Peggio di quel che credete
I lettori più attenti noteranno che oggi il valore del debito pubblico stimato dal nostro orologio ha fatto un “salto” di circa 4 miliardi di euro: da circa 1853 miliardi di euro a circa 1857 miliardi.
Come ogni mese, abbiamo manualmente aggiornato il valore del debito tenendo conto del più recente rapporto Bankitalia. La significativa revisione verso l’alto è dovuta a una correzione che la nostra banca centrale ha apportato al suo stesso database, frutto della rivalutazione di alcune voci. La buona notizia, dunque, è che il tasso di crescita da noi stimato si avvicina molto a quello realmente registrato. La cattiva notizia è che il nostro contadebito, che alcuni amici e anche qualcuno meno amico ha definito “un’iniziativa ansiogena”, si è rivelato in realtà tranquillizzante. Abbiamo dipinto un’Italia migliore di quella che è. O, se preferite, l’ansia che possiamo aver generato è inferiore a quella necessaria: ci impegnamo a restare serenamente indifferenti a chi vorrebbe nascondere la polvere sotto il tappeto. Anche perché il tappeto è piccolo e la polvere è una montagna. Comunque, nel tempo in cui avete letto questo breve post (circa 45 secondi) il debito pubblico è cresciuto di quasi 53.000 euro. (ll&cs)
Se lo sapevo, non lo leggevo.
Se lo sapevo, non lo leggevo.
non possiamo stanotte far entrare e naturalizzare 60 milioni di stranieri?
così dimezziamo immediatamente il debito procapite..
e cominciamo in 120 milioni a studiare come fermarlo? Non si può? 🙂
tre osservazioni:
1) una parte del debito è posseduto da altre amministrazioni pubbliche, quindi sono debiti-crediti che si possono compensare;
2) collegato al primo punto è la sciagurata idea (thatcheriana) di trasformare alcune aziende pubbliche (e naturalmente monopoliste) in spa e questo comporta che i diependenti di queste aziende ricevano trattamenti come le aziende private (vedi il tfr) che deve essere erogato dallo stato attraverso il ripianamento cioè in parte tramite tasse e in parte con il debito pubblico
3) queste finte spa con socio unico non sono soggetti a controllo e quindi spendono soldi che non incassano (vedi trasporto locale e sanità)
Lo avessi saputo, non lo avrei letto.
potreste RICLASSIFICARE il debito aggiungendo i DERIVATI FUORI BILANCIO (in quanto formalmente legati a variabili aleatorie) degli ENTI LOCALI di Destra e di Sinistra (che così hanno finanziato clientele e malversazioni spostando l’onere sulle giunte future.. ma gli elettori lo capiranno, forse, con grande ritardo)…
sorry ma colui che introdusse questa NEFASTA possibilità fu GIULIO TREMONTI.. ha tanti meriti.. e questo grave macigno… si sussurra di 35 MILIARDI di EURO NON CONTSBILIZZATI
mi dispiace. Sono lento nel leggere ed ho impiegato più di 45 secondi. Col mio comportamento avrò rallentato o aumentato la velocità di crescita del debito?
Comunque sia, una perla di sagezza sentita al bar di un paese di campaga della bassa bassa bresciana: “Veniamo al mondo nudi e ce ne andiamo vestiti. Vivere ne è sicuramente valsa la pena”
Non solo i dispensatori di tranquillanti affollano numerosi le plaghe italiche, ma sono ancor più numerosi coloro che paiono non rendersi conto che una siffatta situazione di finanza pubblica è prodromica ad incommensurabili guai. Sarà una metafora polverosa e stantia, ma riferirsi al Titanic non pare affatto fuori luogo.
Sacrosante considerazioni che altro non sono tuttavia se non l’evidenza del costo impostoci dalla nostra stessa mancanza di responsabilità individuale che affligge tutto il paese aggregandone l’onere delle singole scelte quaotidiane fino a tradursi nel ‘livello di competitività’ che ci caratterizza. Più alto della Grecia e del Portogallo più basso della Francia. L’irresponsabilità delle scelte individuali si manifesta anche in politica e crea le molte consorterie e nicchie di apparente privilegio sulle quali si fondano le dotte razionalizzazioni ventilate dai demagoghi de destra e de sinistra. Tout se tiens! Ne vediamo i risultati solo grazie alla liberal-democrazia e alla globalizzazione che non consentono di ‘scaricare’ i costi delle nostre scelte su altri!
Si tratta della misura del gap di modernità che distingue tra loro in gerarchia di civiltà le nazioni!!!!!!! Evviva l’opera maieutica della globalizzazione!!!!
Io lo ritengo estremamente positivo; dopo Festa, Farina e Forca finalmente gli italiani sono costretti ad assumersi l’onere dei loro voli pindarici (ad es.: lo Statuto dei Lavoratori?!?). Evviva Marchionne; italiano anomalo in quanto civilizzato dall’America!
@Piero
Ottimista… probabilmente sono 2-3x quella cifra.
Finalmente riesco ad avere “notizie” -anche se parziali- sulla composizione del debito pubblico italiano.
C’è qualcuno che conosce la struttura di questo “mostro” ? Mi accontenterei anche di spiegazioni superficiali. A quali creditori dovremmo dare tutti questi soldi ? Perché l’Italia è così fortemente indebitata ? Ho sentito che il debito è enormemente aumentato durante gli anni ’80; possibile che stiamo ancora subendo le conseguenze di quegli anni ?
Ben venga l’iniziativa dell’orologio (nel mio piccolo ho provveduto a diffonderla) però vorrei sapere i motivi di questo aumento incontrollato e incontrollabile. Mi piacerebbe conoscere quale sia la principale voce che contribuisce ad alimentare questo fardello che, mi sembra di capire, subiremo ancora per parecchi decenni noi ed i nostri discendenti.
Saluti.
Roberto C.
@Nicole kelly
potresti specificare quanta parte del debito pubblico italiano è detenuta da amministrazioni pubbliche (magari fornendo un link al riguardo) ?
Ad ottobre (per motivi ciclici) aumenterà molto di più che soli 4 mld €.
E vi posso dire una cosa…mi sono stancato di sentire ogni settimana in tv la fatidica frase : “record debito pubblico nel mese di….”.
Ma e’ normale che ogni mese aumenta ( eccetto che nei mesi in cui lo stato ha un surplus come luglio e dicembre).
Sentiremo che il debito scende quando passeremo da un regime di deficit ad un regime di avanzo di bilancio.
Per la composizione io so che il debito e’ composto da circa 1.400.000.000.000 € da titoli di stato ed il resto da debiti di varia natura ( conti correnti postali, debiti verso fornitori, ecc.,ecc.,).
Io avrei una soluzione per ridurlo, ma consigli gratis non ne do più !
Ma la Banca d’Italia non aveva detto che il debito era a 1.843.000.000.000, martedì scorso?
@Roberto C.
Alla partenza di CIAMPI I DEBITORE, il Debito pubblico italiano tocco il 114% del Pil a 1.100.000.000.000 Euro, la differenza con oggi è di 743.000.000.000 Euro, accumulati negli ultimi 20 anni, tra governi di centro destra e centro sinistra, la differenza tra i due poli è nel fatto che mantenedo costante la crescita, la sinistra ha svenduto patrimonio pubblico per non andare troppo oltre il patto di stabilità, senza riuscirci negli anni ’90 e il centro destra ha visto 2 campioni della spesa pubblica (FINI e CASINI) boicottare assieme ai sindacati, qualsiasi tentavo di riduzione dei costi dello stato, ma almeno non è stato svenduto patrimonio pubblico, come nel caso AUTOSTRADE, svendute da Dalema per non andare oltre il 3%debito PIL.
mi domando: come mai non giunge mai notizia che il debito del Giappone subisca le stesse crisi di credibilità di quello italiano? eppure Il Giappone, come debito e come crescita del PIL, non mi sembra messo meglio dell’Italia?
E’ solo questione di storia e di credibilità?
Mi riesce difficile crederlo, ma non capisco allora perchè ad ogni stormir di fronde l’Italia è sull’orlo del default ed il Giappone no.
@Riccardo
Veramente anche il Giappone non è messo molto bene, il Rating non è alto, ma la fortuna/sfortuna del Giappone è che la Posta nipponica è la detentrice di gran parte del debito, qundi calma gli impulsi verso l’altro dei tassi d’interesse, quello che praticamente sta facendo la Fed, solo che in questo caso non viene stampata moneta, ma vengono utilizzati i soldi dei risparmiatori giapponesi, che in stra grande maggioranza depositano tutti i loro risparmi nella posta nipponica, non a caso le poste nipponiche sono il più grande raccoglitore di deposito al mondo.
@xxxmen
quel che dici è in buona parte vero.. ma servono alcune precisazioni x riequilibrare
il quadro da te delineato in modo troppo politicamente schierato :
* il debito è praticamente raddoppiato negli anni 80 quando c’era il Caf (la C. stà x Craxi)
* tangentopoli è stato il metodo con cui ha fatto fuori la vecchia classe x risanare il debito senò fallivamo
* è vero che le privatizzazioni di Prodi non sono state fatta al meglio in termini di incassi… MA… se non le avessimo fatte non saremmo entrati nell’EURO (ricordate l’Europa a 2 Velocità che voleva la Germania.. ricordate che anche Oggi la stessa Germania stà minacciando sottobanco di Cacciarci se facciamo saltare il banco ?)
e l’italietta sarebbe OGGETTIVAMENTE già fallita come l’Argentina..
* il Debito/Pil è un rapporto che dipende dal Pil (di fatto non governabile dai governi) dai Tassi di fatto non governabili dai governi) e dal Saldo Primario (l’unica cosa su cui ne medio/breve possono incidere i Governi)
* OGGETTIVAMENTE i Governi del CentroSinistra hanno spesso Migliorato il Saldo Primario (anche se spesso agendo più sul lato delle Entrate che della Spesa)
* OGGETTIVAMENTE il Saldo Primario dei Governi di CentroDestra hanno Peggiorato il Saldo Primario (anche senza contare l’effetto Crisi degli ultimi 2 anni)…
SE VOI ITALIANI NON IMPARERETE PRIMA A SOMMARE I FATTI IN MODO OGGETTIVO E POI A DARE DEI GIUDIZI BASATI SUI PREDETTI FATTI.. SE CONTINUERETE A DIFENDERE I VOSTRI PARTITI ACCECATI COME TIFOSI DI SQUADRE DI CALCIO..
FARETE UNA BRUTTA FINE.. E SARA’ SOLO COLPA VOSTRA.. ANCHE SE POI CONOSCENDOVI LA DARETE AGLI ALTRI 🙂 🙂 🙂
@xxxmen
x correttezza ti aggiungo un complimento.. quella delle Poste Jpy non la sapevo. grazie
Praticamente, se ho capito bene, noi italiani siamo allo stesso tempo debitori e creditori nella stessa operazione.
E’ accaduto che, la classe politica dirigente (comunque da noi eletta) ha contratto un debito che noi abbiamo aiutato sottoscritto e che, sempre noi, dobbiamo ripagare.
Allora posso dichiarare che, da parte mia, rinuncio al mio credito nei miei confronti. Tutto ciò è assurdo.
Il mio Stato, per far funzionare tutti i suoi apparati (sanità, trasporti, esercito, istruzione, ecc. ecc.) mi chiede di aiutarlo nelle sue spese ed io acquisto Bot, Cct, ecc. ecc. poi, come in una strana magia, io devo risanare il debito che lo Stato ha contratto con me.
Perché tutto questo non viene mai spiegato ? Quale perverso meccanismo permette di continuare questo errore negli anni ? Se siamo “condannati” a spendere sempre più di quanto incassiamo perché dobbiamo farci schiacciare dal fardello del debito continuo ed inarrestabile ?
Saluti.
Roberto C.
@Piero
Giusto per precisare:
*Amato 1 e Ciampi dal punto di vista del risanamento del deficit, non hanno realizzato nulla, sono stati i 2 anni peggiori nel rapporto Defict/Pil. Molto peggio degli anni ’80.
*Il primo vero risanamento lo ha fatto il Berlusca nel ’94, se fosse poi passata la riforma delle pensioni, come da lui progettata, il risparmio sarebbe stato notevlmente superiore.
*Non dico che le privatizzazioni sono state fatte tutte in rimessa, molte si ma non tutte (come invece accadde negli anni ’80, quando PRRRodi sbaracco l’Iri.), dico che le privatizzazioni furono fatte per coprire buchi di bilancio, evitando così di fare riforme VERE. Poi la procedura di vendita fu DISASTROSA, vendendo male e senza spesso tutelare la sopravvivenza delle aziende stesse, come nel caso Telecom, che fu venduta senza tutelare l’azienda da scalate ostili. I danni sono visibili a tutti. Si è pensato di fare cosa buona, ma si è sbagliato TUTTO.
*Il PRRRodi 2 ha tentato di abbassare le tasse, riducendo il cuneo fiscale del 5%, ma guarda caso il levello della pressine fiscale è aumentato del 2%. Perchè?
AVEVANO SBAGLIATO I CONTI.
Risultato Berlusconi ha mancato molte promesse perchè: ’94 ribaltone, ’04 spallata di Casini (ha bloccato 2 anni di legislatura), ’10 FINIto innesca una guerra partigiana per la successione, fregandosene della crisi.
PRRRRodi e i sinistrati hanno semplicemente SBAGLIATO tutte le loro iniziative, producendo danni superiori al mali che si volevano curare.
Sinceramente il nostro futuro lo vedo molto buio se a marzo ci ritroveremo senza Berlusconi, tra COMUNISTI e Centristi (exDC) del partito della spesa pubblica.
esilaranti commenti, questo garantisce a molti una sopravvivenza decente, beati loro
io invece sonop terribilmente arrabbiato e trovo intollerabile che dei garzoni di bottega si presentino come salvatori della patria e la riducano sempre piu ad un colabrodo.
Mi piacerebbe citarli in giudizio per circonvenzione di incapaci. Se poi tra tutti non troviamo uno buono possiamo sempre comprarci un buon ministro economico ed uno finanziario da un paese ben gestito, ce lo paghiamo il doppio per un paio di legislature e lo rispediamo al mittente con una Ferrari o una Maserati in regalo (come auto del buon ricordo)
Stim.mo Dott. Giannino,
Le chiedo un suo parere sul default. In particolare se c’è una possibilità in cui gli effetti positivi siano superiori a quelli negativi.
Grazie
Manifestazione del settore dell’edilizia credo sia di interesse illustrare questa tragica realtà.
Sono un professionista che per i casi della vita o e per disgrazia occupa la maggior parte del proprio tempo produttivo nel campo dei lavori pubblici. Opero nel Lazio. Condivido in pieno quanto evidenziato soprattutto sulla “garanzia” da parte della Cassa DD.PP..
Nel Lazio, a prescindere dalle Giunte che lo occupano, si procede in questo modo:
– La regione “comunica” all’amministrazione locale l’avvenuto finanziamento di un opera pubblica ed obbliga l’Ente ad “assumere gli impegni contrattuali” (contratto e consegna dei lavori) entro una tale data (in genere qualche mese);
– L’ente quindi se non effettua direttamente le prestazioni progettuali , conferisce gli incarichi professionali (in genere in ritardo rispetto alla comunicazione del finanziamento),con l’obbligo di completare le prestazioni entro una data congrua a non perdere il finanziamento e l’impegno a pagare dette prestazioni solo in conseguenza del trasferimento dei fondi da parte della Regione;
– Il professionista quindi per portare a termine la prestazione intanto si accolla i costi di tutte le fasi preliminari e propedeutiche, utilizza i mezzi ed il personale del proprio studio professionale, sostiene tutti i costi del materiale cartaceo in un numero imprecisato di copie per ottenere tutte le autorizzazioni e nullaosta necessari per rendere cantierabile il progetto, ecc.;
– Se va tutto come previsto, in un mese o due si completa la fase di progettazione definitiva e si apre la fase dell’ottenimento dei pareri sovra comunali (tema questo che andrebbe affrontato separatamente) che può durare dai 60 giorni o qualche mese a seconda della complessità dell’opera e della sanità mentale dei funzionari che si occupano dei relativi procedimenti;
– Una volta ottenuti tutti i pareri si passa alla progettazione esecutiva e si recepiscono tutte le prescrizioni. Una volta approvato il progetto esecutivo, se ci sono opere strutturali, si invia il progetto all’ufficio del “Genio Civile” regionale per l’autorizzazione. Tempi di questa ultima fase se va bene dai 60 ai 120 giorni.
– Si arriva alla gara di appalto, alla consegna dei lavori (altri 30-60 giorni) e finalmente l’Amministrazione si “impegna” contrattualmente (questo per la Regione è il momento topico del procedimento di esecuzione dell’opera pubblica). Resta evidente che il contratto con il professionista non presenta alcuna rilevanza per la Regione cioè non denota un “assunzione di impegno contrattuale” !!! ;
– Finalmente l’Ente comunica alla Regione che si è “inguaiato” contrattualmente e quindi sarebbe auspicabile che arrivasse il primo acconto. Resta evidente che per la Regione il contratto del professionista non ha alcun valore e quindi l’Ente non può chiedere il primo acconto sul finanziamento prima del contratto d’appalto dei lavori !!!!!!;
– A questo punto se il funzionario regionale che si occupa del finanziamento è particolarmente efficiente nei tre mesi successivi provvede ad emettere la determinazione di erogazione del primo acconto;
– La determinazione passa quindi alla Ragioneria della Regione e rimane lì in fila per un tempo imprecisato che è funzione della disponibilità di Cassa (!!!!!!) e delle erogazioni statali (!!!!)oltre che delle conoscenze ;
– Se va tutto bene nei sei mesi successivi l’ormai famosa prima erogazione del finanziamento arriva nelle casse comunali…….
– Se l’Ente è virtuoso, ed io non ne conosco, entro un paio di mesi, il tempo tecnico per arrivare al pagamento del primo acconto, il professionista viene soddisfatto; Se l’Ente ha i problemi finanziari noti a tutti (mancanza di fondi, patti di stabilità, pignoramenti, ecc.) qui si apre un altro capitolo.
– Non essendoci più norme che ne vincolino l’utilizzo, i fondi che gli pervengono per una determinata opera pubblica, vengono dall’Ente utilizzati per pagare di tutto e se rimane qualcosa vengono soddisfatte le esigenze specifiche relative al finanziamento per il quale si è ricevuto l’acconto.
– Nel frattempo non dimentichiamo che la ditta appaltatrice potrebbe aver dato effettivo inizio ai lavori e magari maturato uno o più stati di avanzamento lavori e magari pagato le proprie maestranze, e magari promesso dei soldi ai fornitori, e magari pagato degli interessi al proprio istituto di credito per altre aperture di credito riguardo precedenti lavori, e magari ……;
– Questo se non è chiaro è il meccanismo mediante il quale si portano a termine le opere pubbliche nelle nostre realtà;
– L’ eroico professionista pertanto può arrivare ad attendere tra i 12 ed i 24 mesi per incominciare a vedere retribuita la propria attività. Retribuzione questa, che detratti i costi, rimane da sottoporre ad un prelievo complessivo per fisco ed oneri previdenziali che si aggira sostanzialmente al 50%.
Si può pertanto giungere alle seguenti conclusioni:
1. La scansione temporale del procedimento sopra esposto, il ritardo nella erogazione dei fondi “al creditore finale”, i massicci ed inutili controlli amministrativi, non depongono in genere alla buona riuscita della realizzazione di un opera pubblica;
2. Sostanzialmente solo per questi motivi in genere si vedono cantieri fermi e bloccati per anni;
3. L’apparato pubblico tenuto a “governare” e sovraintendere il procedimento della esecuzione dell’opera pubblica – quando è “onesto” – è sostanzialmente impaurito dal non commettere irregolarità dentro un quadro normativo ormai assurdo; è indifferente agli aspetti temporali del procedimento; è sostanzialmente disinteressato circa il fatto che anche gli altri soggetti debbano essere retribuiti per le attività svolte, nonostante che lo stipendio gli viene mensilmente erogato;
4. Il lavoro del “professionista” è divenuto sempre di più un “lavoro” per chi non ha bisogno di essere retribuito in quanto benestante per altre motivazioni;
5. Il lavoro dell’Impresa è divenuto sempre più riservato per aziende che possono avere dei crediti bancari piuttosto ampi o per aziende che hanno da smaltire fondi di origine incerta;
6. Il lavoro delle maestranze, per la relativa retribuzione, è appeso alla liquidità che riescono ad ottenere le aziende per le quali lavorano;
7. La situazione è solo a totale vantaggio ed utilità degli Istituti bancari che vedono remunerato in vari modi (costi fissi e costi per interessi) il capitale messo a disposizione per scoperti o affidamenti in favore di imprese e professionisti.
CHIUNQUE PUO’ FACCIA QUALCOSA