Web tax: il prezzo è giusto?
In un’antica freddura cara ai cultori del diritto, un uomo entra in una libreria di Londra per acquistare una copia della costituzione francese, salvo sentirsi rispondere dall’affranto libraio: «sono desolato, non vendiamo periodici». Il motto di spirito torna alla mente – si parva licet – a proposito della famigerata web tax, ormai giunta alla sua sesta o settima iterazione da quando, nel 2013, affiorò per la prima volta nel dibattito pubblico italiano: e il tutto, si badi, senza neppure entrare in vigore.