Se il benzinaio ti porge giornale e caffè
La quotidianità di ciascuno di noi è segnata da abitudini più o meno d’obbligo concatenate nel tempo. Il ragionier Ugo Fantozzi era giunto a mettere la sveglia alle 7.51 per arrivare a lavoro alle 8,30. Tutto era calcolato al dettaglio: “cinque secondi per riprendere conoscenza, quattro secondi per superare il quotidiano impatto con la vista della moglie, sei per chiedersi cosa mai lo spinse un giorno a sposare quella specie di curioso animale domestico, tre secondi per bere il caffè”, un’altra manciata di minuti per le normali pratiche mattutine, “tre minuti per vestirsi e correre alla fermata del suo autobus che passa alle 8.01”.
Se anziché usare i mezzi pubblici il ragioniere avesse impiegato l’auto, se avesse avuto il vizio del fumo e se, infine, fosse stato un uomo dalla spiccata curiosità intellettuale, bramoso di leggere gli articoli di Giannino, Mingardi, Stagnaro e Lottieri sui principali quotidiani nazionali, il travaglio mattutino sarebbe stato enorme, oltre che economicamente dispendioso; avrebbe dovuto, infatti, zigzagare a lungo tra la pompa di benzina, l’edicola e la tabaccheria lungo la strada verso la sua sede di lavoro.
Una bella notizia sembra attendere però tutti noi Fantozzi d’Italia: con la legge sulla concorrenza (detta anche “legge Della Vedova”, in onore al deputato ne ha chiesto l’istituzione) sarà consentita la rivendita di giornali, bevande, alimentari e tabacchi presso le stazioni dei distributori di carburanti. La libera vendita di prodotti non oil rappresenta un’iniezione di concorrenzialità nel settore, che, si prevede, porterà ad una riduzione dei prezzi dei carburanti. Gli alti livelli dei prezzi attualmente applicati sono in larga parte dovuti alle gravose accise che insistono sulle commodity (il 60% del pieno se ne va in tasse), ma contribuiscono ad opprimere il mercato anche i vincoli che fino ad ora hanno impedito di diversificare e moltiplicare le fonti di guadagno degli impianti di distribuzione. Potendo meglio sfruttare gli spazi a disposizione e offrire una gamma più ampia di servizi e prodotti non oil, dalla colazione al giornale, il mercato si apre a nuove condizioni di offerta più vantaggiose per i consumatori.
Se la proposta di legge fosse approvata nel testo attuale si tratterebbe di una piccola rivoluzione del vivere quotidiano da tempo sollecitata dall’Istituto Bruno Leoni. Una riforma a costo zero che porterà milioni di persone a risparmiare qualche minuto ora speso in commissioni e una manciata di centesimi di euro al giorno. Se proprio sono vane le pretese di un fisco meno opprimente, pare di qualche utilità esigere la rimozione dei lacci più fastidiosi e senza ragione che costringono i consumatori a pagare di più per avere meno.
incredibile….in Spagna(che é dove io vivo attualmente)tutto questo giá avviene….in piú vi sono i distributori dei supermercati(carrefour)dove accumuli un 8% di sconto per poi fare la spesa.
si parla tanto de Spagna indietro ma……mi sa che l’Italia é davanti grazie ai nostri nonni(non mi riferisco ai nonni attualmente in carica nelle poltrone piú importanti del paese…..)
vivo fuori e continuo ad arrabbiarmi per come si vede l’Italia da lontano.che pena!!!
ribellatevi!!!
@Lorenzo: hai pienamente ragione. Pensa che io ho a 20 metri da casa un centro commerciale con 40 negozi, ma non gli lasciano tenere i giornali, così devo fare 1 km ogni giorno per andare dal giornalaio. Hai perfettamente ragione: che pena.
Oddio, non mi basta l’immaginazione per comprendere la logistica della faccenda.
Mentre sto lì a fare il pieno, il benzinaio mi porta il caffè in macchina? e nel frattempo, gli altri automobilisti chi li serve?
Oppure io vado a prendere colazione e giornale… ma allora il benzinaio deve spostare la mia auto dopo che il pieno è finito?
Mannaggia, che stress…
No, suppongo ci sarà del personale apposta per chiedermi se voglio il caffè e il giornale, oppure si assumeranno più benzinai, perciò oltre ad un migliore ammortamento dei costi fissi ci sarà anche un aumento dell’occupazione.
Carino.
In Germania questa opportunità/legge per i distributori esiste da anni, azzardo 20 (ma chiedo a Boggero da quanti di preciso?). I distributori sono veri e propri mini-market (che introducono anche problemi, quali la disponibilità di alcolici a basso costo anche la sera/notte per i minori). Ad ogni buon conto, proprio perché liberalizza, temo in Italia non se ne farà niente. Ci sarà qualcuno che dovrà difendere il negozietto sotto casa, oppure Autostrade che vedrà la concorrenza agli Autogrill monopolistici, come fumo negli occhi…
wow, che progresso…Quando si dice di iniziare dalle piccole cose non ci facciamo mancare propio nulla! che belle le liberarizzazioni! poco guadagno, per poco tempo, però per tutti! l’importante è vedere +0,1% di occupazione o di pil il resto, del resto, è solo noia! dai, velocizziamo il sedere che li raggiungiamo sti cinesi!
Pienamente d’accordo! Ma è solo l’inizio. Che ne dite però di liberalizzare anche le FARMACIE? Dare la licenza a chiunque ne abbia i requisiti? Che ne dite voi del blog? non ne parlate molto…
Anche in Svizzera è così. A Lugano come a Chiasso vai alla stazione di servizio, fai benzina, prendi il caffè, mangi le brioches calde, compri le sigarette, compri panini macedonia e bibite per il pranzo, ti prendi il quotidiano che vuoi (stranieri inclusi) saluti e paghi.
Chissà cosa hanno pensato tutti i turisti esteri che dopo aver girato in auto a casa loro e per gli stati europei si sono fermati assetati in città in un nostro distributore di carburante.
Forse qui in Italia c’è una scienza ancora ignorata:
replicare e usare diffusamente le cose più stupide già inventate e costantemente utilizzate
Propongo che i nostri centri di ricerca invece di inventare qualcosa di nuovo si focalizzino in questa nuova scienza e inventino le soluzioni necessarie
Non credo all’abbassamento del prezzo carburante ma la rivo-evoluzione sarebbe davvero bendetta !!!!!!!!!!!!