2
Giu
2010
Spese inutili (Piccolo dizionario della manovra)
Spese inutili. Spese che non servono ai politici.
Spese per 232 enti culturali=inutili; spese per 110 province=utilissime, producono infatti 4200 posti a sedere per politici con ‘appena’ 16,5 miliardi di oneri per il contribuente e un costo medio per poltrona di ‘soli’ 3.938.571,43 euro annui . Si comprendono le ragioni della miracolosa moltiplicazione delle province in questi anni …
Non sono economista ne docente ne niente ma l’unica realtà che salta all’occhio nel vedere nascere la manovra è la totale mancanza di reazione da parte dei cittadini che, non trovano materia di indignazione, a qalsiasi parte politica si faccia riferimento, l’annunciare per poi rimangiarsi, (e non è la prima volta), l’eliminazione di province. Girarci intorno credo sia inutile: ci va bene così, l’importante è poter dire che la mia cittadina è capoluogo di provincia. Qualsiasi analisi comparata di tutto ciò che si vuole non credo possa modificare questa triste realtà, (se poi mi si volesse smentire ne sarei felice ma ne dubito fortemente)
e così, le 110 province, tutte inutili e costose, non verranno abolite; speriamo solo a questo punto che non se ne creino altre, ma dubito…(che tutti i comuni con un certo numero di abitanti vogliano diventare capoluoghi di province? già esistono molti comuni che quasi coincidono con la provincia: Prato, Rimini, Gorizia, ecc.)
ma nei 16,5 miliardi sono le spese totali? perchè la manutenzione delle strade (effettuata delle provincie ricordo) non è proprio inutile, semmai di scarsa qualità.
d’altro canto non vedremo mai la politica bruciare delle poltrone (per quanto inutili).
sarebbe come vedere il CSM espellere un magistrato per gravi colpe…
caro Caber, le strade provinciali nonchè gli edifici della scuola secondaria (attualmente uniche competenze effettive delle province) possono benissimo essere trasferiti alle Regioni o ai Comuni, come s’era detto chiaramente nel 1970 in sede di creazione delle Regioni a statuto ordinario, che avrebbero dovuto comportare l’abolizione di tutte le province
Rimane il fatto che le spese per demanio stradale ed idrico e scuole superiori affidate alle provincie ovviamente continueranno a dover essere mantenute, quindi non è verò che la loro eliminazione comporta 16 miliardi di risparmi. Sicuramente si risparmierebbero una marea di soldi legati alla istituzione in se (110 consigli provinciali con relative sedi, segreterie, auto blu, appalti clientelari ecc) e soprattutto sparirebbe un livello intermedio di legislazione che rappresenta uno step legislativo inutile in più. Si snellirebbe il rapporto regione-comune. Però senza vantaggi di poltrone per cui non si attuerà mai….
Vogliamo aggiungere a questo anche l’ACI e il PRA???? abbiamo la motorizzazione a che servono? Se potessimo, anche senza licenziare nemmeno una persona, dirottare i loro fondi e personale alle cancellerie dei tribunali (a titolo esemplificativo) avremmo perlomeno una giustizia più efficiente SENZA VARIARE LA SPESA. Ma questo non porta voti….
@ romain
gigi ha già completato perfettamente il mio pensiero…
non sono contrario all’abolizione delle provincie, volevo solo rettificare dicendo che o 16,5 miliardi non verrebbero risparmiati in toto abolendo le provincie ma solo in una quota minoritaria.
evitiamo solo di fare populismo, almeno qui per favore…
Le provincie sono enti inutili, come aci, pra, prefetture e moltissimi altri. Sevono solo come “poltronifici” a spese nostre. Quelle 4 cose utili che fanno potrebbero essere fatte da altri enti come comuni, regioni, questure ecc. Il personale verrebbe ricollocato presso altri enti, è ovvio che il risparmio non sarebbe da subito di 16 e rotti mld, forse 8 forse meno, ma da qui a 10/15 anni il costo tenderebbe a 0….non è forse vero che stiamo oggi pagando gli eccessi degli anni 80/90? Per non trovarci fra 20/30 anni una situazione ancora peggiore bisogna iniziare a fare qualcosa di concreto. I politici non sono più credibili, da destra a sinistra. Non mi meraviglio per i cittadini che non si indignano, la cosa strana e che continuano a votare le stesse persone. Parlavano di seconda repubblica, qua siamo sempre alla partitocrazia della primissima repubblica!
Anche se l’abolizione delle province inizialmente permetterebbe di risparmiare una piccola frazione del loro bilancio complessivo, farlo rappresenterebbe il vero segnale che la politica è disponibile a ritirarsi da funzioni che possono essere accorpate e razionalizzate, molte delle quali sembrano avere semplice natura amministrativa-gestionale, non politica. Costruire la nuova strada nel posto X o nel posto Z è una scelta politica ma la manutenzione della rete stradale esistente e degli edifici scolastici è solo un compito tecnico che potrebbe benissimo essere affidato per periodi pluriennali ad aziende selezionate con gara sotto la supervisione di regolatori indipendenti. A cosa servono 30 consiglieri, 10 assessori e un presidente? A scegliere la tonalità delle aule e la tipologia di asfalto con cui riempire le buche? O a intermediare in maniera (per noi) costosa la relativa spesa?
Per me le province dovrebbero avere delle funzioni. Essere più vicine le Istituzioni al cittadino comune, mediante le Prefetture,i vari Comandi dei tutori dell’ordine, i numerosi uffici provinciali. Quindi si tratterebbe non già di eliminarle, ma di determinare ed eliminare gli sprechi che avvengono nell’ambito degli Uffici delle Province. E quali risparmi si avrebbero se migliaia di impiegati dovessero percorrere centinaia di km. per raggiungere la nuova (o ex) provincia? E, poi, quanti impiegati pronti a mandare il certificato medico con quali e quanti danni alla pubblica amministrazione? Perchè i tagli non avvengono in seno alla “casta”: pensione (onorevoli e senatori), dopo due anni e mezzo di servizio (uno scandalo vero!); auto blu ed uffici a Roma, con impiegati,, per l’intera vita a tutti gli ex Presidenti della Camera e del Senato; viaggi anche in aereo gratis etc. etc.?