Punto e a capo n. 2
5 news di tecnologia – Rubrica di Claudia Giulia Ferrauto
Il prossimo Sanremo lo vince ChatGPT
Un nuovo impressionante sistema di intelligenza artificiale di Google è in grado di generare musica di qualsiasi genere: MusicLM. In passato ci sono stati altri tentativi, tra cui Riffusion – intelligenza artificiale che compone musica visualizzandola – così come Dance Diffusion, poi AudioML di Google e Jukebox di OpenAI. Ma a causa di limiti tecnici e dati di formazione limitati, nessuno è stato in grado di produrre canzoni particolarmente complesse nella composizione o ad alta fedeltà. Spoiler per i cantanti sanremesi e dell’eurovision: nessuna AI è in grado di sostituirvi (per il momento)
Si scalda la competizione tra Google e Microsoft sul futuro dell’intelligenza artificiale
Secondo un repot del Financial Times alla fine del 2022, Google ha investito circa 300 milioni di dollari nella startup – ancora poco conosciuta – di nome Anthropic (fondata da ex dipendenti di OpenAI). La notizia non è stata pubblicizzata all’epoca. In ogni caso sembra che Google abbia ottenuto una partecipazione del 10% nella società. Separatamente, Anthropic ha annunciato questa settimana che Google Cloud è il suo “fornitore di cloud preferenziale” con le società che “sviluppano congiuntamente sistemi di calcolo AI”. PS. Anthropic sta anche sviluppando il proprio chatbot – potenziale rivale di ChatGPT – chiamato Claude. (Claude è in closed beta, ma qui ci sono alcune informazioni succose)
Attacco hacker su vasta scala in tutta Italia. Ma è davvero così?
Un massiccio attacco hacker sarebbe stato rilevato dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. I tecnici ACN hanno censito “diverse decine di sistemi nazionali compromessi” e Palazzo Chigi ha emanato una nota in cui specifica che “in Italia nessuna Istituzione o azienda primaria che opera in settori critici per la sicurezza nazionale è stata colpita. Nel corso delle prime attività ricognitive compiute dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale assieme alla Polizia Postale (…) è probabile l’azione di criminali informatici, che richiedono il pagamento di un ‘riscatto’”.
Paolo Dal Checco, uno tra i maggiori informatici nel campo della cyber, commenta così la notizia “ in realtà pare che buona parte delle vittime abbia tutto cifrato: forse chi ha trovato i flat in chiaro è perché se n’è accorto in tempo, oppure si trattava di una variante, dalle analisi lo script di cifratura fa un for/loop su tutti i file ma sicuramente le vittime italiane potranno tentare in primis di verificare se sono stati cifrati soltanto i file di configurazione.” La grande risonanza mediatica è dovuta anche al fatto che nelle ultime ore sia verificata anche una grave interruzione di internet con un forte impatto sul principale operatore Telecom Italia e infatti Netblock – società che monitora il traffico Internet globale – ha rilevato che l’Italia è scesa al 26% della sua connettività consueta. Tra gli esperti di cyber è anche circolata l’ipotesi che si sia verificato un problema sui router di Sparkle (società di Tim che gestisce tra l’altro i cavi in fibra ottica, e che potrebbe essere collegato all’attacco). Secondo quanto ha reso noto un portavoce dell’azienda, sulla rete Tim ‘è stato rilevato un problema di interconnessione internazionale e sono in corso le analisi per la risoluzione del problema. Il problema ovviamente impatta sul servizio a livello nazionale’. L’attacco hacker e il down di Tim, non sembrano affatto collegati e la Polizia Postale al momento parla di «problemi tecnici che interessano la rete Internet fissa e non quella mobile».
Nota a margine: il commento di Dal Checco è stato originariamente rilasciato in un contesto di group-chat di settore di cui siamo tra i pochi presenti, sono stata autorizzata dall’interessato a riportarlo.
Russia, sanzioni a colpi di Tecnologia
A breve l’Europa emanerà il decimo pacchetto di sanzioni verso la Russia sarà focalizzato sulla tecnologia.e toccherà nodi chiave, dai droni alle telecomunicazioni, con un volume di circa 10 miliardi di euro.
L’Europa e i partner della Telecomunicazione
Thierry Breton avrebbe esortato le autorità di regolamentazione antitrust a prendere in considerazione la possibilità di consentire più fusioni transfrontaliere nel settore delle telecomunicazioni europeo, a sostegno degli appelli di Deutsche Telekom (DTEGn.DE) , Orange (ORAN.PA) e Telefonica (TEF.MC) e Telecom Italia (TLIT.MI). – Fonte. A questo proposito rimando ad un breve post di commento di Innocenzo Genna.