La “carta dei valori del food delivery” non rappresenta una risposta alle questioni più o meno pretestuose sulla condizione lavorativa dei rider. E’, piuttosto, la conseguenza di un dibattito politico impermeabile alla realtà economica che pretende di regolamentare e, se adottata, finirà per peggiorare la qualità del servizio e danneggiare i fattorini stessi. Per capirlo, bisogna fare un passo indietro e guardare alla teoria economica.
Le asimmetrie informative sono considerate un fallimento del mercato, in quanto la differente distribuzione dell’informazione tra le parti che prendono parte agli scambi può condurre a conseguenze negative. In un paper celeberrimo, “The Market for Lemons”, l’economista e futuro Premio Nobel George Akerlof offre diversi esempi per chiarire il concetto. Quello forse più noto e intuitivo è la rivendita di auto usate: mentre il venditore conosce perfettamente la qualità del veicolo, il compratore non ne sa nulla. Di conseguenza, l’uno tenderà a magnificare le caratteristiche dell’auto, per tirare su il prezzo; l’altro darà per scontata la sua fanfaronaggine, tenderà a non fidarsi e vorrà pagare un prezzo inferiore. L’impossibilità per il venditore di convincere il cliente che l’auto è davvero in un ottimo stato (anche se lo è) farà sì che i prodotti migliori non siano neppure offerti, perché nessuno sarà disposto a sborsare quanto richiesto. La qualità dei prodotti, di conseguenza, continuerà a declinare. Read More
E’ un’idea folle, quella di Grillo di sorteggiare i senatori?
Vi sono moltissimi ragionamenti contro i sistemi elettorali. Più arduo è sostenere che ve ne siano a favore dei sistemi di sorteggio.
I sistemi elettorali illudono le persone di contare qualcosa per una decisione – il loro voto – espressa tra migliaia e in poco più di un secondo.
Quel che è peggio, è che i sistemi elettorali ammantano i detentori del potere politico del sacro vello della volontà del popolo. Il lupo dell’assolutismo per agnello della democrazia. L’arbitrio del principe che diventa responsabilità di tutti.
L’Unione europea vive una stagione di profondo desencanto. La vittoria delle forze sovranpopuliste, in un grande Paese (per di più tra i fondatori) come l’Italia, rischia di alterare un equilibrio già precario proprio nel momento in cui si dovrebbe riformare la governance in senso maggiormente integrato. In Europa, il Gruppo di Visegrad – che si è allargato ad altri Stati tanto da divenire una ‘’frazione’’ importante nell’ambito della Ue – è in attesa della leadership di una nazione con un più antico pedigree per poter esercitare un’influenza maggiore nella politica (in realtà nella delegittimazione) delle istituzioni europee. Read More