10
Apr
2020

COVID-19 e il laboratorio Italia

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Marco Taradash.

Gli italiani hanno smesso di affacciarsi a finestre e balconi per cantare l’inno di Mameli e sventolare il tricolore molto presto, quando, obbedendo al sesto senso più che alla ragione, hanno avvertito che sarebbe stato chiesto loro non soltanto di “stringersi a coorte” ma anche di essere “pronti alla morte”.

Read More
8
Apr
2020

#iostoacasa: come la paura e la mancanza di ragione uccidono la libertà e la democrazia

La campagna del governo #iostoacasa sarà ricordata come un esempio da scuola di come in pochissimo tempo, ignoranza e paura possono cancellare il patto di mutua ragione tra cittadino e istituzioni. Di fronte alla minaccia del virus e il rischio del collasso del sistema sanitario, il governo ha proceduto, a partire dal 21 Marzo a una campagna di quarantena basata sull’hashtag #iostoacasa convincendo milioni di italiani che stare il più a lungo possibile nel chiuso delle loro abitazioni è l’unica strada possibile per fermare la avanzata del virus.

Read More
6
Apr
2020

Lo stato agente e i signor nessuno

Il giusto mix per passare dal coronavirus al blackout totale della libertà

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Gianandrea Breno.

Se ai tempi del coronavirus non ci fosse stato internet sarebbe stato tutto molto peggio. Le attuali tecnologie ci collegano in tempo reale con il mondo permettendoci di scambiare notizie, di lavorare da casa in remoto, di telefonare agli amici e di essere sempre aggiornarti soprattutto sugli argomenti medici. Addirittura anche le messe sono trasmesse live tramite piattaforme web. Non a caso come dichiara il fondatore di Facebook (Mark Zuckerberg) riferendosi all’Italia “Da voi gli spettatori dei live sono raddoppiati nelle scorse settimane”.

Read More
5
Apr
2020

Tutelare la libertà di religione nell’emergenza

L’Istituto Bruno Leoni invita il governo, le regioni e i sindaci a consentire un ordinato esercizio della libertà di fede e culto.

Sostiene l’IBL: “L’emergenza non può diventare la scusa per multare sacerdoti che cercano di portare conforto alle persone che credono e che nella loro fede cercano un ancoraggio in tempi difficili. L’emergenza non può essere la ragione per umiliare un cittadino musulmano o ebreo, che ha abitudini e consumi coerenti con le sue credenze religiose.”

Di seguito il testo dell’appello, indirizzato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla Ministro per gli interni Luciana Lamorgese, ai Presidenti delle regioni in quanto titolari di potere di ordinanza e ai sindaci per quanto di competenza della polizia locale.

Read More
5
Apr
2020

Il mercato del sesso durante la pandemia

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Mike Morra, CEO & Founder, Escort Advisors.

Ci è voluta una pandemia per bloccare del tutto il mercato del sesso a pagamento. Il settore incuriosisce e accende dibattiti da sempre. Tutti ne vogliono parlare ma con la propria lente di ingrandimento che non necessariamente è sempre quella giusta. Spesso ci si dimentica che ci sono temi di estrema importanza e di interesse pubblico, che se presentati nella maniera corretta possono smuovere non pochi dibattiti.

Read More
5
Apr
2020

Coronavirus e ambienti chiusi

Per la ripartenza le nostre eccellenze industriali devono scendere in campo.

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Angelo Spena.

Nell’attuale emergenza i correnti provvedimenti di segregazione sociale e di limitazione delle libertà personali, “disabilitanti” ma di immediata applicazione, sono recessivi. Il successivo allentamento della stretta sociale dovrà consentire una ripresa delle attività produttive. Come? Con l’aiuto della tecnologia, cioè con interventi “abilitanti”. Investimenti cioè che siano non solo efficaci, consentendo di recuperare quanto più possibile del Pil perduto; ma anche efficienti, limitando tra l’altro gli ulteriori contagi.

Read More
3
Apr
2020

Primavera per Orbán, ma non per l’Ungheria

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Adam Bartha, direttore di Epicenter

Per una radiosa giornata di primavera, le strade di Budapest hanno uno strano aspetto: strade vuote, ristoranti chiusi e lo sguardo preoccupato dei pochi pedoni che oltrepassano le vetrine di negozi sbarrati. Questo assordante silenzio è rotto solo dall’occasionale ululato delle sirene dei veicoli di emergenza e dalle voci ovattate dei nostri concittadini che parlano attraverso mascherine chirurgiche. Sembra quasi di annusare la paura, nell’aria: la paura del virus, non la paura di una dittatura incombente.

Read More