io continuerei a SENTIRE UMANAMENTE DENTRO DI ME che tutto ciò è ingiusto..
@Piero: Ciao. Sono uno pragmatico (come dice il mio padre così si nasce).
Probabilmente anche a me piacerebbe avere una formula magica tipo {Bene= x*S + y*L} ove S = lo statalismo e L=il liberismo (così come lo concepisco S=0.2 e L=0.8).
Capisco che parlando di “yin” e “yang” gli orientali abbiano azzeccato una verità “energetica” fondamentale (i poli, il flusso d’energia, gli equilibri ecc).
Il problema però è che, secondo me, basta eccedere un poco con lo statalismo per rovinare la magia teorica.
Invece il liberismo produce i risultati certi, pur con il margine di errore. Ciò che è successo a WallStreet (credit crunch ecc) credo sia lontano dal liberismo, ma molto vicino al lobbismo e l’intervento volgare della politica, prima per aver deliberatamente ignorato il fenomeno di trasgressione, poi per tappare il buco coi soldi dei taxpayers.
Ma vedi, proprio l’esperienza pratica e lo spirito d’osservazione mi hanno reso “liberista” tout court, chiaramente senza i paraocchi (il fanatismo stride, è dannoso). Non potrei definire i miei pensieri a proposito teoricamente, è vero, ma spero un giorno apprendere abbastanza per spiegarmi meglio.
Comunque anch’io apprezzo moltissimo il blog (la qualità esemplare dell’informazione e delle riflessioni).
Il problema però è che, secondo me, basta eccedere un poco con lo statalismo per rovinare la magia teorica.Invece il liberismo produce i risultati certi, pur con il margine di errore. Ciò che è successo a WallStreet (credit crunch ecc) credo sia lontano dal liberismo, ma molto vicino al lobbismo e l’intervento volgare della politica…
ok.. mi piace il tuo fare.. liberiamoci delle etichette statalismo liberismo.. amettiamo una cosa banale: nel sistema europeo ci son cose che non vanno (es. troppa spesa pubblica e troppo dirigismo) in quello Usa altre (es. poco aiuto anche a chi dopo essersi impegnato xrchè non è un lazzarone alla fine non ce la fa.. e siccome questa è un dato oggettivo leverei dal tuo discorso solo la frase “risultati certi”).. cerchiamo di selezionare le cose migliori di ognuno a seconda dei tempi… questo è il DIA-logos..