4
Mag
2020

Il nuovo bill of Rights ai tempi del coronavirus

La diffusione della pandemia del coronavirus ha oramai alterato il rapporto fra le autorità che compongono la Repubblica e i cittadini italiani. Ad una condizione di ordinaria e già deplorevole soggezione dell’individuo, Stato, Regioni e Comuni hanno fatto seguire la riduzione ai mimimi termini dei diritti e delle libertà dei cittadini. La stabilizzazione del quadro epidemiologico, tuttavia, non rende più tollerabile da parte della società civile l’azione straordinaria e al limite della legalità costituzionale degli organi di governo dello Stato e della varie articolazioni della Repubblica.

Non si può tollerare nessun ulteriore deragliamento dai binari dello Stato di diritto. È tempo di rivendicare un nuovo Bill of Rights, perché la convivenza con il coronavirus non diventi l’occasione per incamminarci verso nuove forme di regimi illiberali.

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1
Mag
2020

La Costituzione non si sospende: il fine non giustifica i mezzi

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Massmiliano Siddi.

L’attuale momento di pandemia è decisamente grave e impone a ogni cittadino il dovere di collaborare costruttivamente alla gestione dell’emergenza.
Non è, dunque, in alcun modo nostra intenzione minare la credibilità di alcuna delle pubbliche autorità impegnate nei loro compiti né sottovalutare l’oggettiva difficoltà di esercitare questi ultimi in maniera adeguata.

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27
Apr
2020

Calmierare i prezzi delle mascherine: un’ordinanza inopportuna e illegittima?

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato l’avvio della nuova fase di contrasto all’emergenza da coronavirus. Tra le misure di questa cosiddetta fase “due” (che assomiglia, in verità, a una fase “uno” meglio organizzata), è stata annunciata anche quella di un calmiere dei prezzi di vendita al consumo delle mascherine facciali. Con ordinanza n. 11/2020 del Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, questo proposito è stato concretizzato, stabilendo che il prezzo finale delle mascherine chirurgiche non potrà essere superiore, per ciascuna unità, ad € 0,50, al netto dell’IVA. Questa scelta decisione può essere criticata tanto per un profilo sostanziale (economico), quanto per uno formale (giuridico).

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24
Apr
2020

La quarantena di Maduro

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Carlos Di Bonifacio

La peste. Durante il quattordicesimo secolo quasi la metà della popolazione europea morì a causa di questa malattia. Le città diventarono dei cimiteri e i corpi dei ricchi e dei poveri venivano abbandonati nella stessa fossa. Dal momento in cui arrivava la malattia in un paese o in una città la follia s’impadroniva delle persone. Alcuni scappavano lasciando tutto dietro di sè mentre tanti altri si rassegnavano al loro destino.

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23
Apr
2020

Perché la pandemia non apra la strada all’autoritarismo

Il manifesto di Vargas Llosa e della Fundación Internacional para la Libertad

La versione spagnola del manifesto, insieme alla lista dei firmatari, è disponibile qui.

Noi firmatari condividiamo la preoccupazione per la pandemia di COVID-19 che ha provocato una grande quantità di contagi e decessi in tutto il modo e vogliamo fare arrivare la nostra solidarietà alle famiglie colpite.

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22
Apr
2020

L’App Immuni sarà affidabile se saranno affidabili le istituzioni

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Lucio Scudiero. Articolo pubblicato anche su Strade Online e Lex Digital

Sono i giorni in cui impazza la discussione pubblica sull’App di contact tracing annunciata dal governo (Immuni), in oscillazione tra i poli di chi ipersemplifica e banalizza i rischi etici e legali di cui essa è foriera (a cui ieri si è aggiunto Carlo Cottarelli su twitter), e chi li esaspera attraverso un’interpretazione fondamentalista del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali. Proviamo a fare ordine. 

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21
Apr
2020

L’ideologia del covidismo

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Fabrizio Rondolino.

Il covidismo è la nuova ideologia nazionale, e covidista è il regime che quell’ideologia ha instaurato: un regime, si direbbe, perfetto per il nostro Paese.

Abbiamo scoperto in queste settimane che costruire un sistema autoritario in Italia è facilissimo. Salvo poche, lodevolissime eccezioni, nessun giurista o intellettuale o opinionista ha battuto ciglio al cospetto della sospensione drastica delle libertà costituzionali per mezzo di un Dpcm; il Parlamento non si riunisce, non discute e non vota mentre il governo emette decreti a raffica e il presidente del Consiglio insulta l’opposizione in diretta tv; le forze dell’ordine sono libere di fermare, intimidire, multare chiunque senza che il Viminale ritenga di intervenire spiegando a poliziotti e carabinieri che il nemico non è il cittadino inerme, ma il virus; i media, anziché vigilare sui diritti dei cittadini, incitano alla caccia all’uomo; i vicini di casa denunciano i vicini di casa e la delazione è diventata, proprio come nel Ventennio, una virtù civile; la retorica della guerra e il nazionalismo straccione (nel paese di Caporetto e dell’Otto settembre!) alimentano i sentimenti peggiori, diffondendo da un lato un panico del tutto ingiustificato, e dall’altro l’autocommiserazione che tanto ci è cara; l’arbitrio è divenuto la misura di tutte le cose.

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20
Apr
2020

Volevamo l’avanspettacolo, ci tocca la storia

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Loris Zanatta.

“La Cina vincerà la terza guerra mondiale senza sparare un colpo”: Di Battista dixit. L’aveva già detto, papale papale, Evo Morales, despota boliviano in esilio a Buenos Aires: dimmi da chi copi e ti dirò chi sei.  O anche: Dio li fa e poi li accoppia. Copiare per copiare poteva sforzarsi di più: il repertorio di Morales offre di meglio. Tipo: “mujeres ardientes, Evo presidente”. Non mangiate polli, intimò un giorno ai boliviani: hanno “ormoni femminili”, causano “deviazioni”. Non sempre faceva ridere: “non è legale? Legalizzatelo. Cos’avete studiato a fare?”. Non scherzava, lo faceva. Di che stupirsi? Fidel Castro, il suo nume, aveva fatto scuola: in campagna non esiste l’omosessualità, tuonava; è un vizio capitalista! Ci sono tori gay, lo spernacchiò Reynaldo Arenas.

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