Bassa produttività, lo schiaffo che ci affoga
Devono fare riflettere, i dati sulla bassa produttività italiana resi noti oggi dall’Istat. Tra il 2007 e il 2009 è scesa del 2,7%. Ma nopn è questione di cruisi, è un problema che viene da lontano. Nell’intero arco trentennale tra il 1980 e il 2009 è cresciuta solo dell’1,2% annuo. La Banca d’Italia evidenzia che nei 10 anni precedenti la crisi, la produttività per ora lavorata è salita del 3% in Italia contro il 14% dell’area euro. Confindustria, alla sua assemblea nazionale di maggio, ha ricordato che, nell’industria manifatturiera, tra l’avvio dell’euro e il 2007, il costo del lavoro per unità di prodotto è cresciuto in Italia del 19%, mentre si è ridotto del 7,5% in Francia e del 9,8% in Germania. Abbiamo ceduto ai tedeschi ben 32 punti di competitività. Le ragioni di questa bassa produttività sono molteplici. Ma una strada per uscirne ci sarebbe, a volerla percorrere. Cioè cambiando la testa.