17
Apr
2020

C’è del metodo in questa follia?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Davide Rossi*

Mi accorgo che anche chi si avventura a criticare il durissimo lockdown deciso da chi ci governa, non può evitare di far precedere le sue considerazioni dall’incipit: “vista l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, in ogni caso queste misure andavano prese”. Una sorta di mantra collettivo, un mettere le mani avanti nel timore di un rimprovero o di una scomunica conseguenti al non uniformarsi completamente al pensiero unico, alla religione del principio precauzionale assoluto. Invece la politica, così come il semplice governo delle nostre cose quotidiane, richiede la capacità di organizzare una strategia che soppesi e salvaguardi i vari interessi in campo. Che strategia è quella di mettere tutti sotto chiave in attesa di tempi migliori?

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16
Apr
2020

Alla ricerca del vaccino

Il COVID-19 ci sta mettendo tutti a dura prova. Si avverte un diffuso bisogno di sperare che si torni presto alla normalità e a godere di tanti benefici che ci eravamo abituati a dare per scontati: poter viaggiare facilmente da un paese a un altro, andare a godersi una cena con gli amici, essere liberi di uscire di casa senza timore di trasmettere o contrarre il virus, di dover pagare una multa o sentirsi stigmatizzati.

Molti ripongono le proprie speranze nello sviluppo di un vaccino che ci consenta in breve tempo di centrare l’obiettivo dell’immunità di gregge.

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14
Apr
2020

Il momento del coraggio

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gianfabio Cantobelli

«Molte persone vedono l’impresa privata come una tigre feroce, da uccidere subito. Altre invece come una mucca da mungere. Pochissime la vedono com’è in realtà: un robusto cavallo che, in silenzio, traina un pesante carro». L’aforisma di Winston Churchill (quello vero….) scolpisce con definitiva nitidezza una verità che dovrebbe essere nel bagaglio intellettuale di base di chiunque si trovi a ricoprire incarichi di governo, specie in contingenze di grave difficoltà come quella attuale.

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13
Apr
2020

Luciano Pellicani, il sociologo che difendeva la società aperta

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Nicola Iannello

Luciano Pellicani è stato un protagonista discreto della cultura italiana degli ultimi cinquant’anni. Tenutosi lontano dai riflettori, ha sempre preferito riversare la sua personalità in libri, convegni, presentazioni e incontri, in cui teneva banco con la sua cultura sterminata e le sue doti di affabulatore. Sociologo di formazione, il suo sapere spaziava in tutte le discipline delle scienze umane, grazie a una capacità di lettura e di memorizzazione fuori dal comune. I suoi interessi sono stati molteplici, ma hanno sempre ruotato intorno alle ragioni del socialismo: Pellicani ha fatto parte di quella generazione di intellettuali che hanno vissuto all’ombra del marxismo, o da simpatizzanti o da avversari. Una vicenda che lo colloca al fianco di Domenico Settembrini, con il quale ha condiviso la battaglia contro il marxismo in anni in cui non era comodo prendere questa posizione.

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10
Apr
2020

COVID-19 e il laboratorio Italia

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Marco Taradash.

Gli italiani hanno smesso di affacciarsi a finestre e balconi per cantare l’inno di Mameli e sventolare il tricolore molto presto, quando, obbedendo al sesto senso più che alla ragione, hanno avvertito che sarebbe stato chiesto loro non soltanto di “stringersi a coorte” ma anche di essere “pronti alla morte”.

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8
Apr
2020

#iostoacasa: come la paura e la mancanza di ragione uccidono la libertà e la democrazia

La campagna del governo #iostoacasa sarà ricordata come un esempio da scuola di come in pochissimo tempo, ignoranza e paura possono cancellare il patto di mutua ragione tra cittadino e istituzioni. Di fronte alla minaccia del virus e il rischio del collasso del sistema sanitario, il governo ha proceduto, a partire dal 21 Marzo a una campagna di quarantena basata sull’hashtag #iostoacasa convincendo milioni di italiani che stare il più a lungo possibile nel chiuso delle loro abitazioni è l’unica strada possibile per fermare la avanzata del virus.

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6
Apr
2020

Lo stato agente e i signor nessuno

Il giusto mix per passare dal coronavirus al blackout totale della libertà

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Gianandrea Breno.

Se ai tempi del coronavirus non ci fosse stato internet sarebbe stato tutto molto peggio. Le attuali tecnologie ci collegano in tempo reale con il mondo permettendoci di scambiare notizie, di lavorare da casa in remoto, di telefonare agli amici e di essere sempre aggiornarti soprattutto sugli argomenti medici. Addirittura anche le messe sono trasmesse live tramite piattaforme web. Non a caso come dichiara il fondatore di Facebook (Mark Zuckerberg) riferendosi all’Italia “Da voi gli spettatori dei live sono raddoppiati nelle scorse settimane”.

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