31
Gen
2010

Se rubare i dati diventa morale…

Ci risiamo. Proprio come due anni fa, la Germania si trova di fronte all’ennesimo dilemma: comprare o non comprare dati di presunti evasori fiscali in Svizzera da un informatore segreto ? Nel 2008 la spy story ordita dai servizi segreti tedeschi (BND) e partita con il benestare dell’allora Ministro delle Finanze Peer Steinbrück (SPD), si concluse con l’arresto di centinaia di contribuenti tra cui anche Klaus Zumwinkel, capo di Deutsche Post (che poi patteggiò un anno più tardi la pena, senza che vi fossero imponenti manifestazioni di piazza organizzate da questurini alla Travaglio). Di allora riproponiamo questa nostra intervista ad Alberto Mingardi per la rivista Ideazione. Read More

30
Gen
2010

Tasse e spesa: no alla tesi di Perotti

Roberto Perotti notoriamente non è un lafferiano come noi, e ciò nulla toglie alla sua erietà di economista e accademico. Proprio per questo, voglio e devo esprimere un ferm e ragionato, oltre che rispettoso naturalmente com’è costume in questa casa, totale dissenso rispetto alla tesi che oggi ha espresso sull’editoriale di apertura del Sole 24 ore. Perotti ha ragione pienamente, secondo me, su tre punti centrali. Ma singolarmente torto sulla conclusione che ne trae. Read More

30
Gen
2010

Dal giudice via libera alla coltivazione di mais ogm. E Zaia sragiona

Zaia dixit. La reazione del ministro pro tempore delle Politiche Agricole e Forestali alla sentenza del Consiglio di Stato – che, su ricorso dell’ottimo Silvano Dalla Libera di Futuragra, riconosce il diritto degli agricoltori di seminare varietà di mais ogm iscritte al catalogo comune, in linea con la normativa comunitaria – è di quelle che lasciano esterrefatti. Read More

28
Gen
2010

Buone notizie

Addio Mindestlohn per i postini. Così ha deciso la massima istanza amministrativa federale tedesca. La dichiarazione di illegittimità deriva solo da un vizio formale del Ministero del Lavoro, certo, ma spesso è proprio la nullità della forma a nascondere l’inconsistenza della materia. Il salario minimo nel settore postale era una misura patrocinata dal precedente governo rosso-nero e opportunisticamente dalla stessa Cancelliera (in modo di consentirle di superare a sinistra i socialdemocratici e toglier loro argomenti di lotta politica) al fine di aiutare l’ex-neo monopolista di Stato a reggere la concorrenza nei confronti degli operatori privati a ridosso della completa apertura del mercato a livello europeo. Qui un nostro commento sul tema risalente a due anni fa. Al tempo della sua introduzione, quell’oncia di liberalismo che ancora è sedimentata nell’animo di alcuni tedeschi si scatenò. Ci fu addirittura una severa campagna di stampa per denunciare l’illegittimità di un simile accordo in termini di Ordnungspolitik. Di quei giorni conservo ancora in camera mia il magnifico manifesto riportato qua a lato, che recita più o meno: “Cara signora Merkel, lei è stata eletta con il compito di lavorare per la Germania e non per Deutsche Post

28
Gen
2010

Lehmanopoulos

A Davos, il premier greco Papandreou giura solennemente che il suo paese rispetterà i criteri di Maastricht e riporterà il rapporto deficit-Pil sotto il 3 per cento, “mettendo ordine a casa propria”. Sfortunatamente, nelle sue osservazioni Papandreou ha evocato il ruolo della “speculazione”, lo spaventapasseri a cui si ricorre quando si è deciso di rifiutare di guardare in faccia la realtà e ci si butta nel cospirazionismo. E i mercati lo hanno preso in parola, andando a “vedere” la sua mano di carte, esattamente perché quello è il compito di ciò che alcuni chiamano speculazione: compiere un reality check.

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28
Gen
2010

Dibbbbattere o investire

E’ ormai diffusa la convinzione che la Cina “sì che sta crescendo”. Che cosa sappiamo della Cina? Sappiamo quanti titoli di stato possiede negli Stati Uniti, sappiamo quanto esporta. Questi dati sono però forniti dalla Federal Reserve e dalle dogana della California. Che cosa sappiamo da fonte cinese? In Cina si hanno delle statistiche incongruenti. Per esempio il PIL sale, ma la produzione di energia elettrica scende, la vendita di automobili sale a dismisura, ma la vendita di benzina alle pompe sale appena. L’incongruenza delle statistiche non è – a ben pensarci – nuova.

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28
Gen
2010

Non fidatevi degli economisti

Il Cato Institute ha pubblicato un grafico che confronta la realtà economica con le previsioni degli economisti.

Parrebbe che gli economisti sono in grado di fare previsioni solo quando non succede nulla di interessante, cioè quando anche il mio trisavolo ci sarebbe riuscito senza computer e senza database. Quello che il Cato non nota è che gli errori crescono a dismisura durante le recessioni, e cheg li economisti tendono in questi frangenti a sminuire la gravità della crisi: nel 1990, nel 2000 e nel 2007 gli economisti sono stati colti sistematicamente di sorpresa, e pur senza grafici si può dire che lo stesso sia accaduto negli anni ’70 e con la crisi del ’29.

Il problema è capire perché.

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28
Gen
2010

Quei ponti fra la conoscenza ed il potere

Come ogni anno James McGann dell’Università della Pennsylvania, già autore di numero studi sui think tank , ha pubblicato il rapporto mondiale “Go-To Think Tanks”. I lettori di Chicago Blog sono ormai familiari con il mondo dei “serbatoi di pensiero”. Come scrive Mc Gann:

Think tanks, or public policy research institutions, have begun to prove their utility in the domestic policy sphere as information transfer mechanisms and agents of change by aggregating and creating new knowledge  through collaboration with diverse public and private actors.

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