Meno tasse, l’idea del banchiere centrale (ad Auckland però)
La politica italiana faccia pure quel che che crede, alterni pure rotture e armistizi nel centrodestra che s’inabissa davanti ai suoi elettori, la sinistra apra al papa straniero Montezemolo come si legge sul Riformista, si sogni pure come rimedio il ritorno al proporzionale e alla frammentazione così che ciascuno comandi nella casetta sua ritenendosi indispensabile. Intanto nel mondo vivo e vero c’è chi pensa a cose serie per crescere. Per esempio nella mia amata Nuova Zelanda, in testa di lista insieme alla Svizzera come Paese dove esercitare l’exit dall’Italia per chi non ne potesse più dello statalismo corrotto e corruttore e di politici autistici. Ne è un buon esempio la proposta del presidente della Banca Centrale neozelandese, l’economista Arthur Grimes, (in Nuova Zelanda non è il governatore che Alan Bollard, in carica dal 2002).