21
Set
2010

Un drappello di disorientati

Agea è l’ente che si occupa delle erogazioni in agricoltura, ovvero è attraverso di esso che passano i contributi e i sussidi che gli agricoltori ricevono, ed è esso che deve vigilare sull’applicazione delle regole comunitarie. Secondo il suo presidente, Dario Fruscio, il governo e la politica dovrebbero intervenire per tirare fuori dai guai quei pochi allevatori che si ostinano a non aderire al piano di rateizzazione delle multe per gli sforamenti delle quote latte. D’altronde, si commuove Fruscio, la stragrande maggioranza ha già pagato (ci manca poco che non li definisca dei fessi), solo loro insistono a non volerlo fare, ma sono in pochi (“residuali dal mero punto di vista numerico” dichiara testualmente), al governo cosa costa? Suvvia, mettiamoci una mano sul cuore e l’altra al portafogli dei contribuenti, questa è gente che ha famiglia… Ma il più bello viene dopo (grassetti nostri):

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20
Set
2010

Di nucleare e dischi volanti. Di Antonio Sileo

Riceviamo da Antonio Sileo e volentieri pubblichiamo.

Questa mattina, mentre in ritardo mi scapicollavo nella metropolitana di Milano, ho acchiappato una copia di Affari&Finanza, il supplemento economico de laRepubblica,. Immantinente sono stato colpito dal titolo dell’editoriale del direttore, Massimo Giannini, “L’Italietta nel caos atomico”. Ho iniziato a leggere avidamente. Richiamo al presidente del Consiglio per la (perdurante) non nomina del ministro dello Sviluppo Economico (che dell’energia è competente). Giusto e inevitabile. Dubbi e sospetti sulla ramanzina fatta dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che oltre a criticare l’eolico, pesantemente, ha rilanciato la ripresa di produzione nostrana di energia da fonte elettronucleare. Oltre al danno anche la beffa, viene da dire – scrive Giannini – e almeno per due ragioni una politica e l’altra tecnica. 

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18
Set
2010

Lo spin-off di Fiat – Parte seconda

Il Piano industriale di Sergio Marchionne, presentato lo scorso aprile, si scontra con una situazione molto delicata. I dati che arrivano dal mercato europeo, il piú importante per Fiat, mostrano una caduta importante del numero di veicoli venduti. Questa deriva dal fatto che nel 2009 e per una parte 2010, i maggiori Governi Europei hanno dopato le vendite con la conseguenza che una volta finiti gli aiuti, il mercato è crollato. Read More

17
Set
2010

Mengozzi bond, avvistati i rimborsi

Meglio tardi che mai.  Dal ministero è finalmente arrivato un segnale di fumo sui Mengozzi bond. Secondo quanto riportato ieri da MF, unico quotidiano a occuparsi della vicenda negli ultimi mesi, il Tesoro avrebbe chiesto agli intermediari finanziari presso i quali sono depositate le vecchie azioni e le obbligazioni Alitalia di trasferire entro il prossimo 30 settembre su un conto del ministero dell’Economia (presso la Banca d’Italia) i titoli in loro possesso. Read More

17
Set
2010

Lo spin-off di Fiat – Parte prima

È arrivata la scissione Fiat: la parte auto e quella industriale sono dunque divise. La decisione presa il 16 settembre avrà un impatto rilevante sul settore auto italiano e quello mondiale in generale. È il primo passo anche verso un consolidamento della Chrysler in Fiat Auto, proprio nel momento in cui il Tesoro Americano ha annunciato la progressiva uscita dal settore automotive. La quota di Fiat nel colosso di Detroit crescerá lentamente dapprima dal 20 per cento di oggi al 25 per cento, poi al 35 per cento e successivamente, con l’uscita dei sindacati americani, fino al 51 per cento. Per raggiungere la maggioranza assoluta, la societá guidata da Sergio Marchionne dovrá investire una somma non irrilevante di liquiditá ed è anche per questa motivazione che il demerger è avventuto. Read More

16
Set
2010

Ok, il prezzo è giusto !

Periodicamente, ad intervalli brevi ed irregolari, appare sempre qualche market update di provenienza bancaria o finanziaria contenente stime econometriche dell’inflazione attesa dal mercato nei prossimi x anni a venire. Il succo del procedimento consiste nel determinare il differenziale in termini di rendimento annuale tra il tasso di interesse di un titolo governativo a cedola fissa (T-Bond o Bund ad esempio) ed un titolo governativo, di durata finanziaria similare, il cui valore di rimborso finale è indicizzato all’inflazione ufficiale. Facendo un esempio molto rozzo: se un BTP al 5% nominale, con scadenza a un anno, ha prezzo 100 ed un BTPi (indicizzato) con scadenza sempre ad una anno, ma cedola al 2%, ha anch’esso prezzo 100, significa che il mercato si attende un inflazione dei prezzi al consumo del 3% per i prossimi dodici mesi. Il calcolo in realtà è più complesso e si estende lungo tutta la curva dei rendimenti, il principio di fondo però è quello sopra esposto.

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