13
Dic
2009

Pioggia dura su Copenhagen?

Per Copenhagen, le Nazioni Unite si sono appropriate come “inno” di una delle piu’ belle e piu’ note canzoni di Bob Dylan, “A Hard Rain’s A Gonna Fall”. Posto che la “politicizzazione” di Dylan e’ un’attivita’ tanto praticata quanto insulsa, che si tratta sicuramente del cantore piu’ significativo e talentuoso delle migliori istanze del Sessantotto, che lui stesso cerca da una vita di appendere al chiodo la sua casacca di “simbolo di una generazione”, che nel mezzo del primo volume della sua autobiografia si trova una frase spiazzante come “My favorite politician was Arizona Senator Barry Goldwater”, che nella vita ha cambiato volentieri e senza farsene colpa idee e fedi,  ammesso tutto questo: Hard Rain e’ una canzone che parla di un olocausto nucleare (I heard the sound of a thunder, it roared out a warnin’ / Heard the roar of a wave that could drown the whole world), infarcito di metafore apocalittiche. Il riscaldamento globale viene quindi apertamente indicato come la causa della prossima fine del mondo. Non come un fattore di rischio, non come un processo problematico da arrestare, non come l’effetto inintenzionale terribile di azioni intenzionalmente volte ad altro: ma come qualcosa che vale, sul piano etico, un’azione militare volta al consapevole e totale annichilimento del nemico.
Ora, quale che sia la vostra opinione su Copenhagen e il “consenso” ecologista, permettete una domanda: da quando in qua l’ “inno” di una conferenza internazionale deve servire a spaventare la gente?

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2 Responses

  1. Lo so, e’ sempre triste quando una fazione politica cerca d’appropriarsi d’una canzone, d’un’opera d’arte o d’un artista in persona, perche’ in realta’ ogni forma d’arte non vive solo di se’, ma anche (e soprattutto) dell’interpretazione e del significato che ognuno di noi vi da’, a livello personale.

    Stavolta e’ toccato al pezzo di Bob Dylan; in Italia da un po’ di mesi e’ toccato al povero Rino Gaetano, protagonista d’una campagna di manifesti d’un’associazione neofascista italiana ( http://www.italiadidestra.it/?p=1869 ), quasi a farlo apparire un giovane balilla…

    La verita’ e’ che, quando un movimento o un gruppo di persone sono senza idee, senza ideali, senza proposte, e si basano insomma sul nulla, tendono a pescare qualcosa dalla memoria collettiva cercando di dire “e’ nostra”, come se questo bastasse a meritarsi l’approvazione di quelli che in quella memoria credevano veramente.

  2. andrea lucangeli

    Lo sport più diffuso degli ultimi anni sembra quello di…spaventare la gente.- Hanno cominciato quelli dell’OMS con “l’aviaria”, “ebola” , “la nuova spagnola”, “la suina” preannunciando catastrofi apocalittiche, milioni di morti, intere popolazioni decimate.- Poi si è “scoperto” che gli allarmi erano stati “un tantino” eccessivi e che muore più gente per il raffreddore…..- Adesso da Copenhagen arriva il nuovo terrore: moriremo tutti se al più presto non ci diamo una regolata, il mondo è in grave pericolo perciò….misure eccezionali, restrizioni varie, cambiamento forzoso delle nostre abitudini , tutti a piedi, tutti vegetariani !!! Domanda: chi-ci-guadagna? Perchè una cosa è certa (e ci è già stata insegnata dalla Storia): queste profezie millenariste spaventano la gente comune ma – sempre – arricchiscono qualcuno.- Troviamo chi si arricchisce e scoveremo pure la fonte occulta di queste “balle” apodittiche pseudoscientifiche….

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