1
Lug
2009

Prima consulenza gratuita

L’Antitrust ha aperto nei giorni scorsi una istruttoria su alcuni fatti che hanno riguardato l’Ordine degli avvocati di Brescia. Nello specifico, tale Ordine avrebbe “censurato” l’iniziativa di alcuni avvocati che hanno dato vita all’A.L.T. (Assistenza legale per tutti). Il “reato” compiuto da questi professionisti: essersi comportati in maniera “non conforme a correttezza e decoro”. Come? La condotta contestata consiste

nell’aver aperto in Milano, viale Abruzzi 67, sotto la suggestiva insegna A.L.T. Assistenza legale per tutti, un ufficio direttamente affacciato sulla via pubblica alla cui porta di ingresso è applicata una scritta, a caratteri vistosi, recante l’indicazione ‘Prima Consulenza Gratuita’.

Questo fatto violerebbe il codice deontologico dell’Ordine. Va detto che a seguito del decreto Bersani alcune norme riguardanti gli avvocati sono mutate. Innazitutto, sono state abrogate tutte le limitazioni riguardanti i divieti di pubblicità (anche riferiti alle caratteristiche del servizio offerto). Read More

1
Lug
2009

Aiutati che il cielo d’aiuta, e il Papa temo di no

John Triggs ricorda che centocinquant’anni fa (oddio, oggi ormai quasi centocinquant’anni e una settimana fa!) veniva pubblicato “Self help” di Samuel Smiles. per leggerlo on line andate qui. E’ un libro curioso, tradotto in italiano come “Aiutati che il ciel t’aiuta”. Il titolo italiano è fedele al messaggio.
Triggs nota che

while Darwin’s work caused controversy it was Smiles’s book, simply titled Self Help, that really got the Victorians excited.
Because although Darwin was revealing the secrets of life from its very beginnings, Smiles promised to make his readers rich, successful and famous.
Today when we think of self help we don’t just think of one book, we think of a whole industry.

Il paragone con l’Origine delle specie è francamente un po’ esagerato, ma Triggs ha senz’altro ragione quando nota come il messaggio di autorealizzazione, l’invito a pensarsi protagonisti della propria vita, l’elogio della frugalità e del duro lavoro, erano perfettamente intonati all’età vittoriana. E così pure congeniali a quella “vittoriana fuori tempo massimo” che è Margaret Thatcher. Nel cui operato di primo ministro, e prima ancora nella cui “predicazione” pubblica, c’è in primis questo atteggiamento, più che quell’enfasi consumista sul qui ed ora con la quale i nemici del libero mercato hanno ridicolizzato l’ “edonismo reaganiano”.
In tempo di crisi, c’è da chiedersi se il “self help”, la cui variante contemporanea è forse riconducibile all’ “invito” del Ministro Sacconi ai giovani ad “andare a lavorare” (sottinteso: svolgendo anche mansioni umili e diverse da quelle in vista delle quali si è compiuto il proprio corso di studi), non sia destinato a tornare di moda. Non solo come strategia per superare il peggio ma come filosofia di vita. L’enfasi sul sacrificio come strumento di miglioramento di sé, in un mondo laddove è sempre più evidente che senza fatica e senza sacrifici nulla si può.
E’ un po’ lo spirito che in Italia aveva Luigi Sturzo:

Sarebbe forse possibile all’uomo ottenere nulla senza sacrificio?E non è la vita tutta una milizia, come la chiama Giobbe? Gli studi non sono forse una elaborazione dello spirito per la vita? E che cosa ci aspettiamo nel mondo? (…) è vero anche che Cristo non venne al mondo a darci una pace nel male; ma con la lotta e la vittoria sul mondo…

ps: un vaticinio amaro. Vedrete che don Luigi Sturzo sembrerà meno lontano dal Gordon Gekko di Wall Street, che dalla “enciclica sociale” che aspettiamo di leggere a giorni.

30
Giu
2009

Che pessima Francia

Due notizie a conferma che lo statalismo fa sempre danno. Leggete qui la minaccia dell’ex monopolista telefonico alla decisione dell’Arcep, l’Agcom d’Oltralpe, di consentire anche ai suoi concorrenti di stendere fibra ottica per offrire banda larga alle abitazioni dei francesi. Semplicemente e brutalmente:  France Telecom fa sapere che quand’è così lei rinuncia ai suoi 4 miliardi di euro di investimenti, e che il governo si aggiusti, se intende lasciar spazio alla concorrenza. Gli ex monopolisti hanno vizi eguali. vedremo quale sarà la risposta a Parigi, da noi per il momento di banda larga, semplicemente, dopo qualche confronto sul rapporto Caio non si parla più.

Seconda notizia.   Leggete qui. Il premier Fillon non ha il fegato di bocciare apertamente l’idea bonapartista lanciata dal presidente Sarkozy, convocando i due rami del Parlamento a Versailles, e cioè il prestito nazionale obbligatorio anti-crisi che fa tanto “sostegno patriottico” e insieme deve però pagare tassi più elevati di quelli di mercato, per non essere un esproprio o una tassa aggiuntiva. Fillon si limita a dire che non sarà “obbligatorio”, appunto.  Bene: in quel caso i tassi offerti dovrebbero essere ancora maggiori, di conseguenza. E’ l’idea in sé a essere sbagliata, stampella di echi bellici quando l’unica guerra santa da fare è all’eccesso di spesa pubblica e tassazione.

30
Giu
2009

Inflazione, attenti a leggere bene

Il dato dell’inflazione rilasciato oggi dall’Istat obbliga a una lettura distinta, rispetto a quello eurozona rilasciato da BCE. Apparentemente, lo 0,5% del nostro mese di giugno sembrerebbe più “sano”, dell’inflazione negativa al -0,1% rilevata nell’euroarea. Al contrario, è un segnale di allarme aggiuntivo.  Il segno negativo dell’inflazione europea è un bias nei confronti della BCE. Basta leggere il comunicato rilasciato oggi da Francoforte per assistere a una nuova discesa degli impieghi finanziari a famiglie e imprese, e il dramma è che per la prima volta la componente famiglie e credito al consumo assume un segno negativo, rispetto all’anno precedente. L’andamento mese dopo mese dice che in Europa il rischio-deflazione è più che mai aperto. tradotto: i 325 punti base tagliati dalla Bce ai tassi d’interesse, e interventi come il rilascio straordinario di liquidità per 442 miliardi di euro al sistema bancario la settimana scorsa, non si rivelano sinora affatto in grado di stoppare la caduta in basso dei prezzi degli asset. La BCE dovrebbe forse reagire con qualche decisione imprevista, giovedì prossimo, invece di tenere tutto fermo come i mercati attualmente scommettono.

Quanto al dato italiano, non è affatto un segno di minor malattia. Anzi. Una lettura del dato scomposta per diverse componenti attesta che anche quando l’euroarea va a inflazione negativa, noi continuiamo a incorporare variazioni di prezzo che testimoniano la maggior improduttività delle nostre catene distributive ed energetiche, la nostra maggior vischiosità nel meccanismo intertemporale di traduzione dei prezzi dalla produzione al consumo. Tradotto: l’euroarea dovrebbe tagliare Stato e detassare, oltre che “spingere” con politiche monetarie più anticicliche; noi dovremmo, in più e oltre tutto questo, liberalizzare.

30
Giu
2009

Mentre a Dublino si discute, Berlino cade

La Corte Suprema tedesca ha dato il via libera al Trattato di Lisbona. A questo punto il pallino è in mano agli irlandesi, che a ottobre dovranno rivotare la nuova “costituzione” europea (il precedente voto contrario è stato giudicato inaffidabile, perché gli irlandesi hanno votato male). Le concessioni che Dublino ha estorto a Bruxelles per ripetere la consultazione sono senza dubbio una piccola garanzia, ma ora più che mai siamo nelle mani di Dio.

30
Giu
2009

Trasporto ferroviario, la liberalizzazione aumenta la sicurezza

L’incidente avvenuto la scorsa notte a Viareggio è una tragedia immensa. Per i familiari delle vittime, è il momento del dolore. Per noi tutti, si apre una finestra di riflessione.
Probabilmente, dalle prime notizie, sembra che il primo vagone, di produzione non italiana, si sia rotto e sia stata la causa di tutti questi morti, feriti e dispersi.
È sbagliato intentare facili processi senza sapere esattamente quali siano stati i fatti che hanno provocato così tanto dolore. E in un processo, c’è sempre comunque una difesa.
In queste prime ore è andato sul banco degli accusati la liberalizzazione del trasporto ferroviario. In Italia , una tale accusa, sembra quasi un nonsense, essendo il nostro paese poco liberalizzato in questo settore dei trasporti.

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30
Giu
2009

Socialism in everything: mobile phone charger edition

Tra i cavalli di battaglia di Marginal Revolution, meritatamente il numero uno al mondo tra i blog economici, c’è la serie Markets in everything, che identifica il funzionamento dei meccanismi di mercato e degli incentivi economici negli ambiti più sorprendenti – dai cimeli dei Khmer rossi alla repressione della prosituzione.

Non risulta però indagata con assiduità la categoria uguale e contraria Socialism in everything, in cui rientrano le numerose incursioni dei pubblici poteri negli anfratti più reconditi della vita sociale. Le istituzioni europee hanno una ricca tradizione nella specialità. Ecco, mi pare che la novella messa a punto del caricabatterie di stato non si discosti poi molto dalla misurazione della curvatura delle banane.

29
Giu
2009

Perché la gas release è sbagliata

Creare concorrenza dove non c’è è come creare il mondo. Solo che, a creare il mondo, il Buon Dio ci ha messo sei giorni e il settimo si è riposato: è onestamente poco credibile che un governo e un’autorità di regolazione possano fare lo stesso nello spazio di una notte, senza neppure disporre dei mezzi di Nostro Signore. Per questo sono estremamente scettico nei confronti della “gas release” da 5 miliardi di metri cubi, disposta dall’esecutivo su sollecitazione dell’Autorità per l’energia (che però aveva chiesto un quantitativo molto maggiore, circa 22 miliardi di metri cubi).

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