27
Ago
2020

CDP: la nuova multitasking dello “Stato imprenditore”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gabriele Iuvinale

Cassa Depositi e Prestiti amplia i propri orizzonti. Il DL 34/2020, convertito con modificazioni dalla L. 77/2020, attribuisce, infatti, a CDP nuove ed importanti competenze.

L’articolo 27 del citato DL, infatti, consente a CDP di costituire un patrimonio destinato, denominato “Patrimonio Rilancio”, a cui sono apportati “beni e rapporti giuridici dal Ministero dell’Economia e delle Finanze”.

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25
Ago
2020

«Ritorno a scuola, mancano aule? Il Ministero apre alle paritarie: nessun pregiudizio ideologico»

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo di suor Anna Monia Alfieri e la petizione da lei promossa per i patti educativi.

…dichiara la ministra il 22.08.2020. Occorre un po’ di chiarezza…

La classe politica del vaffa ci ha abituati agli slogan, al linguaggio scurrile anche in fascia protetta, alle smentite tipiche del populismo a cui non conviene perdere la vita per un ideale, al “doppio mandato garanzia di libertà”, poi svenduto al triplo “perché la responsabilità ce lo impone”, alle metamorfosi che hanno tutte le caratteristiche dei voltafaccia. Propagande fatte in diretta FB e nelle piazze poi temute e rifuggite. Insomma, il Movimento 5 Stelle è diventato a tutti gli effetti un partito e questo non è un problema se non fosse che il cittadino si sente fastidiosamente preso in giro, come se avesse la memoria corta e l’intelligenza incapace di fare i collegamenti più elementari. Pazienza… il populismo si nutre di “non hai capito”, di cliché del tipo “zitta tu suora, pensa a pregare, lascia perdere le cose civiche” (come se l’interlocutrice non fosse una cittadina italiana con diritto di voto e codice fiscale), o di “morte alla discriminazione”, ma evidentemente non vale per tutti. Pazienza… c’è chi non molla sulla memoria, l’intelligenza e la dignità.

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6
Ago
2020

Venezuela o Svizzera: il futuro dell’Italia tra statalismo e libertà

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Carlo Marsonet.

Anche se secondo qualcuno – la maggior parte delle persone, in effetti, compresi gli studiosi – il mondo sarebbe infestato da “liberisti selvaggi”, la realtà delle cose parrebbe un po’ diversa. Secondo costoro, il problema è che il mercato e la diabolica ideologia ad esso sotteso, il “liberismo”, si sarebbero impadroniti del globo. In Italia, in particolare, vi è chi tuona con fare boriosamente moralistico contro la deriva liberista che sarebbe in atto ormai da anni (da decenni, magari, chissà: nel fantastico mondo dell’ideologia tutto è possibile). Secondo alcuni, perfino l’attuale leader leghista sarebbe un furfante liberista (sic!). Ma pazienza: il bambino che è in ognuno di noi amerà sempre le favole.

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27
Lug
2020

Quello che l’Europa chiede all’Italia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gabriele Iuvinale

Una tra le questioni più interessanti, dibattuta ultimamente, riguarda il sistema di approvazione (con le possibili maggioranze deliberative) dei piani nazionali di riforma e resilienza che dovranno essere approvati dal Consiglio Europeo, secondo il compromesso del vertice EU del 21 luglio scorso, per accedere al Recovery Fund.

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26
Lug
2020

La giostra degli avari e dei prodighi

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Anna Monia Alfieri.

poi si volgea ciascun, quand’era giunto,
per lo suo mezzo cerchio a l’altra giostra.

(Inferno, canto VII, vv. 34 – 35)

L’immagine dantesca della giostra degli avari e dei prodighi è la più indicata per descrivere la situazione che stiamo vivendo in questi giorni, in Europa e a casa nostra: in Europa gli schieramenti opposti dei paesi rigoristi e di quelli favorevoli a politiche di maggiori aperture, in Italia chi difende un diritto da una parte, chi difende l’ideologia dall’altra. In mezzo, come sempre, i cittadini, i loro diritti, le loro vite. 

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24
Lug
2020

Il nemico dall’interno: una breve retrospettiva sulla legislazione d’emergenza

di Biancamaria Fontana*

Lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha orientato l’attenzione dell’opinione pubblica sulle conseguenze delle misure adottate per contrastare l’emergenza sanitaria in termini di contrazione dei diritti fondamentali dei cittadini. Il diritto di spostarsi, di svolgere attività, di incontrarsi e di proteggere la propria privacy è stato infatti violato da diverse autorità governative in tutto il mondo per motivi di pubblica sicurezza. Tale dibattito ha fatto emergere la vaghezza e l’inadeguatezza della definizione e dell’articolazione di ciò che dovrebbe sottintendere uno “stato d’emergenza” dal punto di vista costituzionale: i governi hanno di fatto arbitrariamente delegato la responsabilità di prendere decisioni d’importanza cruciale a tutta una serie di autorità centrali e locali, nonché ad agenzie sanitarie non soggette a nomina elettorale.[1]

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