Tasse, frottole, lima e sapone
Due pregevoli documenti freschi freschi di elaborazione ristabiliscono per l’ennesima volta un po’ di verità, intorno alle tante sciocchezze che vanno per la maggiore in materia di redditi e tassazione. Il primo è l’audizione avvenuta oggi dell’ISAE davanti alla Commissione Lavoro del Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul livello dei redditi da lavoro e sulla redistribuzione della ricchezza in Italia negli anni 1993-2008. Il secondo è l’edizione 2008 appena rilasciata dell’annuale rapporto Taxing Wages dell’Ocse.
Tra i tanti spunti interessanti delle tabelle Isae, mi limito a due. Le retribuzioni procapite dei lavoratori dipendenti sono cresciute di poco l’anno, in media non più dello 0,5%. Ma dopo aver in effetti imboccato una curva discendente nel 1995 e una stasi successiva, sono poi risalite. E non è affatto vero che nel frattempo avveniva uno shift a favore di autonomi e indipendenti: a prezzi costanti, dopo il 2001 il loro reddito procapite ha preso a riscendere, riposizionandosi ai livelli della metà degli anni Novanta. La seconda cosa da notare è il calcolo riaggiustato degli effetti del doppio pacchetto di riduzione delle imposte 2003-2005 e delle modifiche delle deduzioni d’imponibile varate dal governo Prodi, al netto però del fiscal drag e in funzione dei diversi decìli di reddito di appartenenza. In termini complessivi, il fiscal drag si è mangiato ben i due terzi dei 2,7 punti percentuali in meno di aliquote medie che avrebbero dovuto rappresentare l’effetto degli sgravi di centrodestra e centrosinistra. E gli sgravi effettivi si sono concentrati soprattutto nei cinque decìli inferiori di reddito, gli altri hanno pagato di più.
Quanto all’Ocse, anche quest’anno è smantellata l’idea che il nostro prelievo complessivo sia “in media”. Sommando aliquote sul reddito e contributive, in area Ocse solo Belgio e Ungheria, Germania, Francia e Austria ci battono, e siamo tutti nell’area di poco inferiore o superiore a uno spaventevole 50%. Tutti gli altri paesi hanno gravami nettamente inferiori al nostro, Usa e Giappone ben 20 punti meno…..
Conclusione numero uno. La querimonia sul reddito da lavoro penalizzato dagli autonomi che evadono è una palla. Il reddito dipendente è compresso dai contratti nazionali centralizzati secondo i criteri del 93: che per fortuna oggi vanno in soffitta.
Numero due: gli sgravi fiscali degli ultimi otto anni sono stati una presa per i fondelli, e nel giudizio accomuno entrambi gli schieramenti. A pagare qualche punticino in meno, solo chi sta peggio e ne sono felice per lui. Tutti gli altri, hanno addirittura pagato di più. Ci vuole l’ascia alle aliquote, per crescere di più, altro che lima e sapone.