19
Gen
2010

Nucleare. Tre proposte per migliorare il decreto

Oggi inizia, nelle Commissioni parlamentari competenti, l’esame dello schema di decreto approvato dal governo il 22 dicembre 2009, sulla realizzazione e l’esercizio degli impianti nucleari. Il decreto, segnato chiaramente dalla mano del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, rappresenta finalmente un solido elemento di discussione: si cominciano, insomma, a vedere i contorni di un fatto reale, e non più mere parole o promesse. Rispetto alle intenzioni originali, è possibile constatare significativi passi avanti, tesi a calare la tecnologia atomica nel contesto di un mercato liberalizzato. Diego Menegon, in questo Briefing Paper dell’IBL, entra nel merito dei problemi.

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18
Gen
2010

Due visioni del mercato

Il precedente post di Giannino apre una serie di questioni fondamentali su cui probabilmente tornerò una volta letto Ahdieh: per il momento mi limiterò a riflettere sul rapporto tra la visione walrasiana dei mercati e quella austriaca. Il legame, tenue, è che entrambe le visioni sono totalmente individualistiche, anche se con profonde differenze, e le differenze interessanti sul piano della visione walrasiana vs visione mengeriana del mercato sono molto importanti.

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18
Gen
2010

Il lavoro precario è colpa… del sindacato

Stati Uniti e Unione europea nel mercato del lavoro funzionano molto diversamente, quanto per esempio a rigidità verso il basso delle retribuzioni e utilizzo del lavoro precario e temporaneo. Tre buoni papers approfondiscono andamenti e ragioni delle differenze in una prospettiva comparata. E consentono di giungere a una conclusione assai utile nel dibattito pubblico italiano. Da noi il lavoro a tempo e precario viene più utilizzato che altrove per colpa non dei padroni cattivi, ma del sindacato. Read More

18
Gen
2010

Sopresa! I “bamboccioni” non scoraggiano l’occupazione

Vasta eco in Italia alla sentenza del Tribunale di Bergamo che ha costretto un padre a mantenere fino all’indipendenza economica – quando e se mai verrà – una figlia 32enne universitaria, da 8 anni fuori corso a Filosofia. Renato Brunetta ha proposto una legge per far uscire di casa i giovani a 18 anni: sono contrario alle leggi, ma il fine è buono. Personalmente, me ne sono andato ancor prima. Non penso affatto di aver sbagliato. Ma qual è l’effetto che genera sul mercato del lavoro una simile propensione italica al “bamboccionismo”, come viene ormai nomato dopo una mitica uscita anni fa di Tommaso Padoa Schioppa? Francesco Giavazzi spiazza tutti, e spiega in un recente paper che sono altri, gli effetti che generano bassa occupazione . Read More

17
Gen
2010

Lezioni della crisi: oltre l’individualismo metodologico, ma con Hayek

Ci rimuginavo sopra da qualche mese, in particolare dalla lettura dell’ultimo libro di Richard Posner, che attribuisce la crisi alla dimostrata infondatezza dell’EMH, l’Ipotesi  sui Mercati Efficienti di Eugene Fama, e viene perciò potentemente usato dalla pubblicistica liberal per decretare la fine della scuola di Chicago. Alberto Mingardi ha scritto un articolo magistrale sul domenicale del Sole di oggi, rispondendo pan per focaccia. Ma al di là della battaglia delle idee versus i neokeynesiani apparentemente trionfanti del ritorno in grande stile della politica e dello Stato – vedi anche intervista di Giulio Tremonti sempre al Sole di oggi – quel che non mi soddisfaceva era l’assenza sin qui di una riflessione approfondita e al contempo “interna” alla nostra scuola, intorno alla sfida lanciata nella crisi dalla altre scuole di pensiero economico. Per la prima volta qualche giorno fa mi è invece sembrato di trovarla. L’autore l’avevo già segnalato all’inizio dell’anno, per un altro scritto su un altro tema. È Bob Ahdieh, professore alla Emory University School of Law. Il saggio è programmatico sin dal titolo: Beyond Individualism in Law and Economics. Ma il suo pregio è di accontentare i nostri avversari solo nel titolo. Sarei felice che parecchi dei lettori del nostro blog lo leggessero, e scrivessero che cosa ne pensano.  Read More

17
Gen
2010

Prezzi in discesa

Non potevamo fare a meno di linkarvelo. Ve lo dobbiamo. L’articolo dice una cosa molto chiara: tutto è sempre più a buon mercato in Germania. Nel solo 2009 le grandi catene di supermercati tedeschi hanno promosso ben dodici tornate di ribassi sui prezzi dei generi alimentari. E ciononostante si trovano pure in forte difficoltà. Altro che “extraprofitti”. Per dirla come Tonino: ma allora, le inchieste dell’Antitrust che c’azzeccano?

P.S.: costano meno? Male! Ecco qui la risposta dei verdi: “Cibo che costa poco danneggia l’ambiente”.

17
Gen
2010

Una ricetta rapida per ridurre tasse e spesa pubblica

Dopo il post sulla “tassonomia dei governi” ritorno sul tema tasse/spesa pubblica, sollecitato dai commenti ricevuti. Perchè i governi non riescono a ridurre le tasse? Parlo ovviamente dei governi che reputano positivo farlo e non di quelli per i quali ‘tassare è bellissimo’(*). Il post precedente, nella sua sinteticità, intendeva dare la colpa della mancata riduzione (e apparente mancata riducibilità) delle tasse alla spesa pubblica che non è solo un vincolo, un ostacolo, ma anche un beneficio per i governi e la classe politica, per di più indistinto tra i governi a cui le tasse piacciono e quelli ai quali non piacciono. Read More

17
Gen
2010

2012: la nuova, lunga marcia dei libertari di Ron Paul

Da tempo Ron Paul è la figura di maggior spicco del mondo politico libertario statunitense, ossia di quella parte d’America che vorrebbe ridurre quanto più sia possibile il potere di Washington, porre fine ad ogni genere di iniziativa militare di carattere imperialista, licenziare il welfare State, ridimensionare drasticamente la tassazione e tornare ad una moneta solida. Read More

15
Gen
2010

Tassonomia dei governi

I governi si dividono in due soli gruppi, radicalmente contrapposti:

a) quelli che non vogliono ridurre la tassazione;

b) quelli che non possono ridurre la tassazione.

Tuttavia i governi di tipo a) non  vogliono ridurre la tassazione perchè non vogliono ridurre la spesa pubblica mentre i governi di tipo b) non possono ridurre la tassazione perchè non vogliono ridurre la spesa pubblica, e in questo sta la fondamentale differenza tra le due tipologie.