Se fa qua-qua come un’anatra, è un attivista di Greenpeace
Gli anglosassoni hanno una bella espressione popolare – nota come il “duck test” – che, pare, si deve al poeta James Whitcomb Riley: “se sembra un’anatra, nuota come un’anatra, e fa qua-qua come un’anatra, allora probabilmente è un’anatra”. Bé, guardate queste foto: se sembrano degli aggressori, si vestono come aggressori e parlano come aggressori, allora probabilmente sono aggressori. Non c’è altro modo di definire i militanti di Greenpeace che, questa mattina, hanno invaso il campo di Giorgio Fidenato, dove il leader di Futuragra aveva seminato 6 (sei) semi di mais transgenico (qui il video della semina, qui le foto della crescita). Qualunque cosa pensiate degli ogm – io sono favorevole, ma è irrilevante – siamo di fronte a qualcosa di molto più profondo: non il tormentone (falso) transgenico vs. biologico, ma il valore della proprietà privata.
Come viene illustrato in questo articolo della Repubblica (non privo di svarioni, subito pizzicati qui), secondo Greenpeace i campi di Fanna (Pordenone) erano “contaminati” dalle malvagie sementi geneticamente modificate, in violazione delle leggi vigenti (a loro volta in probabile violazione del diritto comunitario, ma Greenpeace è forcaiola a corrente alternata). A sentire gli “attivisti” siamo di fronte a una minaccia per la sopravvivenza del genere umano:
Il Procuratore di Pordenone – dice Federica Ferrario – non può più perdere un solo minuto di tempo e deve porre fine a questa incomprensibile dilazione dei tempi. Va incriminato il responsabile di questa violazione e chi l’ha aiutato, e bisogna iniziare la conta dei danni legati a questo atto scellerato, che non devono certo ricadere sugli agricoltori onesti o sugli Enti pubblici.
Tutte balle. Balle per almeno due ragioni. La prima è che il mais in questione viene tranquillamente utilizzato da anni in diversi paesi del mondo senza che, per quel che mi risulta, alcuna popolazione si sia improvvisamente e inspiegabilmente estinta. La seconda è che le quantità coinvolte nella semina sono talmente ridicole da avere, come dichiaratamente hanno, significato puramente dimostrativo. Infatti, Fidenato ha piantato quei semi proprio per protestare contro l’oscurantismo italiano (e in parte europeo) che, per mero e puttanesco spirito di marchetta verso la potente lobby agricola, ha deciso che le nuove tecnologie no pasaràn.
La dimostrazione di Fidenato è pacifica (si è svolta interamente sui suoi campi, e ci mancherebbe altro) e innocua. E’ innocua non solo perché è innocua – nel senso che è innocuo il mais piantato. E’ innocua anche perché le stesse norme europee definiscono “contaminato” un raccolto nel quale la presenza di mais transgenico sia superiore allo 0,9 per cento. In questo caso siamo molto, molto, molto, molto, molto, molto più in basso – di almeno un ordine di grandezza. Negare che “tutto è veleno, nulla è veleno, è la dose che fa il veleno” significa non aver capito un tubo di niente. Anche se avessero ragione nel sostenere la pericolosità del mais transgenico – e tutta l’evidenza dice che non ce l’hanno – gli attivisti di Greenpeace avrebbero comunque torto. Infatti, sarebbe come dire che, poiché essere travolti da una slavina ha decorso molto probabilmente letale, anche essere colpiti da un granello di sabbia è letale.
Dunque, non c’era alcuna minaccia verso nessuno, da parte di Fidenato. In compenso, c’è stata una chiara e patente minaccia da parte degli attivisti di Greenpeace, che infatti sono stati prontamente e giustamente denunciati. Per loro, evidentemente, piantare 6 (sei) semi di mais costituisce un crimine contro l’umanità, ma violare la proprietà privata e devastare un campo di mais non è un problema. Né implica la violazione dei diritti di Fidenato (gli entrasse qualcuno in casa, di notte, e gli portasse via l’argenteria, la penserebbero così?). Qui non c’entra il mais o gli ogm, c’entra solo il rispetto che ciascuno di noi ha per sé e per il prossimo, per i propri diritti e per quelli altrui. Chi non rispetta l’altro, non è chiedibile quando dice e chiede di rispettare l’ambiente. Chi aggredisce il prossimo, non è degno di alcun credito e di nessuna fiducia.
Crossposted @ 2+2.
I bei tempi lontani di Sudafrica e Alabama. Quando ti cintavi il podere e la proprieta’ era sacra. Liberta’ e’ proprieta’. Te lo scrivevi all’ingresso, in caratteri cosi’ grandi da leggerli che si era miglia lontani. No trespass. Trespassers will be shot.
Hanno fatto bene quelli di Greenpeace,basta scienziati pazzi che giocano col giocattolo natura…
Ahhh quasi dimenticavo, la proprietà privata è un furto… pensavate che era finita eh?? ha ha no no…
Sottoscrivo pienamente anche questo ottimo articolo di Stagnaro e rinnovo anche qua la mia solidarietà nei confronti di Giorgio Fidenato e al Movimento Libertario che ha subito di questi tempi minacce e una vera e propria violazione della proprietà privata da parte di sedicenti progressisti ecofascisti dalla semenza pura!.
http://en.wikipedia.org/wiki/Ecofascism
Il tutto nel più totale silenzio informativo serio (visto che nè Repubblica nè altri quotidiani hanno chiamato direttamente Fidenato per conoscere gli sviluppi della vicenda e il perchè sia un suo diritto legale e legittimo coltivare mais OGM).
Stranamente le autorità locali di pubblica sicurezza nonostante le ripetute minacce e intimidazioni già avvenute nel recente passato non sono intervenute…
Se tutto ciò fosse accaduto nella zona rossa nel bel mezzo di qualche galà politico durante il G8-G20 scommetto che la presenza dello Stato sarebbe stata molto più tempestiva.
Ma si sa un conto è la sicurezza dei politici di turno, un altra quella della proprietà privata di un onesto imprenditore impegnato a far progredire la ricerca nel nostro paese in pieno accordo con le comunità europee in materia di OGM (non rispettive dall’Italia nonostante la sentenza del Consiglio di Stato).
http://www.movimentolibertario.it/index.php?option=com_content&view=article&id=7054:sugli-ogm-e-coldiretti-risposta-di-facco-fidenato&catid=1:latest-news
Ai politici interessa solo tutelare il diritto di scambiar la sicurezza alimentare con la sicurezza elettorale dei voti (in questi tempi di navigazione balneare a vista….).
Non si spiega altrimenti la presenza di Tremonti, Sacconi e Brunetta poche settimane fa al meeting di Coldiretti (lobby agricola sindacalista vicina ai partiti del Parlamento, che disastrosamente sta impoverendo a livello agrario l’Italia
http://www.futuragra.it/index.php?option=com_content&task=view&id=178&Itemid=115 ) la quale ha partecipato al blitz squadrista a Fanna di Greenpeace (setta fondamentalista-ambietalista tral’altro stipendiata coerentemente dal petrodollari della famiglia Rockefeller: http://www.youtube.com/watch?v=PczlAEvar84 ) e da altre multinazionali e corporation.
La quale tral’altro mette in atto manifestazioni ridicolmente allarmiste per la purezza delle specie biologiche degne da KKK (il che corrisponde alla tesi iniziale http://www.ecofascism.com/ )
Post: Faccio notare come recentemente in Italia e UK Greenpeace abbia boicottare i distributori BP, http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2010/07/27/visualizza_new.html_1876021203.html
indovinate un pò chi ci guadagna?.
http://www.exxonmobil.com/Corporate/Imports/ccr2009/energy_climate.aspx
Se non è boicottaggio industriale…; ma forse per Greenpeace si tratta solo di ricerca per le “energie verdi” rinnovabili (sicuramente a livello di suo finanziamento….).
Ciao da LucaF.
L’isteria anti-ogm è pari solo a quella pro-ogm. Non mi dica che l’introduzione degli ogm non sia appoggiata da una lobby, peraltro alquanto potente. Quindi, alla fine è una lotta tra due lobby (multinazionali che producono ogm vs. contadini “arretrati” che non li vogliono + Greenpeace). Le lobby sono cosa del tutto legittima in democrazia e in economia di mercato. Io, sinceramente, non vedo perché dovrei schierarmi né con gli uni né con gli altri, e quindi penso che nel dubbio voto per lo status quo, per precauzione.
Inoltre, il duck test qui non ha funzionato: gli attivisti di Greenpeace erano vestiti come sono sempre vestiti (in modo espressamente grottesco, proprio per non dare adito ad interpretazioni come la Sua), e hanno messo solo dei sacchetti sulle piantine, non ho visto campi distrutti, almeno non sulle foto pubblicate da Repubblica. Quindi, non confondiamo le proprie antipatie ideologiche con il male oggettivo, per favore.
Il problema degli OGM, a mio avviso, è più legale che biologico o medico. Le relative aziende produttrici non sono dei benefattori dell’umanità, ma delle aziende private, che cercano il profitto. Quindi non capisco perché spacciano se stesse per guardiane delle libertà civili.
Ma non era già accaduto qualche mese fa? non è che Repubblica abbia ripreso una notizia vecchia, non avendo niente di meglio da fare?
io mi accontento…..mi bastano le zanzare tigre ………..!!
dopo i vegetali si aprirà forse la strada per altre chimere……… animali ecc.. ???
perchè non andate a fare queste cazzate su un’altro pianeta !!?? ce ne sono tanti sceglietevene uno qualsiasi a piacere…
Giorgio Fidenato è un agricoltore che non beneficia di alcun stipendio o sussidio da multinazionali e dalla Monsanto in particolare.
A differenza di Greenpeace e di Coldiretti che ricevono rispettivamente ingenti somme di denaro da multinazionali straniere e dai Governi italiani, Fidenato ha deciso di intraprendere una battaglia di libertà di scelta consensuale sugli OGM individualmente.
Nessuno impone ad altri contadini o consumatori di coltivare o comprare OGM obbligatoriamente in terreni o ai supermercati, però non si venga a dire come hanno fatto alcuni commentatori in questa pagina che gli OGM oggi non siano presenti sulle nostre tavole e nelle nostre alimentazioni dato che questo discorso non regge alle prove evidenti di qualsiasi laboratorio di indagini alimentari.
Fidenato vuole che tale ipocrisia antiogm ideologica e non concreta finisca dato che questo danneggia solo i produttori agricoltori italiani i quali a differenza dei loro concorrenti stranieri nell’Unione Europea non possono coltivare OGM nonostante le direttive comunitarie e le sentenze del Consiglio di Stato stabiliscano chiaramente tale facoltà del produttore.
Allo stesso tempo Fidenato e Futuragra propongono una chiara etichettatura dei prodotti contenenti OGM presenti nel mercato alimentare in modo da consentire a tutti di poter scegliere individualmente quale alimento “biologico” o biotech mettere sulla tavola.
Purtroppo lo Stato italiano non solo nega ciò che in Germania, Spagna e Francia è già facoltà libera dei produttori ma vuole far credere ai consumatori che tali prodotti ogm non siano tutt’oggi clandestinamente sulle nostre tavole.
Fidenato insomma vuole togliere questi limiti e imposizioni truffaldine e ipocrite che impediscono un chiaro confronto di mercato e di libertà di scelta da parte dei consumatori.
Non penso che i commentatori anti-ogm siano privi di loro preferenze in merito a vari cibi o stili di vita.
Ebbene Fidenato non vuole imporre a loro alcun cambiamento di stile di vita e alimentare, altrettanto però non si può dire nei confronti di Greenpeace, di Coldiretti e dello Stato italiano i quali proibiscono e coercitivamente vogliono imporre propri stili di vita alimentari e abitudinari contrari alla libertà di scelta e di mercato degli individui produttori e consumatori.
Lo Stato insomma persiste nel dirigismo proibizionista sprecando denaro pubblico e facendo al contempo impoverire gli imprenditori agricoli i quali sono impossiblitati nel produrre entro un libero mercato alimentare.
Coloro che criticano il profitto evidentemente non comprendono come tali lobby e gruppi di potere verdi ed ambientalisti siano beneficiati da sovvenzioni pubbliche derivate dalle tasse di tutti i contribuenti italiani (anche di quelli favorevoli agli OGM), garantite a loro non solo da multinazionali concorrenti o da protettorati economici inefficenti ma anche da partiti politici in cambio di voti.
La favola che Greenpeace si opponga per “il bene dell’umanità” agli OGM senza avere un proprio tornaconto economico è una leggenda metropolitana facilmente confutabile da quanto già qua riportato.
Imprenditori come Fidenato non ricevono nessun denaro pubblico nè privato dato che Monsanto ufficialmente non ha mai rilasciato pubblicamente nessun comunicato in merito a questa vicenda nè ha mai dato sostegni di ogni sorta a Fidenato.
Fidenato i 6 semi se li è comprati pagandoli alla Monsanto.
Lo Stato italiano (e questo governo in carica in particolare) per mera ignoranza di competenza in materia biotech da parte dei suoi ministri e uomini politici sta cercando con ogni mezzo di opporsi alle sentenze europee e del Consiglio di Stato nell’applicazione del diritto sancito da sentenze giuridiche.
Quindi nella battaglia pro e contro OGM i due fronti non sono per nulla equivalenti e analoghi (nè per finalità sulla questione delle libertà di scelta nè a livello di sovvenzioni e aiuti ricevuti e a livello di favoritismi politici da essi derivati).
Il caso Fidenato e l’occupazione della sua proprietà privata da parte di Greenpeace senza che lo Stato garantisse la sua sicurezza e l’incolumità dei raccolti nonostante le ripetute minacce e violenze è la più evidente dimostrazione degli equilibri e degli schieramenti in campo.
Se parlate di svarioni allora contate anche quelli che avete scritto voi. Ma non li rileggete gli articoli?
1) se la proprietà privata è da tutelare ad ogni costo allora nel mio giardino voglio collezionare testate nucleari, e guai a chi si avvicina!
2) che gli OGM contaminino le altre colture è appurato, quindi se io pianto 6 (ma anche 1 sola) piante, prima o poi questa si espanderà
3) la lobby agricola? è proprio quella sostenuta da Monsanto e co. Quella che ha interessi nel diffondere OGM, non certo quella che vuole tutelarsi.
Ma dove vivete, sulla Luna?
più che di ecofascisti della semenza pura direi ecofascisti della SCEMENZA pura. veri e propri delinquenti. che poi hanno il coraggio di mostrare le foto dei bimbi africani con la pancia gonfiata dalla denutrizione. figlia dell’egoismo BIO occidentale e così popolare in questo paese di tifo disinformato! Ai bimbi che muoiono di fame, portategli una minestra di BIO farro e magari anche una giacca di Capalbio, cioè da buttero maremmano in tessuto e colorazioni assolutamente bio.
La lobby agricola è quella che impone di beccarsi il 20% delle tasse europee a fronte di un contributo del PIL UE attorno al 2%, quella che impone importazioni solo a condizioni tali per cui, nei paesi dove il mais transgenico potrebbe fare la differenza tra carestia e mangiare, ad esempio l’africa sub-sahariana, la gente crepa di fame. Ma a noi che ci frega? Tanto possiamo permetterci di mangiare nei ristoranti SLOW FOOD ammaliati dalle cazzate di Carlo Petrini. La lobby agricola è quella che ci costringe a pagare multe per le quote latte o che manda Jose Bove, un povero viziato rampollo di possidenti terrieri, a giocare al Che Guevara incendiando Mc Donald, “chissenefrega” se magari poi i ragazzi che ci lavoravano in quei Mc Donald possono avere perso il lavoro se la catena non ha più riaperto in quel posto. Chi non vuole OGM non acquisti ma lasci al resto del mondo, a noi cretini che non capiamo, la possibilità di decidere e rispetti le altrui proprietà. Sarebbe il passaggio dal fondamentalismo religioso al rispetto liberale. il bello è che su tanti altri terreni (vedi le questioni etico-personali come famiglia e procreazione) i fondamentalisti anti-OGM vorrebbero -pure a ragione- dalle istituzioni e pure dalla Chiesa uno spirito liberale che loro per primi non sanno dove stia di casa.
La proprietà privata è della terra. Siccome il polline si trasmette via aerea quella coltivazione lede la libertà dei proprietari confinanti per almeno 50 Km di raggio. Nonostante tutti i tentativi fatti il DNA transgenico è ricombinante.
Freedom doesn’t mean a worst world!
Resta il fatto che membri di un’associazione privata sono entrati in un campo di proprietà di un’altra persona, verosimilmente contro la sua volontà, per impedirgli di esercitare il suo diritto.
Sono stati violati i diritti del proprietario del campo, da persone che pretendono di tutelare il bene comune, senza averne alcun titolo. Questo è un comportamento delittuoso …
In realtà, la lobby pro-OGM non favorisce la libera scelta: fanno resistenza in tutti i modi contro l’indicazione OGM sulle etichette. Si vergognano dei propri prodotti?
@ Marco Castellacci
Mi pare che lei non legga le motivazioni a tali “svarioni” pro OGM.
1) se la proprietà privata è poter disporre di una zona impermeabile nel granito in grado di ospitare a pagamento scorie nucleari nella più sicura delle condizioni di stoccaggio perchè no?!.
Lo fanno pure in Svezia….
2) Il rischio di contaminazione è una assurdità già peraltro smentita nell’articolo da Stagnaro, non esistono studi scientifici che dimostrino la contaminazione da OGM dato che molte specie di piante OGM non producono pollini o una variabilità superiore a quello di un normale scambio genetico tra piante “biologiche” (ricordo però agli ambientalisti che le piante “biologiche” non sono immutabili dato che c’è una certa teoria dell’evoluzione e da sempre l’uomo le seleziona e incrocia artificialmente).
3) La lobby agricola Monsanto ha un fatturato inferiore a quello di Greenpeace e di Coldiretti o delle varie Coop italiane.
Non diffonde e non difende nulla dato che vende un prodotto che può essere liberamente acquistato a livello di semi da chiunque.
Inoltre torno ad evidenziare come a differenza dei vari ministri e uomini politici che difendono Coldiretti e Greenpeace anche in Italia, la Monsanto non ha speso alcuna parola sul caso Fidenato nè ha finanziato la sua coltivazione (ricordo i soli 6 semi piantati, dov’è il profitto?)
No, noi amiamo la Terra e i loro abitanti.
@ Roberto Savastano
Concordo in pieno con il tuo commento.
@ Stefano
Appunto la proprietà è sulla terra non nell’aria, dato che l’aria non appartiene a nessuno tu non puoi incolpare chi coltiva OGM sulla loro proprietà se poi il vento o la natura (attraverso gli insetti) permette di trasportare il polline.
Così come non puoi incolpare il tuo vicino se ti respira l’aria vicino a te dato che gli è utile.
Comunque ti faccio notare come non tutti gli OGM producano gameti e pollini, inoltre la ricombinazione di un gene secondario OGM in una pianta “bio” è irrilevante rispetto alle possibili modificazioni di innesti e incroci vari operati volutamente dall’uomo in migliaia di anni di selezione biotecnologica in agricoltura.
La storia della contaminazione e dei 50 km (dato privo di riscontri) è totalmente infondata e priva di vere prove scientifiche (tant’è che pure le stesse direttive comunitarie sulla coesistenza non prescrivono tali distanze del tutto fantasiose).
Freedom doesn’t mean denying freedom of others!
@ Luciano Pontiroli
Perfettamente daccordo ma infatti nessuno degli ecofascisti ha qui sottolineato tale questione (evidentemente per loro irrilevante).
@ Artemio Keidan
Ti consiglio di leggere il mio primo commento dato che forse non sai che Coldiretti e Greenpeace nega la presenza di prodotti OGM in Italia (nonostante il grana padano, parmiggiano reggiano derivante da mucche italiane sotto alimentazione di soia animale OGM, perfettamente legale a livello comunitario europeo).
Quindi noi mangiamo già OGM ma gli ecofascisti ipocritamente quando si tratta di affari per loro remunerativi nicchiano e si inventano pagliacciate, blocchi di frontiera di prodotti stranieri e invasioni nelle proprietà private altrui.
Sia Fidenato che Futuragra hanno sempre combattuto in favore di una libertà di scelta dei produttori e consumatori nel coltivare e acquistare OGM, ergo sono i primi a favorire non solo una coltivazione OGM italiana (oggi tral’altro importata dall’estero in parte clandestinamente) ma anche un consenso informato tramite etichettatura dei prodotti aventi OGM.
La favola alimentare dei prodotti italiani senza OGM è pura propaganda, noi mangiamo OGM da anni inconsapevolmente (e con l’ipocrita collaborazione di Slow Food e Coldiretti) ma non siamo ancora morti!.
Quindi chi si vergogna degli OGM è proprio coloro che ci speculano con battaglie di boicottaggio nei loro confronti salvo poi immettere nella filiera alimentare clandestinamente tali loro prodotti.
Fidenato fin dal primo giorno ha condotto una battaglia di legalità, di disubbidienza civile apertamente e alla luce del sole senza ricevere nè aiuti dallo Stato italiano (anzi…) nè sussidi come tali sigle no-OGM.
Saluti da LucaF.
Purtroppo quelli di greenpeace non si rendono conto della grande oppurtunità che offrono gli OGM per lo sviluppo di tante zone depresse del mondo.
Eppure dovrebbero essere informati…
Ma qualcuno gli ha mai fatto conoscere il “golden rice” o le coltivazioni rese possibili dagli ogm in zone dell’Africa altrimenti incoltivabili?
Quando si vuole far la guerra sempre e comunque…. io li chiamerei GREENWAR!
Ah, davvero? io ho cercato in internet, e ho facilmente scoperto che nel 2008 la Greenpeace fatturava meno di 200 mln di dollari, mentre la Monsanto fatturava, nello stesso periodo, più di 10 mila di milioni di dollari. Domanda: quale numero è più grande?
Caro LucaF., se per difendere gli OGM bisogna mentire sulle cifre e chiamare terroristi chi non lo è allora mi sa che c’è qualcosa che non va…
Quanto al fatto che mangiamo già gli OGM: infatti, è proprio questo il problema! Io non sono del tutto convinto della bontà degli OGM, per cui voglio la liberà di scelta. Invece finora la Monsanto ha avversato in tutti i modi l’etichettatura che menziona gli OGM.
@Artemio Keidan
Curioso che nessuno ragioni su significato di OGM. Organismo Geneticamente Modificato. Da quando l’Uomo ha iniziato a praticare allevamento ed agricoltura cerca di produrre selezioni, anche notevolmente artificiali, di essenze. Il mio albicocco? Innestato su un ciliegio. Mai sentito parlare del mulo? Il grosso problema degli “OGM moderni” è che i loro produttori cercano di “creare” dei muli, e di brevettarne la loro creazione. Ma se un mulo un giorno si riproducesse liberamente, Monsanto perderebbe il business… quindi il miglior modo di combattere la Monsanto è diffondere i discendenti degli “OGM”.
@Mauro
Se un giorno il “mulo” della Monsanto si riproducesse liberamente la Monsanto medesima chiederebbe il pagamento dei diritti a tutti quei contadini che per casi si ritrovassero con le coltivazioni contaminate.
@ Artemio Keidan
Eh certo!, è facile scoprire il fatturato di Greenpeace leggendo quanto hanno scritto gli stessi greenpiri sulle pagine pubbliche (e quindi modificabili a piacimento) di Wikipedia.
Poverini sono così poveri che ottengono sussidi e finanziamenti anche dalle multinazionali del Petrolio (evidentemente più buone della Monsanto, la quale evidentemente non paga a loro il pizzo… e per questo viene attaccata ripetutamente) ma presumo che questo non compaia su Wikipedia per ovvi motivi….
Ti consiglio di vedere il filmato nel mio primo post, vedrai come i milioni di dollari arrivino ben al di sopra di 200.
Domanda tu credi che Greenpeace metta in mostra anche i propri introiti in “nero” (è il caso di dirlo) sull’enciclopedia più consultata del pianeta sapendo che questo potrebbe ledere alla sua immagine?.
Caro Artemio mi stupisco del tuo prevenuto astio nei confronti dell’incolpevole Monsanto nonostante Greenpeace faccia affari incoerentemente con multinazionali del petrolio che “inquinano e creano disastri ecologici” tuttora in corso.
C’è davvero qualcosa che non quadra nella coerenza ambientalista tua e di Greenpeace…
Non mi pare che Monsanto si opponga all’etichettatura (dato che tral’altro favorirebbe la sua commercializzazione), questa semmai è invece la tattica di Greenpeace e Coldiretti le quali come ho già scritto hanno tutto da perdere da una etichettatura OGM che smascherebbe i loro prodotti “biologici”.
Coldiretti e Greenpeace spacciano per cibi “biologici” da vendere a caro prezzo sul mercato, dei prodotti chiaramente manipolati da migliaia di anni di selezione biotech umana zootecnica e agraria, per non parlare appunto della truffa europea del latte in polvere o dei formaggi OGM italiani.
Ma fintanto che lo producono loro intascando i contributi europei va tutto bene e tali prodotti “biologici” italiani vanno considerati ed etichettati come “biologici” (anche se non lo sono).
Se la Monsanto o altre aziende anche straniere vogliono commercializzare analoghi loro prodotti “in chiaro” in Italia, scatta da parte di tali associazioni agricole ed ecologiste il protezionismo populista autarchico alle frontiere per negare tale verità.
E poi non capisco cosa c’entri qua Monsanto, qui si parla di un privato imprenditore agricolo e della sua proprietà privata violata.
Sulla storia poi dei diritti di Monsanto & Co sugli ipotetici ibridi o piante OGM2 nati da altre piante, appare evidente come Monsanto non potrebbe rivendicare niente (esattamente come qualsiasi prodotto di una azienda una volta che viene comprata da un privato individuo al supermercato).
La proprietà viene persa al momento dell’acquisto consensuale di un prodotto messo pubblicamente in vendita (non penso che tu ritenga la tua automobile una volta pagate le rate al concessionario come di proprietà ancora dell’azienda automobilistica… stessa cosa per gli OGM), in questo caso è il contadino il legittimo proprietario di queste specie ibride future.
Tanto più che in quanto ibride o nate spontaneamente non possono essere rivendicate da Monsanto nè dal punto di vista del loro patrimonio genetico (ricombinato eventualmente differentemente dal genoma proprietario di partenza sotto eventuale brevetto Monsanto) nè direttamente in quanto non direttamente nate da semi acquistati da Monsanto direttamente (tale seconda ipotesi già assurda di per sè, dato che nessuna multinazionale anche di semenze “biologiche” ha mai rivendicato i raccolti dei contadini in termini feudali dovrebbe facilmente confutare tali leggende metropolitane degni di qualche katanga al soldo pubblico….).
Più che aggressori sembrano degli invasati!
ahahahahahahah
ogniuno ha la sua religione, non sentiamoci superiori
@Marco Catellacci
2) che gli OGM contaminino le altre colture è appurato, quindi se io pianto 6 (ma anche 1 sola) piante, prima o poi questa si espanderà
Quello era “Blob, il fluido che uccide”o se preferisci “l’invasione degli ultracorpi”.
Ricapitoliamo. Abbiamo 6 piante di mais OGM immerse in un intero campo di mais tradizionale, in una zona piena di campi di mais tradizionale. Parliamo di una densità di circa 6/8 piante/m2, quindi per ognii ettaro abbiamo circa 60000/80000 piante di mais. Possiamo dire che nel raggio di 20 m dalle piante OGM si trovano circa 1600 piante di mais tradizionale.
Dato che il polline delle piante OGM si comporta come quello delle piante tradizionali(non è un super polline )vi è una probabilità di contaminazione di 6/1600 che è minore dello 0,9 % consentito dalla legge sulla presenza di OGM nei prodotti alimentari. Senza contare il fatto che, se non isolate dalle altre, le stesse piante OGM potrebbero essere “contaminate” da quelle tradizionali.
Inoltre non è detto che nell’eventuale impollinazione venga trasferito proprio il transgene.
Infine va considerato il fatto che la quasi totalità di mais coltivato in Italia è ibrido, il che sta a significare che i semi vengono realizzati da ditte specializzate mediante incroci e non ripiantando i semi del raccolto; quindi l’eventuale raccolto “contaminato” non verrebbe trasmesso alle generazioni successive.
@Artemio Keidan
Quanto al fatto che mangiamo già gli OGM: infatti, è proprio questo il problema! Io non sono del tutto convinto della bontà degli OGM, per cui voglio la liberà di scelta. Invece finora la Monsanto ha avversato in tutti i modi l’etichettatura che menziona gli OGM.
Secondo la legge comunitaria la presenza di OGM nei prodotti alimentari deve essere indicata, qualora superi la soglia dello 0,9% http://europa.eu/legislation_summaries/environment/nature_and_biodiversity/l21170_it.htm.
La presenza(?) di OGM non va indicata per prodotti derivati, ad es. il parmigiano realizzato con latte di vacche alimentate con soia OGM, anche perché praticamente impossibile rintracciare la presenza di OGM nel prodotto finito.
@Artemio Keidan, @Mauro
Se un giorno il “mulo” della Monsanto si riproducesse liberamente la Monsanto medesima chiederebbe il pagamento dei diritti a tutti quei contadini che per casi si ritrovassero con le coltivazioni contaminate.
Se per “mulo” intendete un ibrido sterile, siete fuori strada. Gli ibridi in commercio, anche quelli OGM, non sono sterili. Devono essere acquistati ogni anno semplicemente perché non conviene ripiantarli; il perché lo potete trovare in qualsiasi libro di biologia alla voce caratteri ereditari.
Gli OGM in commercio si possono riprodurre liberamente, tant’è che qualcuno l’ha già fatto. In Argentina, dove non viene riconosciuto il brevetto sugli OGM, hanno incrociato la soia RR con le varietà locali.
Infine se un campo è contaminato da OGM la Monsanto paga i danni, a meno che non ci sia un utilizzo fraudolento del brevetto (vedi il caso Schmeiser).
sulla mutazione genetica. pensate ad un un passerotto, dolcissimo uccellino che mette tenerezza a tantissima gente (ad inziare dal sottoscritto). In altre epoche era un dinosauro. Mutazione avvenuta non per colpa d’un parente del Dottor Stranamore e nemmeno del Dott. Victor Frankenstein. E’ solo l’evoluzione! Quindi solo un cretino o un vero sprovveduto può pensare all’immutabilità della natura.
L’evidenza scientifica. Chi, come Carlo Petrini e tantissimi allarmisti sostengono le loro rispettabilissime idee (se solo loro rispattassero quelle degli altri) con l’affermazione “è scientificamente provato che…” o sono ignoranti o in malafede. nessuna persona di scienza sosterrebbe mai una tesi in quel modo. Dire che è scientificamante dimostrato che X è uguale a Y piuttosto che dire che tutti gli studi SEMBRANO INDICARE la possibile uguaglianza tra X e Y fa tutta la differenza del mondo. Sopratutto se volessi fare psico-terrorsmo per dare fiato alle mie trombe.
L’acqua! il sacro Gaal degli ambientalisti! Il nostro consumo idrico è imputabile quasi al 70% all’agricoltura. Il consumo domestico non arriva la 10%. Invece di sentirci dire di fare meno docce e lavarci i denti chiudendo il rubinetto, cioè risparmiare sul consumo minore, bisognerebbe sfruttare la tecnologia per arrivare ad una agricoltura meno “assetata” per tagliare il consumo di gran lunga maggiore.
se vivessimo solo di buoni rimedi naturali della nonna saremmo ancora piagati da un sacco di malattie che determinavano una mortalità infantile oggi impensabile, oltre ad una molto più bassa aspettativa di vita. gli eco-fondamentalisti sono per una decisa selezione naturale? Sostenitori di Sparta? Allora riapriamo la Rupe Tarpea!
tutto ciò che è naurale è bene. Come no? i più potenti veleni si trovano in natura, così come un sacco di sostanze cancerogene sono sintettizzate dalle piante. per proteggersi. ma la natura è solo benigna. come quando espolode un vulcano? nei secoli sono scomparse tantissime specie animali. anche migliaia d’anni fa. Sono così vecchie le multinazionali come la Monsanto?
ci credo che l’anti-OGM ha grande successo e per molti è religione. Altrimenti come si fa a fare pagare in un ristorante, che esibisce fiero l’adesivo di appartenenza alla catena sow food, una minestra d’orzo quanto un’aragosta o una porsche 911? O una mela dall’aria sfigatissima come fosse un gioiello di Mario Buccellati?
Elitarismo del menga! Ecco cosa anima tantissimi ecofondamentalisti. se si limitassero ad autoimporsi le loro pippe mentali OK, il brutto è che le devono subire tutti.
Oddio, ho visto il filmato!!! È paranoia pura!!! Mancava solo la conclusione: è tutta una congiura giudaico-massonica!!! (infatti insistevano tanto sui Rockfeller, e il tutto finiva con deliranti dichiarazioni sul nuovo ordine mondiale e simboli massonici). Questo genere di cose, che nulla hanno a che vedere con il liberismo a cui è dedicato il presente sito, non sono neanche degne di una risposta, come non sono degni di risposta quelli che affermano, ad esempio, che l’attentato alle Torri Gemelle l’ha fatto il Mossad.
Comunque, faccio alcune osservazioni.
Non si capisce perché dovremmo fidarci di un filmatino su youtube (peraltro firmato da una certa http://www.alternativaciudadana.es, associazione di sinistra spagnola), che dà dei numeri senza indicarne la fonte, quindi potrebbero essere tutti inventati, e non dovremmo fidarci di Wikipedia che non appartiene certo alla Greenpeace, e dove tutti possono scrivere e correggere ciò che è scritto da altri, e dove i grandi gruppi di pressione non hanno alcuna forza, perché il principio fondante è la cosiddetta “intelligenza collettiva” (vedere il caso dei Raeliani che volevano censurare le voci di Wikipedia riguardanti loro, ma non ci sono riusciti).
Il finanziamento di Greenpeace da parte delle fondazioni private, anche di origine petrolifera, ammesso che sia vero (magari è così, non cambia nulla), rientra nella legislazione USA, che in fatto di fondazioni ha un sistema trasparente e molto ben organizzato. Se si ha notizia di reato si faccia la denuncia, altrimenti, fino a prova contraria, è tutto in regola. E la regola prevede che se hai fatto una donazione a una ONG ciò non vuol dire che puoi influenzarne la politica.
Il bello della paranoia complottista è che essa crolla inesorabilmente sotto il peso dei numeri: sì, ammettiamo pure che i petrolieri abbiano dato un milione qua e un milione là alla Greenpeace (quelle sono le cifre che si danno nel filmatino). Ma ti rendi conto che le cifre che gestisce la Monsanto sono di TRE ORDINI DI GRANDEZZA più grandi di quelle della Greenpeace? Ma tu la sai la differenza tra 200 e 10 mila?
Se proprio vogliamo vedere chi è più cattivo, tra le nazionali del petrolio e la Monsanto, non saprei proprio chi preferire. Basti dire che la Monsanto è nata come azienda chimica che si arricchì producendo il famigerato agente orange usato durante la guerra del Vietnam per disboscare enormi territorio di foresta pluviale e campi coltivati. In tempi recenti si è spostata sul business delle biotecnologie, ma non è per questo diventata più “buona”. Ha effettivamente querelato dei contadini (chiedendo risarcimenti enormi) perché hanno ripiantato i loro semi anziché ricomprarglieli nuovi. La lettura della relativa voce di Wikipedia fa rizzare i capelli. Quindi dire che la Monsanto sia una specie di Don Chisciotte paladino dei poveri e dei diseredati è un’orrenda propaganda negazionista.
Insomma, ripeto, se la difesa pro-OGM ha bisogno di questi mezzucci, allora mi convinco solo di più che c’è qualcosa che non va negli OGM stessi.
Essere ricchi è una colpa?
Gli ecoignoranti hanno completato l’opera:
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/friuliveneziagiulia/2010/08/09/visualizza_new.html_1879739338.html
nelle questioni di interesse ognuno porta l’acqua al suo mulino….premetto che non sono favorevole agli OGM ma a parte questo se una cosa è illegale non si discute altrimenti ammettiamo che qualsiasi persona che pensa di avere ragione in qualcosa sia giustificata in ogni caso a farla…ci si giustifica che si parla di qualche semente…per quel che posso dire anche chi ha qualche pianta di marijuana fa poca cosa però passa guai seri…anche chi beve due bicchieri di vino e guida non fa niente di grave però passa guai seri…bisogna capirsi su cosa significhi vivere in una società…non è possibile invocare la legge solo quando a combinarle sono gli altri però quel che si fa è invece difendibile con libertà d’impresa, progresso, eccc..tutto relativo…io so che c’è una legge europea che non è vincolante…mentre quella italiana si…finchè a prova contraria siamo in italia vige la legge italiana…mi si permetta di condividere la posizione di chi ha tagliato il mais: almeno ha fatto quello che chi dovrebbe far rispettare la legge non riesce mai a farlo,,,tutto il resto è filosofia