10
Mag
2023

Punto e a capo n. 15

5 news di tecnologia – Rubrica di Claudia Giulia Ferrauto –  edizione speciale

di Claudia Giulia Ferrauto

Negli ultimi mesi si è parlato tanto di intelligenza artificiale: sorprendente, spaventosa o  salvifica? L’appuntamento di ‘Punto e a capo’ di questa settimana si snoda attorno a questa domanda lasciando ai lettori alcune interessanti riflessioni che propongono risposte con angolazioni diverse. 

La falsa promessa di ChatGPT

Noam ChomskyChatGPT di OpenAI, Bard di Google e Sydney di Microsoft sono meraviglie dell’apprendimento automatico: ma fino a che punto? Prendono enormi quantità di dati, cercano schemi e diventano sempre più abili nel generare risultati statisticamente probabili, come un linguaggio e un pensiero apparentemente umani. Questi programmi sono stati salutati come i primi segni dell’intelligenza artificiale generale, un momento a lungo profetizzato in cui le menti meccaniche superano i cervelli umani non solo quantitativamente in termini di velocità di elaborazione e dimensioni della memoria, ma anche qualitativamente in termini di intuizione intellettuale, creatività artistica e ogni altra facoltà distintamente umana.- sul New York Times.

Pappagalli stocastici

Emily Bender e Timnit Gebrunote al grande pubblico grazie al fatto che tempo fa si erano interrogate sulla questione dell’etica nell’intelligenza artificiale e in Google qualcuno ha ben pensato di mettere Gebru velocemente alla porta anzitempo – pensano che i sistemi di intelligenza artificiale generativa, siano dannosi. Da loro viene infatti il termine virale “pappagalli stocastici” che in estrema sintesi sostiene che le A.I. di ultima generazione, per quanto rapide e affascinanti, ripetano di fatto il pregiudizio presente nei loro data set. Le scienziate si chiedono quali siano i possibili rischi associati a questa tecnologia e quali percorsi siano disponibili per mitigarli e forniscono alcune raccomandazioni – tra cui valutare prima i costi ambientali e finanziari, investire risorse nella cura e documentare attentamente i set di dati piuttosto che lasciare che questi sistemi di intelligenza artificiale ingeriscano a caso di tutto sul Web – Il paper è QUI

Un nuovo e sfuggente illuminismo 

Henry Kissinger pensa che i sistemi basati sull’intelligenza artificiale generativa stiano cambiando il funzionamento della società: L’intelligenza artificiale generativa presenta una sfida filosofica e pratica su una scala mai sperimentata dall’inizio dell’Illuminismo. Cambieranno il lavoro, la geopolitica e forse perfino il nostro senso della realtà. Sono dannosi ma non è chiaro come fermarne o gestirne il cammino – QUI

A un passo dal caos

Se l’intelligenza artificiale non sarà adeguatamente progettata, potrebbe provocare il caos. Questo è quanto sostiene Anil Seth. Alcuni ricercatori suggeriscono che l’IA cosciente sia a portata di mano, altri credono che sia lontana e potrebbe anche non essere affatto possibile. Tuttavia, per quanto improbabile, non è saggio ignorare del tutto la possibilità. La prospettiva della coscienza artificiale solleva sfide etiche, di sicurezza e sociali significativamente oltre quelle già poste dall’IA. È importante sottolineare che alcune di queste sfide sorgono anche quando i sistemi di intelligenza artificiale sembrano semplicemente essere coscienti, anche se in realtà sono solo algoritmi che ronzano nell’oblio soggettivo. – si legge QUI.

L’A.I. generativa è una sfida internazionale 

ChatGPT sta entrando in un mondo di problemi normativi in ​​Europa. Il chatbot AI si rende un facile bersaglio per le autorità di regolamentazione della privacy man mano che crescono i timori sull’intelligenza artificiale –  su Politico. – I deputati EU sollecitano Biden e Von der Leyen a organizzare un vertice globale sull’IA – sempre su Politico.

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1 Response

  1. Pablo Salvador Agnello

    Chiamarla “intelligenza artificiale” è già un presupposto pericoloso che ci porta a dimenticare che “in realtà sono solo algoritmi che sfrecciano nell’oblio soggettivo”.

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