2
Dic
2010

Allarme giallo: inflazione cinese!

Cavolo, era l’ora! Finalmente la Cina comincia a sperimentare un po’ di volgarmente detta “inflazione”, cioè rialzo dei prezzi al consumo. Il mio “finalmente” non significa che io sperassi che accadesse, ma solo che si tratta di uno sviluppo delle macro-variabili che mi aspettavo già da tempo come inevitabile segnale di squilibri monetari – e non solo – conseguenti a certa politica monetaria.

Prezzi al consumo a +4,4% ad ottobre, trainati da un +10% dell’alimentare (con prodotti saliti anche di un 50% in un anno). La tendenza è talmente forte che la Banca Centrale cinese (PBoC) sta mettendo mano un po’ a tutti gli strumenti che ha per contenere il fenomeno.

Ma questa “inflazione cinese” cosa significa per il mondo?

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2
Dic
2010

Zapatero: Eppur si muove…

La crisi del debito ha avuto un effetto immediato in Spagna. Il Governo Zapatero ha annunciato ieri una serie di azioni che vanno in direzione della liberalizzazione e della privatizzazione in diversi settori. La Spagna aveva raggiunto due giorni fa, un differenziale record rispetto ai Bund tedeschi di quasi di 300 punti, il più alto di sempre dal momento dell’entrata dell’euro. Dopo Grecia ed Irlanda, la sfiducia dei mercati sembrava andare dritta verso la Penisola Iberica. Il Governo Zapatero ha deciso di non aspettare ed ha deciso di operare misure nella giusta direzione. L’Italia, invece, chiude il parlamento per evitare Vietnam politici, titolano oggi i giornali: c’è di che riflettere, sulle risposte diverse agli spread in salita. Read More

30
Nov
2010

Della protesta universitaria, del furto di futuro economico

Prima i tetti. Poi i monumenti. E infine i blocchi a strade, autostrade e stazioni, gli attacchi alle forze dell’ordine. Gli universitari in lotta contro la Gelmini rianimano l’anelito barricadero che aveva da anni in Italia riavvolto mestamente le sue bandiere. Come mai, non hanno dato vita a scontri, blocchi e disordini due milioni di disoccupati? Come mai, nessun segno analogo dalle duecentomila imprese che tra quattro settimane escono dalla moratoria bancaria, col rischio che si apra la morìa per loro e gli oltre due milioni di loro dipendenti? E’ un moto spontaneo quello universitario, è la riproposizione protestataria del passato, o0 è la fucina in cui si forgia l’identità di una nuova generazione? Read More

30
Nov
2010

Autorità energia. Fate quelle fottute nomine (e guardate quei maledetti CV)

UPDATE: Fumata nera.

Pare che oggi il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, potrebbe portare al Consiglio dei ministri il nome del presidente dell’Autorità per l’energia, dopo la rinuncia di Antonio Catricalà. Se Romani riesce a partorire un nome in grado di raccogliere il consenso necessario, merita i nostri complimenti, visto che – per le ragioni già dette – è importante non entrare nel territorio sconosciuto della prorogatio. Bisogna anche vedere se la scelta del presidente corregge il collegio, particolarmente in quei nomi che, per motivi diversi, apparivano deboli. Mi permetto però un ulteriore auspicio: non solo che le nomine vengano fatte nei tempi giusti, ma anche che vengano fatte con uno sguardo alla competenza più che all’appartenenza (e magari all’aspettativa di vita, ma non voglio essere rude). Alcuni tra i nomi che circolano informalmente (e in particolare uno di essi, a cui faccio tutti i più sinceri auguri) sono effettivamente di alto profilo; altri, meno. Un conto è non credere all’illusione dell’indipendenza pronta, cieca e assoluta; altra cosa è accettare che chiunque possa occupare qualunque posto in virtù di una casacca. In fondo, la lezione che possiamo imparare dal resto del mondo è che si può scegliere personale tecnico senza insultare la decenza. Se il fallimento dell’operazione Catricalà insegna qualcosa, è proprio che le cose vanno fatte bene. Altrimenti non funzionano. E sono dolori per tutti.

30
Nov
2010

Viva la Rai

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Antonio Sileo:

Con l’approssimarsi della fine dell’anno arrivano puntuali, tra le altre, le pubblicità che ricordano di pagare il canone per la gloriosa Radiotelevisione italiana. Con queste, regolarmente, divampano commenti pro e contro e non mancano le proposte per risolvere la non poca “evasione”.

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30
Nov
2010

Fiat: Mirafiori come Pomigliano?

Mirafiori come Pomigliano? Questa è l’idea di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, almeno da un punto di vista dell’organizzazione del lavoro e non certo delle relazioni sindacali con la FIOM.  Sarebbe un altro passo in avanti ed una grande occasione per l’Italia. Flessibilità e produttività diventano quindi due parole sempre più importanti per gli stabilimenti italiani della casa automobilistica. Read More

29
Nov
2010

Ciapa là! Lezione dalla Svizzera sui referendum e il fisco. Di Sergio Morisoli

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Sergio Morisoli:

Ancora una volta, domenica 28 novembre, la democrazia diretta elvetica ha dimostrato tutta la sua efficienza ed efficacia. Sia il banchiere zurighese di Paradeplatz, sia l’ultimo contadino di montagna sperduto in una remota valle alpina (la partecipazione alle urne ha superato il 50%), hanno potuto esprimersi direttamente e senza intermediazioni né partitiche né di rappresentanti politici su due temi importantissimi: il federalismo fiscale e l’espulsione degli stranieri che commettono crimini sul territorio della Confederazione.

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29
Nov
2010

Se le pale girano nel verso sbagliato

Ieri Report ha dedicato una puntata alle fonti rinnovabili, col titolo un po’ scontato “girano le pale”. Purtroppo, la bella trasmissione di Milena Gabanelli non è sfuggita allo stereotipo del derby. In tv si parla delle rinnovabili solo in due modi: o per denunciare le forze oscure della reazione in agguato contro le belle-buone-convenienti-ecologiche-democratiche fonti verdi, oppure per tremonteggiare. La Gab ha tremonteggiato.

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