8
Lug
2010

Prima pagare e poi discutere: emendamenti in vista alla manovra finanziaria

Nel focus del primo luglio n. 164 Solve et repete: Verso lo Stato di polizia tributaria, abbiamo segnalato il pericolo che la manovra finanziaria reintroduca l’ingiusto e incostituzionale principio del “prima paghi e poi contesti”, che obbligherebbe i contribuenti a pagare debiti provenienti da contributi previdenziali, imposta sui redditi e IVA prima che siano verificati e che si possano contestare, sulla base della notifica dell’avviso di accertamento. Rispetto alla situazione attuale (avviso di accertamento – possibilità per il cittadino di contestazione – iscrizione a ruolo esaurita la possibilità di ricorso – emissione della cartella esattoriale – valore esecutivo della cartella), la manovra salta i passaggi intermedi e rende immediatamente esecutivo l’avviso di accertamento, che, come spiegato nel focus, non è un “reale” accertamento, ma solo una valutazione dell’amministrazione che i conti non tornano, valutazione che il contribuente ha il sacrosanto diritto di contestare davanti all’autorità giudiziaria (art. 24 Cost: “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”). Read More

6
Lug
2010

Viva Frati, abbasso l’ope legis e le carnevalate

So benissimo che il più dei professori universitari mi darà addosso. E’ già capitato a Radio 24, quando ho trattato il tema. Perché solo chi è in cattedra, crede di poter e dover giudicare di ciò che lo riguarda. E chi non è d’accordo, è un mero cane e servo del potere. Me ne verranno altri improperi. Amen. Ma io dico: viva viva le parole di verità pronunciate dal Rettore Frati della Sapienza di Roma! Read More

6
Lug
2010

Tutta la vita davanti: che pazienza!

Riceviamo da Silvano Fait e volentieri pubblichiamo:

L’altra sera una rete televisiva ha messo in onda “Tutti la vita davanti” di Virzi. Per un liberale, è un ottimo film. Non sto scherzando. Se dopo i primi quindici, massimo venti, minuti vi siete perfettamente resi conto di trovarvi di fronte al solito stereotipato film sinistrorso volto a commuovere il pubblico mostrando falsità e ipocrisie del neocapitalismo, selvaggio sfruttatore dei nuovi proletari del terziario avanzato e (cosa non meno importante) le peripezie dei personaggi non stimoleranno il vostro coinvolgimento emotivo, ecco allora significa che avete raggiunto una certa consapevolezza interiore del vostro liberalismo. Read More

6
Lug
2010

Banche zoppe, troppo Stato e la Germania tricolore

Ogni tanto bisogna riepilogare qualche numero, per capire dove stiamo andando come Italia, Europa e mondo. In sintesi estrema, i numeri seguenti mostrano tre cose. Che lo squilibrio bancario da cui la crisi è nata è lungi dall’esser riassorbito. Che, per reazione, c’è troppo Stato. E che, in piccolo, in Italia a guardare i numeri si dovrebbe capire e sapere da chi prendere esempio. Read More

5
Lug
2010

Una visione realistica dell’Europa

Ho letto tardi il pezzo di Irwin Stelzer sul Wall Street Journal di oggi. Mi ha strappato ampi sorrisi di consenso. Piaccia o non piaccia ai nostro eurostatisti e agli eurocrati, è proprio questa a mio giudizio l’immagine dell’Europa negli USA, e nel resto del mondo che conta a cominciare da Pechino. Gli appelli vibranti all’Euro-politica di là da venire che da anni animano migliaia di articolesse sui media italiani – in questo amici del centrosinistra e amici del centrodestra sono del tutto analoghi, l’euroscetticismo per convenzione culturale vine evitato quasi da tutti come fosse la peste invece che sano realismo –  lasciano assolutamente il tempo che trovano.  Ben prima delle trascurabili vicende interne italiane e del colore di degrado bizantino di cui sono impastate, sono le dimissioni di un Capo dello Stato di Germania – il Paese leader dell’Europa – ad aver dato appieno la cifra della piena irrilevanza dell’Europa. Ha osato dire che la Germania sta in Afghanistan per via dell’importanza economic e ecommerciale che il Paese ha nel mondo. E questa elementare verità  è bastata a mandarlo a casa. In un Paese che è leader europeo ma che,  dopo il noto bombardamento chiesto a  sostegno delle proprie truppe e che ha provocato vittime civili anche per responsabilità dei militari germanici impegnati a terra, si tiene lontano da ogni linea di fuoco persino più di noi italiani, che pur senza dirlo abbiamo sin qui eliminato secondo le mie fonti militari e “coperte” circa 1400 talebani – ma sui giornali naturalmente non si può scriverlo! Un’Europa simile è irrilevante, nel mondo d’oggi. Non perché si debba essere bellicisti. Ma perché è irrilevante chi vuole giocare ruoli senza assumersene oneri e responsabilità: e vale nella difesa, come nell’economia. Read More

5
Lug
2010

Degli errori della storia davanti alle crisi, inflazione e politica

Post a integrazione degli ultimi due di Pietro Monsurrò – veramente ottimi, a mio avviso, consentono anche a chi non sia tecnicamente esperto di farsi un’idea non solo del nostro punto di vista, ma della pluralità di orientamenti nella letteratura economica su cause e risposte alla grande crisi del ’29, rispetto alla crisi attuale (e cioè per come lavediamo noi al  riallineamento dei grandi debiti indotti da prezzi sopravvalutati di asset effetto della politica monetaeria lasca seguita dagli USA con Greenspan). E’ verissimo, che chi non mpara le lezioni della storia  è talvolta o spesso condannato a ripeterne errori. Ma è anche vero che confondere storie diverse – quella del ’29 e quella attuale – credendo si debba oggi applicare le ricette di allora significa candidarsi a errori ancora peggiori. Read More

4
Lug
2010

Fatti reali e miti keynesiani – 2

Arrivati al 1929 (o al 2007, a seconda dei gusti) ci si accorse che l’economia sta rallentando, e addirittura (dopo qualche mese di difficoltà economiche) ci fu un crollo delle Borse.

Qui le strade della Grande Depressione e del Great Deleveraging odierno divergono radicalmente: parleremo quindi solo della prima.
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