A Natale sono tutti più buoni?
Di recente ho scritto due post sulla politica economica. Nel primo citavo alcune affermazioni di Paul Krugman, che oggi fa il verginello, ma che sette anni fa difendeva proprio le politiche disastrose che ci hanno portato dove stiamo ora. Nel secondo facevo invece notare come strumenti concettuali che si possono studiare in qualsiasi corso di microeconomia di base possono spiegare cosa sta succedendo nei mercati finanziari e quale sia stato il ruolo (negativo) dei governi in questo disastro. Nei commenti parlavo anche dell’irrilevanza delle teorie newclassiche (chissà se si parlerà di “Monsurrò critique” per questo tipo di irrilevanza), che dicono “tanto quelle cose non hanno effetto”. Mi sono però reso conto che avevo tralasciato di parlare male di qualcuno: dei monetaristi. E’ giunta l’ora di spiegare quindi perché quando sento qualcuno dire che il problema è che “M non aumenta abbastanza” (in altre versioni del monetarismo: “MV non aumenta abbastanza”) mi viene voglia di sbattere la testa sul tavolo.