11
Feb
2010

Il caso Glaxo e il buco sulla ricerca

L’attenzione di tutti o quasi si è concentrata sulla fine degli incentivi all’auto e la chiusura di Termini Imerese disposta dalla Fiat. In capo a pochi giorni, invece, l’attenzione sul caso Glaxo SmithKline è quasi del tutto scemata, relegata alle cronache venete. Perché è a Verona, che la multinazionale farmaceutica britannica ha annunciato la chiusura dei suoi laboratori di ricerca per principi attivi finalizzati a trattare depressione, dolore, disordini del sonno e dipendenza da fumo e stupefacenti. Si tratta di ben 550 tecnici laureati e spesso plurispecializzati. Ed è un caso che si somma all’annunciata chiusura della Pfizer a Nervino, della Merck a Pomezia, della Wyeth a Catania. Sommando gli addetti, siamo ben oltre quelli di Termini Imerese. Ma in tutti questi casi la questione è di ordine diverso. Come per il centro tecnologico Motorola ridimensionato a Torino l’anno scorso, non stiamo parlando di linee di montaggio o di alluminio come nel caso dell’Alcoa in Sardegna, cioè di lavorazioni primarie. Si tratta di centri di eccellenza, di laboratori in cui quelle aziende avevano concentrato biologi, biotecnologi, neuroscienziati, ingegneri molecolari e chemiofarmacologi. Read More

11
Feb
2010

La cosiddetta clausola di divieto di salvataggio finanziario. Cosiddetta.

Articolo 103, paragrafo 1, del Trattato UE:

“La Comunità non risponde né si fa carico degli impegni assunti dalle amministrazioni statali, dagli enti regionali, locali, o altri enti pubblici, da altri organismi di diritto pubblico o da imprese pubbliche di qualsiasi Stato membro […].
Gli Stati membri non sono responsabili né subentrano agli impegni dell’amministrazione statale, degli enti regionali, locali o degli altri enti pubblici, di altri organismi di diritto pubblico o di imprese pubbliche di un altro Stato membro”.

11
Feb
2010

Rifinito e approvato il decreto nucleare, ma i punti interrogativi restano

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo sul nucleare. Il testo finale è stato corretto per recepire alcune osservazioni rivolte dalle commissioni parlamentari competenti e dal Consiglio di Stato. Qualche miglioramento, nessuna rivoluzione. Nella strategia nucleare, il documento programmatico che il Governo adotterà entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto, sarà affrontato anche il tema dell’affidabilità dell’energia nucleare, in termini di sicurezza nucleare ambientale e degli impianti, di eventuale impatto sulla radioprotezione della popolazione e nei confronti dei rischi di proliferazione; questione che richiede l’approfondimento del legislatore e regole certe per garantire la tutela di interessi di alto rango quali l’ambiente e la salute. Read More

10
Feb
2010

Una tassa per l’Europa! Ma dico, è uno scherzo vero?

A poche euro da un eurovertice che tanto per cambiare si apre nell’assoluta incertezza intorno alla vera posizione tedesca sulla possibilità di predisporre aiuti a Grecia, Spagna e Portogallo, Alberto Giovannini – ex del Tesoro, poi Banca di Roma, oggi nell’asset management, ma da sempre appassionato e autorevole debateur di questioni sistemiche – propone sul Sole che l’Europa politica che continua a non esserci, nasca attraverso una tassa. Mi sono stropicciato gli occhi. L’idea di un debito sovrano comune ha un senso, come l’ebbe per far nascere davvero gli Stati Uniti. Ed è esattamente ciò che la Germania non vuole, e per questo tra l’altro vuole Weber e non Draghi alla BCE. Ma a un’Europa che nascesse da una tassa, farei i miei peggiori auguri. E credo saremmo in tanti, la schiacciante maggioranza a mobilitarci contro.

10
Feb
2010

Telecom: il 12 un piano da Bernabè, oppure…

I giornali del gruppo De Benedetti ci hanno provato, sparando una rumorosa bordata d’artiglieria da Repubblica con successivo fuoco di copertura di tutte le testate del gruppo. Berlusconi si prende Telecom Italia, un amico di Berlusconi va a Generali, un sindaco di Berlusconi svende l’Acea, un messo di Berlusconi entra nel patto di sindacato di RCS. E via così. Fermiamoci a Telecom Italia. Read More

10
Feb
2010

Taylor sulla FED: Bernanke inadeguato

Il mio rene destro continua a insistere che c’è qualcosa di molto peggio della crisi, e inizio a credergli perché è peggio di molti politici e banchieri centrali, non ne vuole proprio sapere di exit strategy. Oggi, la novità è che Bernanke ha dichiarato che presto i tassi potranno riprendere a salire, ma ha fatto capire che più che quelli sui Fed funds saliranno quelli sull’eccesso di riserve che il sistema bancario continua a mantenere in deposito presso la banca centrale americana. Proprio oggi doveva tenersi al Congresso un’audizione dedicata alla Exit strategy della FED del nostro amato John Taylor. È stata annullata per neve, ma qui trovate il testo, sintetico e limpido come nello stile dell’autore, per me uno dei più grandi quando si tratta di moneta e banche centrali. Il giudizio di Taylor è secco ma argomentato: la FED non merita la sufficienza. E avanza una proposta appropriata, proprio in merito alle riserve di cui oggi parla Bernanke. Read More

10
Feb
2010

Neppure il pelo

Il lupo governativo non perde né il pelo, né il vizio. Dopo le innumerevoli sortite contro l’Autorità per l’energia (fallite). Dopo il pasticcio sul finanziamento delle autorità di regolazione (riuscito). Dopo il blitz sulla Consob (fallito). Dopo i tentativi di lottizzazione dell’Agenzia di sicurezza nucleare (vedremo). Ora l’emendamento ad personas riguarda la Commissione sul diritto agli scioperi.

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9
Feb
2010

Eni-Gazprom. Pace fatta?

Lo ammetto: questo post è un titolo civetta. La pace tra Eni e Gazprom, da settimane impegnati in un serrato confronto sui contratti take or pay, non è ancora fatta. Ma negli ultimi giorni ci sarebbero stati segnali di schiarita: quanto meno, le carte sarebbero tutte sul tavolo e si tratterebbe di limare i dettagli. Chicago-blog è in grado di anticipare, a grandi linee, la probabile forma dell’accordo. Read More