14
Ott
2020

Libertà ed uguaglianza: perché preferire la prima

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Amedeo Gasparini

Il dibattito politico del Novecento si è essenzialmente basato sulla dicotomia tra libertà e uguaglianza. Sono questi due concetti la polpa ideologica degli schemi sociopolitici che si contrapposero dall’inizio alla fine del secolo scorso. Dalla società libera pre-totalitaria degli anni Dieci e Venti si passò a quella ugualitaria e collettivista degli anni Trenta e Quaranta; poi alla divisione dei blocchi ideologici fino al 1989.

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8
Ott
2020

Il tandem Churchill-Orwell tra totalitarismo e libertà

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Amedeo Gasparini

Siamo sempre meno abituati ad osservare quanto due individui appartenenti a ideologie e partiti diversi possano trovarsi d’accordo su elementi essenziali per l’essere umano e per l’orientamento della società. In un’epoca di conflitto ideologico lacerante e di supremazia demagogica, dove anche la realtà viene scassata dalla volgarità delle menzogne e dell’opportunismo politico, occorre ricordare che sono le somiglianze sulle questioni importanti, piuttosto che le differenze gonfiate ad arte da alcuni agitatori politici sulle questioni marginali, che andrebbero evidenziate e corroborate. Winston Churchill e George Orwell erano politicamente agli antipodi, ma questo non impediva loro di stimarsi e, soprattutto, di combattere, ciascuno alla sua maniera, per gli stessi valori e le medesime cause: da una parte l’impegno contro i totalitarismi, dall’altra la fiera battaglia per affermare la libertà individuale.

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23
Set
2020

Ricerca e sviluppo per la cura dei tumori: da dove vengono e cosa dicono le buone notizie?

di Paolo Belardinelli e Serena Sileoni

Viviamo tempi in cui è difficile concentrare l’attenzione su una questione sanitaria che non sia legata al nuovo coronavirus, e se ne possono comprendere i motivi.

Eppure le vecchie malattie, molte non meno rilevanti, continuano a esistere e ad avere bisogno di cure, ed anzi è probabile che nei mesi successivi – proprio a causa del Covid-19, dovremo affrontare un loro incremento di incidenza. Tra queste, i tumori. Ogni anno, in Europa, circa 1,4 milioni di persone muore a causa del cancro, che è la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari. In molti paesi sviluppati, come Francia, Olanda, Regno Unito e Danimarca, è già diventato la prima causa di morte. E questo sembra il trend che molti altri paesi, tra i quali il nostro, sono destinati a percorrere. L’incidenza del cancro sulla popolazione è infatti in aumento. Dal 1995 al 2018, siamo passati da 2,1 milioni di persone affette da cancro a 3,1 milioni, con tassi di mortalità anch’essi in aumento, da 1,2 milioni a 1,4 milioni di morti annui nello stesso periodo. 

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23
Set
2020

Gli Stati e le loro dimensioni: un ricordo di Alberto Alesina

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Paolo L. Bernardini

Alberto Alesina (1957-2020), scomparso il 23 maggio 2020, verrà senz’altro ricordato come uno tra i maggiori economisti italiani e internazionali a cavaliere dei due secoli, sia per le importanti posizioni accademiche coperte in una carriera di assoluto prestigio negli USA, sia per le prese di posizione tra i maggiori giornali italiani, come Il Corriere della Sera, sia per la varietà degli oggetti della sua ricerca.

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22
Set
2020

La liberalizzazione del mercato elettrico: quando i dati non dicono quello che sembrano dire

Pochi giorni fa, il presidente dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), Stefano Besseghini, ha presentato la relazione annuale sull’andamento dei settori regolati. Tra le tante considerazioni espresse sul mercato elettrico, due sono particolarmente importanti e – all’apparenza – contraddittorie: l’urgenza di procedere con l’apertura del mercato e la cautela riguardo al rischio di aumenti dei prezzi. 

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18
Set
2020

Barbano chiama; Birgitte, rispondi?

Il libro di Alessandro Barbano “La visione. Una proposta politica per cambiare l’Italia” (Mondadori, 2020) poteva essere, forse, l’ennesimo manifesto per l’unità del fantomatico e famigerato “terzo polo” a far polvere nella libreria, oppure il solito pamphlet del giornalista tanto, troppo illuminato, da incendiare i suoi dieci lettori under 40 alla frase “riformismo liberale craxiano”, perché loro non sanno proprio cos’è. Invece no, anche grazie a Netflix e alla produzione della meravigliosa seria Borgen.

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