Perché Obama perde consenso
Anche oggi deludente il dato di giornata sull’economia USA, con i nuovi sussidi di disoccupazione che ci si aspettava scendessero a 476mila, mentre sono saliti a 500mila. Dopo lo scivolone ancor più verso il basso nei sondaggi di popolarità a seguito della difesa a spada tratta della moschea a Ground Zero, e il rischio molto oncreto che il presidente scenda ormai verso quota 30 per cento dopo aver resistito sopra 40 (partiva da quasi il 70), la presidenza appare in affanno, anticipa di settimane l’uscita ufficiale dell’ultima brigata americana impegnata in ordine di combattimento in Iraq invece che apuro sostegno di militari e polizia nazionali. Non è un caso, he l’Iran n approfitti e con la benedizione russa dal 21 agosto, dopodomani, avvii ufficialmente il reattore atomico di Bhusher. Il mondo non mi pare per niente più sicuro con questa presidenza Obama, che dalla Corea del Nord all’Iran ai Taleban ha fatto rialzare il capo a tutte le forze più dissenatamente violente e rresponsabili della scena internaziomale. Ma la chiave vera della discesa nei sondaggi, che ruischia di essere ininterrotta fino alle elezioni di Midterm, è l’economia. Vale la pena di considerare qualche numero, di quelli che non si trovano sui giornali. Qui trovate le cifre ufficiali dei fallimenti personali, possibili com’è noto nell’ordinamento statunitense (un istituto tral’altro che sarebbe saggio importare, visto che consente punti a capo nell finanze personali senza passare per il calvario dei protesti e dell’espulsione dal consorzio civile di ogni titolo di pagamento come invce capita da noi): nell’anno chiusosi al 30 giugno, i fallimenti personali sono stati 1,57 miliomni, con un aumento del 20% netto sull’anno precedente. Il ritmo sta ulteriormente salendo, visto che nel secondo trimestre 2010 i fallimenti sono saliti a 422mila , con un aumento del 9% sul trimestre precedente e del’11% sull’anno precedente. California, Florida, Ohio, Georgia e Ilinois sono gli Stati messi peggio. E’ la prima volta che in un trimestre si supera la quota 400mila da quando, 5 anni fa, sono cambiate le norme fderaòi, rendendo meno facile rispetto a prima l’ammissioe al fallimento. E’ una misura di come al momento si resti ancora lontani dal turning point degli effetti della crisi sulle finanze delle famiglie.
Quanto allo stato della finanza pubblica, i più interessati possono approfondire qui le più recenti proiezioni del Congressional Budget Office. Segnalo che l’ipotesi peggiore è che il debito publio si alzi fino al 500% del GDP entro il 2050-60, e che la spesa pubblica federale passi dall’attuale già record livello del 23% GDP a ben oltre il 50%. Qui trovate invece tabelle e commenti del “nostro” John Taylor in cui si compara lo scenario CBO con quello proposto invece dal congressman repubblicano Paul Ryan: il debito pubblico resta ben sotto il 100% del GDP, con una spesa che in proiezione scende sotto il 20% del GDP e tagli alle tasse. Inutile dire nche la forbice tra i due scemnari, in termini di deficit, debito e tasse, è letteralmente spaventevole: ed è questa attesa di tasse inevitabilmente bibliche, che l’economia americana tende a iniziare a incorporare nel suo atteggiamento concreto. E’ per questo che l’economia frena, dopo l’effetto effimero dei maggiori assunti nel settore pubblico tutti gli altri iniziano a fare i conti di quanto tutto questo costerà negli anni a venire. Qui trovate un’ottima grafica sugli effetti per diverso decile di reddito dei contribuenti USA del ripristino indicato da Obama a fine 2010 dei tagli alle tasse voluti da Bush: sono 3 mila miliardi di dollari di maggior gettito per l’affamta Belva pubblica, tanto per greadire l’antipasto.
Dice Larry Kotlikoff che gli USA sono già al fallimento,anche se non fa fino ammetterlo. Leggete bene, Larry insegna a Boston e non è un pazzo, perché troverete conferma che se si adotta uno schma di sostenibilità intertemporale a tempo infinito degli attuali entitlements pubblici sanitario-previdenziali, il debito pubblico USA è di 202 trillioni di dollari cioè 15 volte superiore a quello ufficiale. Ed è di fronte a questi numeri, che Obama vuole fare ancora più deficit e più tasse. Vi stupite ancora, che la ripresa americana sia in picchiata?
Quando le prestazioni di disoccupazione a lungo termine sono aumentate il 60% in un solo anno, quando i premi assicurativi per l’assistenza sanitaria, varata con tanto orgoglio, sono aumentati a doppia cifra, quando le baraccopoli sono in netto aumento causa le preclusioni immobiliari, quando la maggioranza della popolazione è convinta che Washington non solo è incapace di proporre un’America dove poter lavorare e mantenere la propria famiglia anziché salvaguardare i suoi interessi, quando gli stati della federazione cadono in profonda povertà eliminando servizi fondamentali per una civile convivenza, non c’è nulla di strano che la popolarità presidenziale finisca sotto le suole delle scarpe.
Una nazione che si spegne lentamente non a causa della popolazione ma a causa di scelte politiche che non hanno mai misurato gli effetti macro delle proprie scelte, accontentandosi degli effetti micro. Se ancora sta in piedi come nazione è grazie al fatto di avere una moneta sovrana, oggetto di riserva universale, ed una banca centrale impegnata a tenere viva la finanza in base alle sue regole.
Questa presidenza ha rischiato di giocarsi, via cavo, anche quest’ultima pedina pensando di avere un carisma infinito. Ora si deve ricredere? Pare proprio di si.
E’ stupefacente leggere i bilanci che vengono fatti sulla presidenza Obama iniziata nel mese di gennaio 2009, mentre vengono dimenticate le pesanti eredità che il suo predecessore gli ha lasciato dopo otto anni di presidenza e di bugie. Il mondo non è più sicuro anche se alla presidenza degli USA siede per la prima volta un uomo di colore? Verissimo. Qualcuno pensava che un uomo solo al comando potesse risolvere la crisi coreana, la guerra nel golfo, la lotta contro il terrorismo, la guerra contro i taliban, la profonda crisi economica che tutti avevano previsto, dopo che è esplosa, ma che nessuno è stato in grado di governare con mezzi e soluzioni in grado di salvarguardare i posti di lavoro e la pace sociale? Mi sembra ingeneroso tracciare un bilancio dopo solo 19 mesi di presidenza Obama, in un contesto del genere senza tenere in debita considerazione anche le cose positive che invece questo presidente è riuscito fare, come la riforma del sistema sanitario. Le tasse non vanno certamente a colpire i poveri, quelli che vivono nelle tende, ma i più ricchi, quelli che si sono arricchiti prima e durante la crisi. La politica di deficit spending potrà essere criticata ma vorrei sentire delle soluzioni alternative. Infine occorre sottolineare come il presidente Obama sia stato ostacolato nel tentativo di porre dei vincoli al mercato allo scopo di evitare nuovi crolli come quelli avvenuti nel 2008. In questi giorni sto rileggendo un bellissmo libro di Jacques Attalì che illustra magnificamente le cause della crisi del 2008. Mi pare che i geni di quanto accaduto siano da ricercare nell’avidità, nella mancanza di memoria ( il passato non insegna nulla) e nella totale assenza di regole.
La sicurezza nel mondo dipende non solo dagli Stati Uniti ma da una fattiva collaborazione delle nazioni, incentrata sul dialogo e sulla fermezza. Se l’Iran riesce ad arricchire l’uranio grazie agli aiuti dei russi mi sembra sia difficile attribuire responsabilità ad Obama. Difficile credere che un solo paese possa risolvere tutti i problemi del mondo quando ad esempio l’Europa comunitaria non è stata capace di risolvere il problema dei Rom.
Il bicchiere è davvero mezzo vuoto, la “consolazione” è che tutti gli altri stanno peggio, e chi non sta peggio è legato a doppio filo agli US. Certo che una presidenza così fatiscente non si vedeva dai tempi di Carter… e come Carter per fortuna verrà limitata a 4 anni.
Il Midterm farà cambiare parzialmente colore al Congresso e renderà i deliri di Nancy & Barack probabilmente meno pericolosi, se gli va bene dall’anno prossimo la folle riforma sanitaria (che riesce incredibilmente a sommare il peggio del sistema pubblico con il peggio del sistema assicurativo privato) inizierà ad essere annacquata.
Segnalo a Giannino, se non l’ha già letto essendo un lurker di zerohedge, questo interessante articolo sul sistema pensionistico cileno: http://www.zerohedge.com/article/guest-post-social-security-and-how-dictator-pinochet-would-have-fixed-american-system
Il problema della sostenibilità pensionistica, peraltro, ce l’abbiamo in pieno anche in Europa, anzi, probabilmente siamo messi assai peggio.
Io vedo un solo, enorme, rischio per gli US nei prossimi anni: la delocalizzazione fiscale delle corporation americane, che potrebbero decidere di trovare soluzioni migliori rispetto alla prospettiva di un ambiente fiscale terroristico come si prospetta se il governo non dovesse mettere mano a tagli drastici dell'(inutile) spesa pubblica.
Se proprio dovesse andare tutto a rotoli, mi offro di ospitarvi in Brasile 🙂
Quando leggo di queste montagne di debiti mi domando “scioccamente” chi dono i creditori…comunque FORZA USA! La democrazia liberale del pianeta…
X Stefano Tagliavini: Rispetto il tuo commento ma non ne condivido 1 sola parola!
1-Che la riforma sanitaria sia positiva è tutto da dimostrare! E’ una tua opinione e io la rispetto ma la penso essattemente all’opposto! La cosa più assurda di quella riforma è che pretende, spendendo più fondi pubblici, di ridurre il deficit sanitario! Penso che nemmeno i keynesiani avrebbe osato tanto: persino loro si rendono conto che quando la crisi passa, non certo grazie alle loro spese improduttive, poi bisogna risparmiare per recuperare i soldi spesi! E allora dove sta il guadagno verrebbe da chiedersi…vabbè lasciamo stare…
2-Sicuramente 19 mesi sono pochi per giudicare, sono daccordo su questo! però in capagna elettorale il signor Obama ha promesso mari e monti per essere eletto (riguardati il superspot televisivo di mezzora). Non glie lo ha mica ordinato il dottore di promettere tutto, pur sapendo che non lo avrebbe realisticamente mantenuto! Se oggi la gente è delusa la colpa è di chi ha ingenerato speranze e attese impossibili.
3-19 mesi o no quando il presidente ha proposto i provvedimenti economici-finanziari si era dato degli obbiettivi soprattutto di disoccupazione: tali obbiettivi non sono stati centrati! E tieni presente che ci sono i lavoratori scoraggiati che non compaiono nelle statistiche, immigrati che rimpatriano, gente conteggiata come lavoratori ma che fanno il part time e molte assunzioni inutili e temporanee nella pubblica amministrazione…tenendo conto di questo il fallimento delle politiche economiche di Obama è ancora più macroscopico! E’ come se io ti vendo una patacca spacciandola per un gioiello è poi mi meraviglio se non sei soddisfatto dell’acquisto; ma allora dovevo venderla per quello che era fin dall’inizio!
4-“Le tasse non vanno certamente a colpire i poveri, quelli che vivono nelle tende, ma i più ricchi, quelli che si sono arricchiti prima e durante la crisi” Affermazione per me allucinante! I poveri se vogliono lavorare ed essere assunti occorre che l’economia riparta e per ripartire occorre che i “ricchi” come dici tu tornino a consumare giacchè i poveri possono consumare meno e dovrebbero risparmiare per ridurre i debiti. Se a chi deve consumare (80% Pil) e a chi deve investire, creando cosi posti di lavoro, aumenti le tasse secondo te i poveri ci guadagnano? Sarei curioso di sapere chi sono “i ricchi che hanno continuato ad arricchirsi”! Essere ricco non è un disonore se ci si è arricchiti onestamente! Se pensi ai finanzieri prenditela con Obama che li ha tutelati all’inverosimile, direttamente e tramite la Fed, lo stesso che ha ricevuto il grosso dei loro fondi. Se parli di aziende che hanno resistito e tenuto i profitti in un ambiente competitivo e difficile, magari tagliando la forza lavoro temporaneamente, che Dio le protegga: vanno lodate e non criticate! Se spariscono pure quelle dove vanno i disoccupati? Tutti assunti dallo stato? E mantenuti da chi?
5-“Obama è stato ostacolato nel mettere vincoli per evitare crolli come nel 2008”! Ma per fortuna! Non è manipolando le quotazioni azionarie che le imprese acquistano valore. Se il mercato vende la politica non deve comprare o impedire le vendite!
6-“La politica di deficit spending potrà essere criticata ma vorrei sentire delle soluzioni alternative” Nessuno ha la bacchetta magica! Il problema è che la gente cerca chi ha la bacchetta magica o si spaccia per tale, Obama è l’ultimo in ordine di tempo. La politica da fare a mio modesto parere è: ridurre le tasse per individui e aziende, ridurre moltissimo la spesa pubblica soprattutto quella non produttiva tipo difesa-guerre-basi milirati in mezzo mondo dove ci sono sprechi allucinanti, deregolamentare e liberalizzare dove possibile, ristrutturare radicalmente il sistema finanziario facendo pagare a chi sbaglia (manager-azionisti) il prezzo dei suoi errori, non tenere in piedi industrie decotte facendole mantenere da quelle sane (Gm-Crysler…), limitare il potere dei sindacati negli stati del nord, accantonare la legge sul clima e sulla sanità, affrontare sul serio il problema del renmimbi non a parole ma a fatti, smetterla di spendere miliardi per il Pakistan-la Palestina e cosi via, lasciare fallire le amministrazioni locali e statali: occorre ridurre il debito non cumularlo e presentare il conto ai creditori! Tutte queste cose sono molto impopolari, farebbero crescere ancora di più la disoccupazione nel breve e avrebbero un grosso impatto, però a lungo andare darebbero dei benefici! Obama invece fa cose meno impopolari ma non solo dannose a lungo andare ma inutili anche a breve.
7-Sulla politica estera-militare la pensiamo molti diversamente! L’Iran è una minaccia gravissima in primis per l’europa perchè se davvero sviluppasse una atomica potrebbe colpirci invece gli Usa per molti anni no! Per come la vedo io gli Usa dovrebbero dare un ultimatum all’Iran e se non rispettato bombardare i siti nucleari! Anche qui Obama ha fatto robe assurde: prima si è scusato con l’Iran (allucinante!), poi ha cercato di contrattare senza capire con chi aveva a che fare e comunque senza ottenere niente mostrando una incredibile debolezza: con quella gente è inutile contrattare, l’unica è lasciarli nel loro brodo (io non avrei fatto le 2 guerre) e impedire che sviluppino armi troppo pericolore (e l’atomica credo ci rientri!).
Cmq anche sul rapporto con Israele e col mondo musulmano ci sarebbe molto da dire ma ci dilunghiamo troppo…
@Luca Salvarani
Sono in perfetta sintonia con te Luca e con il relativo articolo di giannino, ho sempre pensato che Obama sia un bluff da prima che fosse eletto presidente (in italia dovremmo aver fatto esperienza di incantatori di serpenti).
“Cmq anche sul rapporto con Israele e col mondo musulmano ci sarebbe molto da dire ma ci dilunghiamo troppo…”
Caro Luca … per non dilungarlo troppo lo banalizzo con ironia ….. mandiamogli Massimo D’alema come consulente così diamo il colpo di grazia al nostro mondo …. e vedrai che le divisioni tra nord e sud italia scompariranno come per magia 🙂 .
Obama passerà alla storia come il perfetto “Manchurian President”. Mi auguro che le elezioni di novembre facciano perdere la maggioranza al congresso ai democratici, ma riparare ai disastri voluti e compiuti dal presidente anti-Americano é impossibile; ha a disposizione ancora 2 anni per continuare ad ammorbare gli States e il resto del mondo libero.
Pur non avendo nessuna stima di Obama su una cosa sono in totale disaccordo con Giannino.
Se Corea del Nord,iran e Talebani sono dei problemi è colpa di Bush che non solo non ha saputo risolverli,ma ha lasciato gli USA in una posizione di forte debolezza.
@Luca Salvarani
Mi permetto di fare una sola considerazione su quanto ha scritto il signor Luca. Mettere alcune regole al mercato non significa affatto manipolare le quotazioni del mercato. La libertà del mercato è una buona cosa, ci mancherebbe? Quello che non è accettabile è la finanza creativa, la circolazione di debiti che non verranno mai pagati, la creazione di prodotti per trasferire ad altri il rischio di operazioni che non andavano fatte.
Le imprese che si sono salvate sul mercato senza trucchi e aiuti dello Stato cioè con i nostri soldi, hanno dimostrato di essere capaci e il gruppo dirigente va solo lodato. Quello che non è tollerabile è una classe dirigente incapace di far quadrare i conti, che cerca solo un arricchimento personale, che non sa innovare e quando è in difficoltà economica chiede l’aiuto dello Stato. I dirigenti delle aziende aiutate, perché altrimenti sarebbero fallite e non per colpa del mercato ma per le loro politiche volte solo ad arricchirsi e non certamente ad ottenere giusti profitti con il lavoro, volevano prendersi dei premi attinti dagli aiuti ottenuti, giustificandosi con il fatto di aver salvato l’azienda dal fallimento. Impedire questo vuol dire legare il mercato?
Strano capitalismo questo, libero mercato quando le cose vanno bene e aiuti di stato di tipo sovietico quando le cose vanno male.
Lei dice che bisogna far pagare chi sbaglia? Tanzi ha pagato? Cagnotti ha pagato? I dirigenti dell’Alitalia hanno pagato? Negli Stati Uniti mi faccia un esempio di dirigenti politici e dell’economia che hanno pagato per le loro scelte sbagliate. La Fiat ha pagato? Non mi sembra, ma forse la memoria mi tradisce. Credo che la nuova globalizzazione porterà la Fiat all’estero, si dice che il costo del lavoro sarà più ridotto rispetto a quello sostenuto in Italia. Sempre colpa di questi lavoratori che chiedono troppo, magari se potessero vivere come i loro colleghi serbi che si accontentano di soli 400 euro mensili, l’economia italiana andrebbe meglio, mi corregga se sbaglio! A proposito secondo lei come si vive con 400 euro mensili?
Eppoi tutte queste tasse a cosa servono?.
Accantonare la legge sul clima e sulla sanità?
Chi non è in grado di avere un assistenza sanitaria, che deve fare, crepare? Se ognuno deve fare per se allora tanto vale abolire le tasse. Se riteniamo che un servizio essenziale per la persona come la sanità non deve essere garantito a tutti possiamo eliminare il sistema delle imposte e i servizi funzioneranno solo con i soldi di quelli che possono pagare. Possiamo fare così per l’acqua, per la sanità e per tante altre cose.
Lei dice che non bisogna avercela con i ricchi? Io non ce l’ho con loro per quello che hanno, si figuri. Se però il sistema economico regge grazie a quello che i ricchi spendono perché il mondo della finanza si è messo a cercare i poveri, quelli che i soldi non ce li hanno? Quelli che non avevano una casa. Perché vengono concessi prestiti a persone che non sono in grado di restituirli trasferendo il rischio delle relative operazioni sul mercato con la finanza creativa ovvero con i derivati? Se io sbaglio un investimento ci rimetto i miei soldi investiti, mi corregga se sbaglio. Per le banche non funziona esattamente nello stesso modo, che strano!
La gente non dovrebbe cercare chi ha la bacchetta magica ma chi promette cose realizzabili, che persegue la giustizia sociale, perché è sacrosanto che ci siano persone che siano ricche, che lo sino diventate in modo onesto e nel rispetto degli altri e non a danno di altri, ma è altrettanto sacrosanto che il diritto alla salute, alla casa a un lavoro, all’istruzione siano assicurati a tutti e che i furbi siano espulsi dal sistema economico. Accantonare il problema del clima? Quali spese dovremmo limitare? Dovremmo permettere alle aziende di inquinare ancora di più? Lo possiamo fare tranquillamente chi ce lo vieta? Un costo in meno per le aziende. Allora perché multare la BP per il danno provocato? Possiamo pure risparmiare sulla sicurezza sul lavoro e quanto ai problemi internazionali se si fosse intervenuti in passato con politiche di redistribuzione delle risorse probabilmente il mondo sarebbe più sicuro.
Mi viene in mente una cosa che disse un signore tanti anni fa – faceva il presidente degli Stati Uniti prima che fosse fatto fuori – che tutti gli uomini abitano sulle stesso pianeta, respirano la stessa aria e certe cose toccano tutti indistintamente. Pensare ai nostri figli significa essere tutti più responsabili, dare un po’ di benessere a tutti non mi sembra inseguire un idea di società di stampo comunista ma utilizzare la nostra intelligenza per il bene comune.
X Stefano Brugiavini
Mi sembra che Lei abbia preso le mie considerazioni e le abbia modellate a suo uso e consumo. Mi pare inoltre che si sia contraddetto varie volte: ad esempio accusa chi riceve aiuti di stato e loda chi li dà ossia Obama (vedi General Motors e Crysler)! Delle 2 una perfavore: o ha fatto bene a dare soldi pubblici a quelle imprese e loro a prenderli oppure no. Tenga conto che sono soldi non piovuti dal cielo ma pagati da altre imprese efficenti tra cui anche i concorrenti produttori d’auto efficenti del Sud… ma tanto li Obama lo votano in pochi. Accusa le banche, giustamente, e loda chi le ha salvate (Obama) a spese dei contribuenti e gli consente di fare miliardi tramite il rifinanziamento Fed a zero e investimento in titoli pubblici: si decida! Accusa le banche di aver dato soldi a chi non poteva restituirli ma si dimentica di chi, soprattutto i democratici che ne ricevono i voti, hanno fatto di tutto per spingere le banche a erogare quei finanziamenti! Cmq non mi pare affatto che i subprime siano una maledizione per i poveri..al contrario: tanta gente che non avrebbe potuto avere una casa per qualche anno l’ha avuta e oggi avendo debiti superiori al valore residuo ridà la casa alla banca e può andare in affitto! Non è colpa delle banche se la gente anzichè risparmiare spendeva e spandeva e poi non riusciva a pagare i debiti! Se uno è povero non può pensare di vivere come un ricco e poi prendersela con le banche! Io non sono ricco e infatti vivo di conseguenza!
Per rispondere ad ogni cosa ci vorrebbe un libro! Cmq sia il punto centrale di tutto questo ragionamento non è che io voglio che i malati non possano curarsi, che i ricchi prosperino sulla pelle dei poveri…anch’io vorrei crescita e che questa benefici soprattutto i più poveri! Il problema è come ottenerla! Obama toglie risorse a chi produce, lavora, innova…per darle a chi le consuma e le usa in modo improduttivo…alla lunga a produrre ricchezza restano sempre meno, chi può va dove gli consentono di trattenere per se buona parte del valore aggiunto che produce e magari gli fanno pure i ponti d’oro mentre li è considerato un pollo da spennare per manterene gli immigrati e i neri…. e la torta da spartirsi è sempre più piccola. Obama e anche lei non avete ancora capito che per spartire una torta occorre prima qualcuno che la faccia e quel qualcuno avendola fatta pretende giustamente di averne una grossa fetta altrimenti smette di farla e anche gli altri non mangiano niente.. Obama pensa che stampando moneta tramite il quantitative easing della Fed ottiene la crescita pensi un po Lei…in Brasile c’hanno provato per anni e i risulatti non sono stati quelli! Obama non solo penalizza le forze produttive a scapito delle altre che però lo votano, ma addirittura vorrebbe regolarizzare milioni di immigrati che costerebbero una follia allo stato e ampliare ancora di più il welfare per tutti, e siccome sa che gli americani non tollererebbero tasse più alte per pagare tutto ciò scarica i debiti astronomici sulle generazioni future..ecco cosa produce la sua politica-spettacolo e la gente rimbambita/ignorante lo acclama come un eroe: è una cosa davvero frustrante e irritante! Male che vada saranno gli altri a pagare e allora o si brucia il valore del debito tramite l’inflazione alla faccia di chi si fa il mazzo e cerca di risparmiare oppure si aumenteranno le tasse e la gente più povera chiedera più stato sociale dando modo al governo di espropriare ulteriormente i contribuenti e acquisire sempre più potere….se andasse avanti cosi l’America diventerebbe l’Africa, sia economicamente che come libertà personali, ma gli americani non lo permetteranno! Come se non bastasse chi denuncia tutta questa follia passa per estremista, o per nemico dei poveri. Ormai i media non si basano più sui fatti o i numeri ma sul politically correct, sulle mode, sul politico di colore…su tutte queste caz….senza tutto questo altro che calo di popolarità…
Putroppo Lei, come moltissimi altri, è stato pesantemente condizionato da tutto questo martellamento disinformativo. Le risposte puntuali a tutte le sue domande e da parte di gente molto più preparata di me, le può trovarle su questo blog o su Noise from Amerika.
Manchurian president mi sembra perfetta come idea,visto che un perfetto sconosciuto possa aver raccolto piu soldi della Clinton e dei repubblicani,con megaspot finale di 30 minuti il giorno prima delle elezioni in prime time nelle tre principali network americani ,cosa mai vista in America .(e non mi si dica che ha raccolto in internet 600md)
mi sembra che i poteri forti americani abbiano montato uno show ,dove Obama viene usato per portare la opinione pubblica americana dove vogliono quelli che che lo hanno sponsorizzato.
@Luca Salvarani
Graie per la risposta davvero articolata e ricca di indicazioni. Se un povero vuole vivere da ricco sbaglia, ma sbaglia molto di più sistema che si fa gioco delle debolezze di una classe sociale povera, illudendola di poter vivere come quella ricca. Il mercato che deve essere assolutamente libero dovrebbe avere una regolamentazione per evitare che la finanza creativa si faccia gioco di queste persone. Il suo ragionamento sulla restituzione delle case ipotecate da parte di coloro che non sono stati in grado di pagare i mutui non è così semplice e matematico come potrebbe apparire dalle sue considerazioni. Attraverso i mutui sub prime sono stati finanziati acquisti immobiliari il cui valore durante la fase speculativa era piuttosto alto. Una volta scoppiata la bolla immobiliare chi ha contratto il mutuo si è ritrovato un debito che non è certamente diminuito, una difficiltà a pagarlo grazie al mutuo a tasso variabile (che le banche spingono a fare perchè per loro più conveniente) e il valore dell’immobile che nel frattempo è diminuito perchè si è verificata una contarzione del mercato. Questa dinamica è quella che ha mandato in crisi anche le banche che si sono rotrovate esposte per milioni di dollari e il valore degli immobili notevolemente ridotto. Ribadisco che lei ha perfettamente ragione nel dire che uno povero non può pretendere di vivere come uno ricco se con questa affermazione ci riferiamo al tenore di vita, ma se lei ha in mente i servizi che sono stati fatti sulle persone vittime dei sub prime, si ricorderà benissimo il sistema perverso che ha indotto persone deboli e impreparate a sottoscrivere cotratti complessi senza le dovute conoscenze. Mi permetto , inoltre, di farle notare che io non faccio distinzioni tra democratici e repubblicani, dico solo che il popolo americano ha scelto un presidente democraticamente, che dopo le promesse Obama deve governare un paese in grave difficoltà e i bilanci si fanno alla fine del mandato. Vorrei ricordare che un foltissiomo numero di economisti di valore internazionale avevano lanciato gli allarmi per tempo dai rischi che la crisi avrebbe prodotto se il sistema finanziario avesse proseguito la sua strada e non fossero intervenute per tempo le istituzioni economiche. Tutti inascoltati sia durante la oti Clinton e sia durante quella di Bush entrambi responsabili politicamente di quanto avvenuto. A rimetterci mi pare sono stati sempre i soliti noti. Non vedo proprietari di Ferrari in tenda, ma lavoratori che hanno perso il lavoro e la casa. Vorrei anche ricordare che la smania di arricchirsi con la finanza creativa ha sottratto risorse economiche e umane all’economia reale, quella che tanto per intenderci, dovrebbe produrre la ricchezza di un paese. Sugli aiuti di Stato non mi sono spiegato bene. Non sono contrario all’intervento dello Stato a sostegno dell’economia quando è in crisi. Vorrei ricordarle che l’accordo Crysler Fiat ha una base importante anche sotto il profilo dell’innovazione tecnologica e del rispetto dell’ambiente, sono solo contrario all’intervento a sostegno di banche che fanno della finanza creativa la loro ragion d’essere, che vendono i mutui a tasso variabile a chi non è in grado di onorare le rate fin dall’inizio, che vogliono un mercato privo di controlli e quando sono in difficoltà chiedono che lo Stato intervenga.
Pensare a una società più giusta dove il profitto venga realizzato nel rispetto della dignità delle persone non mi sembra negativo nè irrealizzabile. Non provo invidia per i ricchi, pretendo solo che chi non lo è possa vivere digbnitosamente, avere un lavoro e dimostrare quello che vale. Lei ha ragione a chiedere una protezione dei propri risparmi accumulati dopo tanti sacrifici, questa richiesta va indirizzata a chi governa ma anche a chi è nel mondo della finanza che dovrebbe ricordarsi che dietro ai soldi che riceve per fare i suoi affari, spesso ci sono le persone che valgono un po di più dei soldi e dei loro profitti.
ora chiedo: i provvedimenti di obama sono stati a)necessari ma non sufficienti insuffic B) inutili C) sbagliati orbene se davvero le industrie due automobilistiche fossero state
lasciate morire era meglio? marco
@Tagliavini
Obama, come giustamente sostiene Giannino, ha fallito principalmente nel campo economico, e sono le classi più povere a voltargli sempre di più le spalle. La ricchezza la produce l’impresa, non lo Stato, e questa è sempre stata la forza degli USA. Un’impresa libera dall’oppressione di tasse eccessive, da lacciuoli burocratici che ne impediscono lo sviluppo, libera di esprimere la creatività e la voglia di successo dell’imprenditore e dei lavoratori. La crisi finanziaria mondiale ha creato situazioni estreme e difficili da controllare, ma l’ultima cosa che un presidente con un minimo di buon senso dovrebbe essere l’aumento delle tasse. Ci ricordiamo com’era l’economia USA dopo Carter, prima di Reagan?
Infine stendo un velo pietoso sulla politica estera, vergognosamente filo-islamica ed eccessivamente indulgente nei confronti dei cosiddetti “stati canaglia”. Obama del medio oriente non ha capito proprio nulla.
@marco bechini
C sicuramente…e guardi, i cadaveri non avrebbero toccato il pavimento, pensi solo alle aziende cinesi che stanno cercando di comprare aziende europee, sia per le capacità tecnologiche sia per il “nome”….
@Jordan
Obama sta facendo una politica filo islamica? Lei è sicuro di questo? Il problema non è la politica filo islamica o filo israeliana ma trovare con la politica la strada per andare d’accordo e uno dei presupposti per ottenere questo è il dialogo senza farsi prendere in giro.Tutto l’Islam è fondamentalista? Tutti i mussulmani sono terroristi. Le consiglio di leggere l’utlimo libro di Benazir Bhutto, la sorpenderà? Si è vero è stata uccisa, così come è stato ucciso Kennedy, Rabin, il reverendo King e tanti altri che la pace e la politica di dialogo l’anno fatta pur sapendo i rischi che incontravano. La guerra va fatta al terrorismo ma non come ha fatto Bush che invaso l’Iraq senza alcun motivo. La Corea non mi pare un paese Islamico eppure rappresenta una minaccia molto più grave perchè dotata di armi nucleari. La questione plestinese continua a non essere risolta per responsabilità di entrambi gli attori, pensa che proseguendo con la guerra si risolva il problema? Cosa mi dice dell’Iran? Tutti fondamentalisti? Guardando quello che avvenuto dope le ultime elezioni non mi pare? Obama evita di fare il gioco degli integralisti, è aprtto al dialogo ma usa anche il bastone minaccaindo e applicanso sanzioni economiche all’Iran ad esempio.
Vorrei sapere se L’america è l’unico paese che deve risolvere i problemi di questo mondo o se invece sarebbe auspicabile una collaborazione anche di altre super potenze. I russi non mi sembrano degli angeli custodi, eppure forniscono tecnologia nucleare agli iracheni.
Sull’aspetto economico posso concordare con lei, mi permetto solo di ricordare che Obama deve dimostrare governare dopo le promesse elettorali, ma il suo insediamento risale al gennaio dell’anno scorso e nel frattempo si è trovato a gestire una crisi che è la più grave dal 1929, un grave problema ambientale con profondi risvolti economici e sociali e due guerre.
Mi permetto di sottolinerae che le radici di questa crisi economica prodotta dal sistema finanziario va ricercata nella deregolamentazione introdotta da Reagan. Lei si ricorderà lo slogan in voga a quei tempi. Dal trasporto aereo alla finanza l’imperativo era solo mercato e niente Stato. Vedo con stupore che lo Stato è dovuto intervenire per evitare il peggio e che la mancanza di regole ha fatto il resto.
Non ento nelle considerazioni lib-lab di Travaglino, perche’ sono piuttosto confuse e si autoconfutano.
Tuttavia una cosa va detta, ad ulteriore dimostazione dell sostanziale ignoranza (in senso etimologico del termine) delle cause che hanno generato la crisi:
“Attraverso i mutui sub prime sono stati finanziati acquisti immobiliari il cui valore durante la fase speculativa era piuttosto alto. Una volta scoppiata la bolla immobiliare chi ha contratto il mutuo si è ritrovato un debito che non è certamente diminuito, una difficiltà a pagarlo grazie al mutuo a tasso variabile (che le banche spingono a fare perchè per loro più conveniente)”
1) quello che dice e’ semplicemente che le banche hanno permesso l’acquisto di case il cui valore era troppo alto. Non capisco come il pagamanto degli interessi possa influenzare un fallimento. Stiamo parlando ti tassi che sono passati dall’ 1.5% circa allo 5.5% circa, non al 30%.
2) E’ vero che possono esserci state delle chiamate al margine per reintegrare il valore delle garanzie. Questo ha reso palese che la gente non poteva comprare quelle case perche’ non era solida finanziariamente. Spesso questi mutui erano concessi anche per seconde e triple case, acquistae solo a scopo speculativo. E questo non da squali banchieri, ma da gente “semplice”, “onesta” e “buona”, oltre che vittima perenne, come lei e me.
3) le banche non hanno interesse al fatto che i mutui siano fissi o variabili. Questo dimostra la sua massima ignoranza (sempre in senso etimologico) in fatto di finanza. Le banche guadagno sul margine sui tassi Libor al momento in cui e’ concluso il mutuo (sempre che questo margine sia in grado di remunerare il richio di fallimento). Se il mutuo e’ fisso, viene swappato in varaibile, se no viene mantenuto variabile. Il motivo di questo non e’ per niente dietrologicamente legato al fatto che il tasso variabile faccia guadagnare di piu’. E’ dovuto al fatto che nessuna banca accetta di avere attivita’ e passivita’ con alta duration (un mutuo a 20 ammortizzato ha una duration di 6 anni circa). Il Mark-to-market del libro sarebbe troppo volatile se tutti i mutui a tasso fisso non fossero swappati (sul mercato si intende, non con poveracci come noi che possono scegliere quello che piu’ aggrada come mutuo).
4) I prodotti strutturati, anche complessi (CDO, CDO^2 etc) erano prodotti derivati molto difficili da capire, il cui collaterale erano i mutui, contratti abbastanza semplici da capire (il prestito e’ sempre esistito). I prodotto strutturati non erano acquistati da clienti privati come lei e me, ma da banche e altri investitori istituzionali. Quindi non e’ vero che le banche cattive hanno venduto le cose brutte ai poveri dementi come me e lei.
5) le banche hanno ideato prodotti strutturati, venduti a investitori istituzionali (e non a povera gente come me e lei) solo perche’ questo era favorito e incientivato dalla regolamentazione del mercato finanziario che lei tanto invoca, ovvero dall’inutile e dannosa Basilea II.
@stefano tagliavini La crisi è stata prevista http://www.eugeniobenetazzo.com ma ovviamente non la poteva essere prevista da chi ne è quantomeno corresponsabile della sua creazione.Essa è partita dal costo del denaro troppo basso ma anche dalla delocalizzazione per lo sfruttamento delle “risorse” umane in Cina etc. Questo ha tolto il lavoro verso chi doveva ripagare i vari prestiti/mutui i cosidetti subprime e non poveracci come di dice ma con un punteggio di credit score medio (gente come noi che ad esempio paga in ritardo una bolletta oppure magari si ammala e non riesce a lavorare).Dal mio punto di vista è il modello american dream che è una sciocchezza,la favola che tutti possano avere tutto non ha senso è un ossimoro.
Lo stesso stà succedendo in Italia,la delocalizzazione impoverisce il paese facendo credere ai cinesi etc. di poter vivere il famoso american dream.
@climaco
Meno male che lei ha le idee chiare e le ha rese semplici anche per me, se l’aumento del tasso d’interesse contenuto non è la causa dele insolvenze dei mutuatari mi dovrebbe spiegare perchè quelli che lo hanno fatto a tasso fisso nopn hanno avuto problemi. Ma soprattutto, mi spieghi perchè il presidente della FEDERAL reserv ha fatto un mutuo a tasso fisso. In realtà le banche si approcciano ai clienti, ignoranti di finanza, cercando i loro interessi e a conferma di questo con i prodotti derivati hanno scaricato su altri il rischio di prestiti concessi a coloro che erano a rischio insolvenza. basilea II non ha favorito la vendita di prodotti strutturati ha solo imposto il dimensionamento tra operazioni creditizie e patrimonio delle banche. Queste operazioni sono state eccessive rispetto al patrmonio di alcune banche e il ricorso al derivato serviva per scaricare il rischio. Il problema è scattato quando la normativa ha imposto di contabilizzare tra gli attivi questi prodotti tossici e non si più saputo dove fossero andati considerato che quando il mercato anadava a mille tutti li volevano. Per quanto attiene alla mia ignoranza mi sento in buona compagnia perchè tra questi c’è J. Attalì consigliere per il mercato dell’attuale Presidente della Francia.