Riforma della previdenza: chi paga il conto dell’assicurazione? – di Bruno Loffredo
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Bruno Loffredo.
L’ennesimo intervento fatto sulla Previdenza volto a garantire un po’ di flessibilità in uscita, si configura come un prestito che i futuri pensionati dovranno rimborsare nei decenni successivi a fronte di un anticipo di qualche anno della futura quiescenza.
Tuttavia, quello che balza agli occhi, ma fino ad oggi poco approfondito è l’aspetto attuariale-assicurativo della operazione. Si dice che chi andrà in pensione in maniera anticipata avrà una copertura assicurativa che in caso di decesso interverrà nel versare alla Banca (Assicurazione) la parte del Prestito ancora non pagato. Alcune domande sorgono immediate:
1) se un pensionando al momento del ritiro del lavoro presenta una grave malattia o una patologia cronica, come si comporterà l’Assicurazione (Banca) al momento della stipula? Assicurerà lo stesso il pensionato? (Meccanismo di Selezione Avversa)
2) fino ad oggi le compagnie Assicurative/Bancarie prevedono generalmente come età massima assicurabile i 75 anni, trattandosi di coperture assicurative che supereranno gli 80 anni, cosa implicherà questa nuova variazione?
3) trattandosi di soggetti che presentano una probabilità di decesso non piccola e via via rapidamente crescente, chi paga il conto dell’assicurazione sulla vita?