13
Dic
2009

Pioggia dura su Copenhagen?

Per Copenhagen, le Nazioni Unite si sono appropriate come “inno” di una delle piu’ belle e piu’ note canzoni di Bob Dylan, “A Hard Rain’s A Gonna Fall”. Posto che la “politicizzazione” di Dylan e’ un’attivita’ tanto praticata quanto insulsa, che si tratta sicuramente del cantore piu’ significativo e talentuoso delle migliori istanze del Sessantotto, che lui stesso cerca da una vita di appendere al chiodo la sua casacca di “simbolo di una generazione”, che nel mezzo del primo volume della sua autobiografia si trova una frase spiazzante come “My favorite politician was Arizona Senator Barry Goldwater”, che nella vita ha cambiato volentieri e senza farsene colpa idee e fedi,  ammesso tutto questo: Hard Rain e’ una canzone che parla di un olocausto nucleare (I heard the sound of a thunder, it roared out a warnin’ / Heard the roar of a wave that could drown the whole world), infarcito di metafore apocalittiche. Il riscaldamento globale viene quindi apertamente indicato come la causa della prossima fine del mondo. Non come un fattore di rischio, non come un processo problematico da arrestare, non come l’effetto inintenzionale terribile di azioni intenzionalmente volte ad altro: ma come qualcosa che vale, sul piano etico, un’azione militare volta al consapevole e totale annichilimento del nemico.
Ora, quale che sia la vostra opinione su Copenhagen e il “consenso” ecologista, permettete una domanda: da quando in qua l’ “inno” di una conferenza internazionale deve servire a spaventare la gente?

12
Dic
2009

Corte europea dei diritti umani: Libertà contrattuale (e religiosa) a rischio

Rispetto alle reazioni che la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sul crocifisso ha provocato, verrebbe da dire che il problema dell’esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche non si porrebbe se le scuole non fossero pubbliche. Ma non vado oltre, dato che, in poche righe, non è possibile dare conto di tutte le buone ragioni che inducono a pensare che il diritto sostanziale (dunque per tutti, non solo per i benestanti) all’istruzione potrebbe essere meglio garantito da un sistema scolastico basato sulla libera concorrenza piuttosto che da quella complessa burocrazia chiamato scuola pubblica. Ne riparleremo, magari, in un prossimo articolo, riprendendo i saggi di Einaudi e Valitutti che hanno sostenuto, con molta più autorevolezza di chi scrive, la libertà della scuola dallo Stato.

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11
Dic
2009

A400M, il bidone evitato da Martino: grazie Antonio!

Oggi primo volo dell’A400M, il velivolo da trasporto militare del consorzio pubblico Airbus-EADS. Nel 2001-02, l’allora ministro della Difesa Antonio Martino tenne fuori l’Italia dal megacontratto europeo, che accomuna Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Spagna, Regno Unito e Turchia. All’epoca, l’opposizione levò fuoco e  fiamme, accusandolo di antieuropeismo. Fui tra i pochi a difendere la bontà della scelta. Oggi più che mai penso sia giusto – lo faremo in pochi – tributare il giusto omaggio a Martino. Aveva visto lontano. Il contratto fu firmato nel 2003, le consegne dovevano cominciare nel 2010. Invece il programma è in ritardo di anni, e forse – forse – le prime vere consegne arriveranno nel 2014. Perché prima bisogna risolvere il problema degli extra costi, passati da 20 a 25 miliardi di euro. Con EADS, il gruppo franco-tedesco più strapuntino spagnolo di fatto pubblico, che rifiuta di addossarseli per la sua inefficienza come da contratto, e chiede invece li paghino i governi. Avremmo dovuto sobbarcarci a spese pazze, mentre tagliamo i bilanci della Difesa. Senza per altro avere gli aerei. È esattamente questa l’Europa statalista e sprecona dalla quale stare sempre lontano, tutte le volte che ci si riesce. Grazie Antonio!

11
Dic
2009

Limite di velocità? La Germania dice no

Risale a qualche giorno fa l’annuncio del Ministro Matteoli, secondo cui sulle autostrade italiane provviste di tutor si potrà presto viaggiare- legalmente- alla velocità di 150 km/h. Le reazioni provenienti dall’opposizione e dalle associazioni per le vittime della strada sono state di quasi unanime indignazione. Noi con un po’ di scetticismo pensiamo che il limite di velocità generalizzato (a 90 km/h così come a 150 km/h) non sia di per sé una buona idea, da appoggiare senza se e senza ma. Read More

11
Dic
2009

I regali di Natale distruggi-valore: viva Scrooge

Sotto Natale, gli italiani a reddito dipendente incasseranno oltre 39 miliardi di euro in tredicesime. Di questi bei soldini, alle luce delle proiezioni che Confesercenti e Confcommercio hanno prudentemente fatto, tenendo conto della riduzione dei consumi tendenziale in questo 2009 di crisi, aggiornata alla luce dei più recenti sondaggi sulla fiducia dei consumatori, circa 12 miliardi e rotti andranno in acquisti, e di questi più o meno 6 miliardi – si spera – in regali per Natale e Capodanno. Ebbene, una bella fetta di questi 6 miliardi non sono banali sprechi, come vorrebbe il vieto anticonsumismo di chi preferisce ripetere che si stava meglio quando si stava peggio, quando cioè le feste erano solo famiglie riunite e cuori stretti per aver meno freddo. No, proprio per chi ama il mercato e i consumi, sono comunque peggio che uno spreco: sono la manomorta delle feste, perché in termini economici rappresentano valore distrutto. E se volete sapere di che distruzione stiamo parlando, ebbene essa potrebbe variare, rispetto a 6 miliardi di euro spesi in regali, da un minimo di 600 milioni fino a un massimo di 2 miliardi. In media, anno dopo anno, un buon 18-20% del valore dei regali ricade nella categoria “distruzione di valore”: dunque più di un miliardo di euro, per le prossime feste d’Italia. Detta così, sembra una boutade. Ma attenti, non lo è affatto. Read More

11
Dic
2009

FS: più contributi e meno concorrenza

Il trasporto pubblico regionale su ferro è in grave difficoltà e continua ad essere un problema più che una soluzione per i pendolari che ogni giorno si spostano verso i grandi centri urbani.

La soluzione proposta dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti,  per migliorare il servizio ferroviario regionale è quella di aumentare i contributi pubblici di un centesimo a chilometro: davvero preoccupante. Read More

10
Dic
2009

Prevenire è meglio che tassare

Con una mossa a sorpresa, Goldman Sachs ha annunciato che i suoi trenta dirigenti apicali non riceveranno un bonus in contanti, ma in azioni, e che le stesse non saranno vendibili prima di cinque anni. Si tratta delle cosiddette “Shares at Risk“, che oltre a non essere alienabili prima del quinquennio, incorporano una clausola di salvaguardia che consente di spossessare il manager delle azioni in caso di “materially improper risk analysis“, o per aver fallito nel sollevare timori riguardo i profili di rischio dell’operatività aziendale. Le nuove Shares at Risk integrano e rafforzano il preesistente meccanismo di richiamo, basato sui casi di frode e dolo.

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10
Dic
2009

Il Nobel a Obama, bilancio di un anno

Oggi Obama ha presenziato alla consegna del suo Nobel per la Pace. È la prima volta nella storia che si vince un premio di quella importanza prima di aver dimostrato nei fatti di meritarlo. Naturalmente, ha “dovuto” parlare da comandante in capo del più grande Paese del mondo attualmente impegnato in ben due guerre. E il succo a questo proposito sta in questa citazione dal discorso che ha pronunciato:

I face the world as it is, and cannot stand idle in the face of threats to the American people. For make no mistake: evil does exist in the world. A non-violent movement could not have halted Hitler’s armies. Negotiations cannot convince al Qaeda’s leaders to lay down their arms. To say that force is sometimes necessary is not a call to cynicism – it is a recognition of history; the imperfections of man and the limits of reason.

Non so quanto i pacifisti possano dirsene soddisfatti. In ogni caso, a un anno dalla trionfale elezione alla Casa Bianca, il realismo ha preso le sue belle vendette sull’idealismo della campagna elettorale. Per gli interessati, ecco un mio personale bilancio di un anno di Obama in politica estera. Avviso: vista la materia, è un po’ lungo.

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10
Dic
2009

Meno treni tra Milano e Parigi: la lotta tra due monopolisti

La notizia riportata da molti giornali, tra i quali anche il Corriere della Sera, che è stata dimezzata l’offerta di treni ad alta velocità tra Milano e Parigi ha destato molto scalpore. A partire dal 13 dicembre non vi saranno più due treni al giorno che collegheranno le due città, ma ve ne sarà solo uno in ogni direzione, con una conseguente diminuzione dell’offerta diurna del 50 per cento.

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