El nucleare xe venexian?
Qualche giorno fa mi chiedevo: nucleare dove? Un indizio arriva oggi dal lungo articolo di Dario Di Vico sul Corriere Economia, che avvalora la tesi secondo cui almeno un impianto dovrebbe trovare sede in Veneto. All’indomani dell’approvazione del ddl Sviluppo, che per la prima volta apre la strada all’atomo, il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, era stato l’unico a dichiararsi disponibile a ospitare una centrale. Oltre a lui, solo Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia, aveva lasciato uno spiraglio aperto, subordinando però la sua disponibilità all’esito positivo di un referendum popolare. Di Vico ricostruisce il dibattito veneto, sottolineando le perplessità già manifestate da esponenti di primo piano della Lega, pronti a cavalcare le opposizioni popolari (nonostante il partito sia ufficialmente favorevole al nucleare). Opposizioni non trascurabili, se bisogna dar retta al sondaggio condotto dalla Fondazione Nord Est e ricordato dallo stesso Di Vico: il 52,2 per cento dei cittadini sarebbe contrario, mentre solo il 7,2 per cento sarebbe favorevole a prescindere e un più incoraggiante, ma complicato, 32,2 per cento lo sarebbe “a patto di avere certezze sulla sua salute”.