L’ideologia del covidismo
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Fabrizio Rondolino.
Il covidismo è la nuova ideologia nazionale, e covidista è il regime che quell’ideologia ha instaurato: un regime, si direbbe, perfetto per il nostro Paese.
Abbiamo scoperto in queste settimane che costruire un sistema autoritario in Italia è facilissimo. Salvo poche, lodevolissime eccezioni, nessun giurista o intellettuale o opinionista ha battuto ciglio al cospetto della sospensione drastica delle libertà costituzionali per mezzo di un Dpcm; il Parlamento non si riunisce, non discute e non vota mentre il governo emette decreti a raffica e il presidente del Consiglio insulta l’opposizione in diretta tv; le forze dell’ordine sono libere di fermare, intimidire, multare chiunque senza che il Viminale ritenga di intervenire spiegando a poliziotti e carabinieri che il nemico non è il cittadino inerme, ma il virus; i media, anziché vigilare sui diritti dei cittadini, incitano alla caccia all’uomo; i vicini di casa denunciano i vicini di casa e la delazione è diventata, proprio come nel Ventennio, una virtù civile; la retorica della guerra e il nazionalismo straccione (nel paese di Caporetto e dell’Otto settembre!) alimentano i sentimenti peggiori, diffondendo da un lato un panico del tutto ingiustificato, e dall’altro l’autocommiserazione che tanto ci è cara; l’arbitrio è divenuto la misura di tutte le cose.