4
Ott
2023

Punto e a capo n. 30

5 news di tecnologia – Rubrica di Claudia Giulia Ferrauto

Smartphone addio, useremo gadget su cui gira l’intelligenza artificiale

Dopo il lancio a sorpresa dell’AI Pin di Humane sulle passerelle di Parigi durante la settimana della moda, la startup AI Rewind ha annunciato Rewind Necklace: ciondolo scultoreo che cattura tutto ciò che dici e che ascolti, poi lo trascrive e archivia in modo da poter ricordare ciò che è stato detto in una conversazione precedente; prende appunti sulla riunione e poi li condivide con il team; genera elenchi di cose da fare; aggiunge cose ai segnalibri e non solo. Il ciondolo è solo l’ultimo dei nuovi dispositivi che si somma a un elenco crescente di hardware basati sull’intelligenza artificiale che include gli “occhiali intelligenti” della Ray-Ban di Meta e Tab di Avi. 

Secondo Reuters, anche il CEO di OpenAI Sam Altman e il leggendario designer di iPhone Jony Ive sarebbero in trattative con SoftBank per raccogliere 1miliardo di dollari per un nuovo dispositivo hardware AI.

Quindi mentre i giganti della tecnologia come Google, Amazon e Microsoft costruiscono i propri modelli di intelligenza artificiale e acquistano partecipazioni significative in altri importanti modelli, un numero crescente di startup sta spostando la propria attenzione dal solo software all’hardware. E tra questi c’è chi, come AI Pin di Human, enfatizza le loro funzionalità ipotizzando che potrebbero a breve sostituire completamente gli smartphone. 

I Giganti nell’arena hanno in mano il nostro futuro

La scorsa settimana abbiamo fatto un punto sul processo in atto contro Google, ricordate? Questo è forse uno dei processi più interessanti da seguire per la portata e per le possibili conseguenze. Satya Nadella in tribunale ha detto infatti che Bing è perfino peggio di Google. D’altronde durante il processo “Stati Uniti contro Google”, il CEO di Microsoft ha affermato che avrebbe fatto qualsiasi cosa per rendere Bing migliore, gli avvocati di Google – in grande spolvero – hanno ribattuto che avrebbe dovuto farlo per decenni.

Il punto nodale è che motori di ricerca dipendono dai siti Web che si lasciano scansionare in modo che i motori possano comprenderne il contenuto e indirizzare quindi gli utenti verso i siti. 

In questo senso Nadella ha definito i motori di ricerca “lo strato organizzativo di Internet”. Man mano che i grandi sistemi basati su modelli linguistici continuano a crescere, gli editori e le piattaforme stanno diventando sempre più cauti su come i loro dati vengono assorbiti e utilizzati per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale. Questi editori, ha detto Nadella, potrebbero iniziare a firmare accordi esclusivi che consentano a Google – e solo a Google – di utilizzare i loro dati. Questo schiaccerebbe ogni altro motore di ricerca sul mercato. E qui si pone una questione cruciale: “Ciò che è pubblicamente disponibile oggi, lo sarà domani?”

Questo è il problema.

Il più grande hack del 2023 non smette di fare danni

All’inizio dello scorso maggio, lo sfruttamento massivo di una vulnerabilità nel software di trasferimento file utilizzato da MOVEit ha consentito a gruppi di criminali informatici di rubare dati da una serie vertiginosa di aziende e governi, tra cui Shell, British Airways e il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Progress Software, proprietaria di MOVEit, ha corretto il difetto alla fine di maggio fermando l’escalation. Ma la banda di estorsori aveva già orchestrato un attacco di vasta portata. 

Ad oggi, mesi dopo, l’entità del danno è ancora incalcolabile e le vittime della violazione continuano a farsi avanti.  L’articolo è su wired.

A difesa della scrittura umana nell’era di ChatGPT

Con il lancio di ChatGPT e la sua abilità (ma sarebbe meglio dire la sua velocità) nello sfornare prosa si è aperto definitivamente un prima e un dopo nel campo della scrittura, con diverse conseguenze nel campo creativo ed economico. La domanda che invece è necessario porsi oggi è forse a livello esistenziale: che importanza ha se l’IA scrive per noi? Il classicista Eric Havelock sosteneva nella ‘Prefazione a Platone’ che lo sviluppo della scrittura e la concomitante diffusione dell’alfabetizzazione nella Grecia arcaica, anche in circoli limitati, consentirono la fioritura del pensiero filosofico greco. La scrittura ha facilitato la riflessione, il pensiero logico e la produzione di testi tangibili per favorire il ripensamento. Se la scrittura ha un impatto così importante sulla nostra mente, che ne sarà di noi se lasciamo che siano le AI a scrivere per noi? 

Come il fitness tracker mi ha messo contro me stesso

Ho messo il dispositivo al polso prima di lavarmi la faccia, lavarmi i denti o controllare i messaggi. Se non avessi iniziato a monitorarmi presto, non avrei ricevuto in credito le calorie bruciate o per i miei primi minuti trascorsi in piedi…QUI.

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