30
Giu
2010

REPLICA AI PROFESSORI STATALISTI

Riceviamo da Sivano Fait  e volentieri pubblichiamo

Cari professori,

L’abbondante liquidità creata dal sistema bancario, sia sotto forma di progressiva espansione della base monetaria, sia sotto forma di credito amplificato da un sistema monetario a riserva frazionaria è andata a finanziare uno stile di vita al di sopra delle proprie capacità e progetti di investimento non sostenibili, leggasi mal investimenti (pubblici e privati). La localizzazione di questi è coerente con il fatto che l’area euro, per quanto capitale politico possa esserci stato speso sopra, non è un’area valutaria ottimale, né completamente omogenea. L’applicazione del medesimo tasso di interesse monetario, inferiore al tasso di interesse naturale, in aree dove gli attori scorgono differenti opportunità di rendimento e quindi differenti saggi di rendimento potenziali del capitale influisce sulla localizzazione delle bolle. E’ sufficiente l’inesorabilità delle leggi del libero mercato a spiegare ciò, non serve ricercare un particolare colpevole nel fatto che le bolle non si distribuiscano secondo una normale gaussiana o qualsiasi altra, tanto complessa quanto inutile, formula matematica. Read More

29
Giu
2010

Quante pecche, nella riforma finanziaria USA

Venerdì 25 maggio alle 5.40 del mattino ora di Washington, dopo una stressante maratona di 48 ore pressoché in continuata, Camera e Senato degli Stati Uniti hanno chiuso l’accordo per una comune versione del Financial Bill, la riforma delle regole banco-finanziarie attesa da 21 mesi. Passerà alla storia come il Dodd-Frank Act, visto che il più del lavoro di coordinamento e mediazione è stato svolto dal deputato del Massachussetts Barney Frank, e da Chris Dodd capo della commissione Finanze del Senato. Non è un ottimo biglietto da visita. Si tratta infatti di due paladini storici di Fannie Mae e dei mutui facili di Stato, nonché delle grandi banche d’investimento USA, il cui modello di intermediazione ad alta leva e bassa congruità patrimoniale, grazie agli errori dei regolatori, ci ha regalato la più grave crisi dal secondo dopoguerra. Read More

29
Giu
2010

L’ontologia degli oggetti sociali / 2. Di Andrea Gilli

Riceviamo da Andrea Gilli e volentieri pubblichiamo:

Ho letto con interesse l’articolo del prof. Lottieri sull’ontologia degli oggetti sociali. L’analisi merita attenzione per due motivi. In primo luogo, in un periodo nel quale attaccare la finanza porta consensi, Lottieri va coraggiosamente contro corrente, e offre una difesa non convenzionale degli strumenti finanziari incriminati. In secondo luogo, in un dibattito politico e culturale – quello italiano – atrofizzato da schemi concettuali vecchi di settant’anni, Lottieri porta una ventata di novità discutendo di ontologia nelle scienze sociali.

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28
Giu
2010

Spesa e tasse da paura: e in cambio?

L’aggiornamento dei dati di contabilità nazionale pubblica 2009 reso noto oggi dall’Istat fa una certa impressione. E’ vero, nel 2009 con i suoi 5,3 punti di Pil di deficit pubblico l’Italia è rimasta abbondantemente sotto la media dell’Europa a 27, che ha registrato un deficit del 6,8%, con punte come l’Irlanda al 14,3%, la Spagna all’ 11,2%, il Regno Unito all’11,5%, la Francia al 7,5%. Ma quel che deve farci riflettere più di tutto sono tre fattori. Il primo riguarda il totale della spesa pubblica. Il secondo, la pressione fiscale. Il terzo, che cosa otteniamo in cambio dalle amministrazioni pubbliche – Stato e Autonomie – come cittadini e contribuenti, rispetto agli altri Paesi avanzati, paragonando livelli di spesa, d’imposta e contributi, alla qualità e agli effetti concreti dei servizi offerti al pubblico. Read More

28
Giu
2010

I tagli alle Regioni e il federalismo promesso

Chi ha ragione e chi ha torto tra le Regioni e il Governo, sulla manovra correttiva dei conti pubblici? Le Regioni, se i tagli non vanno insieme a uno schema preciso per l’individuazione di come funzionerà il federalismo fiscale, per premiare le più efficienti. Il Governo, se però si guarda complessivamente al contributo necessario per il contenimento del deficit. Cerchiamo di capire, numeri alla mano. Read More

26
Giu
2010

I dissensi nel G20 sono oggettivi

Al G8 concluso da qualche ora, e al G20 in corso fino a domani  in Canada, le tre macroaree mondiali sono arrivate divise. Il Fondo Monetario Internazionale ha lanciato venerdì un ultimo appello affinché le divisioni fossero superate, lanciando l’allarme emotivo su ben 30 milioni di posti di lavoro che sarebbero a rischio. Ma le divisioni non dipendono da scarsa buona volontà. Stati Uniti, Europa e Cina alla testa dei Paesi emergenti, a 22 mesi di distanza dal fallimento di Lehman Brothers e a 9 mesi dai primi segni di ripresa, hanno oggettivamente tra loro interessi diversi. Come del resto si comprende ricordando che i Paesi emergenti sono il vero motore della crescita mondiale – quest’anno sarà superiore al 4% – poiché crescono del 7% nel 2010 (la Cina intorno al 10%, e nel 2009 è diventata la potenza leader con il 22% del prodotto industriale mondiale rispetto agli Usa che dal 25% del 2001 sono calati di 10 punti). Senza scendere nel dettaglio, e al prezzo di inevitabili approssimazioni, cerchiamo di capire i punti di maggiore divergenza, per leggeremeglio  il comunicato del G20 che sarà diramat doomani pomeriggio. Read More

25
Giu
2010

Proprietà e libertà. Sì, ma quali?

It lies in the essence of owning that all rights belong to the owner except insofar as they belong to another person as a result of some acts performed by the owner M.N. Rothbard

Il diritto di ciascuno non vive nel vuoto, ma interagisce con le pretese degli altri alla ricerca obbligata di un equilibrio F.M. Nicosia

Il grande pregio della corposa monografia sulla proprietà data alle stampe ormai dieci anni or sono da Ugo Mattei è senza dubbio quello di aver contribuito a spezzare il recinto della diffidenza verso l’analisi economica del diritto nel nostro paese. Troppo a lungo, infatti, dottrina e giurisprudenza italiane hanno fondato la loro attività di ricerca sulla “regola migliore”, entro gli stretti confini della forma codicistica. Il contributo della Economic Analysis of Law -di casa Oltreoceano, ben poco qui da noi- ha di certo portato una ventata d’aria fresca, cambiando in parte il paradigma con il quale il giurista italico guarda alle norme e alla loro evoluzione. Read More

25
Giu
2010

Econo-Etica, invece di economica etica

Riceviamo da Leonardo Baggiani (IHC) e volentieri pubblichiamo

Ritengo che l’economia, come scienza, dovrebbe cercare di rendere i propri argomenti più possibile oggettivi, per poter capire “cosa accade”, “perché accade”, e “cosa accadrebbe se”. In tal senso i giudizi di valore e preferenze dovrebbero finire a valle della discussione. Si dovrebbe cioè parlare in primis di “fatti economici” e non di “valori etici”, di meccaniche e non di intenzioni. In questa ottica restano delle posizione di valore riguardanti libertà e proprietà, che però non mirano a dettare positivamente fini sull’azione economica e umana, come invece si verifica nel caso dell’onda “moralizzatrice” di chi vuol dare contenuto e movente etici all’economia, subordinando così i “fatti” ai “valori”. Questo è ad esempio il caso del valore etico della “solidarietà”. Read More