Punto e a capo n. 7
5 news di tecnologia – Rubrica di Claudia Giulia Ferrauto
- Evoluzione all’Agenzia per la Cybersicurezza
Nella rubrica della scorsa settimana abbiamo parlato del terremoto nell’agenzia cyber dopo le dimissioni di Baldoni – trovate il recap QUI. Come avevamo preannunciato, sia nella scorsa rubrica che in precedenza, i 623 milioni previsti dal PNRR non sarebbero restati senza guida a lungo. Mai vista una sostituzione ai vertici così rapida – QUI – che ha confermato i rumors delle ore precedenti.
- La Guerra dei Chip
Della guerra dei micro CHIP abbiamo già parlato la scorsa settimana QUI, In quello che è un contesto complesso e dove si gioca una partita cruciale, prende spazio l’Olanda
che vuole mettere delle restrizioni all’export di tecnologia per la produzione di semiconduttori. In Olanda ha infatti sede uno dei principali produttori mondiali di macchinari per la produzione di chip – la notizia è QUI. Dietro questo passaggio si intravede una richiesta di provenienza USA che è da anni in un gioco di tensioni con Pechino in ambito commerciale e che ultimamente si vede tenere testa anche in ambito diplomatico dal Dragone – QUI.
- TIK TOK – cambia strategia per sopravvivere
La nostra app preferita, Tiktok, ha ricevuto grossi scossoni negli ultimi tempi – ne abbiamo parlato QUI – La causa è principalmente dovuta a una forte diffidenza europea (e non solo) sull’uso dei dati dei cittadini da parte di Pechino. Il nuovo player digitale ha quindi deciso di correre ai ripari e ha annunciato un piano di protezione dei dati europei con la promessa che non saranno usati da Pechino.
In sintesi useranno server con sede in Europa e una società di sicurezza UE potrà controllare l’operato e fare verifiche sull’uso dei dati, controlli di cybersicurezza e implementare il livello di protezione – la notizia è QUI.
- Friendly Browser
Sidekick è il nuovo browser compatibile che limita le distrazioni online – la notizia è QUI.
- L’Europa protegge la sua migliore tecnologia
L’UE sta esplorando modi per sorvegliare il modo in cui le aziende europee investono in impianti di produzione all’estero, seguendo simili mosse statunitensi per limitare la capacità della Cina e di altri rivali di acquisire tecnologie all’avanguardia dall’occidente – la notizia è QUI