8
Ott
2012

Rotta suicida – di Gianni Pardo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gianni Pardo.

Che cosa ci aspetta, dopo le elezioni del 2013? Normalmente si sa che se vince il partito A applicherà il programma A, se vince il partito B applicherà il programma B. Ma questo oggi non è più valido. Il centrodestra ha la spensieratezza sostanziale di chi crede di partire perdente, il centrosinistra, dato vincente, assolutamente non sa che pensare e non osa formulare un programma. Dovunque ci si accapiglia su quisquilie: particolari senza importanza, beghe di partito, alleanze da stringere senza neppure chiedersi per quali finalità. Molti credono di trovare un approdo di pace nell’idea del “Monti bis”: “Con lui quanto meno le cose non peggioreranno ed eventualmente l’Europa ci aiuterà”. Pie illusioni che avrebbero un senso solo se Bruxelles disponesse di poteri illimitati. Siamo talmente concentrati su noi stessi da non vedere che il problema non è soltanto nostro. Da un lato ci sono altri Paesi in crisi quanto e più di noi, dall’altro, se la situazione peggiorasse ulteriormente, anche gli Stati che sembrano avere un’economia sana tenterebbero soltanto di salvare se stessi.

La triste realtà dell’Europa è che ci si occupa dei sintomi e non della malattia. Da anni, tutta la politica economica è intesa solo al contenimento della crisi. Cioè a salvare l’euro e la vita finanziaria dei Paesi maggiormente esposti alla sfiducia dei mercati; a far sì, ad ogni costo, che la Grecia non dichiari default e non esca dall’euro; che la Spagna possa ancora pagare gli stipendi e che le sue banche non falliscano. Intenti lodevoli ma inefficaci. Se un aeroplano vola verso una montagna non serve che rallenti, perché si schianterà lo stesso. Deve cambiare rotta.

Non si tratta di un pessimismo teorico e fatalistico, si tratta di una banale deduzione. Se, in seguito ai provvedimenti fin qui adottati, le condizioni che hanno portato alla crisi dell’euro e dell’Europa fossero migliorate; se si fosse almeno un po’ liberata l’economia dai mille pesi parassitari che l’opprimono; se ci si avviasse a ritrovare la salute, si potrebbe essere ottimisti. Se al contrario le condizioni non sono cambiate, se Paesi come l’Italia – reputati virtuosi, fra quelli in crisi – vedono lo stesso aumentare il loro debito pubblico e sprofondano in una drammatica recessione, che ragione c’è d’essere ottimisti? Per quale motivo la crisi dovrebbe finire? Chiediamolo coraggiosamente: perché non dovrebbe sbattere contro la montagna l’aeroplano che non ha cambiato rotta?

Fino ad oggi i mercati si sono contentati di vaghe promesse – quelle formulate nei mille summit europei – o delle parole di un Draghi. Ma come si sono ubriacati senza ragione di ottimismo, potrebbero domani ubriacarsi, con qualche ragione in più, di pessimismo. Ecco ciò che è sconfortante. Non è il Pd che non sa che programma formulare, per il 2013: è l’Europa. L’Unione continua a navigare a vista e spera che tutto migliori per miracolo, mentre al contrario gli  indicatori mostrano che la recessione continua e probabilmente non risparmierà nessuno. La Francia non è mai stata tanto preoccupata. Col loro peso, le organizzazioni degli Stati stanno uccidendo economicamente le nazioni.

In Italia Oscar Giannino ha lanciato lo slogan efficace “fermare il declino”: che è il desiderio di tutti. Ma ciò si può ottenere solo eliminando le cause che lo provocano. L’Europa non dovrebbe cercare di non far fallire la Grecia, concedendole dei prestiti; dovrebbe aiutarla a cambiare il modello sociale a tal punto da renderla magari più povera, sul momento, ma sulla via del rilancio. E invece nulla è stato fatto in questo senso. In Italia si è solo saputo aumentare la pressione fiscale. Non importa notare che l’Europa ci ha richiesto delle riforme che il governo Monti non ha potuto realizzare: in politica la buona volontà non ha corso legale. L’Europa avrebbe dovuto dire “O fate questo o uscite dall’euro. O invertite la direzione di marcia o vi molliamo. Quali che possano essere i costi. Tanto, se non cadrete nel burrone domani, ci cadrete dopodomani”.

Ecco perché il futuro è angoscioso. Non è solo l’Italia che non ha un progetto politico ed economico: non l’ha neppure l’Europa. Se le condizioni che ci hanno portato a poco a poco a questa immane crisi non sono cambiate, è evidente che esse ci porteranno a poco a poco ad una crisi ancora peggiore e infine al disastro.

Gianni Pardo, pardonuovo.myblog.it

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91 Responses

  1. Piero from Genoa

    primavera 2011 su questo sito si arrabbiava x tassine&ingiustizie varie e scrivevo : guardate che il molto peggio ha da arrivare… qualche mese e fu agosto 2011

    ora siete angosciati e fondate un partito Marcegagliano (disallineandovi dal Grosso di Confindustria che ha ormai accettato ciò che non si può non accettare) x cercar di pescare il voto dei lavoratori autonomi e dei professionisti in fuga dal Berlusca ( che sino a 2 anni fa sostenevate o apertamente o con assordanti silenzi)..

    ed ora vi dico…

    un’altranno a primavera ci riattaccheranno… chiederemo con Mario aiuto a Mario.. pagheremo ancor di più in cambio dei soldi x nn fallire…

    poi ci lasceranno stare.. ed il declino continuerà senza però più paura di fallire sotto il peso di restrizioni fiscali che dureranno 20 anni x ripagar dolorosamente i precedenti 30 anni..

    magra consolazione.. è tutto già scritto..

    nn c’è più sordo di chi non vuol capire..
    let it be.. anche se ovviamente nn condivitete.. almeno ricordate ciò che ho scritto..
    così almeno fra un anno potrete verificare se anche sta volta ciò preso..

    NostraDamus

  2. nick1964

    Gianni Pardo: sottoscrivo ed approvo tutto alla lettera.
    Gli italiani sono i primi ed i massimi responsabili della loro crisi, così come ogni nazione europea lo é della propria crisi, o della propria relativa non-crisi.
    Inventarsi dei colpevoli esterni, nella Germania, nell’euro, nella Cina, nella globalizzazione, nella “speculazione”, é operazione massimamente idiota, disonesta e fuorviante.
    E molto utile solo a coloro che stanno guidando l’aereo verso la montagna e non intendono cambiare rotta.

  3. giuseppe 1

    Già. Ma i destini dell’Europa non sono nelle nostre disponibilità.
    Quelli italiani neppure, ma la prova si può fare.
    Non vorrei che stessimo alzando il tiro per giustificare una fine ingloriosa.
    In bocca a Monti.
    Penso che per Giannino e Fid ci sia un’unica possibilità.
    Tenere d’occhio Renzi. La situazione è fluida e potrebbe succedere di tutto.

  4. Marco Tizzi

    “In Italia Oscar Giannino ha lanciato lo slogan efficace “fermare il declino”: che è il desiderio di tutti. Ma ciò si può ottenere solo eliminando le cause che lo provocano.”

    Il fatto è che l’Europa E’ il problema. Quindi per fermare il declino serve la fine dell’Europa. O almeno dell’Euro.
    Per liberalizzare i mercati basta il WTO, non serve l’Europa: è solo un sovrastato antidemocratico che crea regolamenti e leggi inutili, spende soldi a caso e mette le nazioni l’una contro l’altra.

    Dalla seconda guerra mondiale all’ingresso dell’Euro, l’Europa è stata in pace, con un rispetto, quasi un amore tra i popoli che non si era mai visto.
    Oggi siamo tornati all’odio: usciamone prima che diventi guerra.

  5. Happy prince

    Non posso fare a meno di pensare al famoso apologo dello scorpione che chiede alla rana di aiutarlo ad attraversare il fiume, e poi la azzanna a metà del percorso.
    La Politica è divenuta vittima dell’Economia, ma quest’ultima non ce la fa a rimanere a galla da sola. I cd. “mercati” sono dichiaratamente irrazionali, e sembrano agire sull’onda di pulsioni emotive, autoreferenti e comunque distruttive. Roba che l’assalto alla scialuppe del Titanic, a confronto, sembra un ballo di beneficienza. Per restare a bordo del Titanic, gli ufficiali stanno litigando tra di loro, attribuendosi a vicenda la colpa del disastro, o -ancor peggio- si autoassolvono sminuendone le conseguenze.
    Che fare?

  6. @Happy prince
    Happy Prince, mi stupisce che lei legga questo blog. Infatti scrive: “La Politica è divenuta vittima dell’Economia, ma quest’ultima non ce la fa a rimanere a galla da sola. I cd. “mercati” sono dichiaratamente irrazionali, e sembrano agire sull’onda di pulsioni emotive, autoreferenti e comunque distruttive”. Chi ama l’economia classica direbbe piuttosto che è l’economia, ad essere vittima della politica, non l’inverso.
    Quanto al “rimanere a galla da soli”, l’economia paga tasse e imposte alla politica, facendola vivere, non è certo l’inverso.
    Infine i mercati sono tanto irrazionali quanto lo è la massaia che va a fare la spesa e compra, se ci riesce, la frutta migliore al prezzo minore. Chissà perché tutti stanno a compiangere la massaia, povera, che deve badare al proprio denaro, e nessuno dimostra comprensione per chi maneggia milioni di euro e vuole avere il migliore rendimento con le minori perdite. Non è lo stesso meccanismo?
    E se Lei avesse titoli di Stato, non vorrebbe da un lato avere un buon rendimento, e dall’altro vedersi restituire il capitale, alla fine? Lei sarebbe irrazionale, nel far questo? sarebbe autodistruttivo?
    Usciamo fuori dal mito, per favore. Non è che noi abbiamo il diritto giuridico e morale di fare i nostri interessi, e quando gli altri fanno i loro sono egoisti e malvagi.
    Ripeto, su un altro blog le avrei lasciato passare il commento senza intervenire, ma leggerlo su questo mi stupisce veramente e per questo mi permetto, amichevolmente, di esporle il mio pensiero.

  7. Gianfranco

    100% condiviso. E’ esattamente cosi’.

    Pensiamo al dopo-botto. Risparmiamo un sacco di tempo.

    Cordialmente
    Gianfranco.

  8. Francesco_P

    Parole sante quelle dell’articolo. Purtroppo il panorama dei partiti italiani è destinato a diventare più frazionato e virulento dopo le elezioni che, probabilmente, si terranno ancora con il famoso “porcellum”. Le coalizioni, che vedranno erodersi la loro supremazia per effetto del successo del nichilista M5S, sono intrinsecamente fragili perché mettono assieme tutto ed il contrario di tutto al solo scopo di garantirsi maggiori seggi e rimborsi elettorali.

    Non ci sarà neppure l’elezione diretta del successore di Napolitano, così che la carica istituzionale più alta e più potente rischia di essere il risultato di veti contrapposti e compromessi in perfetto stile “Manuale Cencelli”.

    Purtroppo e contrariamente alle mie speranze, il prossimo Parlamento è destinato sempre più ad assomigliare a quello di un Paese mediorientale con l’unica differenza che i supporter non faranno ricorso ai kalashnikov.

    Ritengo che molti voterebbero per una seria alternativa, se ci fosse.

  9. Marco Tizzi

    Il Corriere titola: Monti: «La politica spesso bistrattata
    ma ha dato prova di grande coesione».

    Sono l’unico che crede che quando si tratta di metterlo nel c… ai cittadini la politica italiana abbia sempre mostrato grande coesione? E che dato che da quasi un anno fan solo quello mi pare ovvio che i partiti vadano tutti d’amore e d’accordo?

    Il primo presidente del consiglio a vita dell’età repubblicana non manca mai di regalare gioielli.
    Chissà se accoglieremo anche il suo prossimo mandato in piazza con i bicchierini di plastica pieni di champagne…

  10. Gianfranco

    Caro Francesco_P,
    definiamo “seria alternativa”, per puro esercizio dialettico.

    L’unica seria alternativa sarebbe un qualcuno che tagli e ricucisca pezzi di stato usando la spesa pubblica come leva.

    Questa cosa e’ materialmente inattuabile.

    Donde il motivo per cui non puo’ esistere una “seria alternativa”.

    In cosa sbaglio?

    Distintamente,
    Gianfranco.

  11. Alessandro F.

    Credo che le forze politiche italiane, vista la situazione attuale del paese, hanno davanti a sè due modi differenti per affrontare la campagna elettorale.

    Nella maniera tradizionale : ovvero raccontando le solite balle agli italiani e facendo credere loro che questo paese sia ancora in grado di risollevarsi con le vecchie regole e con il vecchio modello politico-economico del quale ci siamo serviti dal dopoguerra fin grossomodo allo spartiacque rappresentato dal crollo del muro di Berlino.

    Nella maniera responsabile : ovvero spiattellando in faccia agli italiani la dura e cruda verità. Dicendo loro che questo paese non può più andare avanti con i vecchi schemi dovendosi adeguare giocoforza alla feroce competizione mondiale. Bisogna rivedere quindi tutto il modello politico economico nazionale e questo comporterà sacrifici, taglio del sistema pubblico assitenzialista-parassitario, taglio di dipendenti pubblici in esubero, fine dei settori privati chiusi e parassitari (vediamo ad esempio cosa stà accadendo nel settore bancario dove nei prossimi anni migliaia di filiali e di bancari dovranno essere dismessi), fine degli inutili e dispendiosi sussidi al mezzogiorno spacciati da politiche di rilancio. Il tutto per favorire l’affermazione completa dell’economia vera, sana e competitiva, della innovazione, della modernità. Verrà quindi decretata la morte della old-italian-economy dove il concetto di stato-sociale è stato confuso con quello di stato-stipendificio e di stato-finanziatore a perdere. Verrà quindi decretata la morte di tutti quei personaggi che vogliono vivere di stipendio pubblico, appalto pubblico o di protezionismo.

    Io temo purtroppo che nessuna forza politica attuale (fatta forse eccezione forse per il movimento di Grillo) abbia il coraggio di affrontare la campagna elettorale nel secondo modo (quello responsabile) perchè farlo equivarrebbe a prendere pochissimi voti.

    Andrà a finire quindi che nelle prossime elezioni verrà fuori dalle urne una accozzaglia assolutamente incapace di governare perchè incapace di affrontare i temi veri.

    Si dovrà quindi ricorrere di nuovo a Monti.

    Monti cercherà di fare il possibile per tenere a gala la barca ma alla fine la sua credibilità si esaurirà a furia di scontrarsi con l’impossibilità di cambiare dalle fondamenta il nostro paese.

    A quel punto interverrà la Troika…cosa che mi auguro perchè raprresenta per noi l’unica possibilità di salvezza

  12. Marco Tizzi

    @Alessandro F.
    Le ricordo che la Troika ovunque è passata ha ALZATO le tasse (in Portogallo del 20%) e tagliato le spese (poche e solitamente quelle che non andavano tagliate durante una recessione, come i sussidi di disoccupazione). Privatizzazioni serie non se ne son viste, liberalizzazioni men che meno.

    Si confonde troppo spesso il “Washington consensus” del FMI con quello che sta facendo la Troika.
    Il primo è un programma liberale che può piacere o meno, ma che ha un’ottica di lungo periodo e, soprattutto, un senso logico.
    Il secondo è un semplice tentativo di trasferire ricchezza privata nelle mani dei creditori dello Stato.
    C’è una bella differenza.
    E si vede subito nell’applicazione: l’Irlanda è finita in ginocchio con la Troika, li ha mandati a stendere, s’è tenuta solo il FMI e si sta riprendendo o almeno sta galleggiando.
    Grecia, Portogallo, Spagna e Italia (a meno che non crediate che le ultime manovre le abbiano davvero decise Monti e Rajoy) stanno percorrendo la seconda strada e mi pare palese (oltre che ovvio) che non funzioni.

    L’unica possibilità di salvezza penso sia default-reset-breakup (anche dell’Italia possibilmente). Ma ci vuole il coraggio di dirlo.

  13. Giorgio Andretta

    Egr.Gianni Pardo,
    lei scrive:”Se un aeroplano vola verso una montagna non serve che rallenti, perché si schianterà lo stesso.” si, stalla!!
    Se mi è concesso, da dove trae la sua certezza che nella primavera del prossimo anno si terrà una nuova tornata elettorale?
    La ringrazio per quanto riterrà rispondermi.

  14. Lorenzo

    @Alessandro F.
    La credibilità di Monti è già esaurita. “Toh, ho depresso l’economia” ha detto l’illustre. Ma va?
    Qurant’anni di follie ci hanno portato sull’orlo del baratro. Monti e la troika ci faranno solo fare un bel passo avanti decisivo. Ci hanno si lanciato una corda per aggrapparci ma pare occorra mettersela attorno al collo…
    Il default non è l’unica possibilità di salvezza. E’ purtroppo una certezza quando scoppierà la bolla nascosta di tutti quegli imprenditori che si stanno mangiando anche gli ultimi risparmi per non saltare e finanziare chi non li paga.
    Se Fermare il Declino non fa un vero miracolo sarà dura.

  15. Marco Tizzi

    @Giorgio Andretta
    Caro Giorgio,

    le elezioni, da un punto di vista strettamente figurativo, si terranno.
    Ma tanto prima delle elezioni il nostro… no, mio no, non ce la faccio… l’attuale Presidente del Consiglio firmerà un pezzo di carta dove starà scritto, con un accurato giro di parole (tedesche), “il Governo e il Parlamento italiani non contano più un cazzo”.

    Onde essere certo che qualcuno non si lamenti e che magari imbracci tale foglio di fronte al popolo dicendo “ragazzi, ma siete sicuri?” si presenteranno alle elezioni figurative una trentina di partiti/movimenti diversi che alla fine, vistisi disperatamente impossibilitati a formare una maggioranza, chiameranno il Nostro per salvare il Paese dalle piaghe che lo affliggono.
    E lui, sotto il peso della responsabilità, a malavoglia sarà costretto ad accettare.

  16. Francesco_P

    @Gianfranco

    Definire le caratteristiche di una “seria alternativa” è molto più di un esercizio dialettico. Sarebbe estremamente utile, ma aprirebbe un lunghissimo dibattito.

    Concordo pienamente sul fatto che l’unica strada è un taglio dei costi dell’intera struttura pubblica, cosa che implicherebbe non solo il licenziamento degli statali in soprannumero e la perdita dei privilegio dei politici, ma anche una revisione generale di tutta l’architettura dello Stato. Le attuali forze politiche (cdx e csx) non hanno neppure voluto intervenire sul bicameralismo perfetto e sulla riduzione del numero dei parlamentari. Cambiare con questa gente è impossibile.

    Poiché non mi arrendo all’idea di non poter cambiare (smetterò solo quando finirò al famoso Belzebù Hotel), serve un partito di gente nuova che abbia una visione dello Stato ed economica opposta al “tassa, dilapida e vivi alla giornata” che rende simili cdx e csx.

  17. Giorgio Andretta

    Giannino: “Se Renzi vince le primarie del Pd, lo sosterremo”, questa è l’intestazione di un articolo sul FATTO Quotidiano.
    Niente di più lontano dai miei intendimenti.

  18. Marco Tizzi

    @Mario45
    Durante la ritirata dei nostri ex-alleati da Roma, alcuni si fermarono gentilmente a visitare le dolci colline cha vanno dall’adriatico al tirreno sul finire dell’appennino.
    I miei nonni e bisnonni vivevano lì.
    Furono costretti a fare una buca nell’aia, mettere tutti gli averi in un baule e sotterrare. Dovevano dormire nella stalla con gli animali e le donne dovevano servire e riverire quei signori vestiti Hugo Boss.
    Questo è quello che si sa. Quello di cui le donne si vergognavano non si può sapere.

    Il mio prozio aveva 14 anni e tutti i giorni andava a prendere l’acqua ad una sorgente nel nostro bosco. Tutti i giorni ci urinava un po’ dentro.
    Di tutti i miei parenti quello con cui mi trovo meglio, anche oggi, è lui. E sono contento che mi abbia insegnato a ribellarmi con tutti i mezzi, ad ogni costo: io sul carro bestiame non ci salgo.

    Spero solo che il popolo tedesco non faccia lo stesso errore di sempre: fidarsi dei propri politici e ubbidire alle regole senza chiedersi se sono giuste o no.

    P.S.
    Mio nonno, il fratello del ragazzino che faceva la pipì nell’acqua delle SS, negli stessi giorni era “prigioniero” in Inghilterra.
    Tanti anni dopo, in un perfetto inglese, ricordava quel periodo come il più bello della sua vita: sapeva fare trappole per le lepri che gli inglesi non conoscevano, per questo era diventato una specie di eroe in quel paesino della campagna britannica dove era “prigioniero”.
    Le virgolette le metto perché è proprio difficile pensare che uno che aveva un tetto, una stanza sua e un letto caldo fosse privato della libertà.

  19. laterzio

    qui pubblicano ad clitoridem. Quindi questo luogo vale l’altro per Laterzio. Concentratevi sulla parola “vale” se potere. Scendete nel mio inferno del valore di Max Scheler e risalitene con qualsiasi altro tedesco antedecendente. L’unione tra i popoli rivieraschi della nostra penisola, come ben potrebbe confermare se lo volesse Piero da Genova, sono più saldi di ogni disvalore temporaneo. Che armi abbiamo per difendere la nostra carta-moneta? Le parole degli invertiti con le scarpe gialle a punta? Alla fine se ben osservate è solo una questione estetica quella monetaria. Chi di noi depositari non crede nella ciclista olandese che perde gli zoccoli e non le staffe nelle campagne tronfie di mele gialle?

  20. giuseppe 1

    @Marco Tizzi
    Stando alle dichiarazioni Renzi ha detto che se vince il Premier lo fa lui.
    Anche il Pd non mi sembra avere eccessivo interesse per questa ipotesi.
    Ma tutto può essere. Di sicuro tifano Monti tutti coloro che hanno bisogno di attaccarsi alla sua scia per essere resuscitati. Pdl, Udc e Fli.
    Curioso fino al ridicolo l’atteggiamento del Pdl. Pur di non far vincere il Pd è diventato il paladino del proporzionalismo puro. per fortuna Grillo sale.

  21. Mario45

    @Marco Tizzi
    Io sono nato a MIlano, come tutta la mia famiglia. Abitavamo in periferia, in prossimità di una batteria contraerea, i cui serventi tedeschi occupavano la ns casa. Tutte le sere, grazie probabilmente alla presenza della batteria, ci visitava il Pippo, che scaricava il suo carico di bombe. I miei non hanno mai parlato volentieri di quel periodo. Ma sono ormai passati settant’anni e francamente ci ho messo su una pietra. La guerra e’ guerra e nell’ultima han sofferto soprattutto i civili. Poi è necessario ricominciare a vivere. Non vale per gli ebrei. Ho amici fra i tedeschi, ci lavoro da quarant’anni e i due migliori amici che ho avuto in vita mia sono di Colonia. A volte sono un po’ prepotenti ed invadenti, si crogiolano spesso nel loro superiority complex, ma chissà quanti difetti Ho io che loro accettano. Ho conosciuto perfetti idioti tedeschi, così come italiani. Nessuno e’ perfetto

  22. laterzio

    @Marco Tizzi
    spero tu sia consapevole Marco che lo spazio si esaurisce con il presente e sull’attenti! Del resto cosa te ne puoi fare del tempo? Se confronti la Prime Uve con la Nonino come io ti leggo di fronte al massimo scrittore di questi luoghi che è Pier de Geneve, sento il sapore d’anice
    Considera la parsimonia e parla.

    I tuoi uditori

  23. Simone V.

    La mera cruda realtà è quella della lettera pubblicata , stesse persone = stesse azioni , stesse azioni = nessun cambiamento .
    Non esistono neppure labili speranze che la situazione possa migliorare senza divenire conflittuale , estrema, sarebbe la prima volta nella storia dell’uomo che un mutamento simile a quello necessario avvenga in modo pacifico . E’ un Utopia .
    Credo invece che quello che stiamo vivendo in particolar modo in Italia sia una guerra combattuta senza armi ma non per questo senza vittime .
    L’italia del sapersi arrangiare sempre e comunque , quello stereotipo di italianità che mi perseguita nei viaggi d’affari all’estero si è drammaticamente ingigantito alimentato dalla “crisi” .
    La crisi ci sbatte in faccia tutte e cinque le mafie che abbiamo , la corruzione , il peculato , i falsi invalidi .
    La questione è Etica .
    Sulla fine degli anni 90 una studentessa universitaria discuteva con me preoccupata a riguardo dell’Europa e dell’Euro : ” sono preoccupata che in Finlandia seguiremo il rigore delle leggi e norme che ci verranno imposte…mentre chissà Voi in Italia…”
    E’ brutto riconoscersi in certe previsioni .
    Non si vedono motivi , modelli , o persone che sviluppino una soluzione valida per il ns paese . Il debito che stiamo generando è già intergenerazionale .

  24. Alessandro

    Marco Tizzi :
    @Giorgio Andretta
    Caro Giorgio,
    le elezioni, da un punto di vista strettamente figurativo, si terranno.
    Ma tanto prima delle elezioni il nostro… no, mio no, non ce la faccio… l’attuale Presidente del Consiglio firmerà un pezzo di carta dove starà scritto, con un accurato giro di parole (tedesche), “il Governo e il Parlamento italiani non contano più un cazzo”.

    Marco, credo che su una cosa tutti possiamo concordare : l’ItaGlia si è indebitata con le sue steese mani attraverso anni di sperperi, malgoverno, malaffare, assitenzialismo, inerzia e cilatronismo.

    Quindi è giusto che ora l’ItaGlia paghi le conseguenze del disastro che ha combinato.

    Se io mi indebito per giocare al casinò e poi mi ritrovo con gli strozzini che mi inseguono per riavere i loro soldi, non devo dare la colpa agli strozzini per le mie pene ma solo a me stesso.

    Se invece vogliamo ostentare il solito ridicolo, miope e provinciale patriottismo ItaGliano e sostenere che la nostra situazione è tutta colpa di un complotto ordito da tedeschi, FMI, banche, massoneria, Spectra, James Bond e Cia i quali vogliono affamarci….allora ditemelo che vado a giocare alla Playstation

  25. Taglio le polemiche e torno all’articolo.
    Quanto di più razionale si possa esprimere: se si va verso un ostacolo e non si cambia rotta, ci si andrà a sbattere contro.
    Ma cosa vuol dire cambiare rotta? La “decrescita felice di Serge Latouche?
    La “crescita zero” di Aurelio Peccei? Spero di no.
    Io vorrei “la sussidiarietà” non solo nei confronti stato cittadino, ma anche all’interno delle aziende – le cosiddette boss-free factory, dove il famoso PDCA è un’ovvietà…. ma il discorso sarebbe più lungo.
    Mandi!

  26. Jack Monnezza

    @Marco Tizzi

    Ti confermo che anch’io ho sentito racconti molto simili ai tuoi. Sempre sulle colline della Toscana alta, le colline di Leonardo e Montanelli.

    Anche nelle nostre campagne i tedeschi arrivavo tutte le mattine per rivendere la vacca che avevano rubato la notte precedente e i miei avi erano costretti ad attingere a quanto sotterrato in buca per ricomprarla. E qualche notte oltre alla vacca sembra volessero anche altro. ….ma era la guerra….e l’avevamo persa due volte…

    Ma le cose peggiori sembra non le fecero i tedeschi, ma i così detti partigiani. Sempre rimpiattati sui monti durante la guerra, ma che si materializzarono una volta che gli Alleati ebbero passato l’Arno. Meno male che un mio prozio, podestà del Paese, fu portato subito via a Coltano e a Padula dagli americani, altrimenti oltre alle terre ci avrebbe potuto rimettere anche la pelle……dai compagni liberatori…

    Un altro parente, sottotenente in Libia, fu portato prigioniero a Florence, Arizona, dove si trovo’ così bene che si sposò e non è mai tornato.

  27. Marco Tizzi

    @giuseppe 1
    Mi spiace, ma credo che le dichiarazioni del PD di volere un premier proprio siano una maschera.
    D’altra parte se ho ragione, se sono quindi tutti esclusivamente contro il M5S non potrebbero mai dirlo perché altrimenti perderebbero.
    Si frantumano per aumentare il totale della somma.

  28. Marco Tizzi

    @Mario45
    Ma io adoro la Germania! Vado a Berlino ogni volta che posso, ho tanti amici tedeschi, non sono mai stato condizionato da quel che è successo in guerra, nonostante i racconti con cui son cresciuto.
    Spero non ripetano gli errori, ma soprattutto che si diano una svegliata su certi temi. Oggi leggo quest’articolo che sembra scritto dall’ufficio propaganda dei bei tempi:

    spiegel.de/international/europe/how-central-banks-are-threatening-the-savings-of-normal-germans-a-860021.html

    Nell’articolo si spiega bene l’inflazione in atto e tutti i rischi che comporta. Si addita tutto con grande foga, con sprazzi quasi di terrorismo.
    Ma poi ad un certo punto cosa si dice? Che dato che la guerra col dollaro è a chi svaluta di più, allora il cambio va mantenuto basso altrimenti ci rimettiamo con l’export.
    In pratica i tedeschi vogliono una moneta forte quando comprano e debole quando vendono.
    Glielo spieghiamo che è impossibile?
    Ecco, il rischio è che il tedesco medio legga un articolo del genere e dica “Draghi, dato che è italiano, ha creato un Euro come la Lira, mentre con il Marco noi avevamo una moneta forte per comprare, ma debole per vendere”.
    E un cretino del genere potrebbe anche pensare “mettiamo in ginocchio gli italiani!”
    Ma penso che oggi siano più i tedeschi che proverebbero a fermarlo di quelli che staranno zitti.
    E cmq non c’è bisogno di spintarelle per metterci in ginocchio. A ‘sto giro facciamo da soli.

  29. Marco Tizzi

    @Jack Monnezza
    Ma sì, la guerra è guerra, per carità. Solo che la mia esperienza personale viene da quella parte, quindi i racconti erano quelli.

    E cmq volevo semplicemente dire che sono disposto a rischiare di essere libero: se voglio andarmene me ne vado, ma non mi caricano da nessuna parte per portarmi via.
    Già questa cosa che non contano più le elezioni mi da parecchio fastidio, oltre non vado.

  30. Jack Monnezza

    @Marco Tizzi

    Ma possono farci parecchio male prima di andarcene da soli….

    Questa volta mi sembrano proprio cattivi, farebbero di tutto per non rinunciare a quello che hanno. I politici veri sono più portati al compromesso e al lasciar vivere (vedi ex DC). Questi presunti tecnici sono cattivi, sono in fondo politici di serie B rancorosi per il loro fallimento, sono troppo rancorosi per capire quanto sta avvenendo e soprattutto quando basta. Vanno avanti per la loro strada incapaci di vedere il malato che sta morendo con le loro cure. Non so se mi sono spiegato….. In fondo ho molto meno paura di tipi come er Batman, rubano qualche milionata ma lasciano correre e fanno girare il denaro…

  31. mariosavona

    ottima considerazione ma.. 1°- destra e sinistra non hanno mai avuto nessuna idea sul cosa fare x questo paese e x i cittadini ma solo x loro tornaconto..2°- l’italia è un paese VIRTUOSO??? ma dove?? siamo i più bravi nell’organizzare festini e nel rubare e sperperare danari pubblici.. in questo non ci batte nessuno!!.. 3°- l’europa è un insieme di stati che non potranno mai essere comuni ed uniti siamo tutti diversi uno dall’altro in primis la lingua che si parla è già una barriera x non parlare dei concetti di democrazia senso dello stato ABISSALE!!!

  32. Stefano Giannini

    Le colpe possono essere distribuite a pioggia su tutta la società italiana ed europea.
    Odio l’ antipolitica, non mi riferisco a lei che muove una critica puntuale, perchè concentra tutta la sua attenzione sulla politica, trascurando il resto.
    Parole come liberismo, industrializzazione, crescita della produttività sono diventate oramai sinonimi di diseguaglianza, inquinamento e sfruttamento per la maggioranza degli occidentali.
    Il problema di fondo è culturale prima che politico.
    Sul sottofondo gridato o bisbigliato del “Not In My Backyard” gli italiani non hanno capito che rinunciando al nostro sistema produttivo si rinuncia anche al benessere, prima, e alla sopravvvivenza, poi.
    Per fermare il declino bisogna invertire le tendenze culturali, che, come ha detto qualcuno, sono le vere istituzioni.
    La cura è, come sempre, una buona dose di realtà.
    Quindi: fermare le utopie per fermare il declino.

  33. Giorgio Andretta

    Marco Tizzi :@Giorgio AndrettaRenzi vicepremier.Monti premier.Coalizione: PD, UdC, Fli, Api, FiD/IF.Se non basta tirano dentro anche il Pdl.Se son disperati pure la Lega.

    Marco Tizzi :
    le elezioni, da un punto di vista strettamente figurativo, si terranno.Ma tanto prima delle elezioni il nostro… no, mio no, non ce la faccio… l’attuale Presidente del Consiglio firmerà un pezzo di carta dove starà scritto, con un accurato giro di parole (tedesche), “il Governo e il Parlamento italiani non contano più un cazzo”.
    Onde essere certo che qualcuno non si lamenti e che magari imbracci tale foglio di fronte al popolo dicendo “ragazzi, ma siete sicuri?” si presenteranno alle elezioni figurative una trentina di partiti/movimenti diversi che alla fine, vistisi disperatamente impossibilitati a formare una maggioranza, chiameranno il Nostro per salvare il Paese dalle piaghe che lo affliggono.E lui, sotto il peso della responsabilità, a malavoglia sarà costretto ad accettare.

    Marco Tizzi :@Mario45Durante la ritirata dei nostri ex-alleati da Roma, alcuni si fermarono gentilmente a visitare le dolci colline cha vanno dall’adriatico al tirreno sul finire dell’appennino.I miei nonni e bisnonni vivevano lì.Furono costretti a fare una buca nell’aia, mettere tutti gli averi in un baule e sotterrare. Dovevano dormire nella stalla con gli animali e le donne dovevano servire e riverire quei signori vestiti Hugo Boss.Questo è quello che si sa. Quello di cui le donne si vergognavano non si può sapere.
    Il mio prozio aveva 14 anni e tutti i giorni andava a prendere l’acqua ad una sorgente nel nostro bosco. Tutti i giorni ci urinava un po’ dentro.Di tutti i miei parenti quello con cui mi trovo meglio, anche oggi, è lui. E sono contento che mi abbia insegnato a ribellarmi con tutti i mezzi, ad ogni costo: io sul carro bestiame non ci salgo.
    Spero solo che il popolo tedesco non faccia lo stesso errore di sempre: fidarsi dei propri politici e ubbidire alle regole senza chiedersi se sono giuste o no.
    P.S.Mio nonno, il fratello del ragazzino che faceva la pipì nell’acqua delle SS, negli stessi giorni era “prigioniero” in Inghilterra.Tanti anni dopo, in un perfetto inglese, ricordava quel periodo come il più bello della sua vita: sapeva fare trappole per le lepri che gli inglesi non conoscevano, per questo era diventato una specie di eroe in quel paesino della campagna britannica dove era “prigioniero”.Le virgolette le metto perché è proprio difficile pensare che uno che aveva un tetto, una stanza sua e un letto caldo fosse privato della libertà.

  34. Gianfranco

    sempre piu’ sovente mi chiedo quanto siamo piu’ innamorati di quello che diciamo rispetto alla paura di farlo avverare.

  35. Piero from Genova

    @laterzio

    Grazie x ieri La-erzio .. Lei sembra Stendhal..

    ESSI si Credon Dei Buoni ed han già scritto: proteron energheia dynameos..

    a primavera nascerà il duro fior dell’ultimo terzo..

    in politica (e finanza) il filosofo deve abbandonare la pianura della verità..

    Che prò ne avremo se faremo la stessa fine dello stolto ?

    Salveremo solo un pò di Quantità.

    L’Oscuro Efesino

  36. Giorgio Andretta

    Egr.Marco,
    finalmente ci ha rivelato l’eziologia della sua anarchia all’acqua di rose, il piscio di suo zio. Peccato però che il suo parente ha equivocato sull’effetto della sua azione.
    Infatti lui l’ha compiuta come atto di disprezzo invece ha curato i destinatari.
    Lei è sufficientemente giovane da non conoscere che, ma forse il sig. Mario45 mi può essere testimone, un tempo molti popoli, compresa la civiltà contadina italiana, usavano l’urina come medicamento, quindi risultato opposto.

    La sua ironia potrebbe anche essere divertente se si aprisse anche alle altre branche dello sibile umano e non si limitasse alle more finanziarie/economiche/ragionieristiche, infatti se studiasse un po’ di più l’attuale ordinamento legislativo italiano, facilmente arriverebbe alla conclusione che non obbligatoriamente il popolo possa esprimere la propria volontà nella primavera del 2013, se non se ne è reso conto stiamo vivendo in un colpo di stato incruento, tutto il resto è un teatrino, compreso lo strappo di vesti di alcuni personaggi.

    Quello che mi fa più specie è concludere che molti ospiti di questo blog hanno passato sotto silenzio l’ultima affermazione del suo direttore(del sito) di voler entrare in coalizione con il PD.
    Di cosa stiamo starnazzando?

    Per il resto e per quello che conosco, preferisco essere guidato dai tedeschi-quali tedeschi, ci sono ancora?- che essere militarmente invasi-come siamo- dagli yankee.
    Ha mai visto un film come Easy rider girato in terra teutonica?
    Sarà un piacere rileggerla.

  37. Claudio Di Croce

    Chissà se qualcuno ha letto qualche libro sulla 2da guerra mondiale e sulle tragedie relative. Noi italiani entusiasticamente fascisti , siamo entrati in guerra impreparati militarmente – ma nessun generale dello stato maggiore si è opposto , salvo dopo scrivere le memorie dicendo il contrario – alleati della Germania salvo quando ci siamo accorti che avevamo perso schierarsi contro tradendo l’alleanza dalla sera alla mattina . Cosa ritenete abbiano pensato i tedeschi di noi e in parte continuano a pensare ? Le violenze , le porcherie , le stragi, gli assassini di massa e tutte le altre innumerevoli tragedie di tutte le guerre da millenni ,ci sono state su tutti i fronti in Europa, in Asia , in Africa e in tutti i luoghi dove si è combattuto . Noi italiani non ne siamo stati affatto esenti : ci siamo comportati come tutti ma abbiamo fatto una ipocrita e falsa rappresentazione come ” italiani brava gente ” . Non parliamo poi delle guerre civili che sono ancora peggio delle guerre ” regolari ” Basta pensare alla guerra civile spagnola e alla cosidetta guerra di ” liberazione ” italiana.
    Ricordare adesso il comportamento tedesco nella seconda guerra mondiale – dimenticando quello degli altri -è fatto solo per ” vendicarsi ” della Germania che è tornata al posto che le spetta , cioè al primo come paese europeo e a uno dei primi del mondo .

  38. Marco Tizzi

    @Jack Monnezza
    La sensazione è che abbiano aspettato una vita a fare la muffa in università nell’attesa della grande occasione e adesso che ce l’hanno si sono accorti di aver fatto un lavoro non apprezzato.
    Non so se hai notato che dopo l’imboscata di giugno il prof. Monti non è stato più convocato “per risolvere i problemi dell’Europa”. Infatti i tedeschi stanno recedendo dagli accordi presi in quella sede. E lo stan facendo a furor di popolo.

  39. Jack Monnezza

    @Claudio Di Croce

    Nulla da eccepire. Anche i tedeschi fanno benissimo a perseguire, come tutti, i loro interessi nazionali.

    Quello che alcuni di noi stanno criticando credo sia il sistema Germania, anche in chiave storica. Sistema con qualche caratteristica ( imperialismo, dirigismo, tanta analisi e poca sintesi, poca logica induttiva) che nella storia recente non hanno portato proprio a grandissimi risultati per i loro “vicini”. Stiamo solo dicendo che anche adesso, da come stanno dirigendo questa crisi, alcune di queste caratteristiche si vedono…

  40. elegantissimo

    Buongiorno amici, Vi prego di concentrare l’attenzione sul nuovo MES(meccanismo europeo di stabilità o fondo salvastati), la nuova istituzione finanziaria europea che a sua volta è subordinata alla sottoscrizione del TSCG(trattato di stabilità e controllo della governance o cessione di sovranità nazionale) anche questa subordinata a FMI(fondo monetario internazionale o salotto buono della finanza). Premetto che non sono un ricercatore o studioso di norme, leggi o trattati ma un appasionato sindacalista alle dinamiche e dell’impatto di queste sulla vita quotidiana dei cittadini. Ebbene Vi invito(anzi Vi prego) di leggere attentamente, nella parte introduttiva del MES al punto (8)”… Il MES coopererà strettamente con il Fondo monetario internazionale (FMI) nel fornire un sostegno alla stabilità…..”, e al punto (13)”…che lo status di creditore privilegiato del FMI prevalga su quello del MES….”. Ed infine il collegamento al TSCG nella parte in cui si riferisce al fiscal compact “….di inserire con modifiche costituzionali l’obbligo di cedere parte delle sovranità nazionali al MES…” per raggiungere la soglia minima del 60% del PIL entro il breve termine (dovrebbero essere 5 anni), nel caso dell’Italia dovremmo dimezzare il rapporto debito/PIL, ma si trova un’enorme contraddizione all’accezione della riduzione di un ventesimo all’anno, sempre nel medio termine(sic!). Un trattato scritto male e per essere interpretato “ad personam” dal presidente del MES, nelle intezioni dovrebbe essere il ns Monti, e nella più totale impunità sul territorio della unione europea, per gli atti, le azioni e le determinazioni, nonchè la riservatezza per tutta la documentazione prodotta. Infatti nel MES all’ articolo 32 “Status giuridico, privilegi e immunità” e quì amici Vi invito a leggerlo perchè gli stessi privileggi vanno al FMI. Siamo alla dittatura con conseguente corte marziale della finanza!!!!!! Vi voglio ricordare che nel trattato dell’Unione Europea, aggiornato, sono sanciti i principi di democrazia e sovranità nazionali, quindi in aperto conflitto con le libertà dei cittadini!!! Dott. Giannino e amici alle armi legali…con la legalità… e le leggi:dal popolo per il popolo.

  41. Marco Tizzi

    @Claudio Di Croce
    Lungi da me assolvere gli italiani!
    L’asse era asse.
    Ho solo raccontato una storia personale, che comunque sia segna.

    Ciò che critico della Germania è questa prostrazione totale al leader di turno: sono già 7 anni che Angela Merkel governa, senza aver mai superato il 35% dei votanti, e alle prossime elezioni non ha un rivale degno di questo nome. Difficile pensare che la SPD continui a contrapporle nomi di secondo piano per puro caso: è un inciucio e non mi piace molto.
    La Germania sarà anche una potenza economica (io ho molti dubbi che sia sullo stesso piano di USA, Cina e Giappone, ma è una mia idea), ma questo non le da diritto di imporre alcunché ad altri, giusto?

  42. fra

    La situazione è sicuramente quella descritta. Ma Draghi deve completare la presentazione del suo modello per gli Stati Uniti d’Europa. Quanto prima. Con tutte le riforme che ne derivano nel settore bancario e finanziario. Per quanto riguarda l’Italia in realtà il programma economico già c’è. Il problema è che il Parlamento italiano non sa neanche di che diavolo si parla. Basta vedere che gente c’è o le domande che fanno in conferenza stampa per vedere che hanno governato per 30 anni nella più profonda ignoranza e strafottenza.

  43. Gianfranco

    @Giorgio Andretta
    Troppa grazia.

    Solo una riflessione dopo che ultimamente sto leggendo centinaia di interventi in vari blog relativi alla situazione economica e politica.

    Cordialmente, e sempre col sorriso,
    Gianfranco.

    ps. concordo con lei: starnazzando.

  44. Marco Tizzi

    @Giorgio Andretta
    Era un contadino di 14 anni, non un medico 🙂
    E l’acqua di rose… be’ bisogna anche rendersi conto del mezzo e del suo scopo: stiamo pur sempre commentando un blog di economia!

    So benissimo che le elezioni possono essere rimandate. Ma non penso che convenga loro, da un punto di vista politico, perché davvero se non fanno le elezioni avranno tutti contro, anche a livello internazionale.
    Devono rispettare le formalità.
    Ma perché siano formalità devono essere certi che non contino nulla.
    Quindi:
    – il sig. Bersani non può escludere un Monti-bis e non può nemmeno tirarsi indietro in campagna elettorale, perché altrimenti la gente dirà “perché se non ti sta bene un altro Monti non sei voluto andare alle elezioni quando Berlusconi è caduto?”
    – Renzi può escluderlo nominalmente, ma alla fine anche se vincesse le primarie non avrebbe nessun alleato che possa portarlo a Palazzo Chigi. Quindi si accontenterà della poltrona di vice e dell’endorsment per il prossimo giro
    – Berlusconi ha detto oggi che non esclude il Monti-bis, quindi a lui sta bene e basta. Cmq ormai gli interessa solo godersi un po’ i suoi soldi
    – al “centro” son tutti schierati con Monti
    – Giannino e FiD sono in una fase confusionale che metà basta: pare che tutti appoggino Renzi (non trovo l’articolo che mi cita, ma Zingales faceva parte del team della Leopolda già dall’anno scorso), ma sono alleati (apparentati? affratellati?) con Italia Futura che vuole Monti. Non si capsice se si presenteranno davvero alle elezioni o se resteranno un movimento d’opinione. Che le devo dire? BOH!!!

    Penso che al di là di tutto, al di là dei programmi (mai visto qualcuno rispettare il programma che ha presentato agli elettori?) oggi una formazione che si presenta per governare debba decidere attentamente il proprio leader o dire esattamente come lo vuole selezionare, perché sarà quel leader ad andare a trattare a Bruxelles e non il programma.

    Non mi piace scegliere l’invasore, ma penso che in questo momento gli USA abbiano un sistema economico più moderno rispetto ai tedeschi (Apple, Microsoft, Google vs. VW, Mercedes, BMW) e soprattutto non hanno quel complesso di superiorità che nella vita e nel lavoro di tutti i giorni è davvero insopportabile.
    Ma così ragionando stiamo davvero rinunciando fin da subito ad ogni possibilità che ci aspetti la libertà. Abbiamo già perso, caro Giorgio? Ci stiamo arrendendo?

  45. Gianfranco

    @Marco Tizzi
    Le rispondo anche se non e’ a me che ha rivolto la domanda. Ma e’ un blog, mi conceda questa piccola liberta’.

    Ci siamo gia’ arresi. E la cosa mi rende pieno di tristezza.

    Se dopo aver toccato con mano quello che i politici di riferimento hanno combinato negli ultimi 50 anni continuiamo a considerarli punti di riferimento per qualunque cambiamento, significa che ci siamo arresi.
    S’e’ arreso il buon senso, s’e’ arreso il coraggio.
    Solo la paura del cambiamento, e’ rimasta.

    Se volessimo un cambiamento – no, non sto parlando di inutili dimostrazioni in piazza o carnevalate del genere et similia ne’ tanto meno di cose ben piu’ stupide e peggiori – lo otterremmo.

    Continuamo a guardare fuori, come se le soluzioni fossero in Germania, negli USA, in Israele o in Siria.
    Le soluzioni sono qui ma non le vogliamo.
    Probabilmente perche’ non abbiamo ancora abbastanza fame.

    Che senso ha avere millenni di storia e cultura ed istruzione e memoria di tante cose, se non riusciamo nemmeno ad uscire da un problema che non e’ ideologico o morale ma “semplicemente” economico?

    Cordialmente
    Gianfranco.

  46. Fabrizio Forlani

    Francamente, ho l’impressione che questi interventi (come tanti altri) appartengano al filone del catastrofismo cosmico, genere ben inteso non proprio nuovo a cominciare dall’Apocallisse di Giovanni… Affermare che il motivo per cui il PD non ha un programma sta nella crisi dell’europa appare una fantasiosa rivisitazione della storia secondo cui un battito d’ali di farfalla puo’ provocare uno tsunami dall’altra parte del mondo. Perche’ non dare la colpa a questo punto all’opposizione di Saturno (l’astro), alla malevolenza di Marte (il dio), al malocchio e perche’ no pure al diavolo (che come si sa mette sempre la coda dappertutto).
    L’italia e’ infatti piena di problemi SPECIFICI (ad es. il sovraffolamento delle carceri, la lunghezza dei processi, le contraddizioni tra leggi regionali, leggi dello Stato, regolamenti comunali e provinciali per dirne qualcuno…) dalle quali ci si aspetta soluzioni SPECIFICHE, e per SPECIFICHE intendo tecniche. Quando il mio lavandino perde non chiamero’ Renzi che mi intrattera’ con un dialogo sui massimi sistemi. Piu’ prosaicamente chiamero’ l’idraulico (e in fretta se non ho chiuso l’acqua nel frattempo…).
    Semmai cio’ che e’ deprecabile nel PD e a mio parere fonte di tale empasse e’ la scarsissima preparazione tecnica (in quasivoglia campo beninteso dall’economia all’ingegneria), tale che risulta piu’ facile parlare di PACS che non di carceri, e’ piu’ facile parlare di registri civili che non di eolico o di biomassa.
    Il PD non deve a mio parere occuparsi di politiche macroeconomiche. Nessuna forza politica democraticamente eletta e’ chiamata a farlo, e difatto non ne possiede le competenze. Le politiche macroeconomiche (quelle serie almeno) si fanno con gli organismi competenti (come BCE, OCSE, FMI ecc..) e non a colpi di ‘rinascero’ uccello di montagna….’ Alla politica si chiede ASCOLTO, o meglio ASCOLTO PAZIENTE. L’unico dispetto che si potrebbe fare alla politica sarebbe semmai quello di ESTENDERE la durata dei MANDATI, in modo che gli stessi partiti si trovino nella condizione di dover SMALTIRE la cacca (politica si intende) che hanno fatto durante il mandato. Molte velleita’ da ‘sveltina’ politica (accelerata anche da ridicole regole di pensionamento del tipo 1 anno, 1 mese e 1 giorno di governo…) si tramuterebbero in velleita’ di fedelta’ coniugale, quantomeno al proprio elettorato, cosa direi quantomai rara (vedi la parabola di Fini ad es.). Il trasformismo politico gradualmente avrebbe fine e i politici sarebbe COSTRETTI all’ascolto dei pareri tecnici (di ogni lato).
    Ma questo sarebbe davvero un TERRIBILE DISPETTO…

    Monti, almeno ci capisci qualcosa. Deo gratiam…

  47. Happy prince

    @Gianni Pardo
    Caro Gianni Pardo, la ringrazio per la cordiale tirata di orecchie. Quello che volevo dire -e forse sono stato tradito da un eccesso di sintesi- è che in questo momento abbiamo bisogno ANCHE della Politica. Che poi questa non possa più essere rappresentata dagli attuali esponenti, è pacifico. Che non si intravvedano ancora uomini (donne) nuovi, in grado di apportare idee e comportamenti nuovi e migliori, è altrettanto pacifico. Ma senza Politica non si va da nessuna parte. Io rispetto i Mercati in quanto rappresentano anche la massaia, e anche me, ovviamente. Però la loro razionalità non è un dato di fatto oggettivo e apodittico, va verificata ex-post di volta in volta. Sennò si ricade nell’ideologia, ovvero qualcosa di cui sicuramente NON abbiamo bisogno.
    Per venire all’attualità, è chiaro che la situazione del debito richiedeva una correzione, ma non credo che espropriare intere nazioni della rappresentanza democratica, e portare continenti sull’orlo di derive populiste, revansciste, etc.etc. sia utile a migliorare la situazione. Per questo mi rifacevo alla metafora dello scorpione e della rana: l’azione dei Mercati è stata eccessiva, le sue conseguenze rischiano di peggiorare ulteriormente (più di quanto avesse già fatto la Politica) la situazione delle massaie. E la mia, purtroppo.

  48. Marco Tizzi

    @Gianfranco
    Scrivo sempre per tutti, ci mancherebbe!

    Vede, c’è una questione che io mi intestardisco a non capire e che mia madre mi spiega ogni volta: in questo Paese lavorano 20 milioni di persone su 60. Di questi, 4 milioni sono dipendenti statali. E quanti saranno i lavoratori privati che vivono a risucchio dello Stato? Siamo buoni, diciamo un milione. Poi dovremmo sottrarre anche i cassintegrati.

    Risulta che una persona su quattro paga le tasse, tre le prendono.
    Questo è tanto più vero in periodo di (ridicolo) tentativo di pareggio di bilancio: è proprio un trasferimento diretto.
    Vogliamo quindi pensare che 3 persone su 4 siano disposte a rinunciare ai propri interessi in nome della libertà?
    Non siamo rassegnati: semplicemente alla maggioranza va bene così.
    Facciamocene una ragione, siamo in netta minoranza e stop: alla maggioranza non interessa la libertà, interessa preservare una parvenza di quieto vivere.

  49. Francesco_P

    Una riflessione sul cerchio che si chiude.

    Il PD ha aperto le primarie alla coalizione in funzione anti Renzi. Renzi è l’uomo di punta di una corrente di pensiero minoritaria nel partito che accarezza una prospettiva di tipo “socialdemocrazia europea” che, di questi tempi, deve essere valutata come il male minore rispetto al marasma statalista in stile secolo scorso impersonato tanto dal cdx che dal csx. Renzi avrebbe potuto anche raccogliere la maggioranza alle primarie per via della disaffezione nei confronti del duo Bersani Bindi. Con la scelta della coalizione entra in gioco tutta la galassia della sinistra militante che non è solo il SEL. Ne consegue che il PD ha scelto il “porcellum” per le prossime elezioni per risolvere un problema interno: mettere all’angolo Renzi.

    La mossa di Berlusconi di non ricandidarsi premier per favorire l’ammucchiata di centro destra è da leggersi come una conferma del fatto che si andrà a votare per coalizioni e per candidati scelti dalle segreterie.

    Con un elettorato stanco e disilluso è facile prevedere che ad aprile l’ammucchiata di sinistra farà la parte del leone prendendosi il premio di maggioranza, la lega sarà il fanalino di coda e la posizione di seconda forza sarà contesa fra l’ammucchiata di centro destra e quella fra Di Pietro e Grillo.

    Ora le questioni sono:
    – quanto ci metterà ad esplodere l’ammucchiata PD + SEL + vari partiti dell’area di estrema sinistra?
    – chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica (speriamo non Rosy Bindi)?

    Intanto ci beccheremo la patrimoniale di Stefano Fassina, poi, dopo l’esplosione della coalizione vincente e un ulteriore aggravamento della crisi, si potranno realizzare le condizioni per un Monti bis,

  50. Marco Tizzi

    @Francesco_P
    Mumble mumble.
    Sinceramente non credo che una coalizione di sinistra, con questa legge elettorale, possa avere la maggioranza sia alla camera che al senato.
    Raccatterà qualcuno al centro e quel qualcuno imporrà Monti.

    A livello economico non credo ci sia molto spazio di manovra in termini di provvedimenti: sarà l’ESM a decidere cosa fare e cosa non fare e tendenzialmente aumenterà le tasse in ogni modo (possibili provvedimenti “alla greca” come accise abnormi sull’acqua, elettricità e gas), ridurrà i trasferimenti alla popolazione in termini di pensioni e sussidi, ma non toccherà la mangiatoia per rispetto di chi comanda.
    Questo porterà ad un altro avvitamento recessivo e disoccupazione al 30% in uno dei paesi col peggior tasso di occupazione di tutto l’OCSE.

    Quando l’economia sarà davvero in ginocchio e la gente disperata, arriveranno gli elicotteri della nuova Unione delle Repubbliche Socialiste Bancarie Europee che offriranno un tocco di pane dall’alto della loro magnanimità.
    Ci sarà un po’ di coda, ma il pane sarà buono.
    Ogni tanto faranno anche delle “elezioni”, ma serviranno solo a dare lustro ad uno o l’altro tecnocrate che il sistema iperstato-bancario avrà scelto.
    E alla fine tutti saranno contenti, perché la libertà è un rischio e rischiare è pericoloso. Il servo ha una vita semplice e senza rischi: basta dica sempre sì e qualcuno si occuperà di lui.

  51. Enrica

    @ Marco Tizzi

    Cos’è che impedisce alla nostra governance nello stato in cui siamo di non vedere o non voler vedere che sia loro sia queste assurde misure imposte dall’Europa, stanno lentamente svuotando, ma neanche tanto lentamente, l’italia della sua capacità produttiva?

    Cos’è che impedisce loro di non capire che devono ripartire dalle persone e dal nostro mercato interno che sta scomparendo?

  52. Mario

    @ Enrica
    Mi sono ritrovato a farmi la stessa domanda, e, quasi contemporaneamente, a darmi dell’imperdonabile ingenuo (di peggio, per la verità). La risposta è banale: a chi ci governa non importa nulla che il paese vada a rotoli; la loro priorità è rimanere in serpa il più a lungo possibile e spremerci fino alla consunzione. Per questo è vitale fare qualcosa, prima che ci sospendano il passaporto.

  53. Marco Tizzi

    @Enrica
    Evidentemente non si possono postare link di alcuni siti ritenuti “brutti e cattivi”…

    Vai su “RischioCalcolato” e cerca il post di FunnyKing intitolato “La Guida per Trader nel Socialismo Bancario Reale”

    Lo sanno, eccome se lo sanno! E ti dirò che Monti ha anche la sfrontatezza di dirlo!!
    Devono rendere la crisi il più acuta possibile per poter imporre misure che in condizioni normali non verrebbero accettate in un sistema democratico.
    E’ solo una nuova forma di totalitarismo, ma figurati se non vedono o non vogliono vedere!!! Non c’è assolutamente nulla di casuale, è un progetto. Menti finissime che vogliono “governare” = imporre la propria volontà sugli altri.
    E, attenzione, può essere che lo facciano a fin di bene, sia chiaro. Loro si sentono parte di un’elite che sa scegliere meglio di quanto farebbero gli individui.
    Non è cattiveria, si sentono solo migliori.
    Purtroppo la storia ha dimostrato, se mai non bastasse la ragione, che i migliori non esistono. E, anzi, che non c’è nulla di peggio di qualcuno che si sente abbastanza “migliore” da poter governare senza nemmeno chiedere.

  54. Gianfranco

    Il problema principale, sempre scartabellando in internet, ed in aggiunta a cio’ che riporta il Tizzi Marco, e’ che e’ un sistema che sta gia’ funzionando.

    Dove?

    Brace yourself: Ex Unione Sovietica.

    Credo che tra gli errori di fondo vi sia il confondere questa crisi tipica di un sistema socialista con una crisi di tipo occidentale.

    Cordialita’
    Gianfranco.

  55. Enrica

    Grazie a tutti.
    In effetti anche io mi ero data la risposta “ingenua” di Mario.
    Contavo di avere delle risposte diverse rispetto a quello che pensavo ingenuamente, ma devo rendermi conto che tutto ciò è talmente banale da risultare ovvio.

  56. Giorgio Andretta

    Egr.Marco,
    non mi può giocare dei tiri mancini di tale portata.
    Sostiene che questo sia un blog di economia, non me ne ero reso conto e adesso mi sto scompisciando dalle risate.
    Successivamente cita il blog Rischio calcolato pur sapendo che è blasfemo.
    Afferma che suo zio era un contadino e non un medico, ma proprio per questo le ho menzionato l’urina come medicamento, infatti, all’epoca, quando gli agricoltori si ferivano con la falce o qualsiasi altro strumento potenzialmente offensivo, si urinavano sulla ferita.
    Come si permette di chiedere ad un anarchico della mia risma se si arrende?
    Più volte le ho ripetuto che sono vassallo del progetto antropocratico intento a cambiare l’universo, mi scusi se è poco.

    Sig.Gianfranco,
    l’autorizzo, con tanto di cera lacca, d’intromettersi a suo piacimento, è raro imbattersi in portatori sani d’ironia.

    Sig.ra Enrica,
    i nostri governanti sono inconsapevoli e del tutto decerebrati, sono come i pedoni in una scacchiera, i giocatori stazionano in altre dimensioni e con potenzialità inimmaginabili per mente umana, temo che vogliano “schiarire” la popolazione del pianeta.

  57. Francesco_P

    @Enrica

    Gentile Enrica, per scoprire le grandi verità bisogna proprio partire dalle domande più semplici.

    Purtroppo ci meritiamo il “Socialismo reale bancario” evocato da Marco Tizzi. Ma i debiti li dovremo pur pagare, o no? Paghiamo perché abbiamo eletto per decenni sciagurati scegliendo fra mele marce e pere andate a male. Intanto paghiamo, paghiamo, paghiamo … continuiamo a pagare!

  58. nick1964

    @Claudio di Croce
    Ah! Che magnifico saggio di storia ha scritto oggi 9/9/2012 ore 9,37 sulla II guerra mondiale!
    E di conseguenza che salutare schiaffone ha rifilato ad alcuni “partigiani del III millennio” che, con grande sprezzo del ridicolo, rievocano commossi autentiche balle della resistenza nazional-popolare al nazifascismo.
    Il grandissimo G. Pansa ha scritto tanto ma proprio invano, mi sembra.
    Aggiungo solo un’altra vergogna della condotta italiana nella II guerra mondiale: già prima del tradimento dell’allenza con la Germania nel 1943, l’Italia aveva già compiuto nel 1940 la famosa “coltellata nella schiena” alla Francia.
    Vale a dire che, con la Francia ormai battuta ed annientata dalle armate tedesche e sul punto di arrendersi, Mussolini volle attaccarla “alle spalle”, cioè in Provenza, per cercare di strapparle qualche pezzo di territorio.
    Di questa vigliaccata si ricordarono benissimo i francesi, e De Gaulle in particolare, che infatti alla fine della guerra volevano punire l’Italia annettendosi ampie porzioni di Piemonte, Liguria e Val d’Aosta; solo la decisa ed invalicabile opposizione americana lo impedì, e preservò così l’unità territoriale italiana.

  59. Gianfranco

    @Giorgio Andretta

    Attorno a me, francamente, leggo – e non qui – tutte cose che, applicando Fourier, viaggiano su di un’unica frequenza: il governo spende male i soldi ma mi starebbe bene se MI tartassasse meno o ME ne desse un po’ di piu’.

    Donde, tutte le strabordate sul come lo stato dovrebbe spendere e dove.

    Non ci siamo.

    Lo stato non deve spendere niente, perche’ in realta’ non spende niente.
    Siamo noi a spendere.
    E non solo spendiamo per le cose finanziate: spendiamo pure per mantenere chi decide come spendere.

    Tornando alla societa’ contadina: era retta da un importante segreto di fondo: tutti dovevano lavorare.
    Ad un certo punto, non so come, ci si e’ voluti illudere che basta far girare delle carte, per meritarsi uno stipendo.

    Penso siano banalita’ da prima elementare, ma per tornare a Francesco, sono una serie infinita di banalita’ a portare al disastro.

    Saluti
    Gianfranco

  60. Mario45

    @Marco Tizzi
    Non credo a queste menti finissime che hanno pianificato tutto. Mi pare molto più probabile che il sistema finanziario che ha retto il mondo negli ultimi quarant’anni sia ormai alla frutta, nonostante gli attuali reggitori cerchino di puntellarlo in ogni modo per perpetuare il proprio potere. Anche le grandi menti della finanza non sanno quali saranno gli sviluppi effettivi. Se così non fosse, nel 2008 Paulson e il gotha di Wall Street non si sarebbero fatti sorprendere dal crack della Lehman e qualche soluzione alla mancata crescita sarebbe stata trovata dal Giappone in 25 anni. In realtà la casualità gioca un ruolo decisivo; ci sono troppe variabili. Che qualcuno particolarmente sveglio cerchi di incanalare gli avvenimenti pro domo sua, e’ possibile; che poi ci riesca e’ tutto un altro discorso. A chi, inoltre, potrebbe interessare un’Europa sovietizzata che non produce ricchezza ? A me pare che i governanti europei, tutti, non ci capiscano una mazza e che per i banchieri, altra faccia del potere, la priorità sia di resistere il più a lungo possibile per non essere spazzati via da un mondo che ha bisogno di soluzioni nuove.

  61. fra

    La situazione è molto semplice. Draghi vuole presentare le sue proposte sul contenimento del rischio sistemico a metà 2013. La Grecia, forse non ha capito, che non ci arriva a metà 2013. Non arriva neanche a dicembre quasi certamente. La popolazione non aspetterà i suoi giochini o le sue mezze riforme piuma. O sega completamente la finanza subito e riforma il sistema bancario europeo privatizzandolo a tutti gli effetti o collassate tranquillamente uno dopo l’altro. Mi sembra che di tutto questo non se ne parli. Per quanto riguarda l’Italia o cambia completamente assetto minimizzando lo Stato o salta anche lei a breve. Tanto per citare 2 bei problemi: esodati e sanità. Così vediamo chi ride ancora quando gli si diceva che i sistemi attuali non erano sostenibili.

  62. Barani Umberto

    Abbiamo o non abbiamo un Debito di 2000 Mld di Euro? Non conta una cippa girarci intorno. Sà da pagà. Se ognuno di voi fosse in credito con chi che sia non avrebbe la pretesa di essere quantomeno rassicurato che il debitore sia disposto a rientrare? Qualcuno sosterrà che una Regia oscura stia tramando per affossare definitivamente il Pil in modo da controllare il Paese e creare un esercito di schiavi per generazioni a venire. E se anche fosse? Sarebbe solo la fine che si meriterebbe un’economia cimiciosa come la nostra, fatta di sprechi, assunzioni di diritto (il lavoro è un diritto per tutti e altre minchiate simili. Il lavoro è un dovere da guadagnare con stima e fiducia! E che sia lavoro, non una pseudo idea di esso), bella vita e corporativismi, in cui ogni casa all’interno della quale si grida allo schifo per ciò che i politici consumano alle nostre spalle, vive, come minimo, un fratello,un cugino od un figlio che ne ha beneficiato. Non si può basare una economia sugli aiuti di stato solo per consensi elettorali o per il terrore dei Sindacati. Anche all’età della pietra vigeva la regola dello scambio equo. Rimango convinto che da un investimento per produrre devo trarne un ricavo, esisterà sempre un punto, lontano fin che si vuole, in cui i conti devono tornare. Ci ha obbligato qualcuno ad una crescita esponenziale da vent’anni a questa parte senza che ci fosse un centesimo di ricchezza vera, ma fatta con crediti bancari e quindi basata su carta straccia?! Coppie di giovani a cui chiedevo ma come fate ad indebitarvi per trent’anni senza sapere ciò che accadrà fra cinque, oltre tutto per acquistare si un bene primario, ma sempre di consumo? Vedevo mio nonno che si era esposto con tutto ciò che aveva, ma per acquistare un bene da cui trarne ricavo! Basta con le ipocrisie, in fondo se siamo arrivati a questo punto e perché ci siamo voluti arrivare.

  63. Mario45

    @Barani Umberto
    Piccolo appunto: quale crescita esponenziale da 20 anni ? è dal ’92 che non si cresce…

  64. Marco Tizzi

    @Giorgio Andretta
    Sul mio prozio contadino, in effetti, appena ho scritto mi son reso conto di aver scritto un’idiozia. Non è la prima, non sarà l’ultima. E’ l’unica promessa che posso farle.

    Rischiocalcolato è un raccoglitore, c’è dentro un po’ di tutto, molto del buono. FunnyKing è assolutamente da seguire, mi creda.

    E ha ragione lei, non ci dobbiamo arrendere. Ma capita di rassegnarmi: vedo che tutti stanno piegando alla corte di Monti e questo, davvero mi lascia scoraggiato.
    Non mi è mai capitato di assistere in diretta ad un attacco massivo di sindrome di Stoccolma, è inquietante.

  65. Marco Tizzi

    @Mario45
    Premetto che spero tu abbia ragione.
    Ti offro una cena se hai ragione, decidi tu dove, tanto abito anch’io a Milano.

    Ma ti rispondo:
    – nel 2008 Paulson ha perpetrato un gioco di potere all’interno dell’elite. Dire che il sistema finanziario “è in bancarotta” non ha senso, perché il sistema finanziario è in bancarotta da quando esiste una banca centrale, perché è uno schema Ponzi: chi sopravvive e chi no, lo decidono alcune specifiche persone. Che decisero, un bel giorno, che LB non doveva sopravvivere. Il domino partì forse più grande di quel che pensavano, perché lo schema Ponzi cresce cresce cresce e mai nessuno si rende conto realmente quanto è grande.
    Tutto il resto fu salvato, ma “l’uomo nella strada” no. Negli USA ci stanno provando adesso (l’ultimo QE sono mutui ipotecari inesigibili). In Europa semplicemente non si vuole perché l’Unione Repubbliche Socialiste Bancarie Europee era l’obiettivo finale e non c’è occasione migliore di questa.
    Certo, possono sempre esserci granelli di sabbia che bloccano l’ingranaggio: sommosse, movimenti popolari, pubblica opinione. Ma se nei due maggiori Paesi d’Europa la maggioranza della popolazione è contraria all’Euro, perché ci stanno dentro? Semplice, perché i cittadini non contano un cazzo. Il progetto è superiore e quel che pensano loro non conta.
    – il Giappone non ha alcun problema. La popolazione giapponese non ha alcun problema. Come vuoi che crescano più di così? hanno una tecnologia unica al mondo, campano più degli altri, bassa disoccupazione, la loro moneta la vogliono tutti, hanno tutte le sfighe naturali possibili e stan sempre in piedi, cosa vuoi che crescano ancora?
    L’elite non riesce a costringere il Giappone a vendere le proprie poste, che comprano il debito pubblico. Ci provano da 30 anni. Non ci riescono.
    Il Giappone ha raggiunto un equilibrio, che sarà ballerino, sarà ipersocialista, ma è un equilibrio.
    Il “problema” giapponese lo vedono tutti tranne i giapponesi: non è un modello esportabile, perché servono i giapponesi, ma almeno non proviamo a distruggerlo!
    – a chi potrebbe interessare un’Europa sovietizzata? A chi la governerà!!
    A chi interessava l’URSS se non ai vari Stalin e Lenin?

  66. Marco Tizzi

    @Barani Umberto
    Io non ho fatto nessun debito.
    Nessuno, mai, in nessun caso può fare i debiti a nome di un’altro soggetto.

    Io non sono lo Stato.
    Io non ho nulla a che fare con lo Stato.
    Lo Stato è contro di me, è contro i miei amici e miei cari, è un assassino e un ladro, è violento e arrogante. Io non sono suo complice.

    Se ha fatto debiti che non riesce a pagare, faccia bancarotta.
    Se riesce a convincere qualcuno a stampare i soldi che gli servono, lo faccia.
    Ma non venga a rubare a casa mia, perché già troppo s’è preso e nulla ha dato in cambio.

  67. nick1964

    @Mario45
    Sono sostanzialmente d’accordo con te: sia i politici che i banchieri che gli economisti non ci capiscono una mazza.
    Ci sarà certamente anche della malafede, ma soprattutto essi sono ancora convinti di ricette, schemi e formule sbagliate, frutto di una vita passata con determinate ideologie politiche ed economiche, oggi rivelatesi finalmente errate o sorpassate.
    Specialmente in Europa, ma non solo, si sono autoconvinti e perfino drogati di concetti quali il welfare state, la funzione redistributiva dello Stato, la responsabilità sociale dell’impresa, il lavoro come variabile indipendente, la progressività dell’imposizione, diritti per tutti e doveri solo come optionals.
    Ora tutti questi nodi, ed altri ancora, vengono al pettine; e a me tutti loro mi sembrano altrettanti Schettino.

  68. Giorgio Andretta

    @Gianfranco ,
    condivido in toto le sue riflessioni, posso solo aggiungere mio malgrado(sic!) che in quest’albergo c’è un affollamento d’internauti alla Francesco che sono convinti di avere un debito. Perchè non farglielo pagare, escludendo però tutti gli altri?
    Risolvere il quesito della sfinge mi è molto più agevole che risolvere il debito verso me stesso, dal momento che anch’io sono lo stato.
    L’egr.Marco sostiene che questo blog sia monotematico e cioè indirizzato alla sola economia, bene, dal momento che nulla si crea e nulla si distrugge, a meno che le banconate non siano state arrotolate e fumate-2000mld di € di fumo(nebbia in Valpadana)- dove sono andati a finire tutti i soldi?
    Nemmeno Fourier sarebbe in grado di spiegarlo-all’epoca non esistevano gli attuali paradisi fiscali od il Lussemburgo.
    Con simpatia.

    Egr.Marco,
    chi va con il lupo impara ad ululare, o se meglio crede: chi va al mulino ne esce imbrattato di farina, a lei la scelta della fattispecie dove far rientrare Funny King.
    Il resto lo ricevo in toto, io stesso non avrei saputo elencarlo con maggior puntigliosità(mi riferisco ai suoi commenti successivi).

  69. Claudio Di Croce

    Non si è ancora capito bene quanti soldi in più ruberà lo Stato a noi sudditi , in base alla manovra del governo di questa notte Quello che è certo che nessuna riduzione è stata fatta e verrà fatta sulla mostruosa spesa della PA , della politica centrale e locale . Ripeto quello che ho già detto molte volte : questo governo è composto da burocrati e professori , cioè gente della mafia pubblica , che è molto più dannosa e costosa per noi sudditi della mafia originale , per cui non farà mai nulla contro i suoi capi. capetti e picciotti .

  70. Marco Tizzi

    @Claudio Di Croce
    Caro Claudio,
    pare che la rapinetta notturna quoti 11 miliardi, pari a 20 000 miliardi del vecchio conio, giusto per ricominciare ad abituarsi.

    I tagli alle spese sono:
    – tagli alla sanità;
    – tagli all’assistenza ai disabili (giuro, non è una provocazione);
    – taglio lineare alle regioni a statuto speciale

    Il resto son tutte tasse.

    Quindi la mangiatoia resta intatta, non sia mai.
    Si sfida l’opinione pubblica sui disabili per testare se davvero sono in grado di sopportare ogni presa per i fondelli possibile: loro si strafogano, chi ha la sfiga di avere un figlio disabile vede la sua situazione peggiorare. Tanto i disabili non riescono a manifestare con veemenza.
    C’è l’immensa presa per i fondelli della diminuzione delle aliquote irpef più basse perché è abbondantemente compensata da modifiche alla base imponibile e aumento IVA.

    Ma il provvedimento risolutivo è un altro: si possono detrarre le donazioni al “fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato”. In pratica puoi regalare volontariamente soldi allo Stato affinché paghi il debito pubblico e quelle donazioni le puoi detrarre per il 19% dalle tasse. Vuoi mettere?

    Anche senza consultare Nostradamus si prevede botta clamorosa di recessione nel primo trimeste 2013 e picco di deficit nel secondo, dovuto al fatto che le entrate tributarie avranno subito un crollo causato dai mancati redditi di quest’anno.

    Economicamente stiamo parlando del peggior governo della storia repubblicana.
    E tutti chiedono il bis.

  71. Barani Umberto

    @Mario45
    Sono d’accordo con lei. Infatti non ho affermato che ci sia stata una ricchezza vera, legga più attentamente. Non negherà però che al centro e nord Italia, fino qualche anno fa, bastava affacciarsi alla finestra e vedevi gru o betoniere continuamente all’opera. Ha idea di quanti paesini di campagna dalle mie parti hanno visto aumentare di un 30% le unità abitative totali in un decennio? I soldi caro Mario giravano eccome. Che sia stata teatralità mi trova d’accordo

  72. Barani Umberto

    @Marco Tizzi
    Perfettamente in sintonia con Lei, ma stia certo che i debiti altrui li faranno pagare anche a chi non li ha contratti. Ultimamente leggendola mi risulta difficile contestarla, inizio a preoccuparmi, sono certo che ci sarà comunque occasione. A proposito La credevo un duro, peccato mi sia caduto sulla tentazione di votare M5S, vuole vedere che sono più anarchico di Lei. Per lo meno, io, è un po che non legittimo certa gentaglia a governarci (si fa per dire) ed è, almeno, una piccola soddisfazione

  73. Marco Tizzi

    @Barani Umberto
    Umberto, se io decidessi alla fine (non ho ancora deciso) di votare M5S è per DISPERAZIONE!

    – non voglio votare nessuno che si sia seduto in parlamento negli ultimi 20 anni
    – non voglio votare nessuno che appoggi un eventuale governo Monti-bis

    Chi voto?
    Oggettivamente al momento posso votare solo M5S.
    O meglio: posso votare anche il Movimento Libertario, che certamente ha idee più aderenti alle mie e il miglior prigramma sulla piazza, ma a che serve?
    Allora mando una mail a Facco, gli faccio i complimenti, magari lo invito a cena e il giorno delle elezioni me ne resto a casa.
    Sbaglio? Ha senso quel che scrivo?

  74. Claudio Di Croce

    @Marco Tizzi
    Come abbiamo voluto il fascismo e più di un terzo di noi anelavano il comunismo , adesso siamo entusiasti di Monti., giornali ” indipendenti ” in testa Ci meritiamo quello che abbiamo , compresa la classe ” dirigente ” politica che non è scesa dalla luna , ma è parte di noi. Fiorito è stato eletto con migliaia e migliaia di voti di preferenza , da parte di elettori che speravano di ottenere tramite lui , favori, raccomandazioni, posti di paga nel settore pubblico ecc.. ecc.. Adesso tutti vogliono le preferenze che per decenni sono state esecrate perchè portavano al mercato dei voti. Il problema non è il sistema elettorale , ma sono gli elettori .Se questi non cambiano mentalità non cambierà mai nulla. Solo un fallimento , come una guerra persa , ci obbligherà a cambiare .

  75. Marco Tizzi

    @Claudio Di Croce
    hai ragione Claudio, ma chi ragiona come fa a salvarsi?
    Voglio dire: fino a qualche anno fa pagavo troppe tasse rispetto ai servizi che ricevevo, ma pace.
    Adesso i miei clienti o se ne vanno oppure mi dicono che finché non vedono la domanda salire non investono. E sinceramente io, da consulente etico che sono (anche un po’ pirla a ben guardare) a quelli che aspettano consiglio di andarsene perché oggettivamente una ripresa non è alle porte.
    Come ci si salva?

    Chi ha un lavoro dipendente, anche privato, a tempo indeterminato è convinto che comunque lui sia garantito. Guarda che mica capiscono che se l’azienda non fa utili l’azienda chiude. Pensano “passerà, ma intanto io lo stipendio lo prendo”.
    La situazione è così assurdamente e vistosamente in peggioramento che uno si chiede anche se abbia davvero senso andarsene. Perché magari uno si fa tutta la fatica del trasferimento e poi la legnata arriva anche là.
    Che si fa?

  76. Giorgio Andretta

    @Marco Tizzi
    ma che gente frequenta?
    Sono talmente decerebrati che non riescono a formulare un pensiero leggermente più elaborato?

    Propongo di raddoppiare le tasse a tutti coloro che si recano a votare ed addirittura tripicarle per chi vota il csx e sgravarle completamente a chi non si reca alle urne.
    Riassumendo il doppio del centro dx pareggia l’annullamento di quelli che non votano e il triplo del csx corrisponde, grosso modo, ad un aumento complessivo del 10%.
    E’ tutto facilmente eseguibile, alla faccia di quelli che credono che il voto sia segreto, in una mezzoretta di lavoro per un buon informatico. Infatti in ogni sezione elettorale votano poco meno di 800 elettori ben inquadrati per via e numero civico, praticamente una bazzecola.
    Quindi tutti coloro che sono convinti di avere debito saranno accontentati e finalmente non ci scasseranno più la m….ia.
    Infatti con il 10% di maggiori imposte in 10 anni avranno azzerato il loro debito pubblico,
    pena la fustigazione.
    Contento sig.Marco?

  77. Marco Tizzi

    @Giorgio Andretta
    Cacchio, Giorgio, ma sa che questa idea è GENIALE?
    Chi è convinto di avere un debito da pagare, lo paga, chi invece pensa di non averlo contratto… non lo paga!!!

    Infatti il buon Monti ha approvato la deducibilità del contributo al fondo per la riduzione del debito pubblico.

    Quindi possiamo lanciare questo appello: se siete convinti di avere un debito pubblico da pagare, pagatelo!!
    Potete anche dentrarlo dalle tasse.

  78. Mario45

    @Marco Tizzi
    Sorry per il ritardo, ma iersera ero cotto.
    Non mi convinci in questa occasione. Che il sistema finanziario sia uno schema Ponzi in bancarotta dalla nascita non c’è dubbio. L’espansione dello schema e’ stata abbastanza lenta; dal ’72, quando Nixon ha inibito la convertibilità del USD in oro ( al 25%, mi pare di ricordare), si sono verificate continue accelerazioni. Da allora le bolle si sono susseguite sempre più frequentemente: prima una ogni 7-8 anni, poi ogni 4-5 anni fino ad arrivare al 2008, e ormai senza soluzione di continuità. I QE diventano sempre più numerosi e robusti, senza produrre o stimolare crescite. L’economia rimane depressa. I mutui ipotecari inesigibili avranno un effetto a breve sulle prossime elezioni, ma è fin troppo agevole prevedere che saranno causa della prossima bolla. Elicopter Bernanke va al raddoppio senza ottenere risultati tangibili: non ha altre soluzioni, non sa cos’altro fare. Draghi elabora un sistema di regole bancarie uniforme per l’Europa non tanto, a mio parere, per costruire l’Ursbe, quanto per permettere la momentanea sopravvivenza a un sistema in decozione rapida. L’Ursbe e’ cioè conseguenza, non obiettivo.
    Perché i paesi europei rimangono nell’euro ? Dovremmo chiederci in realtà perché ci sono entrati. Noi , per inciso, sperando di poter spalmare sugli altri il ns debito pubblico. Ora che ci sono, le realtà di ogni singolo paese si sono così intrecciate con quelle degli altri che sviluppare e’ complicatissimo. Inoltre c’è un prezzo politico da pagare che nessuno si sente di assumere per primo, almeno non finché non sarà costretto a farlo.
    Il Giappone e’la seconda potenza economica mondiale. Il sistema finanziario in cui si muove e sviluppa e’ il solito schema Ponzi. Se fossi un giapponese, in un mondo di questo tipo, mi piacerebbe continuare a crescere, dato che non mi costerebbe più fatica che non crescere. L’equilibrio cui accenni mi pare un po’ l’atteggiamento del vecchietto che tira i remi in barca, tanto quel che doveva fare l’ha fatto: poco futuro in questa visione, magari solo nel lungo termine, ma poco futuro.
    Circa il Lenin di turno, a me pare che la ricchezza europea stia essenzialmente nel manifatturiero, oltre che in un po’ di carbone della Ruhr: il manifatturiero non lo sviluppi per legge o con i piani quinquennali o devastando l’humus adatto alla crescita, occorre gente che abbia immaginazione e capacità di rischiare, non funzionari o polizia. Togli all’Europa le sue peculiarità e non vale nulla, soprattutto per una finanza che, per antonomasia, ha massimo rispetto del profitto.
    Infine sarà un piacere offrirla io, la cena.

  79. Marco Tizzi

    @Mario45
    Oddio, che un sovrastato socialista sia l’obiettivo finale o una certa conseguenza per mantenere lo status quo, a dirti il vero, poco cambia.
    Anzi, forse da un punto vista etico sarebbe pure peggio: se qualcuno stesse pianificando lo sbocco finale se non altro avrebbe un sogno da inseguire.
    Che per me sarebbe un incubo, ma per tanti sarebbe un sogno.
    Se invece tutto sto macello viene fatto per salvare il salvabile vuol dire che stiamo parlando proprio di carogne schifose.
    Guarda anche lo schifo che è stato fatto la notte scorsa: ti pare sensato che il primo vero taglio alla spesa pubblica sia stato il taglio all’assistenza disabili? Voglio dire: se ci mettiamo io e te a fare una manovra di tagli alla spesa pubblica, prima che ad uno dei due venga in mente il taglio dell’assistenza ai disabili pribabilmente abbiamo scritto 500 punti a testa. Oggettivamente sembra fatto apposta per far incazzare la gente che associerà da oggi “tagli alla spesa” con “meno soldi ai disabili”.

    Sul Giappone non riesco ad essere oggettivo perché nutro un’ammirazione sconfinata per il popolo in oggetto, quindi mi da sempre un po’ fastidio quando leggo i report dei vari FMI e WB sul grande problema giapponese: ho sempre l’istinto di dire “cominciamo a prenderlo il Giappone, quando siamo paragonabili ai giapponesi sotto ogni punto di vista, poi ci mettiamo a criticarlo”.
    Poi, certo, è uno schema Ponzi anche quello: solo che è uno schema Ponzi poggiato sulla migliore economia che ci sia, non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi. E’ un po’ la Germania all’ennesima potenza, con anche però tutto il mondo hi-tech.
    Che invece in Europa manca, Mario, manca troppo. E’ una ricchezza che l’Europa deve creare, solo il manufatturiero non basta.
    O meglio: non crea abbastanza occupazione oggi, l’automazione è troppo spinta.

    Spero comunque di sbagliarmi e se ci troviamo a cena spero che sia per festeggiare una buona notizia: coi tempi che corrono ne basta una qualsiasi.
    Al momento è un continuo bagno di sangue.

  80. Mario45

    @Marco Tizzi
    Personalmente mi fanno molta più paura quelli che credono religiosamente in un ideale che le sporche carogne.
    Hai ragione: il manifatturiero non basta, in Europa manca totalmente l’hi tech, su cui è necessario investire. Al momento però la manifattura ” e’ ” l’Europa, senza non vale nulla, tanto meno per la finanza.

  81. Marco Tizzi

    @Mario45
    Ah, be’, stai tranquillo: quel poco di finanza “sana” (gente che fa trade con soldi suoi) che c’è con la tobin tax sparirà.
    Quindi l’industria finanziaria non è più un problema: ci resta solo la parte marcia.

  82. Mario45

    @Marco Tizzi
    Scusami, mi sono spiegato male. Intendevo dire che l’Europa attuale, senza la la manifattura, non ha valore nemmeno PER la finanza.

  83. Marco Tizzi

    @Mario45
    Su questo puoi scommetterci: oggi l’Europa produce vera ricchezza nella manifattura, in particolare quella di altissimo valore aggiunti (lusso, grandi impianti, automazione, etc. etc.).
    D’altra parte materie prime non ce n’è e dubito che se anche cominciassimo a bucare in giro ne troveremmo, i servizi non si esportano (tranne il turismo), quindi è inutile girarci intorno.

  84. Enrica

    Ritorno su questo articolo alla luce dei fatti che stanno acccadendo a Cipro e dell’assurdo silenzio, come ha già detto Oscar, della classe politica italiana.
    Quanto ancora giocheranno a nascondino e a Monopoli quelli che ci hanno messo in questa situazione?
    Fuori dall’Europa, subito.

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