22
Ott
2010

RAI: il monopolio mai abolito – Daniele Venanzi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Daniele Venanzi:

Nello stato sociale il cittadino è costretto a cedere parte del suo guadagno alle istituzioni in cambio di servizi di cui non ha mai richiesto l’usufrutto e per i quali non è stato messo in condizioni di pattuire il prezzo. Lasciando da parte le convinzioni liberomercatiste, bisogna ammettere che esiste una scala gerarchica basata sull’utilità sociale nella lunga lista dei servizi erogati dallo stato al cui vertice vi sono sicurezza, sanità e istruzione.

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22
Ott
2010

Vergogna, la lobby forense si ricompra il Parlamento

Hai voglia a far convegni sugli ordini professionali che andrebbero a)- aboliti b)- quanto meno inibiti dall’assumere misure norme deonotologiche e provvedimenti restrittivi della concorrenza ed espressione del cartellob “un albo a ciascuno per una vita garantita”. I presidenti e dirigenti degli ordinidi solito ti respingono dicendo che non capisci, che gli ordini sono pilastri esseniali e insostituibili e che se poi continuano a proliferare una ragione ci sarà, e che solo dei pazzi malintenzionati affetti da virus ideologico mercatista li scambiano per combriccole anticoncorrenziali. Tanto per aver conferma che non siamo malati noi ma il male sono loro, l’ennesima nostra sconfitta.

Il Senato della Repubblica nella seduta di ieri 20 ottobre ha approvato, nel corso dell’esame e della discussione del testo sulla nuova disciplina della professione forense, il testo emendato dell’art. 12 della citata normativa che prevede la vincolatività  e l’inderogabilità  dei minimi tariffari ed il divieto del patto quota-lite, mentre i massimi possono essere derogati con accordo redatto per iscritto a pena di nullità.

Non so dire se occorra più incazzarsi con politici imbecilli, oppure complimentarsi con la lobby forense che tornando alle tariffe minime taglia le gambe a chi crede che il prezzo sia un’arma ancor più necessaria, in un mercato saturo di avvocati – sia detto senza offesa per nessuno in particolare – mantenuti della giustizia tardigrada e inefficiente.

21
Ott
2010

L’acqua è di tutti. O tutti fanno acqua?

Il Partito democratico ha presentato, questo pomeriggio, la sua proposta sull’acqua – o, meglio, sul servizio idrico integrato. Qui si può leggere un sommario della proposta (presentata dalla responsabile Ambiente del partito, Stella Bianchi, assieme al segretario, Pierluigi Bersani, e ai capigruppo alla Camera e al Senato) e qui il testo della proposta di legge. Cosa dice il Pd? E’ fedele alla vocazione riformista oppure si allinea alla retorica referendaria? La risposta, come spesso accade, è più complessa.

di Luigi Ceffalo e Carlo Stagnaro

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21
Ott
2010

Come tagliare il deficit del 9% di Pil: a Londra però

C’è di che riflettere, per i tanti politici italiani che da due anni a questa parte ripetono che tutto sommato ce la passiamo molto meglio dei Paesi anglosassoni, le cui banche all’aria hanno fatto esplodere il debito pubblico.  E’ verissimo. Ma da Londra è venuta una risposta di segno opposto allo statalismo krugmanista che continua a dominare l’America di Obama, vedremo con quale frenata elettorale nelle ormai vicine elezioni del Midterm. La manovra finanziaria varata ieri dal governo Cameron ha un solo aggettivo per essere compresa: epocale. Come abbattere il defit pubblico dall’11% di Pil quest’anno al 2%, entro soli 4 anni. La più grande correzione di finanza pubblica britannica dal secondo dopoguerra, per intensità e concentrazione temporale superiore addirittura per molti versi alla svolta thatcheriana. ben 94 miliardi di euro di tagli alla spesa, 32 miliardi di nuove entrate. In media, ogni ministero subisce un taglio del 19%, ma la logica non è quella lienare adottata in Italia. Il governo cameron sceglie le sue priorità. le lezioni per l’Italia? Non è vero che le riduzioni in termini reali di spesa pubblica non si possono fare. Non è vero che, facendole, non si debba scegliere che cosa tagliare tantissimo e che cosa tagliare comunque, ma meno o anche per nulla. Read More

20
Ott
2010

Viva l’offshore, abbasso le tasse

Mi assumo volentieri un compito in pressoché totale controtendenza. Mi riferisco alle polemiche intorno alle società offshore alle quali si vorrebbe ridurre la contesa tra Fini e Berlusconi, da una parte chi sostiene sia uno scandalo il velo proprietario posto intorno a quel certo appartamento monegasco, dall’altra chi replica che altrettanto vale per le società schermo intestatarie dell’ennesima villa del Cavaliere ad Antigua. Consapevole dello scandalo della maggioranza dei lettori, mi accingo dunque all’elogio delle società offshore, dei trust anonimi comunque costituibili secondo le legislazioni di paesi rispettabilissimi come la Svizzera, il Liechtenstein, Antigua e le Cayman, Bahamas e il Delaware, Monaco e Dubai. Continuo da decenni a pensare che le possibilità offerte da tali ordinamenti siano benefiche e anzi salvifiche, e mi tocca spesso ripeterlo. Read More

19
Ott
2010

Il nuovo patto europeo, più ombre che luci

E’ stata necessaria una mediazione diretta tra Angela Merkel e Nikolas Sarkozy, per sbloccare il braccio di ferro che da settimane spaccava a metà i 27 membri dell’Unione europea sul nocciolo del nuovo patto europeo di stabilità da far succedere al “patto stupido” precedente. Cioè quello di Maastricht del 1992, che già prima della crisi è stato interpretato sempre più discrezionalmente a cominciare da Francia e Germania e che comunque negli ultimi due anni è stato spazzato via, definito com’era sull’irreale ipotesi di una crescita del 3% l’anno in termini reali e del 5% in termini nominali, cioè compresa l’inflazione. Il braccio di ferro opponeva da una Parte Germania e Paesi nordici, come Olanda e Finlandia, dall’altra Francia, Italia, Paesi latini e la maggioranza di quelli dell’Est.  E’ buono, il compromesso? Che cosa signifca, oltre che per l’Ue, per l’Italia? Read More

19
Ott
2010

Ogm: in nome di una legge che non c’è

La proposta della Commissione Europea di lasciare agli stati membri la libertà di decidere ognun per sé se ammettere o meno le coltivazioni Ogm sembra trovarsi di fronte a una strada sempre più in salita. Dopo i pareri negativi espressi un po’ da tutti in giro per l’Europa  ora arrivano le prime prese di posizione ufficiali: i ministri dell’ambiente dell’UE si sono riuniti la scorsa settimana a Bruxelles e hanno votato a larghissima maggioranza (solo l’Olanda era a favore) contro la proposta, Italia compresa. Particolarmente dura è stata la posizione di Francia e Germania.

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19
Ott
2010

Fincantieri, non si può guidare guardando solo nello specchietto retrovisore. Di F. Gastaldi

Riceviamo da Francesco Gastaldi e volentieri pubblichiamo.

L’Istituto per la Ricostruzione Industriale nacque negli anni Trenta del Novecento a seguito delle conseguenze della crisi internazionale del 1929 e si sviluppo poi successivamente nel dopoguerra, le Partecipazioni statali svolsero un ruolo rilevante nell’Italia uscita a pezzi dal secondo conflitto mondiale e presupponevano un forte ruolo dello stato nell’economia. Ancora oggi la Fincantieri è di proprietà diretta dello Stato Italiano attraverso il Ministero del Tesoro.

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