13
Giu
2010

Obama a picco nel Golfo del Messico, due numeri

Negli States e in UK Obama sta letteralmente perdendo la faccia nei sondaggi, dopo che il 28 maggio si era dichiarato generale in capo dell’operazione “stop the oil bleeding ‘nd make BP pay for it each single dime”. Da noi, la faccenda scalda per nulla le cronache, al di là delle trombe dei soliti sostenitori della decrescita…. è utile questa infografica, sui consumi energetici mondiali e loro andamento nel tempo, in un solo colpo d’occhio.

13
Giu
2010

Tutti i conti, sponsor e diritti tv dei mondiali

Dedicato a chi oltre ad appassionarsi oltremodo alle vicende di quella singolare sfera un tempo a esagoni, e a trascurare l’effetto che questo mese di mondiali avrà sulle loro relazioni con mogli e fidanzate, vuole anche dare un’occhiata a cosa costa, come si finanzia e cosa genera in spillover l’evento-mondiali dal punto di vista dell’economia. In una sola infografica, eccola. Attenti a concluderne che è meglio organizzarli in Paesi avanzati, perché in termini comparati costa meno: altrove bisogna costruire gli impianti ex novo, ma sono Paesi in cui potrebbero risultare cattedrali nel deserto e monumenti agli sprechi negli anni a venire assai meno di quanto sia avvenuto da noi con Italia ’90 e la banda Montezemolo, quello che oggi annuncia che “vuole entrare sul ring”…

12
Giu
2010

Perdite, ricapitalizzazioni e salvataggi di Alitalia

Le ultime dichiarazioni di Roberto Colaninno, presidente di Alitalia, al Festival di Trento dell’Economia,  introducono parecchi punti interrogativi sul futuro della compagnia di bandiera. Il presidente del vettore non ha infatti escluso una ricapitalizzazione della compagnia a poco più di un anno dalla rinascita. Una ricapitalizzazione sembra quasi inevitabile, poiché la cassa vede disponibilità di 390 milioni di euro e le perdite annuali potrebbero avvicinarsi a questa cifra, se il mercato non dovesse riprendersi e il prezzo del petrolio calare. Read More

11
Giu
2010

Le luci americane si affievoliscono, ma le forze dell’oscurità no pasaran

Ieri il Senato americano ha respinto di stretta misura (47-53) una mozione della senatrice Lisa Murkowski (repubblicana dell’Alaska) che avrebbe fermato il tentativo della Epa (Agenzia di protezione ambientale Usa) di regolamentare le emissioni di gas serra. La notizia non è buona, perché lascia aperta una via d’uscita all’amministrazione nel caso non fosse possibile raccogliere la maggioranza necessaria per approvare il “climate bill” voluto dal presidente. Ma nel male c’è un grano di bene.

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11
Giu
2010

Riforma della previdenza, i numeri dicono che serve

Il governo si è dunque dovuto adeguare al diktat della Commissione Europea. Ieri, il Consiglio dei ministri ha innalzato l’età pensionabile di vecchiaia delle pubbliche dipendenti da 61 a 65 anni dal 1 gennaio 2012, in un’unica soluzione. Ne deriveranno risparmi per 1,4 miliardi in 7 anni. E’ una soluzione che ai sindacati non piace, innanzitutto per la fulmineità con cui Bruxelles l’ha imposta in una settimana, minacciando altrimenti sanzioni, dopo che per mesi si era sperato che approvasse il meccanismo molto diluito precedentemente approvato dal governo, che sarebbe entrato in pieno vigore solo 6 anni dopo. E’ una misura strutturale, utile e opportuna. mentre gli interventui sulle finestre di anzianità e vecchiaia diposti in manovra non lo sono. Al massimo sono dilazioni di pagamento. Forse, perchè i 5 miliardi potrebbero pure sfumare, se tutti coloro che nels ettore pubblico maturano l’0anzianità decidessero di approfittarne comunque al più presto.  Qui una batteria di numeri, per dimostrare che è miope e sbagliato non intervenire strutturalmente sulla previdenza, continuando a dire che è tutto già risolto dalla Dini e dai coefficienti automatici di trasformazione recentemente agganciati – a regime, tra anni –  all’allungamento delle aspettative di vita. Read More

10
Giu
2010

L’euro resta un pastrocchio, la sfiducia frena le banche

Lo spread del BTP italiano sul BUND decennale tedesco è sceso grazie al cielo verso 150 punti base, dopo i 180 punti dell’altroieri che avevano raddoppiato il differenziale italio-tedesco in una sola settimana. Ma l’euro resta un pastrocchio a difficile sopravvivenza, agli occhi dei mercati. E i CDS delle banche europee lo testimoniano: stanno ormai peggio di quelle americane. Read More

10
Giu
2010

La Costituzione del Vietnam batte la nostra

All’ultimo G20 a Busan in Corea Giulio Tremonti ha annunciato un’iniziativa di revisione costituzionale, in materia di libertà della piccola e media impresa rispetto al vigente articolo 41 della nostra Costituzione. Ampio il dibattito, sul fatto che non servirebbe una modifica costituzionale per aprire spazi ad autocertificazione, zero burocrazia, meno tasse e mercato del lavoro più flessibile.  Ieri sera un amico avvocato, console del Vietnam a Milano, mi lascia interdetto. “Che il mondo stia cambiando in fretta senza che qui da noi molti se ne accrogano, lo dimostra che quel che a molti in Italia sembra impossibile, nella Costituzione del Vietnam già c’è”, mi dice. Ma dai, gli replico, va bene che il Vietnam ha una crescita impetuosa per delocalizzazioni meccaniche a basso e medio valore aggiunto, e per aziende italiane come Piaggio è un Bengodi, visto il tasso di penetrazioone delle due ruote nella motorizzazione…. ma resta un Paese a economia mista di Stato, e se l’Italia è solo 74a nell’Index 2010 of Economic Freedom della heritage e del WSJ, il Vietnam è pur sempre 144°. Poi per scrupolo vado a leggermi la Costituzione del Vietnam e … sorpresa! Read More