15
Feb
2010

Luci sempre più accese

Questo post vuole essere una risposta. I miei due interventi precedenti sull’iniziativa “M’illumino di meno” (qui e qui) hanno suscitato numerosi commenti, in buona parte critici, oltre che una vivace e sincera polemica di Michele Boldrin, anch’essa con lungo codazzo di commenti. Visto che il post di Michele, e la sua successiva risposta a un mio commento, mi sembra sostanzialmente raccogliere la maggior parte delle critiche rivolte anche da altri, e lo fa in modo più organico, cerco di argomentare meglio e più diffusamente il mio punto di vista a partire da quello.

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13
Feb
2010

Milano, Stelline: non sarebbe ora di privatizzare?

In queste ultime ore le cronache hanno più volte sottolineato come il presidente della Commissione Urbanistica del comune di Milano, Camillo Milko Pennisi (adesso in prigione, perché al centro di una vicenda di tangenti), sia anche amministratore delegato delle Stelline, un centro congresso di proprietà del Comune di Milano e utilizzato da molte realtà pubbliche o private. Si tratta infatti di un bel palazzo in cui si tengono convegni e dibattiti di ogni genere. Read More

13
Feb
2010

Grazie Guido

“Those who work must earn more than those who do not. I must be allowed to say that in Germany. Everything else is socialism” Guido Westerwelle German Vice-Chancellor.

Neanche a farlo apposta avevamo lambito i confini dell’argomento proprio la scorsa settimana. Nel frattempo un ottimo reportage della Wirtschaftswoche ha contribuito a far luce sull’iniquità del sussidio Hartz IV. Chi non lavora riceve più di chi lavora. Questa la sintesi. I sindacati e l’SPD sostengono che il problema risieda altrove, ovvero proprio in quei lavori scarsamente qualificati, a loro giudizio “sottopagati”. La soluzione a loro avviso è molto semplice: basta alzarli. E il “gioco economico” è fatto. Il sospetto che non sia la produttività ad essere determinata dai salari, ma i salari dalla produttività, che il sommerso possa aumentare, tornando o anche superando il 17% del Pil (livello più alto raggiunto nel 2003) e le aziende fuggire nei paesi vicini non li sfiora minimamente. La battuta del leader dell’FDP (sulla falsariga dello slogan scelto per la campagna elettorale: “Lavorare deve di nuovo valer la pena”) si lega alla recente sentenza della Corte Costituzionale di Karlsruhe, che ha giudicato incompatibile con la Legge fondamentale il metodo contabile di fissazione del sussidio sociale Hartz IV. Benché non vi sia stato alcun accenno all’opportunità di aumentare il contributo, la percezione che l’opinione pubblica ha avuto della decisione è che le aliquote Hartz IV vadano generosamente corrette verso l’alto. La discussione nella già traballante coalizione giallo-nera si è così infiammata. Staremo a vedere. In un paese in cui molti bambini, interrogati sul proprio futuro lavorativo, rispondono: “Ich will hartzen” (ovvero, “voglio hartzeggiare”), l’uscita di Westerwelle, dalla quale la Merkel ha prontamente preso le distanze, ci è parsa persino troppo morbida.

12
Feb
2010

Ci siamo illuminati di più

Anche quest’anno la Luce ha vinto contro l’Oscurità. Qui sotto il grafico del fabbisogno elettrico (linea rossa) rispetto alla domanda prevista (linea verde). Alle 17, quando i sith dell’ecologismo hanno invocato le tenebre, la domanda eccedeva la previsione di quasi 1.000 MW. Anche quest’anno la gente, col suo quotidiano plebiscito, ha scelto il progresso.

12
Feb
2010

Alitalia: un 2009 migliore delle attese e un 2010 difficile

Le dichiarazioni di Rocco Sabelli, amministratore delegato di Alitalia, circa la chiusura del bilancio 2009 con perdite operative pari a 270 milioni di euro sembrano presupporre un secondo semestre sostanzialmente in pareggio. Questa notizia è confortante per il vettore aereo che invece nei primi mesi di vita aveva sofferto una ripartenza estremamente difficile. Read More

12
Feb
2010

Accendete le luci

Come ogni anno, le Forze dell’Oscurità oggi celebrano la loro messa nera, fanno violenza al poeta:  “M’illumino di meno”. Come ogni anno, il Caterpillar della Rai chiede di spegnere le luci nel nome del risparmio energetico. Come ogni anno, rispondiamo alla corazzata dell’informazione pubblica, dell’ambientalismo ideologico e di Stato, del vivere meno e peggio e più poveri, con la nostra piccola lampadina a incadescenza. C’è un’ironia di fondo, nella pretesa di offuscare la luce, luce fisica e luce intellettuale, luce del progresso e luce della libertà. E’ l’ironia di chiunque cerchi di nuotare ostinatamente contro quella corrente indomabile che è la natura umana. La nostra storia, come genere umano, è una continua tensione verso la luce, l’energia, il superamento delle barriere che la natura e l’ambiente ci oppongono. La nostra storia, è soprattutto la storia di una lotta contro la natura e l’ambiente, i loro vincoli, il buio. E’ una continua scoperta del fuoco, la sua moltiplicazione, la sempre maggiore intensità delle fiamme. La nostra avventura su questa terra è un’esplosione di luce. Non è per noi, predicare le tenebre. Quest’anno, poi, la campagna accoglie una novità. La notte viene arginata con la “luce sostenibile”. Ecco di cosa si tratta:

Protagonista dell’evento sarà una enorme sfera, forse la più grande lampadina illuminata da energie rinnovabili, che risplenderà nel cielo di Roma, grazie all’energia di cinquanta eroici ciclisti, coinvolti in una travolgente pedalata collettiva.

Come criceti, sulla ruota nella gabbia dell’ideologia.

11
Feb
2010

Le Iene e i (dis)servizi postali

Le Iene alla prese con i (dis)servizi postali e delle burocrazie pubbliche: come emerge dal servizio i cittadini di Milano ricevono per posta un avviso che li invita a presentarsi in un determinato ufficio postale per ritirare dei documenti. Dopo aver fatto lunga fila ricevono un secondo avviso indicante l’indirizzo di un altro ufficio postale presso cui andare a ritirare i suddetti documenti. All’arrivo nel secondo ufficio postale (dislocato in una zona opposta al precedente) vengono consegnati gli agognati documenti, i quali altro non sono che multe del Comune da pagare. A questo punto ai malcapitati non resta che procurarsi il denaro e rifare una nuova fila presso lo stesso o altro ufficio postale per versare quanto dovuto….

11
Feb
2010

Sui porti sventola bandiera bianca

È una dichiarazione di resa. La proposta “pilota” di commissariamento del porto di Trieste-Monfalcone segna la sconfitta del vasto fronte pro riforma. Davanti a un disegno di legge di modernizzazione portuale dall’esito sempre più incerto, i vari soggetti interessati si sono arresi. Chi, come Unicredit, è in cerca di investimenti sicuri, ha comprensibilmente ritenuto che l’attuale assetto regolatorio dei porti italiani non offra le sufficienti garanzie per impegni finanziari importanti, ma al contempo si è persuaso che non valga la pena nemmeno di confidare in un suo miglioramento in tempi brevi. Chi, come i grandi operatori logistici, è stufo delle infinite e perigliose lungaggini burocratiche, è andato forse oltre concludendo che le procedure non siano riformabili ma soltanto eliminabili. E chi, come il Governo, avrebbe dovuto cercare il più repentinamente possibile di migliorare il testo in discussione e di favorirne l’approvazione, ha deciso di abdicare alle sue prerogative di iniziativa e promozione legislativa.

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11
Feb
2010

L’America su Obama. Che grande Paese

Desidero solo segnalare questo nuovo sondaggio fresco fresco dell’ABC. Gli americani che si dichiarano insoddisfatti dell’operato dell’Amministrazione Obama sono arrivati al record del 67%, e il 19% si dichiarano addirittura “infuriati”. L’opinione degli americani oggi è che per ogni dollaro in tasse dato al governo, 53 centesimi rappresentino “sprechi” allo stato puro. Sarah Palin non catalizza affatto i dissensi di massa verso Obama. La Palin non regge alla prova-qualità: è passata dal 52% di favore popolare e 37% contrari, al 55% di sfavorevoli contro il 37% a favore oggi. Il movimento degli autoconvocati antitasse – il Tea Party che tra noi miete simpatie, anche se parlo a titolo personale e senza impegnare nessuno – stenta a farsi conoscere, visto che un americano su quattro ignora che cosa sia, e per il resto i favorevoli salgono al 35% ma contro un 40% che resta contrario. In sintesi: America grande Paese, gli americani mostrano di saper usare la testa.