Perché mi fa orrore l’esproprio di Stato proposto sul Corriere
Le mani pruderebbero per commentare l’Obama dello Stato dell’Unione stanotte, o le conclusioni – deludenti – della commisuisone bipartisan delk Congresso USA sulle cause della crisi finanziaria. Ma bisogna prima guardarsi il portafoglio dai ladri di Stato che l’attentano incessantemnte. Dunque, primum vivere. Oggi il Corriere della sera dedica amplissimo spazio a un’intervista con Pellegrino Capaldo, ordinario di economia aziendale alla Sapienza e di navigata esperienza nella finanza e banca un tempo incentrata nella Capitale. Capaldo, per chi lo conosce, è persona squisita, colta e ammodo. Tra i primi a sostenere e a praticare che le fondazioni bancarie non dovevano essere mute sostenitrici dei manager alla testa di istituti, nemmeno se quei manager si chiamavano Geronzi con cui pure i rapporti e le condivisioni erano state lunghe nel tempo e solide. Una persona notevole, dunque, né cambio idea oggi. Eppure, la sua proposta odierna mi ha suscitato vero orrore. Perché per la prima volta dà munizioni vere, crdibili e purtroppo conmcretamente utilizzabili, al partito della patrimoniale. Il Corriere per di più ha perfidamente titolato la proposta come una “privatizzazione” del debito pubblico, e più d’uno – anche alla Giunta di Confindustrtia stamane – ci è cascato e ha creduto che la proposta consistesse in dismisssoni di Stato. Macchè, è un furto ai danni di tutti i cittadini: o meglio, dell’85% proprmietari di immobili.Come abbiamo scritto e documentato più volte, le proposte sin qui avanzate di abbattere di 25-30 punti il debito pubblico attraverso imposte patrimoniali sui “più ricchi”, avanzate variamnte da De Benedetti., Amato e financo aal presidente di ssonime Luigi Abete – tanto che il Corriere di oggi scrive che ormai anche gli impremnditori sono pr la patrimoniale! – hanno il difetto essenziale che., per recuiperare diciamo 60 miliardi di euro almeno, dovrebbero estendere la classe dei più ricchi agli almeno 6 milioni di italiani che hanno uno stock patrimoniale pari ad almeno 100mila euro: azzerandoglielo o meglio intaccandogli ben sotto la soglia della povertà il reddito disponbiile annuale. In altre parole gli esteti statalisti della redistribuzione che farebbe tornare il debito pubblico a medie europee, senza far dismettere nulla allo Stato e anzi lasciando le mani libere alla politica di tonare a fare ancor più deficit e debito pubbliico, potranno anche eccitare la fantasia di chi non soporta che tutti abiamno egule reddito e patrimonio, ma sono di fatto in quei termini totalmente irrealizzabili.
Al contrario oggi Capaldo, che è persona fine, indica una via concreta e fattibile. Sa bene che non si può chiedere agli italiani di devolvere a pagamento della propria rata patrimoniale di “oro alla Patria ” l’intero propio eddito annuale se non più, e di conseguenza punta alla pancia grossa dello stock di asset detenuti deale famiglie italiane: il mattone, com’è noto. Poiché l’intero debito publico italiano equivale al valore di circa il 25% del’intro patrimonio immobilkiare pivato italiano a prezzi di mercato, basta che su ogni immobile privato si imputi una quota di ammortamento straordoinaria del debito pubblico apri al 12,5% del suo valore, ed ecco che il debito pubblico scende dal 118% del PIl al 59%. Chi ha liquidi somnanti paghi pure subito l’equivalemnte, con tanto di sconto. Altrimenti, per non intaccare il reddito disponibile, il veicolo alk quale si imputeranno le quote immobiliari private potrà anche aspettare, per incassarne il valoe, la cessione di proprietà oppure un congruo lasso temporale di pagamenti reteizzati con tbnto di interessi aggiuntivi da pagare naturalmente.
In questi termini., ohimé, il meccanismo è escutibile in apparenza senza ,mandare alcuno sul lastrico. E vine condito di motivazioni”etiche”. L’avvalorennto del mattone privato è sttao elevatissimo nei decenni, dice Capaldo, ed è più cjhe morale associarne una quota in deinitiva non poi così elevata allo Stato. Ed è ancor più giusto pensand0o a quel 20% o meno di italiani che la casa non l’hanno mai comprata. Sono ragionamenti che tramutano il furto da parte dello Stato – l’ennesimo, dopo decenni di tassi d’imnteresse sul debito abnorme accollati ai contribuenti da politici scassabilanci – in una sorta di virtù evangelica.
Mi fa orrore, questo modo di ragionare. Lo Stato ceda subito i 325 miliardi di euro che il Tesoro ha stimato essere il patrimonio immobiliare pubblico dismissibile. Sono pur sempre oltre 20 opunti di Pil di debito in meno. E la politica si inchiodi a obiettivi obbligatori in Costituzioe di azzeramento del deficit e di abbattimentop delle tasse, come in Germania. Se la patrimoniale diventa un’ipotetsi politica vera, come mi pare sempre più, chi la pnsa come noi deve essere disposto a farsi arrestare per protesta. IO, lo giuro.
caro Giannino, si sente, perfettamente condivisibile, il furore che tale proposta genera a chi saggiamente considera il partito delle tasse come il principale nemico di una sana economia di mercato nella quale lo stato fa da arbitro, senza essere attore (o meglio sottrattore). ancora più quando la proposta è strutturata in maniera persuasiva e tecnicamente praticabile. la conseguenza: non riusciremo mai a far fare ai conti pubblici la dieta dimagrante di cui necessitano, non riusciremo mai a creare una vera concorrenza! questa è l’unica strada maestra per stimolare la crescita e per la quale dobbiamo batterci. conti pubblici ricchi vuol dire possibilità per i politici di maneggiare voti senza toccare le infinite rendite di posizione che caratterizzano l’Italia.
Oscar, la cessione del patrimonio pubblico credo sia possibile solo in parte … poi montagne dirute, scogliere, baracche varie … non sempre si prestano a utilizzi produttivi. Certo, il possibile in tal senso va fatto, così come il taglio delle spese a partire dai costi della politica!
Lorenzo
“I forti fanno ciò che vogliono e i deboli pagano ciò che devono”: i sudditi si beccano i padroni che si meritano.
Io sono un poco più freddo. Le tasse sono tutte cattive, sia quelle sul reddito che quelle sul patrimonio, e questa tassa non mi scandalizza più di altre. In altre parole per me lo scandalo è che si cerchi di aumentare la già insostenibile pressione fiscale piuttosto che la forma tecnica scelta per farlo.
PS ma la proposta di Capaldo non è un ritorno della vecchia INVIM magari modernizzata?
Sarebbe un autentico furto e come è stato scritto ieri in un articolo su italia oggi, l’unico e l’ultimo baluardo contro una imposta patrimoniale è SILVIO BERLUSCONI. Speriamo che il Governo regga, anche solo per questo. Poveri noi, povera Italia!!
L’analisi mi pare ineccepibile e il pericolo reale. Ci sono a parer vostro vie legali e percorribili con cui i proprietari di immobili possono difendersi?
dico solo che la Tunisia è più vicina di quanto si immagini…
Se non fosse che si tratta di somme smisurate sarei incline a ritenere che ormai è fatta: una mattina ci sveglieremo alleggeriti di almeno metà di deposito titoli e conto corrente
Nulla di strano poi con Capaldo: come tutti gli altri proponenti di queste misure non ha vissuto un solo giorno della sua vita se non di tasse
Penso che si fermeranno solo di fronte all’impraticabilità di queste misure: sarebbe la maggioranza degli italiani a essere coinvolta (non solo i “ricchi”) e per importi improponibili per famiglie normali. Anche se con i nostri politici non ci puo’ piu’ meravigliare di nulla
Vendo trilocale in provincia di Milano. Mi trasferisco nella Confederazione Elvetica, dove servizi e welfare sono di livello elevato, le retribuzioni doppie e le tasse LA META’ che in Italia. Come mai loro ci riescono e noi italioti no? Forse perché il nostro è uno stato ladro e pappone? Oscar, ti offro asilo.
Bisognerebbe fare come i russi quando furono conquistati da Napoleone: scappare via e prima di farlo bruciare le proprie case!!!!
Oppure potremmo fare una patrimoniale al 100% per tutti quelli che sono stati almeno consiglieri comunali…
Ahahah…
A parte le battute, trovo le misure una tantum poco efficaci, sia che si tratti di patrimoniali al 12% sia che si tratti di svendere il patrimonio dello Stato. Se proprio vogliono fare una patrimoniale che ne facciano una tipo la ISF francese: esenzione sotto i 760.000€, aliquota da 0.55 a 1.8%. In pratica in Francia la pagano veramente solo i grandi patrimoni, ed i prezzi degli immobili sono abbastanza bassi e stabili.
Inoltre lì hanno una imposta di successione che arriva al 40% oltre i 1.8Mln €, contro il 4% in Italia.E non ditemi che la tassa di successione è ingiusta perchè la nostra è una società basata sulla famiglia ( come diceva Friedman).
Per abbattare il debito pubblico, non basta la tassazione. Se progettata bene può aiutare, ad esempio tassando il patrimonio in favore del reddito da lavoro. Per risolvere il problema serve abbattere la spesa, e vorrei far presente al signor Pietro che Berlusconi ha fatto tutto tranne che abbattere la spesa. Durante i governi di sinistra 1996-2001 e 2006-2008 il debito è cresciuto del 2.3% ed 1.5 % del Pil, durante il Gov.Berlusconi 2001-2006 del 3.6%.
@Pietro Francesco
Sull’ultimo baluardo hai ragione, se mettono una patrimoniale all’1.8% paga 120 Milioni l’anno, al 12% ne paga 800. Peggio del risarcimento per il lodo Mondadori.
Oltre a SB, sembra che anche Stefano Fassina (responsabile economico del PD) sia contrario ad una imposta patrimoniale (cfr. il documento pubblicato su Cerazade).
P.S. per Giannino: non riesce a fare meno errori di ortografia, per favore?
Perché ve la prendete con la patrimoniale? Mi sembrate i capponi di Renzo dei Promessi Sposi. I guai italiani discendono da una costituzione obsoleta, scritta dal Partito Comunista e dalla sinistra democristiana, scritta da un mondo che non c’è più, fallito economicamente. Prendiamocela con la costituzione, che andrebbe cambiata subito, nonostante le difese d’ufficio del presidente Napolitano, vecchio rappresentante di un mondo che non c’è più. Fondiamo la costituzione sui tre valori della rivoluzione francese, non sul lavoro, che, ahimè, è solo una merce come altre. Capisco che le culture dominanti sono la cristiano-cattolica (“è più facile che un cammello passi per una cruna d’ago …) e la marxista-leninista, ma se non cominciamo a lavorare per una vera cultura liberale non ci sarà speranza per questo disgraziato paese.
Non credo che la patrimoniale sia la soluzione, la vera innovazione ed unica ancora di salvezza per il debito pubblico è capire che tutto a tutti non è possibile garantirlo e quindi introdurre un sistema con meno welfare di stato è piu welfare privato (tramite assicurazioni o pagando personalmente)
Caro Giannino, con tutta la stima che ho per lei, non vorrei che con tutti i suoi sforzi e la passione che ci mette facesse la fine di Eddie Willers in “La Rivolta di Atlante” di Ayn Rand. So che non è così, ma forse varrebbe la pena di cominciare a ridefinire gli obiettivi del blog.
Il sistema Italia è moralmente corrotto e irriformabile e pertanto merita di fallire esattamente come l’URSS.
Badi bene che quando dico moralmente corrotto non mi riferisco alle serate trasgressive del presidente del consiglio che del sistema Italia è solo un prodotto, ma piuttosto all’intero sistema sociale italiano basato su una morale parassitaria, incivile, irrazionale, in una parola socialista (in senso sovietico) con tutte le evidenti conseguenze economiche, che certissimamente portera’ al fallimento l’Italia e non solo.
La crisi di un siffatto sistema non è da fuggire, ma è anzi da auspicare, per le stesse ragioni per le quali l’occidente auspicava il fallimento dell’URSS.
Io credo che non dovremmo cercare di salvare la nave di chi merita di affondare, ma piuttosto dovremmo cercare che noi lettori di Chicago Blog e altre oasi del web e della società siamo i meglio attrezzati quando la barca andrà a fondo.
Altro che farsi arrestare, caro Oscar, sarebbe il caso di fare come in Tunisia.
Penso anch’io che l’unica speranza di non vedere oscenità di tal fattura rimanga Berlusconi, pur con tutti i suoi difetti specialmente dal lato della spesa pubblica.
Tutti gli altri credo metterebbero in pratica una mostruosità del genere.
Trovo osceno anche solo che questi parassiti si permettano di proporre seriamente queste cose.
Ripensadoci, il suo Giannino è terrorismo mediatico. Leggendo in tarda serata non avevo pensato che la gente prendesse sul serio il suo articolo, pensavo fosse un’iperbole. Poi rileggendo i commenti, ho capito che si prendevano sul serio i suoi numeri.
“Poiché l’intero debito publico italiano equivale al valore di circa il 25% del’intro patrimonio immobilkiare pivato italiano a prezzi di mercato, basta che su ogni immobile privato si imputi una quota di ammortamento straordoinaria del debito pubblico apri al 12,5% del suo valore, ed ecco che il debito pubblico scende dal 118% del PIl al 59%.”
Ma stiamo scherzando Giannino? Se facessero una cosa del genere le proteste sarebbero giuste.
Sarebbe stato più corretto,però , informare i lettori che la patrimoniale del 1992 di Amato fu del 2/1000 sugli Immobili, 6/1000 sui depositi bancari e postali, cioè un sessantaduesimo ed un ventunesimo di quello che Lei ha prospettato. Supponiamo di avere un immobile del valore di 400.000€ ed un deposito bancario di 100.000€ , l’imposta sarebbe di 800€ e 600€ ( 1400€). Sono d’accordo che può scocciare, ma sono cifre accettabili. Lei invece prospettava un’imposta di 50.000€ e 12.500 € ( 62.500€), livelli da rapina.
Perchè fare inutile allarmismo? Solo perchè lo dice Capaldo sul CorSera? O perchè piace la linea dei Teabaggers: alzare i toni per avere più consensi? E se poi qualcuno crede veramente a queste baggianate e spara agli sporchi socialisti che vogliono fare ( parole sue ) un ” esproprio di Stato”?
Una roba del genere non passerà mai! Forse può passare a Cuba o in Venezuela o nel Vermont, ma fino a prova contraria l’Italia non è ancora caduta cosi in basso. Io non conosco questo Capaldo…sarà anche gentile e simpatico ma mi sembra uno fuori dal mondo (e forse anche di testa!).. tutti i paesi vanno in una certa direzione (taglio spesa pubblica, riduzione welfare, diminuzione dipendenti pubblici) e lui va dalla parte opposta…tutto pur di non scalfire gli assurdi privilegi dei dipendenti pubblici e di chi campa grazie allo stato! Ma perchè fermarsi qui? dico io: se nazionalizziamo tutto il patrimonio immobiliare potremmo non solo ridurre ma addirittura azzerare il debito pubblico, e nazionalizzando anche le imprese private andremmo in attivo e avremo risorse con cui assumere ancora più dipendenti pubblici e quando non ce ne saranno più li stamperemo dal niente….e poi magari entreremo nel blocca di Varsavia…semplicemente demenziale!
A parte gli scherzi voglio proprio vedere quale politico avrà il coraggio non dico di fare, ma di proporre una roba del genere… Per assurdo io non vedo l’ora che la propongano: chiunque lo faccia sarebbe politicamente morto e sepolto (non merita altro!), e la destra da semplice ammucchiata di servi, ruffiani e prostitute forse potrebbe evolvere in un partito liberale… badate che ho detto forse!
Niente da dire sul fatto che la spesa pubblica non è stata nemmeno abbattuta dai governi di centrodestra, anzi. Ma anzichè guardare alla Francia, guardiamo oltreoceano. Io, senza nessun interesse perchè certamente il mio patrimonio è ben lontano dell’essere milionario, dico che siamo largamente fuori strada se pensiamo che tassare le successioni dei “ricchi” sia la panacea, nè più nè meno che se introduciamo patrimoniali di varia natura. Facciamo che si introducono tasse di successione più consistenti ma le si azzera se una certa quota del patrimonio viene lasciata a università, enti di ricerca, enti benefici, ecc. Negli Stati Uniti viene fatto molto miglior uso dell’endowment da parte delle università che da noi il finanziamento ordinario pubblico, tanto per citare un esempio.
Dott. Giannino, mi faccio arrestare con lei! Non è accettabile una tassa patrimoniale dopo decenni di furti governativi!
@Tommaso Cabrini
Ciò ke proferisci ustiona il mio cuore di tricoteuse,…
…ma….
le rivoluzioni si fanno con la pancia vuota…
…non con i (16/3)PIG*r**3 pieni, anche se devastati.
hasta la victoria !!! SIEMPRE !!!!
serenissimi saluti
martino
@Pietro Monsurrò
…si…fanno quello che vogliono…fino a quando,
……………….d’ambleaux….
arrivano, come frattura temporale,
la rivoluzione americana o francese (=X*tasse)
o quella tunisina od egiziana (=X*fame),
o la secessione come ieri in:
Sudan, Cechia, Slovacchia, Kossovo, Montenegro;
come domani in Belgio ed in italia.
martino
Puntuale, come sempre, Oscar Giannino.
Nel 1992 ho scritto un saggio dal titolo: “BOT-BTP-CCT: chi salderà il conto?
L’intervista a Pellegrino Capaldo sul Corriere della Sera di ieri 26 gennaio 2011: “Rebus debito pubblico. Ricetta possibile di privatizzazione” rientra tra le “soluzioni approfondite ed articolate” che alcuni segmenti dello Stato stanno preparando per dare risposta esauriente al mio quesito del 1992.
Evidentemente si confida oltremisura nel senso di accondiscendenza e di pazienza del popolo italiano. Ma a tutto vi è un limite, basta guardare alle attuali vicende che interessano la Tunisia e l’Egitto.
Voglio sperare che il buon senso, l’equilibrio, la buona amministrazione e la voglia di coesione nazionale, prevalgano per la sopravvivenza di questo nostro irrequieto Paese.
Sàntolo Cannavale
http://www.santolocannavale.it
27 gennaio 2011
Concordo in pieno con le parole scritte da Claudio Formentini. Aggiungo provocatoriamente che il “sommerso”, allo stato attuale, sia -paradossalmente- moralmente e tecnicamente l’unico baluardo che sorregge l’economia interna. Oltre ad una patrimoniale del genere quale può essere la ricetta in coerenza con un’idea criminale come quella della patrimoniale? L’obbligo di uscire di casa con i soldi contati? Il 50 euro per comprare caramelle e patatine? Quale governo ci renderà “liberi” dai “cattivi evasori”? Draghi? La “tessera del partito” del nuovo millennio è la carta magnetica? Tutto questo ben confezionato dalla propaganda etica?
Sig. Giannino, me lo ha già detto che insisto su una proposta “improponibile” ma, IO INSISTO.
Non è questione del nostro STATO ma di tutti gli STATI, feudi occupati da statalisti. Sono, con i loro gregge, la maggioranza e non ci sarà nessuna possibilità di cambiare il percorso se non con la RICHIESTA DI UNA SECONDA COMUNITA’ (almeno un’altra) LIBERA, VOLONTARIA, INDIPENDENTE, RESPONSABILE, AUTOAMMINISTRATA.
Altrimenti, continuiamo pure ad indignarci.
Ci vuole il mitra
Concordo e apprezzo quasi completamente l’articolo del sempre ottimo Giannino.
Vorrei sottolineare però un cosa: mi stupisco (ma è sicuramente frutto della rabbia istintiva che giustamente traspare nell’articolo) che ad uno dei migliori giornalisti in circolazione sfugga l’inconsistenza dei 325 miliardi di patrimonio immobiliare di Stato: NON E’ VERO!!!! Sono conti finti, privi di attinenza con la realtà frutto di stime vecchie (quando ci sono) fatte da ciechi, vecchi e burocratici periti pubblici mai aggiornate al mercato (per loro questo grande sconosciuto).
Vi garantisco che il patrimonio dismissibile oggi è molto molto di meno (secondo me vale non più del 50%), le perle sono già state (s)vendute ai soliti affaristi della cumacca al potere. Oggi rimane solo roba senza mercato e senza valore con una polverizzazione ingestibile, diseconomiche barriere architettoniche e in stato manutentivo di degrado e abbandono totale che ne impedisce la vendita se non a costo 0 (guardate a titolo esemplificativo le aste deserte delle recenti tentate vendite dell’Agenzia del demanio, affidata ad un “ottimo” manager che ha il solo merito di aver contribuito nel suo passato a ridurre l’Alitalia nello stato che tutti noi conosciamo).
L’unico modo di uscire è quello di cambiare a colpi di accetta il modo di spendere, riducendo la spesa al minimo, riducendo i centri di spesa ed operando sulla base di budget (non ancorati allo storico) e a criteri di efficienza, separando il potere politico da quello amministrativo. Cioè come non si fa e si farà mai nella Repubblica socialista italiana.
Esattamente quello che dicevo nel mio post.
@Fedegene
Ho continuato a parlare della Francia perchè avevo accennato alla patrimoniale ISF. D’accordissimo con te sulle donazioni . Pensavo giusto stamane mentre ero in bici alla Chicago Booth, e stavo pensando se i 5Mln dati a Ruby, Berlusconi li avesse dati alla Normale.
Purtroppo vedo sempre di più che l’unico cambiamento possibile in Italia proverrà da un’azione di forza dal basso. Tuttavia spero ancora che il buon senso si impossessi della società italiana e si possa avviare una transazione pacifica.
Penso che un segnale forte della volontà di cambiamneto possa essere quello di vincolare il bilancio dello Stato all’azzeramento del deficit. Solo dopo si otterrebbe legittimità per la richiesta di nuovi sacrifici ai contribuenti.
Purtroppo noi abbiamo “belle menti” che pensano che l’unico modo per aiutare l’economia a crescere sia quello di rilanciare la spesa pubblica per sostenere la crescita del PIL, magari tassando patrimoni e rendite. Mentre patrimoni e rendite rappresentano l’unica garanzia contro il default dello Stato.
Intendiamoci. Con un’imposta straordinaria di € 1400 non si dimezza il debito pubblico, come non lo dimezzó Amato. Se è questo l’obiettivo prospettato da Capaldo, e qualche settimana or sono da Amato, i numeri sono quelli di Giannino, euro più euro meno.
Carissimo Oscar,
prenderei spunto da alcune questione indicate nella trasmissione di ieri su Radio 24 per dire la mia su questo argomento così delicato.
Credo che la questione della patrimoniale sia una bufala immensa, in quanto, si sa, che seguendo la teoria della tassazione ottimale occorrerebbe applicare le aliquote massime sulle grandezze anaelastiche al prelievo (reddito e consumi) e tagliare o azzerare quelle sulle grandezze elastiche allo stesso (partimoni). L’inserimento della patrimoniale non farebbe che azzerare l’effetto benefico degli scudi fiscali facendo emigrare buona parte dei capitali italiani… ovvio che ragionando sul modello di Laffer, ormai, gli spazi di manovra verso l’alto delle aliquote esistenti siano pressocché nulli, visto che l’Italia si colloca probabilmente al primo posto fra gli stati mondiali per pressione fiscale reale.
A questo punto la sola soluzione sarebbe nell’abbattimento del fabbisogno dello Stato e, quindi, nella riduzione sostanziale della spesa pubblica per permettere un taglio cospiquo delle aliquote fiscali.
Il modello tedesco ci verrebbe incontro, fissando il limite a livello costituzionale al prelievo e obbligando tutti gli enti a rispettare questi caveat. La riforma federale verrebbe, poi, a aiutare nella fissazione delle aliquote, sul modello svizzero dei moltiplicatori: fatta 10 l’aliquota per il mantenimento dello Stato federale, a questo punto ogni regione avrebbe un moltiplicatore, fissato fra 0.5 e 1 per potersi finanziare e ogni comune un ulteriore moltiplicatore (da basarsi sull’aliquota statale) tra lo 0.3 e l’1… il risultato sarebbe che la pressione fiscale massima sarebbe del 30% e si innescherebbe un sistema virtuoso di concorrenza fra gli enti territoriali per indurre i cittadini a risiedervi livellando verso il basso le aliquote.
Credo che una riforma in queesto senso non sia solo attuabile ma anche auspicabile, magari con l’eliminazione dei numerosi balzelli di tipo medioevale e delle caste parassitarie, oggi esistenti, che vivono sulle inefficienze dello Stato nazionale.
Caro Giannino, l’imposizione di una tassa sul patrimonio (immobiliare o meno) per ridurre il disastrato ed insostenibile debito pubblico mi pare una vera e propria forma di bail-out. Ma allora in tutti i casi bail-out che abbiamo visto di questi tempi (anche se diretti in verso opposto, il pubblico che salva il privato) il debito si trasforma in capitale, cambiando la gestione aziendale. Ora per uno stato che cosa è il capitale, o meglio cosa sono le sue prerogative ? La risposta mi pare sia il diritto di voto. Quindi chi propone l’introduzione di una patrimoniale (straordinaria o ordinaria che sia) deve essere pronto ad accettare che, oltre al suffragio universale del voto capitario, si aggiunga una proporzione di voti in base al contributo “patrimoniale” necessario per salvare il bilancio dello stato.
Condivido l’orrore di Giannino per l’ipotesi di una patrimoniale soprattutto perchè il giorno dopo il deficit pubblico ritornerebbe a crescere con rinnovato vigore (chiunque sia al governo).
Noto che Giannino “inorridisce” con frequenza sempre crescente.
Peccato che ciò avvenga quasi sempre a senso unico. Inorridisce per quanto scrivono “la Repubblica” ed “Il Fatto” , ma non per il guano prodotto da “Il Giornale” e la disinformazione sistematica di Minzolini. Inorridisce per il partito delle tasse, ma non con uguale forza per il partito del malaffare. Da un adepto della scuola di Chicago mi aspetterei inoltre che si indignasse per come la politica violenta le regole di un libero mercato, ad esempio di quello televisivo.
Gentile Giannino,
sono sicuro che Lei è al corrente che l’abnorme dimensione dei redditi non dichiarati negli ultimi decenni da un importante numero di italiani (così come in tutte quelle nazioni dell’Europa mediterranea in cui il numero dei soggetti fiscali è altissimo rispetto alle economie dell’Europa del nord) si è riversato non solo nei consumi, ma anche nell’acquisto di immobili.
Considerato che non possiamo cambiare culture o modelli antropologici nel tempo necessario a far riacquistare la spaventosa cifra del nostro debito sovrano in scadenza , circa 1.000 miliardi di € in 10 anni, né istituire uno stato di polizia tributaria (altro che Visco!!) come sta realizzando, piano, piano il Super-Colbert ai pizzoccheri, ma che i media stanno ignorando (assistere al Telefisco del sole 24 ore di ieri e poi trarne le conclusioni), ebbene a me sembra d’obbligo far capire che se il mondo, giustamente e obbligatoriamente, cambia per gli operai di Pomigliano e di Mirafiori, deve necessariamente cambiare anche per i proprietari di immobili (me compreso).
Le segnalo che il Prof Bordignon, insegna Economia in Università Cattolica (ma ha anche una bella laurea in filosofia), sostiene che in Italia il gettito proveniente dagli immobili si attesta sullo 0,6%, mentre quello negli USA è al 4%.
Che facciamo? aspettiamo che crolli tutto?
Cordialmente
Claudio
Una legge di fisica che si applica alla perfezione anche all’economia dice che ” in natura nulla si crea e nulla si distrugge”.
Poiché da svariati decenni, nonostante le prediche del dr Giannino e di pochi altri si continua, per ragioni di bassa politica, ad aumentare i costi della politica stessa, della burocrazia, gli sprechi per un pessimo stato sociale che regala soldi a chi non li merita e li nega a chi ne avrebbe diritto ( invalidità fasulle, assenteismo non controllato, accompagnamenti ecc. ecc.), i costi di gestione di enti locali ed enti pubblici che andrebbero eliminati non resta altra via, omaggio alla citata legge, che trovare soluzioni tipo quella indicata dal prof. Pellegrino.
In compenso, da mesi, con pochissime eccezioni, la nostra classe politica è impegnata in discussioni infinite su un appartamento a Montecarlo, un giro di giovani donne impegnate in serate, quantomeno discutibili, nei palazzi alti dei nostri governanti, ed altre amenità del genere.
Caro Oscar, purtroppo non c’e’ nulla da fare. Faranno la patrimoniale e la pagheremo. Siamo il peggior popolo di sempre, questa e’ la sola verita’.abbiamo permesso per troppi anni a questo sistema di essere inefficiente.dovevamo ribellarci prima, ora e’ troppo tardi.la sola via sarebbe andarsene, ma all’estero non e’ che aspettano noi italiani a braccia aperte, anzi…
Nella lettura dell’articolo da Lei citato ho provato anche io inizialmente un brivido e poi orrore. Un ragionamento come quello di Pellegrino può essere pensato forse, ma si deve avere sempre la decenza di non lasciarlo scappare fuori dai denti.
La patrimoniale così intesa è quanto di peggio si possa immaginare.
Alla fine del 2010, il 29 Dicembre, compiva cento anni Ronald Coase.
Un bell’articolo del Sole ne celebrava la figura. E quell’articolo ricordava che “proprietà, concorrenza, libertà indicano la stessa cosa”.
Oscar ma quando si farà questo partito del PIL!!!!
La patrimoniale è sempre un’arma da fine del mondo. Ma non siamo forse sull’orlo del baratro? Si presta certamente a infiniti soprusi, se si tassano i consumi vistosi si punisce il proprietario di purosangue da corsa come chi mantiene il ronzino per le cavalcate della domenica, il proprietario della fuoriserie come chi ha acquistato la Porsche d’annata e magari l’ha messa a gpl. Ma in un equilibrato mix, insieme all’alleggerimento dell’apparato pubblico e alla dismissione di proprietà demaniale, un qualche provvedimento di quel tipo potrebbe essere studiato, tanto più in un paese in cui l’evasione fiscale è così forte. Dove non arriva la tassazione equa colpire la grande proprietà potrebbe essere giustificato dall’emergenza, anche se nel mucchio si colpisce insieme il trucido evasore e il ricco virtuoso. Bisogna vedere gli aspetti tecnici. Per esempio, si potrebbero parzialmente compensare le tassazioni sulla ricchezza con titoli legati alla vendita del demanio. Un po’ come al tempo della rivoluzione francese, magari facendo le cose meglio. Insomma, se la casa crolla non possiamo pensare a qualche contributo di solidarietà da far pagare (con ringraziamenti civici) ai tanti paperoni che magari manco se ne accorgono?
Concordo con lei pienamente, l’Italia ha bisogno di uno schock per reagire altrimenti la metastasi della politica da cortile ci ucciderà tutti. E’ evidente che oggi, lo Stato non è i cittadini, non lo è perchè la classe politica nella sua maggioranza ritiene che il patrimonio che deriva dal gettito fiscale, come è stato detto in una delle sue trasmissioni, non rappresenta risorse da utilizzare per il bene del paese, ma è al contrario un bottino da sparire. E gli italiani non si fidano. Su questa mancanza di fiducia verso il fisco Silvio ha costruito la sua fortuna.
Ci deve essere invece un patto chiaro. Governo di salvezza nazionale (non voglio sentir parlare di destra o sinistra, sarebbe come se io e lei stessimo su una barca che affonda e ci mettessimo a litigare sui D.I.C.O.), questo governo fa un patto con gli italiani, con una mano do e con una prendo, come si fa tra due che non si fidano. Vendo il parimonio immobiliare, abbasso le tasse (ma soprattuto le unifico) e in cambio chiedo una patrimoniale secca e faccio una seria lotta all’evasione. Ma non solo, presento un progetto credibile di spesa pubblica e di riorganizzazione della pubblica amministrazione, con numeri alla mano E tutto questo lo realizzo in una legislatura. Ma non solo, presento un progetto credibile di definitivo svincolamento dalla malavita organizzata (e non sto parlando di cattura dei colonnelli del braccio armato della mafia, ma dell’eliminazione dei colletti bianchi e dei veri detentori del potere che mungono a piene mali le casse dello stato.
La mia premessa è che le tasse sono civiltà, sono le risorse che ogni che ogni cittadino accetta conferire allo stato per vivere in una società ordinata su un territorio infrastutturato in modo da aumentare il benessere sia individuale che collettivo.
Un altro fatto è che lo stato italiano sia diventato un aguzzino incapace di ottemperare ai propri scopi primari (ordine e benessere) e ormai completamente piegato al puro sostentamento della classe politica che lo dirige.
Si tratta di una situazione patologica che andrebbe affrontata con vigore, ma senza dimenticare che, come detto prima, in un rapporto sano fra stato e cittadini le tasse sono civiltà
Detto ciò ragionando solo sul tema impositivo credo sia sbagliato rinunciare a percorrere entrambe le strade proposte da Oscar Giannino.
La patrimoniale è sicuramente una tassa antipatica, sarebbe certo preferibile tassare il reddito, ma potrebbe anche aiutare a correggere la patologia del nostro sistema economico in cui enormi ricchezze sono state immobilizzate nel mattone invece di essere messe a reddito.
E’ inutile nascondersi che le nostre imprese sono piccole e poco capitalizzate perchè il valore creato da queste nel corso della loro vita non è stato investito per innovare e crescere, ma è andato a drogare il mercato immobiliare.
E’ certamente opportuna anche la dismissione del patrimonio immobilare dello stato, ma l’irruzione sul mercato di immobili per un valore pari al 20% del PIL porterebbe ulteriori difficoltà ad un mercato che soffre di un eccesso di offerta; tale operazione dovrebbe quindi essere molto graduale e venire spalmata su un arco temporale medio-lungo.
Oltretutto, anche nell’ipotesi di riuscire a vendere tutto in tempi brevi senza svendere, mi domando chi potrebbe comprare tanti immobili?
Credo che sia meglio incentivare chi detiene tanti capitali a investire nelle aziende per aiutarle a competere invece che continuare ad aumentare le immobilizzazioni.
eg. Giannino, mi meraviglio di questo orrore ed indignazione che lei riporta giustamente in questo articolo per una tassa che appare una vera e propria rapina.
Ma mi domando perché non si pone lo stesso orrore e la stessa indignazione quando si sperpera il denaro pubblico, quando ogni giorno vediamo veri e propri ladrocini fatti ai danni dello Stato cioè di noi tutti?
Quando i partiti si elargiscono a piene mani rimborsi elettorali di spese mai fatte.
quando lo Stato eroga fior di milioni per i giornali privati,
quando lo Stato finanzia la scuola privata e taglia i finanziamenti alla scuola pubblica
quando gli appalti si gonfiano fino ad arrivare al doppio o al triplo del reale costo di mercato
quando la politica si elargisce lauti stipendi e rimborsi spese a carico dello Stato
quando …. e potrei continuare all’infinito ad elencare gli innumerevoli furti più o meno legali che vengono fatti ai danni dello Stato cioè dei cittadini,
ma in questi casi nessuno si indigna o inorridisce, tanto in Italia tutti possono saccheggiare le casse dello Stato nell’indifferenza totale, mentre si arriva a minacciare la rivoluzione se qualcuno avanza l’ipotesi di mettere una tassa sul sacro mattone per risanare le casse dello Stato, andando a prelevare là dove ci sono state plusvalenze di centinaia di migliaia di euro !!
Innanzitutto la patrimoniale passerà eccome. Quindi mi vedrò costretto a vendere la casa, prima che questi solenni FdP me la mettano direttamente all’asta.
Pur essendo uno di poche pretese, faccio abbastanza sacrifici così, e non saprei dove andare a prendere il pecunio da loro preteso.
Escludendo la rapina.
Sono anch’io, peraltro, disposto a farmi arrestare: la mia fedina penale si ornerebbe così di una medaglia al valor civile.
Non mi stupirei se incominciassero a succedere strani eventi a danno dei nostri tanto cari rappresentanti, sempre così pronti a fare il nostro bene, e così restii ad appropriarsi delle cose altrui: posso augurare loro almeno una bronchite?
Mi sa che fra poco vedremo i roghi in piazza.
Casualmente a sostenere la patrimoniale sono gli industriali tipo De Benedetti i cui patrimoni (e le residenze) sappiamo tutti dove sono
Amato chi? Quel farabutto dell’esproprio (prelievo forzoso) del ’92 ?…Torneranno i treni piombati per mascalzoni simili…
@Luca
Le tasse sarebbero risorse che ogni cittadino accetta di conferire allo stato?Stai scherzando vero?Io non ho mai autorizzato nessun politico e burocrate a mettermi le mani nelle tasche per offrirmi questo o quel servizio.Ragionando in questo modo allora anche il pizzo è una questione di civiltà visto che mafia,camorra e ndrangheta offrono un sacco di servizi in cambio di esso.
La verità è che la tassazione è un vero e proprio furto legalizzato senza se e senza ma e che perdipiù danneggia il sistema economico nel suo complesso visto che sposta le risorse dall’economia privata produttiva verso quella pubblica assistita e parassitaria.
In ogni caso leggiti cosa dice l’ex ministro Antonio Martino sul suo blog (http://ilblogdiantoniomartino.blogspot.com/) a proposito della patrimoniale e dei suoi effetti e forse riuscirai a chiarirti meglio le idee sul perchè sarebbe l’ennesimo provvedimento nefasto (oltre che l’ennesima rapina).
Sono con te Giannino. Dare soldi per ridurre il debito senza regole ferree che fermino lo spreco pubblico sarebbe da sciocchi e quindi sono con te per qualsiasi forma di protesta se si ipotizzasse l’introduzione della patrimoniale.
Hai la mia più profonda stima e ti seguo giornalmente su radio 24
Inorridiamo e non confermiamo la stima ai soloni senza meriti.Se per partorire quelle banalità occorre studiare vent’anni,non compiango piu la mia ignoranza.Forse chi non capisce o fa finta di non capire perchè molti sono forzati a votare Berlusconi,avrà un motivo di riflessione in piu’.Con lui la probabilità di veder realizzate simili porcherie è minore.Le altre porcherie ,che fanno inorridire le caste Susanne,hanno la valenza del nulla.Nella mente degli antagonisti frulla il pensiero costante della tassazione infinita.Fra i commenti condivido quello in cui si sottolinea la necessità improrogabile di una nuova costituzione.Prima di indignarsi ed inorridire, bisognerebbe premettere:occorre l’assemblea costituente.
Innanzitutto la patrimoniale passerà eccome.
Quindi mi vedrò costretto a vendere la casa, unico mio bene, prima che questi solenni figli di buona donna me la mettano direttamente all’asta.
Pur essendo uno di poche pretese (unico “lusso”: 270 euro mensili per la scuola privata di mio figlio, visto com’è messa quella pubblica di zona…) faccio abbastanza sacrifici così, e non saprei dove andare a prendere il pecunio da loro preteso.
Escludendo la rapina, beninteso.
Sono anch’io, peraltro, disposto a farmi arrestare: la mia fedina penale si ornerebbe così di una medaglia al valor civile.
E non mi stupirei se incominciassero a succedere strani eventi a danno dei nostri tanto cari rappresentanti, sempre così pronti a fare il nostro bene, e così restii ad appropriarsi delle cose altrui: se non la morte per peste bubbonica, posso augurare loro almeno una bronchitina con complicazioni al seguito?
Mi sa che fra poco vedremo i roghi di piazza.
Perché se il resto della polpolazione italica è fuori dai gangheri la metà di quanto lo sono io…
Concordo pienamente, in particOlare con la prioritaria riformulazione dell’art 81 della costituzione per allinearla all’equivalente articolo della costituzione tedesca.
Dovrebbe essere il presupposto per poter proporre qualsiasi intervento fiscale straordinario per la riduzione del debito pubblico.
Considererei poi prioritaria la proposta a suo tempo formulata dal prof Guarino per istituire un Fondo in cui conferire le partecipazioni pubbliche, da collocare sul mercato internazionale, ed entrate da portare ad esclusiva riduzione del debito.
Qualsiasi ipotesi, residuale, di patrimoniale dovrebbe colpire anche gli italiani con doppia cittadinanza e i patrimoni all’estero di cittadini italiani, intendendosi patrimonio non solo quello rappresentato da beni immobili ma anche da quello espresso da valori mobiliari (azioni, quote,obbligazioni, etc).
Grazie
Massimo Faccioli pintozzi
Verra’, verra’ la patrimoniale od esproprio di Stato, prima Amato ora Capaldo e chissa’ quanti altri ne stanno gia’ definendo tempi e modi di attuazione, verra’ e
SENZA CONTROPARTITA.
La mia proposta e’ sempre la stessa, in sintesi: un investimento/versamento spontaneo da parte degli italiani abbienti di almeno 100 miliardi di euro per la RIDUZIONE DEL DEBITO PUBBLICO a fronte di riforme strutturali e permanenti per la RIDUZIONE DELLA SPESA DELLO STATO con particolare riguardo alla spesa della PA.
Per approfondimenti si legga e commenti il pamphlet “Se Gesu’ fosse Tremonti…”
sul blog:www.segesufossetremonti.blogspot.com.
Reputo interessante anche il post ‘Dialoghi al caminetto con il Sig. Ennio’ sullo stesso blog.
Ancora grazie per l’ospitalita’ e complimenti per i contenuti del blog.
P.S. Considero le proposte contenute nel pamphlet citato nel mio commento precedente come un possibile ESPROPRIO al contrario, cioe’ un tentativo di riappropriazione da parte degli italiani del diritto di decidere e fare cose concrete per il bene del Paese. Cosa ne pensate?
@anton
Verrà. La mia proposta, molto più modesta, è quella di introdurre una nuova disciplina olimpica: il tiro al politico.
Per ora vada con i pomodori, però del calibro preferito.
L’incapacità del governo di attuare una vera riforma liberale dello stato è il viatico a queste prooposte di patrimoniali, una tantum e prelievi forzosi, perchè al di là del tipo di misure da prendere, la riduzione dello stock del debito è ormai ineludibile. I margini di manovra consentiti dalle misure di contenimento del disavanzo sono di fatto esauriti.
Le misure di politica economica suggerite da Giannino richiedono una classe politica che non c’è, dopo l’esperimento dll’imprenditore al comando, ci mancherebbe solo quello dei professori di scienza delle finanze che gestiscono l’economia.
Ottima proposta Anton. Ottima, quindi non verrà recepita
Carissimo Giannino, innanzitutto brevissimi ma sentiti complimenti per i suoi interventi di iersera alla trasmissione di Paragone! Riguardo la patrimoniale: sono incaz.zatissimo! Da dirigente d’azienda sono stato messo sulla strada a 55 anni essenzialmente perchè costavo troppo all’azienda grazie all’esosità del carico fiscale. Per tutta la vita ho accantoato una fetta del mio stipendio in previsione e timore di tempi peggiori ed ho, naturalmente , acquistato un appartamento in cui vivo ed una casetta in zona depressa (agrigento) per le vacanze. oggi ho un solo figlio (temevo che allevarne di più mi sarebbe costato troppo) che pur molto in gamba e ben laureato, deve ritenersi fortunato di fare l’architetto dipendente a euro 930/mese (quindi debbo sostenerlo economicamente io).Alla sola idea che dopo quanto io ho già pagato e continuo a pagare si possa pensare di scaricare ancora e di nuovo su me , ed in maniera a quanto pare estremamente pesante, il debito creato dagli sperperatori di stato, mi sento pronto alla rivolta. Mi dia un consiglio, come e dove si può, legalmete, esportare i prori risparmi??? Non cerco nessun paradiso fiscale, ma aquesto punto preferisco pagare, magari di più del 12,5%, ma ad un altro paese. Anche perchè in questo paese, più lo stato incassa più aumenta l’appetito e queste nuove risorse non faranno altro che generare la necessità di trovarne ancora di più ( valga come esempio la storia dell’evasione fiscale recuperata: doveva ritornare sotto forma di riduzione d’imposte agli onesti, nel 2010 è stato raggiunto un record di recuperi…. ed eccoci che invece di riduziuoni abbiamo aumenti, sia locali che nazionale alle viste!!)… sto cominciando a rivalutare le BR! Comunque, come strategia difensiva, dopo la lettura dei giornali di oggi (in biblioteca, gratis), ho rinunciato all’acquisto del tradizionale vassoio di paeste, ed oggi pomeriggio rinunceremo alla prevista visita alla mostra su Melozzo da Forlì. Risparmio ca 40 euro!
Anton: ma gli italiani abibenti sono quelli che percepiscono redditi non evadibili oppure quelli che non dichiarano nulla od addirittura perdite?? Perchè pare che sopra dai 70.000 euro lordi dichiarati vi sia meno del 2% della popolazione e questo, mi consentirai, è poco credibile… inoltre, sono proprio questi signori che fino ad ora hanna permesso alla baracca di andare avanti (pagando più di tutti ed essendo però esclusi da grandissima parte dei benefici).
E’ curioso l’architetto Giancarlo. Ha un modesto reddito, consumi parchi e controllati, proprietà limitate. Proprio il caso tipico di chi non dovrebbe temere una patrimoniale ben fatta. Eppure è proprio sulle paure della classe media, o anche della povera gente, che i ricchi si sono sempre appoggiati per difendere i loro privilegi, come se toccando loro si toccassero tutti. Siamo tutti nella tessa barca, ci hanno sempre gridato. Col cavolo!
La sinistra italiana ha impedito l’unica riforma che avrebbe considerevolmente ridotot le spese della politca: si riducevano di ben 300 unità i parlamentari, per esempio! Ed è questa sinistra che ocntinua fallacemente a ritenere che la soluzione dei mali sia la “redistribuzione del reddito” (cioè, “tu produci ed io decido a chi altri dare ciò che tu produci”). Questo è lo stesso pernicioso principio che ha mantenuto in miseria nera metà dell’umanità per la più parte el XX secolo! La devono smettere ed imparare e spendere meno!! Forza Lega, forza Berlusconi a dispetto di qualunque vero o presunto scandalo etico-morale. NO a maggiori tasse!!!
Andrea chiari…. mi spieghi la patrimoniale “ben fatta”???
Inoltre, non sono architetto, ho specificato che sono stato dirigente , in industria privata, pagato con un dignitoso stipendio (guadagnato fino all’ultimo cent, perchè altrimenti sarei stato messo alla porta senza sindacati che contino, come è previsto dalle norme per i dirigenti!) E’ mio figlio che è architetto e guadagna quella miseria, mentre la sua ragazza, che è architetto, guadagna ancor meno, ben 700 euro, ma con l’aggravante che è a prestazione, con fatturina, niente pensione, niente ferie, niente malattia. E’ solo sugli apparteneti alla classe media della generazione precendente che abbiano saputo gestire con parsimonia ed un poco di oculatezza il loro rettio che ci si può basare per salvare loro il c. e permettere, spero, di fare famiglia! Quindi intendo difendere questa possibilità in tutti i modi, compreso scendere in piazza per difendere B. dopo che per 60 anni della mia vita non mi son mai sognato di farlo!
@Andrea Chiari
In effetti è quello che volevo far presente. Una tassa patrimoniale, di per sé, non è un problema ( e allo stesso tempo non è una soluzione al problema del debito pubblico). Tra l’altro, generalmente le patrimoniali hanno un’aliquota più alta sui patrimoni rispetto alle abitazioni, quindi chi dice di voler vendere la casa per paura che lo Stato gliela butti giù a picconate patrimoniali dimostra scarsa lungimiranza…
@giancarlo
Scusa, ma se tuo figlio guadagna 900 € al mese e la sua ragazza ne guadagna 700€ di chi è colpa? E’ colpa dello Stato corruttore che mangia i profitti degli imprenditori con le tasse? Se la ragazza è costretta alla p.IVA di chi è colpa?
caro Francesco, cercare di capire di chi “sia la colpa” è esercizio forse utile all’interpretazione del mondo, ma assolutamente inutile dal punto di vista delle soluzioni. Pertanto, scervellarsi per dimostrare che, come secondo me è, la eccessiva voracità di stato e fisco sono la principale causa del declino economico del paese (comblnata con la totale inefficienza del sistema diudiziario che rende altamente rischioso pensare di investire denaro in questo paese) , serve a poco. Ciò che i posso fare è solo applicare tutti quei metodi ed escamottages che mi permettano di minimizzare il danno e preservare quanto guadagnato sudando e votare chi mi permette di sperare in una voracità attenuata (qualunque cosa faccia nella sua vita privata). So benissimo che, se tornassero al governo i “prodiani”, attuerebbero politiche letteralmente “punitive” nei confronti di coloro che considerano nemici di classe (la classe media che ha votato centro destra). Ne ho già avuto un brillante esempio nel 2006, mentre mi licenziavano e prodi diceva che”i dirigenti sono dei privilegiati che dovrebbero smettere di lamentarsi”, Bersani raddoppiava la tassazione sull’incentivo all’esodo concesso dalle aziende a chi veniva licenziato e Prodi aumentava dal 41 al 43% l’ IRPEF tra 75.000 e 100000 euro lordi.
No pasaran.
@Francesco Nicolai
Ha scritto: “Sono d’accordo che può scocciare, ma sono cifre accettabili. Lei invece prospettava un’imposta di 50.000€ e 12.500 € ( 62.500€), livelli da rapina.”
Un furto è un furto, un ladro è un ladro, e la puzza di un ipocrita che tenta di imbellettare una rapina con termini come “accettabile”, si sente lontano un miglio.
Caro Oscar Giannino,
apprezzo molto il “taglio” della tua trasmissione su Radio24 e condivido, spesso, le critiche che vengono mosse a questo paese che non si sa bene se è dentro la CEE o più vicino, e affine, alla comunità degli stati del Magreb (con tutto il rispetto per gli stati della sponda mediterranea del nord Africa); a questo proposito, per il 150° anniversario dell’Italia, vorrei segnalarTi una città: Massa Carrara, che in ridotte dimensioni, rappresenta i “vizi” (credo tutti e qualcuno in più) del nostro paese.
A mio modesto avviso, sarebbe “interessante ed educativo” condurre un inchiesta su questa città e riprendere a livello nazionale L’INCURIA, IL DISPREZZO PER IL DENARO, PER I DIRITTI DEI CITTADINI E PER 5000 ANNI DI STORIA DELLA CIVILTA’ (NELLO SCANDALO DEI CIMITERI NEMMENO I MORTI HANNO DORMITO SONNI TRANQUILLI IN QUESTA CITTA’); mettere sotto la lente d’ingrandimento la quotidiana “follia amministrativa” di questo paese, tramite “casi concreti” accaduti (e che accadono) in città, aiuterebbe a comparare e comprendere quanto siamo distanti dallo standard che ci richiede la competizione internazionale (a cominciare dalla Pubblica amministrazione) per rimanere la 6 potenza economica “immobile” del mondo.
La rassegna degli orrori che ci dovrebbe far vergognare di essere non, cittadini, ma sudditi di un paese e di una città dove si permettono sprechi di denaro pubblico nell’ordine di 300 ml di euro come nel recente “crack” ASL senza che nessuno batta ciglio in regione (rossa)Toscana presa, addirittura, a riferimento dal ministro Tremonti come esempio di buona amministrazione della sanità nazionale, un amministrazione dell’azienda e della città, che nel gioco delle parti, risulta assolutamente disgustosa per un paese inteso come “civile”!
Una città dove sono scese in “piazza”, solo ieri, 15.000 tute Blu toscane contro la proposta Marchionne con un sciopero organizzato dalla FIOM CGIL ci fa capire che il vento degli anni 70 spira ancora forte sul paese (e in città), la politica locale “cavalca” la protesta e difende i diritti di chi, spesso, ha un doppio lavoro ed ha fatto dell’assenteismo un arma contro i “padroni” (vedi caso Eaton, Riv Skf, Dalmine, etc,etc.)
In conclusione, caro Oscar, mi farebbe piacere che tu legessi questo “breve messaggio” di un convinto liberista abbandonato nel “deserto dei diritti garantiti” a tutti, in balia di un modello di sinistra assistenzialista, anacronsitica e che rivendica con la questione ideologica ad ogni piè sospinto e che fa dell’immobilismo la sua cifra politica per manetenere il potere, in città, e in regione.
E’ questa l’alternativa che ci propone il PD per il governo del pese? Diaciamolo chiaro prefersico una repubblica ex comunista che questa conduzione “bulgara” da democrazia bloccata.
cordiali saluti
Dr.Francesco Sinatti
delegato responsabile Italia Futura (Massa) cell.339-5738130
(P.s. puoi ritriovare su popoloazzurro.com molti dei miei articoli pubblicati anche dai quotidiani: Tirreno e Nazione)
ma perche’ discutere di nuove tasse? per favore non scendiamo ad aprire un nuovo dibattito, se se ne continua a parlare qualcuno ci pensa!
In ogni caso stavolta credo se pensano ad una nuova tassa andiamo a finire come l’egitto
@giancarlo
In realtà per risolvere un problema sarebbe necessario sapere cosa è che lo causa. A mio avviso una legislazione sul lavoro abbastanza criticabile, ma divagheremo a parlarne.
Guarda che se il tuo obiettivo è una riduzione del debito pubblico ti rivolgi alla persona sbagliata (SB), prova a dare un’occhiata qui: http://www.chicago-blog.it/2011/01/22/tremonti-la-ricchezza-e-il-debito/
Capisco che per interesse tuo personale un aumento dell’irpef del 5 per mille ( supponendo uno stipendio di 100k €) possa scocciare, ma d’altra parte chi ha in mano le redini del paese dovrebbe interessarsi alla crescita economica del sistema, non di certe lobby.
Sempre riguardo al debito, non si risolverà il problema con una patrimoniale una tantum, ma con riduzione di spesa ( si riduce il debito ) e rimodellando la tassazione ( aumenta il PIL ).
Infine, se ti riferisci a quello a cui penso io i deputati da ridurre erano 175.
un gruppo di 3 o 4 vecchi tromboni che discettano del futuro di 60 milioni di italiani. Ma chi credono di essre? A lavorare! e lascino le prebende che questo stato (ladro) elargisce loro.
I berlusconiani di modesto reddito si fan male da soli. Contenti loro. Faccio presente che una forte tassazione sulle grandi eredità non è un sopruso socialista ma una misura squisitamente liberale. E’ una idea feudale che i figli siano predestinati a ereditare titoli e possessioni degli avi. Gli Americani su questo sono più avanti di noi italiani mammoni e caserecci. Prendete ad esempio Bill Gates su questo tema. Più volte si è espresso a favore di una tassazione sull’eredità e riguardo ai figlioli suoi li ha esortati che lavorassero. Come ha fatto lui. Riguardo a una patrimoniale “ben fatta” non so, è un auspicio. Ci sono i tecnici. Ci auguriamo un occhio di riguardo per gli architetti poverelli e i papà loro ansiosi.
@anton
parli degli italiani come se fossero i 3 moschettieri. tutti per uno uno per tutti.
probabilmente vivi in una piccola nazione omogenea per nazionalità cultura origini storiche.
io vivo in italia: mafia camorra ndranghetra sacra corona unita sacchetti di spazzatura ai bordi della starde della verde brianza, se si prende la multa si va da giudice di pace o dall’avvocato ecc. ecc ecc
Egregi signori economisti : Già chiamarvi egregi signori è un insulto perché essendo voi economisti la lunga mano dei banchieri ,che in ultima analisi sono i veri depredatori dello stato,anzi dei patrimoni ed dei risparmi dei cittadini , meritate ben altri titoli .
I privati cittadini, meglio i loro risparmi ,i loro patrimoni, sono le vere ed uniche prede che interessano allo stato .
Ricordate la raccolta dell’ oro per salvare la patria? La campagna fatta da Mussolini per poter conquistate l’ Etiopia e la Somalia?
Allora c’ era la crisi (provocata ad arte) oggi stessa identica sinfonia.
I due paesi che hanno il più alto risparmio pro capite del mondo sono Italia e Giappone e sono , incredibile a dirsi, i paesi più indebitati del mondo. Solite barzellette e soliti conti truccati ,solite truffe contabili .Comunque sia i signori banchieri che vorrebbero comandare il mondo ,ed in parte a livello finanziario lo controllano,saranno spazzati via dalla Cina che non si sottomette al dominio dei banchieri.
Una volta tassata anche la casa e di fatto espropriata agli italiani che senso ha essere ancora italiani? Meglio avere un cancro che lo stato italiano, almeno con la chemio o qualche cura, o anche, senza nessuna cura , che forse è la soluzione migliore, forse me la cavo, mentre con lo stato italiano, non solo non me la cavo, ma di sicuro , e senza forse , vengo depredato dallo stato italiano.
E’ la terza volta che tento di postare un lungo messagio di ringraziamento per Stefano, Fabio, Giancarlo, Dante, lo faccio adesso in modo supersintetico, tanto per provare: Grazie
‘DIALOGHI AL CAMINETTO CON IL SIG. ENNIO” in internet.
Sembra che funzioni, riprovo:
nel seguito un estratto da “Se Gesu’ fosse Tremonti…”
“Ricchi e potenti”
“La Nazione ha permesso alle vostre famiglie ed a voi di accumulare grandi ricchezze e privilegi per mezzo si’ del vostro zelo, impegno ed intelligenza ma anche grazie alle sue leggi e norme e in taluni casi anche ad altre cause che non voglio ora menzionare.
…………….
La Nazione e’ giunta ora ad uno snodo della storia e si trova in grave difficolta’ e rischia l’annichilimento a causa del calo della tensione spirituale, morale e culturale e del conseguente contrarsi del benessere materiale.
……………..
Guardo a voi, ricchi e potenti (n.f.t. 10% della popolazione), che possedete quasi la meta’ della ricchezza di questa Nazione.
Dico che privandovi di una minima parte del superfluo di cui disponete, parlo quindi del solo attivo finanziario, potete, senza batter ciglio, conferire alla cassa della Nazione 300.000.000 di sicli d’oro fino (n.f.t. 150 miliardi di Euro circa).
……………..
Questa ricchezza utilizzata al fine di ridurre il debito pubblico consentira’ alla Nazione di contrarre di un decimo la spesa a servizio del debito e cio’ significa risparmiare almeno 16.000.000 di sicli di oro fino all’anno (n.f.t. 8 miliardi di Euro circa).
Questa non e’ una richiesta di oro per la patria, se capite non e’ neanche una richiesta di elemosina bensi’, se non altro, il suggerimento di un’idea imprenditoriale, di un investimento per il vostro futuro perche’ se la Nazione crolla, crollerete anche voi con essa, se emigrerete sarete comunque disprezzati dalle altre Nazioni per non aver saputo salvare la vostra casa, ma se la Nazione si mette in movimento sulla giusta via anche voi ne beneficerete grandemente e moltiplicherete le vostre ricchezze.
Contestualmente verra’ approvata e promulgata una legge di iniziativa popolare che :
1. riduca del cinquanta per cento il numero dei parlamentari della Camera e del Senato.
2. abolisca le Provincie.
3. abolisca i Comuni sotto i mille abitanti.
4. abolisca le Comunita’ Montane.
5. operi una prima riduzione dell’imposta sul reddito dell’uno per cento.
6. stabilisca l’obbligo di pagamento degli oneri e delle tasse relative agli immobili di proprieta’
dello Stato Vaticano non adibiti al culto, all’accoglienza ed all’assistenza sanitaria, spirituale e materiale”
Grazie
Ho una vecchia casa ereditata da mio padre a cui sono molto affezionato. Il piano terra è sfitto perché non ho soldi per poterlo ristrutturare, il primo piano gode di un modesto affitto perché la ristrutturazione l’ha fatta l’inquilino e al secondo piano abito io con mia moglie. Fino ad ora la mia ricchezza è stata la mia salute e lo stile “fai da te”. Faccio l’agricoltore in proprio ma ora ho 75 anni e la mia capacità di arrangiarmi stà scemando. Faccio un esempio: da un bel pò d’anni avrei bisogno di 40.000 euro per impermeabilizzare il tetto di casa ma non riesco a racimolarli (un mutuo non me lo danno per la modestia dei miei redditi ) e fin d’ora ho sempre rimediato alle infiltrazioni d’acqua piovana sostituendo da me i coppi scivolati o rotti. Termino questo preambolo per far capire che da una parte la tassa patrimoniale e dall’altro la cedolare secca in arrivo sono studiate contro il buon senso e persone come me che hanno sempre avuto il marito per sé e l’intera comunità mantenendosi sulle proprie gambe e producendo beni necessari e molto richiesti dal mercato.
La formula per ridurre il debito pubblico sarebbe semplicissima: meno pubblico impiego e più razionalità nella spesa, meno burocrazia e più certezza del diritto, meno ritenute sullo stipendio e più libertà contrattuale (ad es. la maggior parte dei contratti a tempo indeterminato sono puri privilegi), meno super mercati e più piccolo commercio (il piccolo commercio da vita alle città, all’artigianato e alla occupazione e contribuisce a dare ricchezza al sistema società), meno… e più … : in sintesi meno stato e più libera impresa.
Marsilio
Senta un po’ quel che vuole. Non ho certo bisogno di offese per far valere le mie ragioni, evidentemente non è il suo caso.
sono anch’io disposto a farmi arrestare di fronte a qualsiasi tentativo di introdurre siffatte ipotesi di “esproprio” – figlie della finanza creativa che ci sta soffocando -.
Potrei acconsentire ad analizzare una tale ipotesi esclusivamente a condizione che la stessa legge che introduce l'”esproprio” contenga una disposizione assoluta che vieti allo Stato Italiano e a tutti i suoi Sub-Organismi Irresponsabili di contrarre, dalla data di entrata in vigore della norma, anche un solo Euro di debito. Forse riusciremmo così a trasformare una minaccia -il default- in una opportunità -una nuova classe di politici non scialacquatori-.
@Francesco Nicolai
Probabilemente tu ti riferisci a me. Mettere in vendita la casa prima che me la mettano all’asta i gentili onnivori di stato può dimostrare scarsa lungimiranza. Dimostra anche buona memoria però.
E’ almeno dagli anni ’90 che ci prendono in giro con i sacrifici imposti per il bene pubblico perché dobbiamo risanare il deficit (mi sovvengono i solidi poroclami del Ciampi capo del governo). E francamente non ci credo più. Salti pure il banco, a questo punto me ne frego, mi hanno preso per il cesto troppe volte e troppo a lungo (tanto per essere chiari, tagli alla spesa pubblica non ne hanno fatti. MAI).
Quando si tratta di chiedere sono tutti bravi e tutti d’accordo.
Quando si tratta di aumentare gli emolumenti ai soliti idem.
Quando si tratta di fare i froci con il culo altrui sono tutti in prima linea: armiamoci e partite!
Per me possono andare a fare in culo, e da qui non mi smuovo.
Se per te non è un problema pagare ulteriori gabelle, mi felicito; se vuoi anche donargli il sangue, il tuo e anche tutto, a me va bene; per quanto mi riguarda invece il problema c’è, sono ormai al limite economico, e non scherzo, mi hanno prosciugato.
Tieni conto che se faranno una patrimoniale, arriverà una raffica di licenziamenti (per evidenti motivi di strangolamento economico), più che altro tra le partite IVA “figurative” (quelli che una volta erano i “co-co-co” per intenderci). Con gran sollievo per gli incameratori di quattrini, peraltro non costretti a fornire assistenza ai licenziati, che sono completamente scoperti. Finché non partirà la rivolta, che questa volta parte, stanne certo, manca tanto così.
Per quanto riguarda l’altro tuo post:
se guadagno tot € al mese, sempre che arrivi lavoro, imho è colpa del mercato del lavoro rigido e del fatto che ci sono persone ipertutelate (faccio una congettura: credo tu sia un pubblico dipendente o simili, o che quella sia la tua aspirazione se ancora studi) a scapito di chi tutele non ne ha.
Negli anni ’80, a scuoletta, mi sono preso del “mona” dal prof. di educazione civica nonché preside: se non ricordo male avevamo sforato il bilancio statale di circa 50’000 miliardi di lire. Non una tregedia, se fosse stato un singolo anno, ma alla mia domanda “ma scusi sig. preside, se continuiamo di questo passo, dove andremo a finire? Non si rende conto che è un incubo?”.
L’educata risposta, al tempo purtroppo priva di conseguenze, è stata più o meno: ” Mi rendo solo conto che sei un mona nato ieri e che non capisci niente, studia che è meglio…”.
Io sono forse rimasto il mona di prima, ma ritengo di aver avuto ragione allora come oggi.
Francesco, senza ironia alcuna, ti faccio i miei migliori auguri: spero che tu non ti penta di dove hai riposto la tua fiducia. Perché se andiamo a fondo, ci andiamo tutti assieme.
Ugo Arrigo su questo blog e Alessandro Penati su Repubblica hanno espresso con vigore la loro condanna ad ogni ipotesi di imposta patrimoniale. Con argomenti convincenti e con parole pacate; senza usare termini come “orrore” od “esproprio” evidentemente destinati a scaldare i cuori dei tifosi della curva nord. Osteggiamo pure la patrimoniale, ma diffidiamo anche dei Masaniello di turno.
Più di un lettore ha messo in croce Amato. Non intendo difenderlo. A mio modesto parere è molto più colpevole chi questo deficit ha creato e scientemente voluto. Ricordo le parole di scherno dei Craxi, dei Cirino Pomicino, dei Formica per quanti dimostravano preoccupazione dinanzi al trend dell’ indebitamento pubblico.
Quando lo Stato scialava pochissimi hanno mostrato la loro contrarietà; anzi più un amministratore pubblico sperperava e prometteva la luna più alto era il consenso che riceveva. Tutti abbiamo beneficiato di questo Stato sprecone che ci ha permesso di vivere al di sopra delle nostre possibilità. Ora che si tratta di pagare il conto tutti si dissociano. Siamo d’accordo che i sacrifici debbano essere fatti ma dagli altri.
Per finire una mia modesta previsione. Un giorno l’Europa o qualche evento drammatico ci obbligherà a ridurre velocemente il nostro debito pubblico. Chi sarà al governo quel giorno (Berlusconi, Bersani o Casini), avendo l’acqua alla gola e non essendo riuscito ad attuare alcun credibile piano di rientro, potrà solo prendere un provvedimento : imporre agli Italiani una pesante patrimoniale “una tantum”.
@antonio
Esattamente quello che ho cercato di dire in tutti i miei post. La patrimoniale così fatta può essere criticata, farlo in questi termini è un atteggiamento da ultras ( quelli dell’800).
Se dovessimo essere costretti a tale manovra, è per la politica dissennata in termini di bilancio posta in atto dal Governo, specialmente dai governi di centro destra ( 2001-2006/ 2008-oggi).
@stefano
Beh non proprio. Sono studente, figlio di una partita Iva. Per trovare un dipendente pubblico devo andare a qualche parente di terzo grado. La mia aspirazione non è quella , ma non direi che è un mestiere così disonorevole.
A parte questo potrei essere d’accordo su alcune eccessive tutele, ma forze non pensiamo alle stesse persone. Sinceramente non penso che il problema del mercato del lavoro sia quello degli eccessivi diritti.
Quando si spara si spara e non si parla, e questo vale sicuramente per una tassa patrimoniale.
Secondo me più se ne parla e meno la si fa.
Amato quando ne ha fatta uan nel ’93 (di modesta entità) la ha comunicata a cose fatte, il prelievo forzoso su i CC era già avvenuto.
@Francesco Nicolai
Nessuno dice che lavorare nella PA sia disonorevole.
Certo è ipertutelato. Poi che ci siano vaste categorie di altri tutelati… può essere che pensiamo alle stesse persone (i farmacisti sono piuttosto ben protetti, gli avvocati vedono la concorrenza come vetriolo negli occhi, i bancari stanno magari meno bene di una volta, ma tutto sommato stanno meglio di tanti altri, ci sono varie altre caste: i figli dei notai che fanno i notai, i figli dei medici che per il 50% sono medici, i figli di Agnelli che, a quanto ho letto in giro, per il 33% fanno i montezemoli).
Il mercato del lavoro è rigido: se uno lo assumi, poi licenziarlo è un’impresa, specie se questo è un tanghero. Quindi c’è poco turn over dove sarebbe necessario, molto turn over dove puoi applicare contratti “strani”. C’è una incredibile asimmetria. E qui il mercato non funziona tanto bene. Vedrai, a meno che la P. IVA di tuo padre non contenga in sè la possibilità di continuarne la professione.
@antonio
Io non intendo mettere in croce Amato. Assolutamente.
Meglio però che non mi attraversi la strada, potrebbe scapparmi il piede dal freno del mio piccolo patrimonio su 4 ruote (Punto classic).
Il giorno in cui chi ci governa sarà obbligato dall’Europa a far scendere il debito pubblico, e farà una bella patrimoniale perché si troverà con l’acqua alla gola, sarò ben felice di dargli una mano. Perché l’acqua salga al di sopra della sua gola.
Non credo di essere uno che ha beneficiato del debito pubblico. Piuttosto mi rivolgerei ad altri. L’unica cosa che mi sono tenuto, tra l’altro non volendo assolutamente ma non potendo fare nulla per liberarmene, è l’altissimo numero di politici di ogni colore, ordine e grado. Un insieme così numeroso di politici e parapolitici l?italia proprio non poteva, e non può, permetterseli (“a proposito di politica, cosa c’è da mangiare?”)
Stai tranquillo che la patrimoniale la pagheranno altri, magari l’artigiano “evasore” (bastardo, si alza alle 6 di mattina e fino alla 22 continua ad evadere!), il piccolo proprietario immobiliare (casa sua), chi ha imprestato allo Stato (BOT, CCT).
Quelli che hanno approfittato ben bene dello Stato non verseranno.
Oggi sentivo a Radio24 che i cari signori dell’ABI sono favorevoli alla patrimoniale: e ti pareva. Allora, avremo l’artigiano (io non lo sono, ma è un ottimo esempio) che già è gravato intorno al 70% di tasse (rapporto di PWC per la Banca Mondiale) quando le banche pagano niente: in un suo rapporto Unicredit, se non ricordo male, dichiarava di avere una pressione fiscale reale del’11%. Risaliva a qualche anno fa, ma non credo sia tanto cambiato.
Cominciamo a far pagare come si deve questi signori.
Perché se uno dice che si può pagare di più, scommetto che si riferisce agli altri.
@stefano
Poi alla fine la pensiamo in modo più simile di quanto si creda. Sono convinto, che molta colpa sia anche di chi ha approfittato di una certa legislazione in materia di lavoro, per ridurre ad un recariato perenne certi lavoratori con la scusa della flessibilità. Tieni conto che un po’ di disoccupazione fa sempre comodo, visto che aiuta a tenr basso il livello dei salari.
Ps: ho dei problemi con il correttore automatico dell’Ipad
DIAMO UN EURO DI CONTRIBUTO PER OGNI EURO RISPARMIATO DALLO STATO …. solo così una patrimoniale avrebbe senso… Sigg. Governanti mostratemi di essere finalmente capaci di tagliare creando efficienza e io ci metterò la contropartita equivalente … NON prima.
Ho semplificato e banalizzato ma il concetto dovrebbe essere questo.
A ciascuno prudono le mani secondo sensibilità. A me vien voglia di menare
il randello quando leggo il confronto tra alcuni consumi vistosissimi (tipo
le auto che costano oltre 100.000 euro) e il numero miserello di quelli che,
stando alle denunce dei redditi, se li possono permettere. Se non si vuole
la patrimoniale, se gli inquisitori del fisco sono intollerabili, allora
qualcuno mi dica cosa si può fare per arginare lo scandalo. In altri paesi
il capitalismo funziona in modo meno indecente. Dottor Giannino, questo non
le turba i sonni?
Per equilibrio (e per convinzione, lavorandoci dentro) penso che una
riforma, in alleggerimento (non solo di personale, ma anche di funzioni)
della P.A. sia necessaria (poi bisogna trovare alternative al sud per
l’occupazione, essendo notoriamente la P.A. non solo strumento clientelare
ma anche, per i galantuomini, occasione di reddito dove non c’è lavoro). Per
esempio, penso che le Province abbiano ancora una funzione ma io le
trasformerei, come in Spagna, in enti di secondo grado, per alcune funzioni
tecniche essenziali e mirate (strade, scuole, piani territoriali di area
intermedia). Per il 90% i Consigli Provinciali parlano della questione
femminile, dell’Egitto, di Miarafiori, in quanto c’è una esigenza di
“visibilità” che non riguarda strettamente le funzioni d’istituto. Tempo e
soldi persi. Litigiosità non fruttuosa. Su alcuni campi (es. turismo)
laddove non c’è materia, perchè in quel territorio si campa d’altro,
smantellerei la struttura interna (5-10 persone al minimo, da dirottare dove
c’è più bisogno). Bisogna però che gli amministratori rinuncino ai loro
“giocattoli” (contributi, iniziative che lasciano il tempo che trovano,
eccessi di visibilità, continue invasioni di campo nella gestione corrente
… l’ente di secondo grado aiuterebbe, sono sindaci e consiglieri locali
che hanno già le loro tribune).
Qualcuno avanza nuove teorie sulla possibilità di un “Wikipedia
amministrativo” con privati volontari o selezionati che tengono in ordine
alcune funzioni amministrative pubblicistiche (e qualcuno che da remoto
controlla) in cambio magari di una onorabilità civica o di un
riconoscimento. Una sorta di volontariato burocratico. Perchè no?
@Andrea Chiari
Proprio per l’elevata evasione e per l’utilizzo di società civetta la patrimoniale una-tantum in Italia, servirebbe a poco. Purtroppo pensavo che l’evasione si curasse con la diminuzione della tassazione ( vedi curva di Laffer ), ma col passare del tempo sto diventando scettico riguardo a questa ipotesi.
Comunque quella che te invochi è una specie di proposta tipo la Big Society alla Cameron.
@Emilio
Potrebbe essere un buon slogan pubblicitario per indurre questi cialtroni della politica a mettere mano a un serio piano di risanamento dei conti contro gli sperperi e i ladrocini che continuamente si fanno ai danni delle casse dello stato (cioè delle nostre tasche) !!
@Andrea Chiari
Perché no al volontariato burocratico?
Perché l’Italia (ma anche l’Europa) ha un casino di leggi, e se tu sei dentro la PA lo sai bene. Mettere in mano certe procedure ad un volontario semplicemente non si può.
L’unica cosa è sfrondare la giungla di leggi che abbiamo, e di conseguenza sfoltire gli uffici. Privatizzandone una parte e abbandonando il turn over per qualche anno.
Mi rendo conto che questo intaccherebbe anche il portafoglio di molti liberi professionisti, ben introdotti in Parlamento, ma ad un certo punto qualcosa bisogna fare.
Per il Sud: ma è mai possibile che si continui a pensare che il pubblico impiego serva a dare un reddito? Il settore pubblico al Sud è deleterio quando non inutile. Foriero di ingiustizia , corruzione e delinquenza.
Semplicemente la gente, in questo modo, si abitua a vivere di assistenza pubblica. Scava il buco, riempi il buco. Scava un altro buco, riempi anche questo. E ringrazia per poter scavare e riempire buchi. E così via per tutta la vita. Ma che senso ha?
Il fatto di pagare gente per per fare cose assolutamente inutili, porta via risorse e costringe al ridimensionamento settori dove il lavoro è produttivo. Costringendo aziende a chiudere perché strozzate dal parassitismo pubblico. Se poi mi dici che lavorare stanca mentre in certi posti si può anche giocare a briscola, allora hai ragione.
TAGLIARE, TAGLIARE, TAGLIARE. Altro che patrimoniale. Altrimenti tra 10 anni saremo punto a capo. No, basta, abbiamo già dato, e tanto.
Come faccio a dire che la burocrazia italiana è per lo più inutile? Basta vedere cosa non funziona in Italia, e quanti sono impiegati a controllare che tutto fili liscio. Tutte palle.
Quello della burocrazia volontaria non è nemmeno un’idea, è un germe
piccolino, una protointuizione futuribile. L’ho segnalata perchè mi pare
curiosa. Magari tra cento anni …
Riguardo ai tagli, non devono essere di solo personale ma soprattutto di
funzioni e di procedure. Facciamo un esempio. Devo gestire un fondo
provinciale di 250.000 euro per un determinato settore (dimensione reale per
molte Province, non scherzo). Con questi soldi non si cambia una mazza,
eppure devo: concordare con la Regione un regolamento, farlo approvare dai
miei organismi, aprire una duplice strada (metà, poniamo, va per progetti
concordati con i Comuni, e giù altri atti, convenzioni ecc, metà è riservato
per i privati e qui ci vuole necessariamente un bando specifico, fatto come
Dio comanda, previa delibera di Giunta – se va bene, o di Consiglio – per i
criteri, il bando poi prevede tutta una procedura, una commissione , un
punteggio, assegnazioni, gestione, possibili contenziosi, richieste di
proroga, documentazione imbrogliona da gestire con privati spesso
pasticcioni, sopralluoghi, liquidazioni, relazioni alla Regione …).
Insomma 4-5 persone per pratiche che possono durare alcuni anni per entità
di quel tipo e per interventi che si sarebbero fatti sicuramente anche senza
l’incentivo.
Riguardo alle assunzioni al sud (ma con questa crisi il problema si porrà
anche al nord) non è che denunciando la pletoricità della P.A. (lo sappiamo
tutti!) si risolve il problema. Dopo che ho tagliato i bidelli, gli uscieri
e i 150 addetti alla segreteria dell’onorevole Trombetta devo creare
altrettanti posti di lavoro per questa gente. Lo so che non è giusto, che
costa e che magari il nord si incazza ma cosa facciamo, mandiamo le famiglie
a dormire sotto i ponti? O c’è una credibile prospettiva di sviluppo oppure
ci teniamo questa tara come male minore. Magari spostando i segretari
dall’ufficio dell’assessore al tribunale dove c’è più bisogno, o al museo o
alla biblioteca.
@Andrea Chiari,
E’ evidente che il numero delle auto che costano 100.000 euro sia molto più elevato di quello dei cittadini che, dichiarazione dei redditi alla mano, se le possono permettere.
E’ quindi chiaro che in Italia non si può fare una patrimoniale utilizzando la base imponibile nota. E questo lo sanno tutti i politici italiani.
Comunque ci sono altre strade per garantire il debito pubblico facendo leva sul risparmio privato. Per esempio “forzando” i cittadini più abbienti in termini di asset a prendersi in carico uno stock di debito remunerato a livello del Bund Tedesco ovvero senza pretendere dal proprio paese un interesse maggiorato per il “rischio paese”.
Secondo me sarebbe sufficiente a garantire gli investitori esteri che i rischi di shock sul debito italiano sono bassi e quindi far calare gli spread.
Poi OVVIAMENTE bisogna puntare al pareggio di bilancio.
I CONTI DELLA SERVA
Dove vado a prendere i soldi per pagare la patrimoniale calcolata sul valore della mia abitazione del valore di 200.000 euro? Dovrei versare qualche decina di migliaia di euro; vado forse a rubare oppure giro il mio misero salario di un intero anno allo stato ed io intanto non faccio la spesa, non metto benzina, non consumo corrente, non pago l’assicurazione, non mando i miei figli a scuola, non mi vesto e qui mi fermo, ma… Insomma forse questi scenziati dell’economia (Amato, Capaldo, Veltroni ed altri “in sonno”) non si sono resi conto che oltre che commettendo una truffa, (mascherata da una legge motivata da uno pseudo risanamento) indurranno certamente quel 30 per cento degli italiani, quanti asseritamente colpiti dalla patrimoniale a rivedere drasticamente le loro scelte economiche, riducendo non solo le spese per il ristorante, ma azzerando quelle primarie per qualche anno. L’economia nazionale pertanto nei suoi diversi settori risulterebbe ulteriormente danneggiata. E bravi scenziati. Dovrebbero forse ibernarci per un paio di anni e forse riusciremmo a sopravvivere. O forse dopo il prelievo forzoso ci vorranno pure uccidere??. Una triste tragicomica prospettiva, che taluni vogliono propinarci per salutare; ma il 30% degli italiani sicuramente si ribellerà e non vorrà bere questo veleno mascherato da medicina.
Caro Giannino, lei ha perfettamente ragione, solo che l’orrore che prova è troppo poca cosa. Capaldo, certamente persona squisita, come lei stesso conferma, sarà pure squisito ma lo vedo come un Reinhard Heydrich della classe politica.
Monsurrò nel suo stesso blog credo che centri l’argomento. Prima ancora che la riduzione del debito il problema è: perchè la riduzione del debito?
La risposta è tragica. Per permettere da parte della politica l’accensione di nuovo debito dal quale la politica stessa, a spese del resto della comunità, sarebbe l’unica a trarre giovamento.
Sia chiaro che non intendo i politici, non sono un qualunquista, intendo la politica intesa come funzione. E, in aggiunta, fino a che la politica avrà parte prepondenderante in così larga parte dell’economia e della gestione della ricchezza, oltre che essere l’unica titolata a decidere sulle regole, fino a che sarà presente questo formidabile conflitto di interessi (altro che quello di…), sarà inevitabile che lo Stato produca debito.
L’unica possibilità per invertire il ciclo perverso è “affamare la bestia”. Ricordate Reagan? Lui lo ha detto, lo ha fatto e ha dimostrato di avere ragione. Con i numeri. Privare lo Stato di tutte le sue satrapie economiche, ridurne il peso limando e riducendone drasticamente il numero di dipendenti. Questo si che porterebbe alla riduzione e all’inversione del disavanzo primario.
Contemporaneamente, sempre allo stesso scopo (sempre Reagan), occorrerebbe detassare drasticamente l’economia (e i cittadini, che sono consumatori!) la cui espansione, a meno che non si evadano le imposte, oggi è semplicemente impedita dal livello abnorme della tassazione (mai analizzato questo fatto?).
Il problema che vedo è che quanto ipotizzatoo, pur avviando un ciclo virtuoso del quale avremmo tutti più che bisogno, anzi che sarebbe necessario e doveroso a prescindere, se davvero fossimo uno Stato liberale, cosa dal quale siamo più che lontani, comporterebbe necessariamente una spettacolare riduzione della pervasività della politica, ridotta (quella in realtà dovrebbe essere, più o meno, la sua funzione) da giocatore ad arbitro, per usare una metafora sportiva. Qualcuno ha mai visto una partita con più arbitri che giocatori o con giocatori che sono anche arbitri? Un campionato così combinato fallirebbe alla prima partita. Eppure questa è la nostra situazione di oggi.
Il problema è ideologico. Perchè le ideologie esistono ancora, altro che! Amato, per esempio, non potrebbe mai essere d’accordo con me (anche per altri motivi, ma non ho il tempo).
Purtroppo però nemmeno Tremonti. Il quale sembra essere diventato anche lui una specie di Madonna Pellegrina dell’economia, più o meno come Saviano in altri campi (e per per quest’ultimo non saprei dire nemmeno in quale campo. Forse lui è una Madonna Pellegrina in senso assoluto, differenziandosi così da Tremonti).
Perchè il buon Tremonti, non a caso molto apprezzato dalle opposizioni, altro non è che uno statalista convinto. Il quale, quando le sue politiche vischiane, nel senso che sono indistinguibili da quelle di Visco, avranno portato alla morte totale dell’economia privata, potrà giustamente sostenere, dati e numeri alla mano e con ragione, che l’evasione fiscale sarà stata debellata.
Credo che questo blog vada conservato come una riserva indiana. Ultimo
rifugio di specie in estinzione, quando ormai tutti nel mondo fanno proprio
risalire ai bei tempi di Reagan e della Tatcher il disastro attuale e il trionfo dei maneggioni della finanza che ci ha portato dove ci ha portato. Erosione delle regole, frammentazione della società, aumento delle diseguaglianze, perdita del valore del lavoro, potere alle lobby comprese quelle della finanza egoista e distruttiva. Ecco il bell’esito del liberismo sfrenato!
E’ poi un mezzuccio polemico attribuire a chi non è iperliberista ogni nefandezza, come un’attitudine alla spesa facile e all’espensione della cattiva politica e alla moltiplicazione dei pani e degli uscieri. Questo è chiaro che non è più possibile ed era una nefandezza
anche prima quando, verosimilmente, alcuni dei liberisti più agé che qui scrivono votavano non per la sinistra ma per i partiti moderati che di questo campavano. O, dopo, magari hanno vototo per quel “liberale” di Berlusconi che, attitudini monopolistiche e politiche po-azienda-sua a parte, ha sparato a palle incatenate sul quel pur modesto aperitivo di liberalizzazioni messo avanti dal povero Bersani.
Se quanti si sono succeduti da 50 anni al governo di questo paese non hanno fatto nulla o troppo poco per frenare la slavina del debito pubblico, il motivo è molto semplice: se avessero invocato ed esercitato l’austerity avrebbero sicuramente perso le elezioni seguenti. E’ palese che lo spreco di denaro pubblico porta consenso. Basta sparlare dei politici! Quei politici li eleggiamo noi e più ci raccontano favole pù voti ricevono (un milione di posti di lavoro, un nuovo miracolo economico, no all’innalzamento dell’età pensionabile, non metteremo le mani in tasca ….).
E’ indubbio che ridurre il debito pubblico comporta pesanti sacrifici. Se non vogliamo la patrimoniale potremmo fare come in Romania dove hanno ridotto del 25% gli stipendi dei dipendenti pubblici e del 15% le pensioni. Chi avrebbe il coraggio di proporre misure analoghe in Italia e precludersi di conseguenza ogni possibilità di riconferma ?
Concludendo: l’unica soluzione è che chi vota premi la serietà e non la demagogia, il realismo e non le facili promesse. Un parziale rimedio si potrebbe avere facilitando il ricambio della classe politica (maggioranza e minoranza) ad esempio modificando la legge elettorale e limitando il numero dei mandati parlamentari.
Ottima idea limitare i mandati parlamentari. Così ci terremo la Minetti e Scilipoti per “soli” due giri di giostra. Poi avanti altri, messi in lista per pari competenze
Egregio Giannino,
mi associo al suo orrore circa la proposta di adottare una tassa patrimoniale, ancor più in uno stato nel quale le percentuale di evasori fiscali è comparabile solo al numero delle auto circolanti di valore maggiore ai 100k€ (come Andrea Chiari ha giustamente notato). Inoltre, come mai nessuno si chiede chi siano i proprietari delle barche che affollano gli innumerevoli porti italiani?
Quindi, propongo di suggerire all’esimio Capaldo di proporre una pratrimoniale su tutte le auto, o barche, di valore >100k€ possedute non solo dai privati, ma anche da aziende.
Non condivido l’idea della Patrimoniale. Penso che il debito pubblico, come l’evasione fiscale, potrebbe essere ridotto se VERAMENTE si volesse. Ma, purtroppo, è interesse di molti, anzi di troppi, mantenerlo alto (nel senso di non ridurlo). Le idee anche valide sulle diverse varianti della Patrimoniale, avrebbero un minimo di percorribilità se fossero accompagnate da una promessa, firmata con il sangue, che non si ritornerà più allo stato attuale, che nessuno ruberà più, che le entrate pubbliche verranno utilizzate solo per spese pubbliche GIUSTE. Ma nessuno potrebbe mai firmare un patto del genere. E poi… qual è il tipo di Patrimoniale più equa? Quella che colpisce gli immobili? E quali? Tutti? E perchè non farla sui titoli di stato? Eresia, vero? Crollo dei mercati finanziari? E del mercato degli immobili nessuno si preoccupa, vero?
Buona Domenica
Se la patrimoniale diventa un’ipotetsi politica vera, come mi pare sempre più, io la penso come voi disposto a farmi arrestared. IO, lo giuro.
Attenzione, già sono in corso le prove generali: 1) la “tassa sulla mondezza” è in proporzione dei mq delle case, cioè del patrimonio, quasi che le mattonelle delle cucina producessero spazzatura; 2) gli stati producono inflazione, la più turpe delle imposte patrimoniali; 3) sulla tassa dell’ immondizia si paga l’ IVA: peggio dell’ imposta sul patrimonio, l’ imposta sui debiti; 4) i varii anticipi fiscali: l’ imposizione liquida ed esigibile sui crediti incerti … potrei continuare. Forse è già partito il conto alla rovescia.
Dott. Giannino,
condivido il Suo pensiero dalla prima all’ultima parola. Una sola domanda, come potremmo farci arrestare?
La saluto,
Bruno