19
Giu
2024

Punto e a capo n. 55

5 news di tecnologia – rubrica di Claudia Giulia Ferrauto

Meta fa dietrofront sull’uso dei dati dei suoi utenti come fonte di addestramento di una Ai proprietaria della stessa Meta 

Meta ha dovuto sospendere i piani secondo i quali prevedeva elaborare grandi quantità di dati degli utenti per portare nuove esperienze di AI nel vecchio continente. 

La decisione arriva dopo che il regolatore irlandese, responsabile sulle attività di Meta nell’Ue, ha respinto la valutazione della Big Tech di avere “legittimi interessi” nell’elaborare i dati degli utenti di Facebook e Instagram con sede nell’Unione Europea e nell’Area Economica Europea, compresi post e foto personali, per addestrare futuri strumenti di intelligenza artificiale.

Ne parlavamo nella scorsa puntata della rubrica QUI La notizia del cambio di rotta è QUA.

Nvidia batte tutti i concorrenti e da oggi è la società che vale di più al mondo

Nvidia svetta del 200% in un anno grazie all’intelligenza artificiale, e #svetta (con su 3.326 miliardi di dollari) per la prima volta #Microsoft (3.321 miliardi) e su #Apple (3.277 miliardi). L’analista più rialzista censito da #Bloomberg (Hans Mosesmann di Rosenblatt Securities) prevede che il gigante dei semiconduttori possa raggiungere i 5mila miliardi di capitalizzazione l’anno prossimo. Qui

Apple si ritira dal buy now pay later negli Usa lanciato nel 2023

La società ha preferito esternalizzare: d’ora in poi i prestiti a rate saranno offerti agli utenti tramite carte di credito e di debito di soggetti terzi. Qui.

Data breach all’Università di Siena: bucati 500 gigabyte di dati

La violazione, nel dettaglio, ha colpito “dipendenti, consulenti e collaboratori esterni, utenti e contraenti, studenti, docenti, soggetti che ricoprono cariche sociali, persone vulnerabili e beneficiari di agevolazioni. Qui

Quali regole deve rispettare una mail di lavoro per rispettare la protezione dei dati?

Il nuovo provvedimento del Garante sulla posta elettronica dei dipendenti assume un’utilità orientativa nel dipanare questioni che riguardano il nebuloso rapporto tra protezione dei dati e diritto del lavoro. Tra l’altro dovrà essere il provider prima di tutto a interessarsi di progettare soluzioni che consentano ai datori di lavoro il rispetto della privacy. Qui.

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