Spagna, Svezia ed Italia: chi spende di più?
Il titolo di questo articolo è volutamente provocatorio e riprende una pubblicazione di Oscar Giannino di pochi giorni fa proprio su queste colonne. È dunque facile rispondere a questo quesito, ma per molti potrebbe essere anche una sorpresa.
È l’Italia il “Paese della spesa pubblica” e tale livello è molto superiore sia a quello svedese che a quello spagnolo. Come ricorda giustamente e tristemente il prof. Ugo Arrigo la spesa pubblica italiana ha raggiunto il 50 per cento del prodotto interno lordo, ma quest’ultima variabile tiene conto anche dell’economia sommersa. Al netto dell’economia sommersa, circa il 20 per cento del totale, la spesa pubblica italiana ormai supera abbondantemente il 60 per cento.
Un triste primato, perché la Svezia, che per lungo tempo è stata presa come “scusa” o testimonianza ha ormai un livello di spesa molto inferiore a quella italiana. Siamo ormai nell’ordine di 10 punti percentuali di differenza, ma il livello dei servizi è totalmente di un altro “pianeta”.
Cosa si è fatto a metà anni novanta nel paese scandinavo per raggiungere tale obiettivo? Semplice, si è andato verso una riforma della pubblica amministrazione e si è spinto sull’acceleratore delle liberalizzazioni. Ad esempio si decise per una separazione della rete ferroviaria dall’incumbent, ma si introdusse anche il principio della licenziabilità dei dipendenti pubblici.
L’articolo 18 è una specificità molto italiana e in Svezia, ad esempio, nel settore educativo si è arrivati ad una riforma che potrebbe sconvolgere in molti.
Il manager della scuola secondaria svedese è responsabile dell’andamento dei risultati dei propri studenti e per questo è anche licenziabile. Ogni singolo professore è valutato in funzione dei risultati degli studenti e se tale professore non raggiunge gli obiettivi o semplicemente è un “fannullone”, il direttore-manager lo licenzia. Ogni singola scuola cerca i migliori professori e li premia, mentre licenzia chi non lavora bene.
Un principio distante anni luce dall’Italia della Camusso e della riforma Fornero del mercato del lavoro.
Passiamo ora alla Spagna. Storicamente nel paese iberico si è avuta una spesa pubblica relativamente bassa, ma negli ultimi anni sotto il peso dei sussidi di disoccupazione, questa è cresciuta troppo.
Risultato? La Spagna è sotto pressione dei mercati. Per onor di cronaca bisogna ricordare che non è solo la spesa pubblica e il deficit elevato a preoccupare i mercati, quanto il peso degli asset tossici delle cajas (lo sottolineavo in un articolo dell’8 agosto del 2010).
Detto questo, il nuovo Governo Rajoy ha agito immediatamente con una riduzione delle spese per 40 miliardi di euro. Non ha invece aumentato l’IVA che rimane con l’aliquota massima al 18 per cento. Ha aumentato le tariffe nei servizi pubblici, trasporto pubblico locale, treni ed ha introdotto il sistema del co-pagamento nella sanità per cercare di avvicinare la tariffa al costo del servizio.
È finita l’era della gratuità del sistema sanitario spagnolo che ha visto un’esplosione della spesa da 75 a 100 miliardi di euro tra il 2005 e il 2009.
C’è da dire anche che il premier uscente Zapatero non si era tirato indietro dalle responsabilità e poco prima di annunciare le dimissioni anticipate aveva ridotto gli stipendi pubblici anche del 10 per cento per cercare di contenere le spese pubbliche.
I socialisti che riducono gli stipendi pubblici. Vi immaginate una decisione simile dal Governo Monti o da un qualunque partito italiano?
Svezia e Spagna sono distanti dall’Italia che rimane un paese congelato nella convinzione di potere sopportare ancora a lungo una tassazione che distrugge imprese e famiglie.
Twitter @AndreaGiuricin
Che i servizi pubblici svedesi siano migliori di quelli italiani lo do per scontato; poi ho preso la metropolitana a Madrid: 13 linee. Mi sono vergognato della metropolitana romana: 2 linee, una delle quali inaugurata preima del 1960. Sono sicuro che, comunque, i servizi pubblici spagnoli siano molto più vicini a quelli svedesi che a quelli italiani.
… e in prima periferia di Parigi un appartamento da 120 mq paga di tassa di proprietà circa 200 € l’anno.
Visto che da noi la spesa è maggiore, le tasse sono più alte ed i servizi peggiori, si può finalmente sapere dove vanno e dove sono andati a finire i nostri soldi ed andare a combattere lì gli sprechi, la corruzione, l’evasione ecc… invece che sparare sempre nel solito mucchio delle persone che le tasse le pagano, le hanno sempre pagate e vengono trattate da sudditi invece che da cittadini !!!
Il medico deve stare dalla parte del paziente o da quella del tumore?
Scusate la domanda provocatoria, ma mi sembra che il mondo dei partiti, delle cosiddette parti sociali, degli ordini professionali, di larga parte dei burocrati statali sia dell’opinione che è il tumore che deve essere nutrito e curato affinché possa espandersi il più rapidamente possibile. Il paziente può morire!
Sig. Francesco P, purtroppo la sua domanda non è provocatoria! E’ quello che sta accadendo con l’IMU…… Si ricorda l’ISI (Imposta Straordinaria sugli Immobili), poi divenuta ICI? Ebbene, anche l’IMU (applicata in via sperimentale …..) diventerà un’imposta patrimoniale ordinaria, quando lo “Stato – Ladro” vedrà il “gettito-bottino” che ne potrà ricavare. Con la differenza che la vecchia ICI aveva una base imponibile e aliquote molto inferiori. E tutto questo per mantenere lo Stato – apparato e i suoi clientes. In questo Paese non c’è limite all’indecenza. @Francesco P
Se è vero che la Costituzione non permette il referendum sulle leggi in materia fiscale, è poerfettamente lecito presentare proposte di legge di inziativa popolare su qualsiasi argomento, incluso quello fiscale.
Perché non si inizia a presentare proposte corredate da centinaia di miglia se non milioni di firme per, giusto a titolo di esempio:
– cancellazione di tutte le imposte sulla casa
– riduzione dei rimborsi ai partiti
– riduzione degli stipendi pubblici
– taglio delle pension d’oro
– ecc.
Ma sembra che i nostri politici proprio non riescono a guardarsi intorno!!!
@Vincenzo
Mi sembra una proposta eccellente, capace di creare grande imbarazzo in tutte le forze politiche. Permette un ampio dibattito nel Paese e pone i partiti di fronte a precise responsabilità. Un po’ più difficile per la piaga degli Enti inutili che sono centinaia. Però l’argomento è “caldo”.
@Francesco P
CI si possono mettere anche gli Enti inutili. Il Dottor Giannino è seguito molto anche alla radio, quindi va oltre il numero comunque limitato di persone che frequentano questo blog. Perché non si fa promotore di queste iniziative?
Dott. Giannino ho appena letto che Mrs. Obama ha pagato il 20% di tasse sul reddito (che e’ inferiore al nostro Presidente), a parte questo secondo Lei non e’ proponibile un’aliquota Iva del 10% sui beni primari (alimenti, energia,carburanti ecc.) e un’aliquota del 35-40% che colpisce all’acquisto i beni voluttuari.Idea apparentemente utopistica ma equa applicando una postilla importante, non si pagano altre tasse occulte o meno che non siano inerenti sugli acquisti.Inoltre aggiungerei l’uso della carta di credito e il controllo di conti correnti (come gia’ fatto in Portogallo) per cui se io ho un guadagno netto annuo di 15000 euro non posso averne 20000 in deposito, in caso contrario venga giustificato.
@Vincenzo
Per il semplice fatto che il parlamento non è tenuto a votare tali proposte… purtroppo le leggi per loro se le sono fatte bene i politici…
Volevo proporre a tutti le analisi economiche di Maurio Piglia sul sito vloganza.tv molto in linea con Giannino. Spero che questo possa aprire gli occhi a tanta gente telelobotomizzata che pensa che la crisi sia arrivata da Marte che pagare piu tasse salvera il paese. Per il resto rimango a disposizione per qualsiasi iniziativa che Giannino vorra intraprendere, voglio dare un mio contributo attivo.
saluti
…le buone idee devono essere portate avanti nel luogo designato a decidere la Politica della nazione: il Parlamento.
L’unico modo per farsi sentire è presentare un nuovo partito, completamente autonomo da tutti i partiti attuali, e presentarlo alla opinione pubblica attraverso un elenco dettagliato di proposte.
Questo, e non gli attuali partiti riverniciati, dovrebbe proporsi ai nostri concittadini che pensano di astenersi lasciando, con il loro non voto – o con voti di protesta tipo 5stelle o IdV, le leve del potere sempre in mano alla attuale casta.
Deve essere chiaro che l’astensionismo favorisce gli attuali partiti e sostanzialmente avalla la attuale politica.
Sentite, siccome sull’economia sono a livello dei conti della serva, come si diceva una volta, o poco più, vorrei che qualcuno mi spiegasse come mai con l’argomento (o scusa) dell’emergenza dei conti pubblici si sono alzate le tasse sulla casa. Visto che l’Europa mi sembra non le chiedesse, almeno esplicitamente, e visto che questi soldi non erano a incasso immediato, perché si è scelto di fare questa azione odiosa e dannosa invece di vendere subito un pò di patrimonio pubblico che avrebbe assicurato (come ho letto da più parti) un gettito immediato e maggiore (e anche con un positivo impatto sugli investitori ed i mercati credo)? Di spiegazioni “malevole” (nei confronti del governo e degli apparati) ne ho ipotizzate alcune, ma vorrei che qualcuno me ne spiegasse invece le ragioni “buone” che io con i limiti della mia ignoranza non riesco a trovare.
Grazie
Pubblico qui di seguito i dati ricavati dalle classifiche OCSE, sulla spesa per PENSIONI E SANITA’ (somma pensioni e famiglie in flusso di cassa, servizi e taglio tasse) in % PIL in alcuni paesi ocse (dati 2007); non ci sono dati successivi ad oggi. N.B. La spesa pensionistica in Italia dal 1990 al 2007 è diminuita del 57,1% per gli uomini e del 22,1 per le donne, caso unico nel panorama OCSE dove ad es: in Germania è aumentata nello stesso periodo del 24,1% ed in Francia del 10,6 per gli uomini e del 162,8 per le donne.
SPESA PENSIONISTICA IN % PIL(VAL. 2007)( in Italia comprende anche la spesa assistenziale e la cassa integrazione)
Austria: 12,3 ; Belgio: 8,9 ; Francia: 12,5 ; Germania : 10,7 ; Grecia 11,9 ; Italia: 14,1 ; Giappone : 8,8 ; Spagna: 7,2 ; U K: 5,4 ; USA 6,0 ;
SPESA PER LA SANITA’ PUBBLICA
Austria: 6,8; Belgio: 7,3; Francia: 7,5 ; Germania: 7,8 ; Grecia: 5,9; Italia: 6,6 ; Giappone: 6,3 ; Spagna: 6,1; UK: 6,8 ; USA: 7,2 ;
La somma delle due spese pubbliche è pari:
Austria: 19,1; Belgio: 16,2; Francia : 20,0; Germania: 18,5; Grecia: 17,8; Italia: 20,7; Giappone: 15,1; Spagna: 13,3; UK: 12,2; USA: 13,2;
Poi abbiamo
Spesa per famiglie:
Austria: 2,6; Belgio: 3,1; Francia: 3,7; Germania: 2,7; Grecia: 1,05; Italia: 1,4; Giappone: 1,3; Spagna: 1,5; UK: 3,5; USA: 1,2;
Il totale delle tre spese precedenti ammonta:
Austria: 21,7; Belgio: 19,3; Francia: 23,7; Germania: 21,2; Grecia: 18,8; Italia. 22,1; Giappone: 16,3; Spagna: 14,8; UK: 15,7; USA: 14,4;
Ma la spesa sociale generale ammonta a:
Austria: 26,4; Belgio: 26,3; Francia: 28,4; Germania: 25,2; GRECIA: 21,3; Italia: 24,9; Giappone: 18,7; Spagna: 21,6; UK: 20,5; USA: 16,2;
Le differenze:
Austria: 4,7; Belgio: 7; Francia: 4,7; Germania: 4; Grecia: 2,5; Italia: 2,8; Giappone: 2,4; Spagna: 6,8; UK: 4,8; USA: 1,8;
Rappresentano altre politiche di sussidio, quali disoccupazione, incentivi ed immigrazione.
Quindi questi sono dati certi e verificabili, e da questi dati, ognuno può rendersi conto che i paesi OCSE, sono tutti in un range di -1,62 %(USA) e + 2,88% (FRANCIA) RISPETTO ALLA MEDIA DI 21,22% sempre RISPETTO AL PIL. Compare inoltre lo strano fatto, che la spesa per questi due settori, da noi, non sia molto diversa da altri paesi avanzati, evidentemente le cause della spesa abnorme e dello stock del debito sono altre ed è là che occorre intervenire. In grande, le cause credo siano da addebitare alla spesa per la politica ed i suoi derivati e per l’ evasione fiscale abnorme, qui da noi e che ho quantificato in circa 2300 MLD negli ultimi 20 anni.
Alberto, quanto lei scrive mi pare più o meno collimi con quanto il nostro Giannino va ripetendo anche in radio da molto tempo, ossia che di fronte a uno Stato che ormai intermedia oltre il 52% del PIL (ieri su Radiio Svizzera dicevano addirittura il 55%), meno della metà di questa somma è impiegata effettivamente in servizi. La misura dello spreco, dell’elefantiasi e dell’inefficienza della pubblica amministrazione sta tutta qui.
Non capisco però che ci azzecca l’evasione fiscale, causa sicuramente di molti problemi ma non certo del divario fra spesa pubblica e spesa sociale.
@Alberto
Alberto, grazie, una bella ricerca che lacia spazio a molte considerazioni.
Quella degli sprechi è evidente, ma ce n’è anche un’altra molto evidente: quest’anno tutti gli Stati che hai preso in considerazione nella tua analisi avrenno un deficit superiore al nostro.
O almeno a quello che prevede Monti.
E a tutt’oggi gli unici che hanno messo il pareggio di bilancio in costituzione siamo noi.
Il pareggio di bilancio in costituzione è presente anche in Germania, ma è bilanciato anche da un tetto massimo di tassazione(sempre in costituzione).
Il pareggio di bilancio costituzionale, se non bilanciato da un limite massimo fiscale, sarà ottenuto solo con nuove tasse. Per chi legifera, tassare è molto più semplice che tagliare.
@alex61
Scusi? Mi cita l’articolo??
Dubito che ciò che lei dice corrisponda a verità, dato che la Germania ha raggiunto il pareggio di bilancio 3 volte negli ultimi 45 anni.
E anche quelle tre volte era frutto del solito trucchetto contabile di far fare i debiti alle casse dei lander.
Mi sa che si confonde col Paese delle Meraviglie, quello dove sta il nostro attuale premier.
@ Alberto
Mi scusi ma sui dati da lei riportati ho qualche dubbio.
Ad esempio dubti assai che gli USA abbiano un 7,7% di spesa sanitaria pubblica e l’italia il 6,6% anche copnsiderando le enormi differenze fra i due sistemi!!!
Ho il dubbio che il 7,7% sia il totale della spesa pubbica e privata. E così per glia altri dati da lei riportati, comunque interessanti ma un pò fuori bersaglio.
Intendiamoci è solo una mia considerazione e magari mi sbaglio. Appena ho tempo verifico. Saluti
Mi riferivo come può vedere al debito pubblico, seconda parte della chiosa.@Giorgio
Guardi faccia riferimento ai dati OCSE che per comodità le allego. Se anzi mi fa la cortesia di fare le verifiche, gliene sarò grato.@mick
Comunque è esattamente come lei dice; è lì che potrebbero trovarsi circa 25% sul PIL di spesa da tagliare o da ridurre fortemente.@Giorgio
Caro Marco è solo un po’ di lavoro di somma e sottrazione; però i conti semplici sono sicuramente i più comprensibili. Grazie per le belle parole.@Marco Tizzi
A proposito di conti della serva(io), vorrei dare un consiglio pratico, senza sembrare supponente alla Fornero (vedi discorso su casa e istruzione); dato che sto tenendo sotto controllo le mie spese mensili da settembre 2011, sono arrivato alla conclusione di essere arrivato anch’ io al mio personale BEP con IMU, tasse locali benzina etc. Occorre quindi tagliare il superfluo, per far fronte a spese impreviste. Dico solo che personalmente due anni fa risparmiavo il 15% del mio introito.@Marco Tizzi
Mi scusi ma io ho dato il dato di 7,2 per USA non il 7,7. Dove l’ ha letto il 7,7?@mick
CARI RAGAZZI POSSIAMO DISCUTERE PER ANNI SU QUALI INIZIATIVE PRENDERE PER USCIRE DALLA CRISI MA SE NON COLPIAMO LA SPECULAZIONE FINANZIARIA (INCLUSO IL SIGNORAGGIO BANCARIO) POSSIAMO RIDURRE IL DEFICIT FINO ALLO ZERO, SAREMO SEMPRE IN CRISI PROVOCATE ARTIFCIALMENTE DA CERTI AMBIENTI FINANZIARI. INOLTRE VI CONSIGLIO DI NON PRENDERE PIU COME DOGMI DIVINI TUTTE LECOSE PROPINATE DAL FINANCIAL TIMES, DAL WALL STREET JOURNAL, ECONOMIST ECC.. INFORMATEVI SUI PROPRIETARI DI TALE STAMPA!
I dati sono tendenzialmente corretti; una chiave di lettura è considerare che a queste cifre deve essere aggiunto per l’Italia uno zoccolo duro da circa 80 miliardi di euro come interessi sul ns. debito pubblico. E’ una cifra di poco inferire al 10% del totale della spesa pubblica che cresce con il crescere dello spread :(.
E’ però opportuno, per capire chi ci ha governato per anni e chi ci sta governo ora, considerare che se la BCE invece che prestare denaro all’interesse dell’1% alle banche private, lo potesse prestare agli Stati, in un colpo solo l’Italia avrebbe potuto ottenere un risparmio nella spesa pubblica (e quindi un minor deficit pubblico per il 2012 e quindi una minore crescita del debito pubblico) equivalente a più del valore totale dell’intera manovra messa insieme da Monti & C.
Ma questo la Merkel/Hoover e le regole dell’Europa della finanza non lo permettono !!!
In Italia abbiamo tanto da fare per eliminare l’evasione fiscale, la corruzione, la spesa clientelare e lo spreco della casta politica e delle categorie a lei legate (dirigenti pubblici, direttori di ministeri, personale degli enti e di molte istituzioni con stipendi e pensioni da favola,……) ma il vero nodo da sciogliere è a livello europeo: è là che, sulla scia di una globalizzazione con tanti aspetti negativi e qualcuno positivo, invece che pensare ad una Unione per i cittadini, si è pensata l’Unione per la economia e la finanza, degradando l’essere umano al livello di una merce ….
Serve una nuova classe politica che pensi prima di tutto all’uomo.
Serve un nuovo partito senza paraocchi e senza interessi diversi da quelli degli elettori.
Servono persone che ci governino che capiscano i problemi della gente e non che abbiano redditi pari ad almeno 10 volte il reddito medio degli Italiani: cosa ne possono sapere loro di come sia difficile arrivare a fine mese.
Servono politiche di contenimento delle spese, di recupero di evasione e sprechi, di lotta alla corruzione e non di aumento di tasse ed imposte: le uniche persone alle quali tasse ed imposte devono essere aumentate sono quelle che non le hanno finora pagate o che hanno avuto stipendi da favola (vogliamo dire quelli sopra i 200.000 €/anno).
Serve pulizia ed indipendenza
Servono persone senza scheletri nell’armadio
Serve fiducia in un mondo nuovo e centrato sull’uomo e non sul denaro
http://www.legautonomie.it/Documenti/Dossier/La-riforma-costituzionale-tedesca-del-2009-Foederalismusreform-II-e-il-freno-all-indebitamento
Scusate debbo rettificare dei dati posti all’ inizio del mio intervento:
La spesa pensionistica in Italia dal 1990 al 2007 è diminuita del 57,1% per gli uomini e del 22,1 per le donne, caso unico nel panorama OCSE dove ad es: in Germania è aumentata nello stesso periodo del 24,1% ed in Francia del 10,6 per gli uomini e del 162,8 per le donne.
ma che si riferiscono non alla spesa pensionistica, ma al rendimento dei contributi pensionistici versati. Sempre interessante ma non trattavasi di andamento tendenziale della spesa pensionistica.@Alberto
Ci spieghi cosa vuoi che dobbiamo capire cortesemente, se non sono indiscreto a chiederlo?.@alex61
Ho ricevuto un’email che la lunga sul come vengono spesi i soldi del contribuente, a quel contribuente a cui viene chiesto, facendo salti mortali per arrivare a fine mese, di salvare l’Italia.
Questo non è populismo (un termine ora usato per non zittire i contestatori) è chiamare le cose con il loro nome : vergogna !
Cesare Geronzi : costretto a lasciare il gruppo generali dopo 347 giorni. La sua liquidazione 16,6 milioni di euro (48 mila euro al giorno lavorato).
Giochi olimpici 2020 : commissione giochi olimpici di Roma spesi 300.000 euro l’anno per 3 (diconsi tre) riunioni.
Carta igienica : spesi 45 milioni di euro (avete letto bene) per acquisto di scorte di carta igienica per camera e senato fino al 2030. L’appalto è stato vinto dalla ditta Carlo Colombo.
GianCarlo Cimoli : dopo aver portato le ferrovie all’inefficienza viene liquidato con 6,7 milioni di euro. Dopo aver portato il gruppo Alitalia sull’orlo del fallimento viene liquidato con 3 milioni di euro. Nei 7 anni, tra ferrovie e Alitalia, ha ricevuto compensi per oltre 28 milioni di euro che con le liquidazioni fanno 37.7 milioni di euro (pari 14.755 euro al giorno).
Antonio Mastropasqua : presidente INPS compenso annuo 1.200.000 euro.
Mutuo casa per onorevoli : tasso variabile agevolato 1,57%. Per tutti gli altri 4,57%
Il Quirinale costa il doppio dell’Eliseo e 6 volte quello che costa la corona inglese : 228 milioni di euro all’anno.
Servizi di pulizia : dal bilancio d’esercizio della camera dei deputati si legge che nell’anno di competenza si è speso 7.050.000 € per servizi di pulizia (pari a 19.315 euro al giorno!).
L’Italia con 60 milioni di abitanti retribuisce Antonio Manganelli 620.000 € all’anno (51.666 € al mese). Gli USA con 300 milioni di abitanti retribuiscono il capo dell’FBI 113.640 € all’anno (9.455 e al mese)
GianCarlo Cimoli dopo aver portato le ferrovie e il gruppo Alitalia sull’orlo del fallimento percepisce, in 7 anni, una media di 5,2 milioni di euro all’anno. Il presidente degli stati uniti d’america Barack Obama percepisce 300 mila e all’anno.
ITALIA : popolazione 60.000.0000 abitanti – senatori 315 – deputati 630
USA : popolazione 300.000.000 abitanti – senatori 100 – deputati 435
Se usassimo le medesime proporzioni in Italia avremmo : 20 senatori e 87 deputati.
Antonio Malaschini, sottosegretario ai rapporti con il parlamento percepisce una pensione annua di 519.000 € che aggiunti ai 190.000 di retribuzione fanno 709.000 € all’anno (59.083 € al mese)
Vittorio Sgarbi : in pensione a 54 anni con 8.450 € al mese
Autostrade : in Germania estensione totale 12.172 Km (doppia dell’Italia) completamente gratuita ad eccezione dei mezzi pesanti maggiori di 12 tonnellate. In Italia estensione totale 6.661 Km con pedaggi Roma-MI a.r. 1.168 Km costo 74,20 € ; TO-Lecce a.r. 2.356 Km costo 133,40 € ; Ventimiglia – Livorno a.r. 676 Km costo 64,20 €.
Ammazza che culo!
@Ecate
@Alberto
45 milioni per carta igienica fino al 2030 ! In totale sono 18 anni di fornitura (non ci è dato sapere il costo per la logistica). Sono 2,5 milioni all’anno, sono 6.850 € al GIORNO ! Una confezione di carta igienica da 12 rotoli, della migliore, costa al supermercato 4 euro (poi con questi importi avranno spuntato prezzi inferiori); cioè sono oltre 20.500 rotoli di carta igienica al giorno per 630 deputati, 315 senatori e personale.
Se i dati sono questi, che ci sia qualcuno che indaghi seriamente perché non posso credere che in media ciascuno usi 15 rotoli di carta igienica al GIORNO per 365 giorni all’anno !
Molto interessante; cagano tanto o hanno dei culi enormi, credo che la prima ipotesi sia la più probabile non ti pare? Oppure l’ altra ipotesi è che rubino anche quella!@Ecate
Ecco dove vanno i nostri soldi: a pagare gli interessi sul debito pubblico:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10199
L’82% del debito pubblico è costituito dagli interessi sui titoli accumulati negli ultimi 20 anni.
Forse la differenza fra l’Italia e la Svezia è soprattutto questa.
Loro usano le tasse per pagare i servizi (che noi vogliamo tagliare, peggiorando ancora l’attuale livello indecente), noi le usiamo per ingrassare i detentori dei titoli di stato.
@ Alberto.
Mi perdoni, ho sbagliato a scrivere ma non vedo cosa cambi. Saimo sempre a 7,2 USA e 6,6% ITA : assolutamente impossibile sestiamo parlando di spesa pubblica. Se si parla di spesa totale (pubblica + privata ) ci può stare ma non centra un piffero
In effetti ho verificato i dati e sembrano corretti i dati riportati dal sig. Alberto.
A questo punto mi domando ma gli americani sono normali?
Spendono un’esagerazione (spesa totale superiore al 16% del pil) e hanno (o avevano?) un sistema che lascai scoperte o mette in difficoltà cronica ampie fascie di popolazione
Caro Gionco se il pubblico continua a finanziare le banche, tra 2008 e 2009 14.000 MLD di $, ma anche l’ ultima enorme quantità di 1000 MLD di Euro, dati da BCE alle banche che sostanzialmente hanno speculato, quindi sempre finanza e non produzione o servizi, quindi senza finanziare famiglie ed imprese guadagnando praticamente l’ equivalente dei vari spread, paese per paese poi mi sembra chiaro che la situazione del debito, non può che aggravarsi ulteriormente. Non so quali saranno le ricette, che riusciranno a mettere in campo nell’ area euro, forse nessuna, certo quel che è accaduto e sta accadendo non potrà cambiare questa situazione.@Davide Gionco
@Alberto
Sempre per parlare di numeri veri e non di ideologie , ricordo che le banche di tutto il mondo che secondo lei hanno guadagnato sul denaro pubblico hanno visto le loro quotazioni in Borsa crollare anche del 90% ( come ad esempio l’Unicredit il cui CEO , Profumo , tessera 2 o 3 del PD , la numero 1 era l’editore italo svizzero padrone del gruppo Repubblica , ha avuto una liquidazione di oltre quarantamilioni di euro e nessun moralizzatore ha detto nulla , meno che mai Santoro, Dandini, Gabbanelli , Lerner e altri ) e molte sono fallite , come in Belgio , in Olanda , negli USA , in Islanda e in molti altri paesi Secondo lei lasciare fallire la Lehman nel 2008 è stata una buona scelta ? L’Islanda ha lasciato fallire le sue banche , che non hanno pagato i loro debiti e le ha nazionalizzate col denaro dei contribuenti. Vogliamo tornare alle Banche pubbliche e caso mai all’IRI , tanto il buon Prodi è sempre lì , pronto al servizio della cosa pubblica ( e della sua numerosa famiglia , tutta, guarda caso, sistemata alla grande nella PA ) ?Vorrei inoltre capire cosa succederebbe ai depositanti se una banca fallisce . Avete presente l’Argentina ?
Certo il problema esiste, ma non per questo possono continuare a fare il loro comodo e quindi quanto meno vanno chieste regole ferree e trasparenza assoluta; la certezza è che i loro probabili fallimenti sono diventati i quasi certi fallimenti di molti paesi.@Claudio Di Croce
@Claudio Di Croce
I conti correnti sono garantiti fino a 100 000 € per persone per istituto bancario dallo Stato.
Il resto è capitale di rischio.
Se non acettiamo il concetto di bancarotta non accettiamo il concetto di capitalismo: le due cose sono inprescindibilmente unite. Se nel 2008 si fossero lasciati fallire tutti i sistemi bancari avremmo avuto un anno o due di problemi e poi avremmo ricominciato con un’economia normale, vera e sana, fatta di cose e di persone.
Invece abbiamo creato un Olimpo dove gli dei finanziari fanno quello che vogliono. E questo, che lei chiama mercato, col mercato non ha nulla a che fare.
Se le banche non possono fallire e gli Stati sì c’è qualcosa che non funziona.
Mi pare sia solo lei a non vederlo.