26
Lug
2020

La giostra degli avari e dei prodighi

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Anna Monia Alfieri.

poi si volgea ciascun, quand’era giunto,
per lo suo mezzo cerchio a l’altra giostra.

(Inferno, canto VII, vv. 34 – 35)

L’immagine dantesca della giostra degli avari e dei prodighi è la più indicata per descrivere la situazione che stiamo vivendo in questi giorni, in Europa e a casa nostra: in Europa gli schieramenti opposti dei paesi rigoristi e di quelli favorevoli a politiche di maggiori aperture, in Italia chi difende un diritto da una parte, chi difende l’ideologia dall’altra. In mezzo, come sempre, i cittadini, i loro diritti, le loro vite. 

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24
Lug
2020

Il nemico dall’interno: una breve retrospettiva sulla legislazione d’emergenza

di Biancamaria Fontana*

Lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha orientato l’attenzione dell’opinione pubblica sulle conseguenze delle misure adottate per contrastare l’emergenza sanitaria in termini di contrazione dei diritti fondamentali dei cittadini. Il diritto di spostarsi, di svolgere attività, di incontrarsi e di proteggere la propria privacy è stato infatti violato da diverse autorità governative in tutto il mondo per motivi di pubblica sicurezza. Tale dibattito ha fatto emergere la vaghezza e l’inadeguatezza della definizione e dell’articolazione di ciò che dovrebbe sottintendere uno “stato d’emergenza” dal punto di vista costituzionale: i governi hanno di fatto arbitrariamente delegato la responsabilità di prendere decisioni d’importanza cruciale a tutta una serie di autorità centrali e locali, nonché ad agenzie sanitarie non soggette a nomina elettorale.[1]

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23
Lug
2020

Il problema della semplificazione

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo da di Federico Riganti.

Tra le varie intuizioni degli antichi greci, quella della ciclicità del tempo è, senza dubbio alcuno, una delle più riuscite. L’eterno ritorno dell’eguale – o, quantomeno, del molto simile – è, di sicuro in Italia, un dato di fatto del quale non può non tenersi conto nel complicato percorso di riforma del Paese.

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17
Lug
2020

Attività d’impresa e burocrazia: la “semplificazione” tra slogan e riforme efficaci

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Wladimiro Troise Mangoni.

La situazione drammatica che abbiamo vissuto e stiamo vivendo ha spinto molti studiosi del diritto amministrativo a formulare proposte interpretative della legislazione vigente o di introduzione di nuove norme, di carattere più o meno emergenziale, al fine di favorire la ripresa economica.

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17
Lug
2020

Il caso Autostrade (tra tanti muscoli e poco cervello)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Federico Riganti

Il catalogo delle vicende che, con fare fin quasi tragicomico, continuano ad interessare il Paese in questa fase post-emergenziale (perché diciamocelo, l’emergenza Covid-19 è terminata e quella che si profila è una crisi economica prevista, per non dire scontata, e dunque non certo un’emergenza), si è arricchito di un ulteriore elemento del quale, francamente, si sarebbe volentieri fatto a meno: l’affaire Autostrade per l’Italia S.p.A. (ASPI).

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13
Lug
2020

Le vittime invisibili del lockdown

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Emile Phaneuf.

È importante comprendere che non si tratta solo di un trade-off “economia contro vite umane”, ma anche “vite umane contro vite umane”.

Un recente articolo pubblicato su Bloomberg analizzava le opposte argomentazioni nell’ambito del dibattito sui lockdown causati dal Covid-19. L’articolo contrapponeva il modo di pensare epidemiologico a quello economico. Per dirla in breve, gli epidemiologi ragionano in termini di limitazione della diffusione del virus, mentre gli economisti pensano in termini di bilanciamento dei trade-off. 

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13
Lug
2020

Uno scenario che dice: trasversalità politica per salvare la scuola

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Anna Monia Alfieri.

Abbiamo chiesto e auspicato la maggioranza politica (link) e venerdi sera 03.07.2020, in V Commissione Bilancio, si è verificata. Il sì della Commissione ha raddoppiato i fondi, che andranno ad aiutare le famiglie indebolite dal covid, che faticano a pagare le tasse e le rette.

Si tratta di 300 milioni che permetteranno di aiutare 12mila realtà, 900mila famiglie, 180mila dipendenti. Per la prima volta (quasi) tutti i partiti sostengono la libertà di scelta educativa.

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9
Lug
2020

Una scuola libera è di libero mercato

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Riccardo Canaletti

L’articolo di Demetrio Marra, uscito l’8 luglio per la rivista «La ricerca», pone la questione fondamentale del futuro della scuola. In particolare, si suggerisce una virata specifica del sistema scolastico in favore di quelle battaglie tipiche dei Social Justice Warrior e che vengono, un po’ troppo facilmente, definite “il politico”. Questo politico che dovrebbe tornare nelle scuole, visto come anello di congiuntura tra l’ambiente dell’istruzione e l’esterno, la vita reale, è – com’è chiaro leggendo il pezzo di Marra – un politico di parte (ed è del tutto legittimo; sarebbe, anzi, strano, che non fosse così). Cosa si chiede alla scuola del futuro? Principalmente tre cose: libertà di critica e libera gestione della conoscenza fornita; sensibilizzazione verso i problemi dell’attualità, declinati attraverso le correnti dominanti di critica del sociale quali il femminismo, l’ecologismo, ecc.; e la possibilità che gli studenti e i docenti tornino a essere protagonisti della vita scolastica, avendo voce in capitolo nelle scelte che la riguardano. In quest’articolo cercherò di mostrare come le prime due istanze (libertà di critica e sensibilizzazione politicizzata) siano in contraddizione. Inoltre, suggerirò che una vera libertà di critica sia possibile solo in un contesto concorrenziale. Infine, grazie al principio di homestead proposto in un articolo di Rothbard del 1969, trovando anche un punto di incontro con quanto detto da Marra, suggerirò che l’intuizione secondo cui la scuola (pubblica) sia degli studenti e debba tornare a loro è legittima (ma, vista l’importanza dell’argomento, che richiederebbe un altro articolo, ho scelto semplicemente di accennarlo senza poi approfondire).

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4
Lug
2020

Angela Merkel, Thomas Piketty e il Potere

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Giuseppe Brescia

Ha suscitato qualche clamore l’intervista della cancelliere Angela Merkel a “La Stampa” del 28 giugno 2020, in cui la leader politica si dice preoccupata per il fatto che l’Europa “non è riuscita a fornire la prova schiacciante che il sistema liberal-democratico stava vincendo”, in procinto di assumere le redini della Comunità europea a partire dall’imminente 1° Luglio.

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