Meglio rispettare la famosa regola europea del 3%,o consegnarsi al tipico vizio dei politici di fare promesse mirabolanti in deficit,cioè con soldi che non si hanno e che poi toccherà comunque ai contribuenti pagare? La risposta di Natale D’Amico nel suo #HashtagIBL su Maastricht.
L’Organizzazione mondiale della Sanità torna ad occuparsi di proprietà intellettuale e accesso alle cure. Se ne discuterà ancora nell’executive board che si terrà a Ginevra a fine gennaio (http://apps.who.int/gb/ebwha/pdf_files/EB142/B142_1-en.pdf). Non è un argomento nuovo: sono trent’anni che si ragiona del rapporto tra i due interessi: da un lato, il diritto fondamentale alle cure, dall’altro, il diritto di proprietà intellettuale.
Il sistema pensionistico cileno è salvo. Nonostante i propositi di controriforma della presidente uscente, Michelle Bachelet, le elezioni di dicembre hanno offerto un risultato netto: Sebastian Piñera a marzo tornerà alla Moneda, il palazzo presidenziale che aveva già occupato dal 2010 al 2014. Qualunque cosa si pensi della piattaforma sulla base della quale i cileni gli hanno rinnovato la fiducia, una cosa è certa: il sistema a capitalizzazione non è più in discussione.
Le promesse sono da sempre il sale della propaganda elettorale. Ma perché in questi giorni ci sembra che si sia toccato il limite? E, soprattutto, quali ricadute questo può avere sull’Italia? La risposta di Nicola Rossi nel suo #Hashtag.
Lo Stato, da tempo, sovvenziona in vario modo i film e ora con la “legge Franceschini” ha anche aumentato gli obblighi per le emittenti televisive, che devono rispettare quote di investimento e di programmazione a vantaggio del cinema italiano. In sostanza, si vuole tenere alta la produzione cercando di imporne successivamente la visione agli spettatori. Chissà che, seguendo tale impostazione dirigista, non si arrivi anche a stabilire quote di programmazione agli esercenti.
E intanto gli spettatori al cinema calano del 44%
#Redditodicittadinanza, reddito di dignità, salario minimo: interventi assistenziali diversi, gettati in campagna elettorale. Con denominazioni che a volte non rispecchiano del tutto il loro contenuto.
Facciamo po’ d’ordine con l’#Hashtag di Nicola Rossi.
Una coppia di Alghero decide di mettere a disposizione tramite AirbnB una stanza della propria casa in modo da ricavarne una fonte secondaria di reddito, ma tra nuovi vincoli e adempimenti la loro diventa un’odissea. Tanto da essere costretti a rinunciare. Read More
“Come possono i social media, l’esplosione delle opzioni di comunicazione, il machine learning, e l’intelligenza artificiale alterare la capacità dei cittadini di governare se stessi?”. È questa la domanda che si pone Cass R. Sunstein nel suo “#republic”.
Inculcare nei giovani il solito, sinistro messaggio: le tasse sono bellissime. Anzi, divertenti. Questa volta ci prova il Parlamento europeo, e il nome del progetto è tutto un programma: “Taxlandia”.